IL GIARDINO DELL’IRIS

Quando ero piccola l’iris era il mio fiore preferito: adoravo la carnosità dei petali, il lungo stelo, quel sembrare che faccia una linguaccia; ero affascinata da una forma che non riuscivo a districare, dal suo essere diversa da ogni altra, subito riconoscibile.
Passeggiando nel giardino mi sono fermata più volte ad osservare la cura e l’amore con cui le piante sono tenute, il mescolarsi dei colori in macchie di un mare vivace e variopinto, le sfumature e i contrasti all’interno anche della stessa iris.

Riflessioni per una camelia

(…) ho notato il tappeto su cui stavo camminando: un miscuglio di erba, terra, foglie secche o marce, altre ancora verdi, e petali. Tanti petali, frutti di fiori sfaldati, disfatti, sfracellatisi nella caduta o dispersi dal vento, dai passi di chi mi aveva preceduta. Eppure ce n’era uno intonso: una camelia che era eroicamente sopravvissuta, adagiata con la sua splendida corolla rivolta verso il cielo, verso le sue compagne ancora attaccate alla pianta.