Altro La rivoluzione gentile

NOVEMBRE 2021

Impegni e momenti di cura

Parco delle Cascine.


Secondo mese della rubrica La rivoluzione gentile!

Novembre 2021 è volato via. Non era questa l’impressione mentre lo vivevo, giorno per giorno, una lunga giornata di seguito all’altra, agenda piena, appuntamenti dal medico, a lavoro, nel weekend, a cena… Eppure adesso, ora che si è appena concluso, ecco che mi volto indietro e sembra passato in un soffio, una brezza tra autunno e inverno, il tempo che una foglia impiega a cadere dal ramo di un albero: volteggia, sembra fermarsi, accelera, devia, rimane un attimo sospesa ed è già a terra. Così è stato novembre per me: lungo da vivere, un attimo nel ripensarlo. Forse così mi pare tutta la mia vita…

1. Osservare i colori che continuano a cambiare

Era mia fallace convinzione che il foliage e in generale i colori autunnali si concludessero ad ottobre, come una specie di data di scadenza. Invece, mi sono scoperta ad osservare nuovi cambiamenti, tonalità, brillantezza… Prima che divenissero completamente spogli (e molti non lo sono tutt’ora!) gli alberi hanno regalato ai miei occhi sfumature sempre nuove, giorno dopo giorno.

Passeggiando attraverso il parco delle Cascine, sempre più quieto e deserto, e lungo le vie cittadine, ho potuto notare e apprezzare il passare del tempo nel cambiamento dei colori, nei nuovi accostamenti, nella progressiva perdita delle foglie, che si sono depositate lungo i viali con un nuovo manto stavolta destinato a coprire per poco tempo la terra. Ho quindi avuto la sensazione concreta del trascorrere della stagione, dall’autunno all’inverno alle porte.

2. Scoprire alcune zone a un passo da Firenze (Castello)

A lungo mi ero ripromessa di sperimentare qualche trekking urbano, ma avevo sempre rimandato questo tipo di attività… A novembre, finalmente, mi sono decisa per una semplice passeggiata a Castello e ne sono stata davvero felice! I luoghi da cui io e Lorenzo siamo passati sono di grande interesse storico, artistico e paesaggistico: sono famose le ville medicee di Castello e della Petraia, con i loro meravigliosi giardini all’italiana, ma anche altre dimore come Villa Corsini e Villa La Quiete alle Montalve. È stata una preziosa occasione per trascorrere due ore serene, con solo una cartina e una guida in mano, verso la scoperta e la meraviglia che risiede in grandi opere e in piccole vie dove è scorsa la vita quotidiana di secoli passati e dove ancora possiamo respirarne lo spirito.

Qui abbiamo condiviso il nostro trekking urbano a Castello!

Parco delle Cascine.
Per le vie di Castello.

3. La conclusione del corso Si-Jam III

Come ho raccontato nell’articolo dedicato a ottobre 2021, ero stata selezionata, insieme ad altri 14 giovani, per un corso da parte della Fondazione CR Firenze. Questa esperienza si è conclusa il 16 novembre con la presentazione da parte del mio team di un progetto per l’associazione fiorentina Pallium… Indoviniamo a chi è toccato l’onore e l’onere di parlare davanti alla commissione esaminatrice, con tanto di cinque “capoccioni” della Fondazione stessa? Ovviamente a me!

Locandina di Si-Jam III.

Nonostante il forte senso di responsabilità che ho avvertito e la naturale ansia, è stata una bella presentazione, sono rimasta soddisfatta e credo di essere riuscita a comunicare non solo il lavoro svolto ma anche la grande passione che ci ha animate. Più che la competizione e il risultato finale, infatti, questo mi ha colpito: la grande unione che si è creata per uno scopo comune e la bella crescita personale e professionale che mi ha portato lavorare in gruppo. Oltre a ciò, Patrizia, volontaria di Pallium, ha voluto anche regalare a ciascuna di noi una tazza come ringraziamento per tutto l’impegno. Posso dire con grande orgoglio e senso di pienezza che è stato uno splendido percorso.

4. Fine del corso di Mindfulness

Novembre è stato un mese di conclusioni: anche il corso di mindfulness è volto al termine, dopo un ritiro di metà giornata e altri incontri la sera del martedì. Sento che mi ha insegnato molto e che mi ha portato a scoprire alcuni aspetti di me che ignoravo o cercavo di sopprimere; la pratica ha mostrato molte delle auto-illusioni che mi creo per non affrontare ciò che mi ferisce o che semplicemente considero scomodo o spiacevole. Sto cercando di vivere maggiormente nel momento presente e rimango sempre sorpresa di quanto la mia mente tenda a divagare e di quanto spesso io mi distragga senza nemmeno accorgermene, a volte per evadere da ciò che rifuggo, altre pure mentre sono intenta in qualcosa che mi piace… Ho anche notato che sono terribilmente restia al cambiamento: sebbene tragga beneficio da alcune novità, la mia tendenza è sempre verso la zona di comfort, lo status quo, ciò che già conosco. Immagino che pure questa consapevolezza sia il punto di partenza, la scintilla per procedere e illuminare il cammino che sento di aver scelto.

5. Riconnettersi con persone care

La pratica di mindfulness ha agito in due modi principali nelle ultime settimane… In primo luogo, mi sono data più tempo per riconnettermi con persone a me care. Non intendo dire di aver fatto grandi cose con loro, organizzato attività o altro, semplicemente ho deciso di trascorrere alcune ore con loro e di non occupare quei momenti con nient’altro. Così ho trascorso una piacevole mattinata con mia mamma: cibo, chiacchiere e basta; allo stesso modo io e le mie più care amiche abbiamo chiacchierato per un’intera serata. Non abbiamo affrontato grandi argomenti, non ci siamo neanche quasi aggiornate sulle nostre vite: semplicemente abbiamo parlato del più e del meno, raccontato episodi del passato, ingaggiato confronti su situazioni presenti. È stato molto semplice, rilassante, rigenerante. Certo, essendo un’introversa, dopo queste socializzazioni sono sempre un po’ stanca, ma mi sono sentita appagata e connessa alle persone a cui voglio bene.

Dolci senza glutine.
Torta alle nocciole fatta in casa.

6. Cucinare prodotti di stagione (e non)

Altro risvolto della pratica della mindfulness è stato in cucina: in questo mese ho amato molto cucinare, in particolare dolci per le cene con le mie amiche e da mia mamma e piatti con le verdure di stagione. Ho deciso di sperimentare e di utilizzare le ricette solo come spunti per poi lasciare libero spazio alla mia creatività… I risultati sono stati soddisfacenti e ne abbiamo tutti beneficiato, ma ciò che maggiormente mi ha soddisfatta è stato il processo. Ho fatto attenzione alle materie prime, come la zucca delica e il cavolo nero, mi sono concessa il tempo di impastare, mescolare, tagliare, senza l’angoscia di dover subito mettere a posto, la stanchezza di non star facendo tutto nel modo corretto fin nei minimi dettagli… La confusione in cucina è regnata sovrana per alcune ore, ma poi ho trovato anche la pazienza e la cura di pulire, riordinare, senza che questo mi pesasse… I miei esperimenti culinari sono stati un po’ delle meditazioni, accompagnate dalla musica e da ben pochi pensieri, mentre la mia attenzione si focalizzava su oggetti, cibi, movimenti, odori.

Preparazione di diversi cibi.
Staff AIAU ODV.

7. Lavorare duramente

A novembre ho dedicato tempo a me stessa e ai miei cari, ma ho anche lavorato duramente. Non mi è pesato, ma in alcuni momenti ne ho avvertito la stanchezza e persino ora, proiettando lo sguardo sulle prime settimane di dicembre, so che mi aspettano momenti di grande impegno. Adoro il mio lavoro e svolgerlo al meglio è per me un grande orgoglio e soddisfazione, al di là dell’aspetto economico che non incontrerebbe l’approvazione di molti. È un momento difficile per il settore del Non Profit, per le associazioni come la nostra in particolare e per tutta la realtà delle adozioni internazionali. Pensare nuovi progetti, immaginare e organizzare attività, creare altre occasioni di raccolta fondi e promozione è però per me fonte di gioia.

Tagliatelle d'autunno da Fake - tagliatelle fresche artigianali con barbabietola, crema al gorgonzola e crumble di noci.


8. Cenare in un luogo nuovo e divertente

Alcune situazioni personali e il nuovo dilagare dei contagi hanno reso più difficile cenare fuori, soprattutto in luoghi che non conoscevo. Sono però davvero felice di una scoperta: Fake, un bistrot/ristorante/cocktail bar completamente senza glutine nella zona delle Cure (Firenze).

Con alcuni amici, siamo rimasti piacevolmente colpiti da questo luogo particolare, che vuole sfidare gli stereotipi; basti guardare ai murales che decorano il locale e alla dichiarazione per cui la street art debba essere riconosciuta come vera e propria arte. Il cibo è ottimo, così come anche i cocktail, con un menu stagionale e una ricca programmazione di eventi, mostre, presentazioni di libri e musica dal vivo. Provocatoria e illuminante è la frase riportata come slogan: “FAKE è sotto i tuoi occhi ma nulla è come sembra, nemmeno tu!”.

9. Due libri e un telefilm

Novembre è stato anche un mese di buona lettura perché ho iniziato e concluso ben due volumi. Il primo, Racconto d’autunno di Tommaso Landolfi, è stato un gentile prestito (trasformatosi poi in regalo) da parte di mia mamma: particolare come genere, affine al gotico ma con contaminazioni da tanti altri, persino dal melodramma, è caratterizzato da uno stile particolare, barocco, sperimentale. Il secondo, Miti e leggende. Indiani del Sud America, è una raccolta di storie degli antichi popoli; molto semplice e scorrevole, ci proietta in una dimensione estranea alla nostra cultura occidentale, ma in cui possiamo trovare sempre alcune caratteristiche e tratti in comune anche con le nostre favole…

Qui trovate la mia recensione approfondita di Racconto d’autunno!

In questo mese ha fatto breccia anche una serie televisiva, Maid, tratta da un romanzo e che racconta la storia di una giovane madre nella sua lotta per l’indipendenza economica e psicologica. Il tema della violenza sulle donne assume diversi connotati, esplicitando che un’aggressione può non essere fisica ma pure emotiva; il contesto sociale è dipinto con duro realismo e ci porta a riflettere…

Il libro "Indiani del Sud America".
Villa Reale di Castello.
Bouquet di rose.



10. Fiori come puro gesto di galanteria

Durante la cena dello staff di AIAU, il 24 novembre, il Presidente, Tommaso, oltre ad offrire a tutti come regalo di Natale, ha portato per ciascun componente femminile un bouquet di rose. Siamo rimaste sorprese e commosse da questo gesto, che sembra di una galanteria di altri tempi, un’attenzione inaspettata e di cui siamo state davvero felici.

Mi pare la perfetta dimostrazione che la cura e l’affetto passano attraverso piccoli pensieri, anche simbolici, che in fondo basterebbe poco per abbassare il rumore di fondo e sentirci tutti uniti, ugualmente importanti, giustamente apprezzati.


LEGGI ANCHE …

Potrebbe piacerti...