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CORTILI E GIARDINI DELLE DIMORE STORICHE DI FIRENZE

Itinerario nel centro storico

Domenica 26 maggio 2024

La giornata di apertura dei cortili e dei giardini promossa dall’Associazione Dimore Storiche Italiane è sempre una ghiotta occasione per organizzare itinerari alla scoperta di luoghi inusuali e solitamente inaccessibili… Il centro storico di Firenze è l’ideale per trascorrere una giornata tra meraviglie storiche e artistiche, sorprendendoci delle perle incastonate dietro alle facciate dei palazzi.


h. 10.00 – Giardino di San Francesco di Paola

h. 11.00 – Palazzo Antinori Aldobrandini

h. 11.30 – Palazzo Frescobaldi

h. 12.30 – Palazzo Ginori

h. 13.30 – Pausa pranzo

h. 14.30 – Palazzo Niccolini

h. 15.00 – Palazzo Grifoni Budini Gattai

h. 15.30 – Palazzo Corsini sul Prato

GIARDINO DI SAN FRANCESCO DI PAOLA

piazza San Francesco di Paola 3, 50124 Firenze

La giornata inizia con la visita, su prenotazione, di uno dei giardini più scenografici e panoramici dell’Oltrarno. Alle 10, proprio in occasione della prima apertura, il gruppo viene formato poco dopo l’imponente cancello e scortato attraverso il parco, che si sviluppa in salita tra filari di cipressi.

La Villa di San Francesco di Paola sorge accanto all’omonima chiesa, dalla semplice facciata barocca. L’area verde oltre il vecchio cancello si estende alla base della collina di Bellosguardo, mentre una targa commemorativa esterna ricorda che la proprietà fu acquistata nel 1874 dallo scultore Adolf Hildebrand.

Appena entrati è la statua di San Francesco di Paola, ritratto nell’azione di benedire, che ci dà il benvenuto, essendo stata posta dallo stesso Hildebrand nella piazzetta interna. A sinistra si apre l’ampio giardino, con un grande prato verde e case di antica origine, mentre a destra si erge la monumentale facciata della villa, adornata di rosette bianche.

Al centro, l’androne immette in un piccolo giardino interno, decorato da una loggia con colonne in stile tuscanico e in pietra serena. Notiamo alcune sculture e rilievi in gesso, raffiguranti soggetti mitologici. Durante la nostra visita qui era allestita l’esposizione (e la vendita) dei quadri realizzati dall’artista irlandese, Tom J. Byrne, che adesso abita una parte della villa: sono pitture graziose che raffigurano scorci del giardino e del panorama.

Giardino di San Francesco di Paola a Firenze - entrata.
Giardino di San Francesco di Paola a Firenze - loggia.
Giardino di San Francesco di Paola a Firenze - esposizione.

La storia della dimora risale al Cinquecento, quando, nel 1583, giunsero a Firenze i padri minimi di San Francesco di Paola, così denominati per distinguerli dai frati minori di San Francesco d’Assisi. Fu Bianca Cappello la promotrice del loro insediamento a Firenze; dopo un primo momento, ricevettero una donazione da parte di Alessandro di Camillo Strozzi, che possedeva terre e tenute da Porta Romana alla collina di Bellosguardo. Qui nel XVII secolo furono costruiti un convento e una chiesa, che ricevettero ulteriori donazioni da famiglie aristocratiche fiorentine come i Franceschi, i Tucci e gli Strozzi.

Nel 1782 la compagnia fu soppressa e la proprietà passò alla famiglia Federighi, che trasformò il convento in un’ampia villa e la chiesa in una cappella privata. Successivamente, quest’ultima fu presa in gestione dalla Misericordia e poi dalla parrocchia di San Vito a Bellosguardo, mentre la dimora e il giardino furono acquistati nel 1874 dall’artista tedesco Adolf Hildebrand, quali luoghi di meditazione e di studio per sé e l’amico pittore Hans Von Marées, oltre che per altri uomini di cultura del tempo, storici e filosofi. Il nuovo proprietario promosse un grande restauro che modificò l’impianto originario del convento, ma restituì nuova vita all’intero complesso.

Giardino di San Francesco di Paola a Firenze.
Giardino di San Francesco di Paola a Firenze - panorama.

Oasi di tranquillità e di arte, la villa mantiene ancora oggi la sua vocazione culturale, essendo affittata a numerosi artisti, soprattutto stranieri; visitando il silenzioso giardino, siamo avvolti da un’atmosfera contemplativa e veniamo irretiti dal suo fascino. Percorrendo i sentieri ammiriamo gli alberi, come l’impressionante cedro secolare, e scopriamo gli angoli nascosti, tra prati e frutteti, limoni, pergolati di glicine e roseti.

Salendo su una collina, attraverso uno stretto viale scortato da cipressi, giungiamo alla vera perla di questo giardino: l’incredibile panorama su Firenze. Tra panchine in pietra e antichi ornamenti, rimaniamo incantati dalla bellezza dei monumenti più celebri della città, che osserviamo da un’insolita prospettiva. Oltre al Duomo e alla cupola del Brunelleschi il nostro sguardo spazia dalla torre del Giardino Torrigiani alla calda facciata di Palazzo Pitti, dalla cupola rossa delle Cappelle Medicee al marmo della Chiesa di Santa Croce… Una vera meraviglia!

Giardino di San Francesco di Paola a Firenze.
Giardino di San Francesco di Paola a Firenze - panorama.
Giardino di San Francesco di Paola a Firenze - esposizione.

PALAZZO ANTINORI ALDOBRANDINI

Via dei Serragli 9, 50124, Firenze

La seconda tappa del nostro itinerario tra le dimore storiche è meno spettacolare della prima, ma ha il proprio indiscusso fascino. A circa un quarto d’ora a piedi dalla collina di Bellosguardo, scendendo nel cuore dell’Oltrarno, si apre l’imponente portone di Palazzo Antinori Aldobrandini, su un tratto di strada che un tempo si chiamava canto alla Cucùlia, dall’uccellino tenuto in mano dal Gesù Bambino dipinto nel tabernacolo all’angolo della via.

Secondo quanto testimoniato dalle carte catastali, nel 1488 Antonio di Tommaso Antinori acquistò una casa da Tommaso Soderini, alla quale ne aggiunse un’altra comprata da Giuliano di Agostino di Cosimo: si costituì così il primo nucleo dell’odierno palazzo, dimora di questo ramo della famiglia, a cui appartennero importanti politici e letterati, oltre a uomini di cultura come Giovanni Gaetano Antinori, che nel Settecento raccolse qui una delle più importanti collezioni di antichità della città.

Palazzo Antinori Aldobrandini a Firenze.
Palazzo Antinori Aldobrandini a Firenze.
Palazzo Antinori Aldobrandini a Firenze - Federica e sua mamma Manuela.

L’aspetto odierno è dovuto alle modifiche realizzate nel 1853 per volere di Amerigo Antinori, che ingrandì e ristrutturò il palazzo, affidando il progetto all’architetto Giuseppe Poggi. Fu realizzata un’entrata separata per gli inquilini e fu costruito un nuovo grande ingresso al palazzo per il passaggio delle carrozze. Nel 1893 fu qui ospitata la granduchessa Maria Antonia, vedova di Pietro Leopoldo II Lorena, riverita dagli aristocratici, ma anche dalle persone del quartiere. Estinto questo ramo della famiglia, il palazzo passò ai principi Aldobrandini ai cui eredi ancora oggi appartiene.

Oltre la facciata ottocentesca, con il suo elegante cancello in ferro, passiamo al vasto atrio d’ingresso decorate da sculture raffigurante antiche divinità. A sinistra notiamo subito lo scalone monumentale, diviso in più rampe e con suggestivi stucchi e grandi vetrate a specchio, riportanti lo stemma Antinori. Il bianco e i riflessi della luce ci proiettano in un’altra dimensione, sospesa e incantata…

Tornando all’esterno, entriamo nel piccolo giardino dove l’abilità del Poggi si è espressa a pieno: lo spazio ristretto è illusionisticamente ampliato grazie ad una montagnola artificiale, coperta da rocce, siepi di alloro e piante come palme e lecci. Una rampa in pietra conduce ad una grande loggia a vetrate, in stile rinascimentali, avvolta in un romantico glicine e collegata al palazzo con un ponte sospeso.

Palazzo Antinori Aldobrandini a Firenze.
Palazzo Antinori Aldobrandini a Firenze.

Questo bucolico idillio è stranamente interrotto dall’imponente costruzione che chiude il lato verso via Maffia, le antiche scuderie, delimitate da un alto muro dipinto alla fine dell’Ottocento in stile neomedievale con finto bugnato e coronato da merli in pietra. La leggenda vuole che esso fu innalzato all’epoca di Firenze Capitale, quando il palazzo era affittato ad un diplomatico Ottomano che in questo modo voleva nascondere ai vicini le donne del suo Harem…

PALAZZO FRESCOBALDI

Via Santo Spirito 11, 50124, Firenze

A pochissima distanza facciamo tappa ad un altro palazzo storico, che abbiamo avuto modo di visitare anche in un altro itinerario (qui l’articolo dedicato al percorso nell’Oltrarno). Palazzo Frescobaldi nasconde il proprio bel giardino/cortile dopo una serie di piccoli cortili, androni e cancelli.

Costruita tra il 1621 e il 1644 per volere di Matteo Frescobaldi, unendo antiche strutture (torri, case medievali e rinascimentali), la residenza era spaziosa e racchiudeva dietro un’unica facciata moderna, semplice e lineare, le precedenti strutture. Dopo numerose ristrutturazioni nel corso del tempo, l’attuale aspetto è dovuto all’accurato restauro operato dall’architetto Emilio Dori nel XX secolo.

Palazzo Frescobaldi a Firenze - giardino.
Palazzo Frescobaldi a Firenze - fontana e retro della basilica di Santo Spirito.
Palazzo Frescobaldi a Firenze - statua del dio Pan.

Appena varcato il portone d’ingresso subito ci rendiamo conto della serie di cortiletti e pozzi di luce delle antiche strutture, che adesso conferiscono areazione agli appartamenti ai piani superiori, mentre a quello terreno si aprivano un tempo camere e botteghe, depositi e stalle. Questi vani sono rimasti pressoché invariati, grazie ad un sistema di ponti, portici e contrafforti, che sostengono gli appartamenti soprastanti.

Arrivati al giardino siamo subito colpiti dall’abside della basilica di Santo Spirito, edificata proprio grazie al contributo finanziario di Stoldo Frescobaldi di Lamberto, il quale donò anche parte del terreno di sua proprietà.

Nell’Ottocento il giardino era organizzato geometricamente in quattro parti, con al centro una fontana barocca. Fortunatamente quest’ultima è rimasta visibile, con le sue ricche spugne e la statua raffigurante il dio Pan (spostata a lato), mentre dalla fine del XIX secolo al centro si estende una grande aiuola verde.

Incantevole e maestoso è il grande pergolato di glicine che si estende nella contro facciata e ombreggia alcuni sedili in pietra. Unica pecca è la presenza delle auto, dato che una parte del giardino è utilizzata come parcheggio…

PALAZZO GINORI

Via Ginori 11, 50123 Firenze

Con una gradevole passeggiata che attraversa il fiume Arno e il centro storico di Firenze, ci fermiamo per una visita ad uno dei cortili più eleganti dei nostri palazzi: quello di Palazzo Ginori, piccolo e raccolto, ma un vero gioiellino!

Palazzo Ginori a Firenze - cortile.
Palazzo Ginori a Firenze - affresco e sinopia, con l'Incoronazione della Vergine di Francesco di Michele (1385 ca.).

Fu Carlo Ginori a far costruire l’attuale edificio tra il 1516 e il 1520, ricordato già allora come uno dei più notevoli. Il progetto fu quasi sicuramente opera di Baccio d’Agnolo, architetto già ingaggiato dalla famiglia per altri lavori, come la villa nei pressi di Calenzano (Torre di Baroncoli).

La facciata termina con un loggiato e le finestre sono incorniciate da bugnato; la decorazione con pitture a chiaroscuro, che ornavano l’esterno, sono oggi andate perdute, ma sappiamo che dovevano raffigurare la storia di Sansone e furono realizzate da un allievo del Ghirlandaio, Mariano da Pescia.

Alla fine del Seicento (1691-1694) il palazzo fu ampliato ad opera del giovane architetto Lorenzo Merlini, che progettò un decoratissimo fabbricato che circondava su tre lati un giardinetto con al centro una fontana, alimentata dal vicino Casino di San Marco, grazie ad una gentile concessione del granduca.

Il palazzo fu ulteriormente ingrandito nella prima metà del Settecento: il marchese Carlo e la moglie Elisabetta Corsini diedero feste e ricevimenti nelle sale e vollero creare un gabinetto di chimica e fisica, dove furono compiuti i primi esperimenti che prelusero alla fondazione della storica manifattura di porcellane di Doccia (1737) ad opera dello stesso Carlo Ginori.

Palazzo Ginori a Firenze - cortile.
Palazzo Ginori a Firenze - lente ustoria.

Il portone d’ingresso, in legno chiodato, conduce al cortile interno che subì importanti modifiche nell’Ottocento, quando fu pavimentato con lastre di marmo e chiuso da un lucernario in ghisa e cristallo. A lato, inoltre, fu aperto lo scalone monumentale che possiamo vedere alla nostra sinistra e che è al centro abbellito da un busto in marmo bianco.

Queste trasformazioni hanno creato un ambiente abitabile, che ben si sposa con il prezioso arredo. Il porticato si sviluppa armoniosamente sui quattro lati, le colonne sono coronate da raffinati capitelli compositi, mentre al centro si erge la bella fontana marmorea cinquecentesca.

Alle pareti sono appesi un cartellone stemmato con le armi Ginori – Minerbetti e un affresco staccato proveniente da un tabernacolo di Sesto Fiorentino, con relativa sinopia, raffigurante l’Incoronazione della Vergine, realizzato da Francesco di Michele nel 1385 circa.

Palazzo Ginori a Firenze - cortile.
Palazzo Ginori a Firenze - archivio nel cortile.

Particolarmente interessanti sono i due orci del XVI secolo, provenienti da Montelupo, e la robbiana con lo stemma Ginori – Bartolini Salimbeni, originariamente collocata nella Torre di Baroncoli. Affascinante è la statua in marmo e, sul fondo, gli scaffali dell’antico archivio

Infine, merita una menzione la lente ustoria, di fattura fiorentina, usata per i primi esperimenti di lavorazione della porcellana; un tempo essa si trovava sul tetto del palazzo e veniva orientata verso il sole, dirigendo i raggi per la fusione delle terre.

L’elegante cortile è stato recentemente restaurato: nel 2003 sono stati riportati a vita i colori settecenteschi originari, dal delicato verde salvia delle pareti al rosso pompeiano delle colonne. Una versa oasi di raffinatezza!

Potete leggere qui la seconda parte dell’itinerario…


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