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Bilancio del primo giorno dell’anno

I buoni propositi del 1 gennaio 2020

Bosco innevato.

2020: nuovo anno. Nuova decade, anche. Un nuovo inizio di tutto (tralasciando la polemica per cui abbiamo bisogno di un giro di boa per cambiare davvero e la sottile sensazione che scelte del genere non portino alla lunga a grandi risultati…). Ci piace questa idea di novità, di una tavola bianca su cui poter scrivere da capo la nostra vita, lasciandoci alle spalle ciò che non ci piaceva, liberandoci finalmente dai pesi gravosi che ci rallentavano. E’ sterile chiedersi oziosamente se il nuovo anno rappresenterà sul serio una nuova vita, un nuovo inizio. Ovviamente no. Eppure, se ci crediamo, se ci sforziamo… non potrebbe essere?

Dicono che se fai qualcosa il primo di gennaio lo fai poi tutto l’anno. Che stupidaggine. Una cosa così stupida e scaramantica che mi sono impegnata (per la prima volta, lo ammetto) a fare tutto ciò che voglio si realizzi quest’anno. Tranne il lavoro, ma sono in vacanza e un buon proposito è proprio di non lavorare anche in ferie, di riuscire a staccare.

Sono quasi le dieci di sera. Mi sembra un buon momento per fare il bilancio della giornata.

Eccoci dunque: bilancio del primo dell’anno.

Albero di Natale decorato e con alcuni regali sotto.
  • Concedere a me stessa tempo per recuperare. Si lega molto bene a ciò che dicevo riguardo al non lavorare in vacanza. Tendo sempre a non trovare sufficiente spazio per me, ma non nel senso di attività o cose da fare: proprio per non fare niente, riposare, ricaricare le energie. Chissà perché mi sembra una perdita di tempo… E tutte le ore, i momenti, che non mi godo perché troppo stanca? Tutte le volte che mi arrabbio o sono scontrosa perché non ce la faccio più?
    Stamani mi sono svegliata alle 10. E me la sono presa con calma.
  • Camminare (se possibile nella natura). L’ideale sarebbe raggiungere i fatidici 10.000 passi al giorno che il mio cellulare mi ricorda con angosciante precisione, ma non si può pretendere un assoluto del genere. Camminare è comunque qualcosa che mi piace, mi rilassa e mi fornisce molto tempo per pensare.
    Oggi ho fatto una lunga passeggiata nei boschi e ne ho accolto con gioia i benefici: mi sentivo tonificata e meno appesantita dagli stravizi della notte.
  • Meditare. Non credevo sarei mai arrivata ad un punto della mia vita in cui avrei ritenuto di poter cominciare a meditare, eppure… Ci ho girato intorno tanto, ne ho sentito parlare, mi sono interessata con moderato distacco e poi… Qualche giorno fa ho cominciato una serie di meditazioni attraverso i mudra. Funzionano? Forse. Di sicuro male non fanno, anche perché significa concedersi un quarto d’ora al giorno per riflettere, liberare la mente e/o esercitare una maggiore consapevolezza.
    Prima di pranzo ho fatto una meditazione un poco più lunga del solito e sono entrata in uno stato di leggera trance. Non mi era mai accaduto. E’ stato strano, strano ma bello.
  • Dedicare del tempo ai miei cari. In primo luogo ai miei genitori, perché sento di averli trascurati ultimamente. Non so, gli impegni si moltiplicano, si fanno scelte di vita, e alla fine ci si ritrova a non riuscire a prendersi del tempo per coltivare i legami più importanti. Questo vale anche per gli amici, che non riesco a vedere come un tempo e con cui invece è importante condividere perché ridere e sdrammatizzare è molto più semplice con loro.
    Stanotte ho trascorso qualche ora impegnata in giochi da tavolo con gli amici: ero stanca ed il letto mi tentava, ma sono in vacanza ed era il primo dell’anno. Mi sono divertita. Durante la mia passeggiata mattutina, poi, ho telefonato ad entrambi i miei genitori; credo che sentirmi abbia fatto piacere anche a loro.
Torta di frutta con fragole e frutti di bosco.
  • Realizzare dei desideri e mantenere lo stupore di bambini di fronte alle meraviglie. Uno dei più grandi ostacoli che devo affrontare è il fatto di non sapere cosa desidero realmente; ho liste lunghissime di cose che voglio fare, ma persiste l’impressione che i desideri siano altro. Ci vuole coraggio per ammettere i propri, passione per cercare di realizzarli e gioia e meraviglia di fronte a ciò che la vita ci offre durante il cammino.
    L’anno scorso ho assistito al lancio di alcune lanterne per celebrare l’inizio del nuovo anno: avrei desiderato partecipare anche io ma ho temuto fosse troppo tardi. A mezzanotte e mezza di oggi, invece, quando ho visto gli altri accendere le lanterne e cominciare a liberarle nel cielo, sono riuscita a chiedere dove prenderle (complice il mio ragazzo), ne abbiamo trovata una e l’ho fatta volare nella notte. Lo spettacolo di quelle luci che si alzano verso le stelle e dei fuochi d’artificio che hanno salutato il nuovo anno mi hanno riempita di gioia, sorpresa, meraviglia.
  • Prendermi del tempo per riflettere (e scrivere). Fare bilanci come questo richiedono tempo, pazienza e una notevole forza di volontà. Sembra scontato, ma quasi mai arriviamo a sera o ci fermiamo durante il giorno per riflettere su ciò che ci sta accadendo. Sono convinta che sarei migliore se fossi più consapevole e meno sopraffatta. Riuscirei pure a rendermi conto di quanto riesco a raggiungere, di quanto sia piena la mia vita.
  • Praticare yoga il più possibile. Il 2020 sarà il terzo anno che ho iniziato a praticare lo yoga, per il quale non ero per niente portata. Dopo un anno di interruzione, a ottobre ho ripreso con vigore e mi piacerebbe fare un corso per divenire insegnante.
    Stasera mi sono ritagliata un momento per seguire una sfida di 30 giorni consecutivi di pratica. Ho serie perplessità sul fatto che possa riuscirci, ma è di certo un impegno per una maggiore continuità.
Ragazza (Federica) in abito da sera verde, mentre sfoglia le pagine del rigidino.
  • Leggere di più. Rispetto ad altri anni il 2019 non è stato catastrofico; sicuramente non leggo più tanto come un tempo, ma non sono neppure pessima. Vorrei cercare di leggere almeno qualche pagina al giorno, sempre di un libro che mi appassiona. Sostituire un poco del tempo che passo al telefono con una breve lettura sarebbe un grande risultato.
    Oggi, mentre aspettavo in auto il mio ragazzo, ho iniziato un nuovo libro. Matita alla mano, ho solcato alcune pagine. Dimentico troppo spesso il piacere che dà la semplice e disinteressata conoscenza.
  • Fare qualcosa che mi piace, anche se non sono bravissima e se mi fa un po’ di paura. Può sembrare banale, ma non lo è. Tendo a rimanere troppo spesso nella mia zona di confort, fare sempre ciò che sono sicura mi riesca. Essere bravi è bello, ma divertirsi è molto meglio.
    Nel pomeriggio sono andata a pattinare sul ghiaccio. Ho iniziato poco più di un anno fa e le occasioni sono rare, quindi è normale che le mie performance siano scarse. Inoltre ho paura di travolgere le persone o che gli altri investano me. Tuttavia pattinare mi dà grande gioia e scivolare sul ghiaccio mi fa sentire libera.
  • Mantenere la calma, coltivare un pensiero costruttivo e visualizzazioni positive. Mi indispettisco troppo facilmente e, come mi fa notare mia mamma, sono una persona tendenzialmente insofferente; questo spesso mi esaspera. Ci sono stati periodi della mia vita in cui mi era più semplice anche essere ottimista, mantenere un equilibrio, scovare il positivo dalle situazioni. Ultimamente mi riesce più difficile, ma capisco anche che sto peggio, un atteggiamento negativo non fa che aumentare ansia e stress. Durante tutta la giornata ho cercato di coltivare stati mentali costruttivi, visualizzando cose positive.
  • Mangiare senza sprechi, cibi buoni e nella maggioranza salutari. Lo spreco alimentare è uno dei miei grandi cavalli di battaglia. Lo detesto e cerco di evitarlo in tutti i modi. Continuare su questa strada, concedendomi qualche sfizio e mantenendo una dieta equilibrata, è senza dubbio un importante proposito per quest’anno.
  • Ordine e pulizia (in casa ma anche dentro di me). L’ambiente che ci circonda è senza dubbio fondamentale per i nostri stati mentale: una casa organizzata aiuta ad avere pensieri più calmi. Non devo però eccedere, perché pretendere che sia sempre tutto perfetto è un’utopia e una terribile condanna alla frustrazione. Una giusta via di mezzo, quindi.

E’ ovvio che non potrò rispettare tutte queste buone pratiche ogni giorno, ma posso provarci. Ci saranno momenti buoni, altri meno, ma è l’impegno ciò che conta, no?
Il cammino che abbiamo intrapreso.

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