“CONOSCERE PER VIVERE” DI GIOVANNI BONIOLO

Un saggio irriverente e arguto
“Ahi, la potenza della retorica vuota dei millantatori e il non coraggio degli spettatori di inquisire se quello che si ha davanti sia una vera autorità o un ciarlatano.”
Nel suo libro, Boniolo spiega e analizza con toni logici e filosofici, ma anche polemici e ironici, perché il sapere sia necessario per vivere nel mondo, migliorando la nostra esistenza e quella degli altri.

LA DISOBBEDIENZA CIVILE DI HENRY DAVID THOREAU

Due brevi saggi che fanno riflettere
L’edizione Garzanti racchiude due testi di Thoreau: “La disobbedienza civile”, che ha un carattere maggiormente teorico, e “In difesa del Capitano John Brown”, più calato nella contingenza del momento. Il medesimo tema unisce questi due testi: l’abolizione della schiavitù. Per il raggiungimento di tale scopo è non solo giustificato, ma addirittura necessario disobbedire alle leggi, che incarnano un’ingiustizia a cui è umanamente impossibile non opporsi.

“ESSERE CORPO” DI J. TOLJA E T. PUIG

Un viaggio per ripensare e tornare ad essere noi stessi
Essere corpo è un libro che ci porta a riflettere, senza pressione e senza inutile ansia, su come percepiamo (e non percepiamo affatto) il nostro corpo, come una relazione diversa con esso gioverebbe a 360° alla nostra esistenza, dall’architettura al design, dallo sport all’educazione, al lavoro e persino alla spiritualità.

FASHION WEEKS

Legge Versace e dov’è il Made in Italy
Durante le diverse fashion weeks siamo un po’ costretti a guardare dallo spioncino questo universo parallelo in cui sono tutti belli e felici. Già, ma a che prezzo? Nel saggio di Giuseppe Iorio, Made in Italy. Il lato oscuro della moda, emerge una realtà che non riusciamo neppure a immaginare e in cui sono coinvolte quasi tutte le grandi firme…

LIBRI CHE CI LEGGONO

Riflessione sul saggio autobiografico “A libro aperto” di Massimo Recalcati
Un libro che parte dall’idea che ciascuno di noi assomiglia ai libri che legge per addentrarsi nell’impressione di essere letti dalle pagine che scorriamo. Si tratta di un libro ricco e a volte ostico (spesso un po’ presuntuoso), al termine del quale il lettore si interroga su quali sarebbero i libri che hanno definito la sua vita. Una domanda alla quale ho spesso cercato di evadere.