Un giallo in un dialogo sull’esistenza
La coincidenza di un uomo che si è trovato sullo stesso sentiero di un altro, un altro, che un tempo aveva conosciuto e che lo aveva denunciato, un altro che precipita in un dirupo. Le coincidenze governano la nostra vita, ma solo a volte ce ne accorgiamo, le sopravvalutiamo e le sottovalutiamo secondo il senso che vogliamo attribuire, secondo il significato che stiamo dipingendo, in accordo con la storia che narriamo degli eventi, della nostra intera vita.
I cantastorie
Parte II – “Rachele, non è vero! Non è quello che intendevo…” La donna rimase imperturbabile. “Voglio stare con te, voglio che ci proviamo. Anche se siamo lontani, io ti aspetto. Ho anche annaffiato le piante!” Paolo abbozzò un sorriso, ma l’espressione di lei era impassibile. “Te lo giuro, amore mio: ce la faremo. Io ci credo, voglio crederci.” Paolo si accalorò, avvicinandosi alla telecamera, come fosse davvero potuto entrare dentro lo schermo e abbracciare quella donna che gli stava fuggendo e che forse aveva perduto già mesi prima, quando l’aveva lasciata andare…
I cantastorie
Parte I – La chiamata intercontinentale presentava sempre qualche problema, per il fuso orario, il computer, la connessione insufficiente, calamità naturali o imperscrutabili volontà divine. Il volto di Rachele si frantumò in un centinaio di pixel e si ricompose in una smorfia, come se quel continuo sgretolarsi le provocasse davvero qualche dolore e l’agonia della conversazione interrotta si protraesse in modo naturale nel fermo immagine che seguiva ogni frammentazione, un nuovo, esasperante silenzio.