Firenze - Mostre ed eventi

“RACHMANINOFF WILL SURVIVE” DI IGUDESMAN & JOO

Concerto 2024 al Teatro Verdi di Firenze

Martedì 13 febbraio 2024
Durata: 1h30min circa

Tra i regali di mia madre per il Natale 2023, ho ricevuto una serie di biglietti a tema culturale: uno per la mostra dedicata a Mucha presso l’Istituto degli Innocenti, uno per una visita guidata privata all’Ospedale di Santa Maria Nuova e un terzo (anzi due) per un concerto al Teatro Verdi. Così, io e Lorenzo abbiamo deciso di festeggiare San Valentino in anticipo di un giorno…

Il Teatro Verdi propone ogni anno una serie di spettacoli di alto livello, tra cui concerti e musical, vantando la presenza e l’esecuzione dell’Orchestra della Toscana, particolarmente amata da un pubblico di fedeli appassionati.

"Rachmaninoff will survive" di Igudesman & Joo al Teatro Verdi di Firenze - biglietti e locandina.

Nella quarantatreesima stagione concertistica, il Concerto di Carnevale è coinciso con quello di Aleksey Igudesman e Hyung-ki Joo, Rachmaninoff Will Survive, con la partecipazione speciale alle percussioni di Lucy Landymore e che si è svolto la sera di Martedì Grasso con un enorme successo di pubblico (anche bambini!).

Ha aiutato a riempire il teatro, oltre all’ottima promozione fatta, anche il calibro e la celebrità dei due musicisti protagonisti, Aleksey Igudesman, al violino, e Hyung-ki Joo, al pianoforte, i quali da vent’anni intrattengono e divertono con spettacoli musicali fuori dall’ordinario e video su YouTube, che toccano i 50 milioni di contatti e li rendono un vero e proprio “fenomeno internet globale”.

Non solo: si sono esibiti con alcune delle orchestre più famose del mondo, tra cui la New York Philharmonic, la Chicago Symphony Orchestra, la Los Angeles Philharmonic, la London Philharmonic, la Tonhalle-Orchester di Zurigo e l’Orchestra dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia. Camaleontici e capaci di divertire qualsiasi pubblico, hanno realizzato concerti in sale e luoghi classici, ma anche in arene da 18.000 posti!

La loro stravaganza e il pizzico di follia hanno ispirato milioni di studenti universitari e delle scuole superiori, avvicinando un pubblico più giovane e vasto alla musica classica. Questo, infatti, è l’intento principale dei loro interventi, delle loro virtuosistiche performance e delle rivisitazioni dei grandi pezzi tradizionali.

Igudesman&Joo

Tutto è iniziato quando i due musicisti erano ancora bambini, a 12 anni, studenti presso la prestigiosa scuola di Yehudi Menuhin School, in Gran Bretagna. Come raccontano, sono diventati amici davanti ad una porzione di fish and chips e nel 2004 hanno iniziato a creare spettacoli innovativi, con l’ambizione di rendere la musica classica accessibile ad un pubblico più ampio.

Da quel momento non si sono più fermati, collaborando con musicisti famosi in tutto il mondo. Particolare è stato il sodalizio creato con Sir Roger Moore, celebre ex James Bond, a favore di Unicef.

Eclettici e virtuosi, Igudesman & Joo sono anche compositori, realizzando oltre 50 pubblicazioni e producendo pezzi suonati da musicisti e bambini di numerosi Paesi. Da Vienna a Zurigo, da New York a Oslo fino a Istanbul hanno ricevuto commissioni da varie orchestre e sono apparsi in numerosi film, tra cui Tutto quello che avreste sempre voluto sapere sulla musica classica, Pianomania (2009), Breaking Beethoven del 2008 (che ha attinto a scene delle loro tournée dedicate a Beethoven) e il pluripremiato Noseland (2012).

"Rachmaninoff will survive" di Igudesman & Joo al Teatro Verdi di Firenze.
"Rachmaninoff will survive" di Igudesman & Joo al Teatro Verdi di Firenze.

In occasione dei concerti e durante i viaggi, Igudesman & Joo organizzano masterclass e lezioni a studenti appassionati. La collaborazione con altri artisti e giovani musicisti è uno dei tratti distintivi delle iniziative di Igudesman & Joo, che dal 2021 sono curatori di una nuova serie di concerti, STARs ‘n’ FREEKs, alla Tonhalle Düsseldorf, con ospiti da tutto il mondo, musicisti con abilità particolari e spesso insolite, talvolta abituati ad esibirsi solo in strada e su internet e che così possono raggiungere un pubblico molto ampio

Il duo ha anche fondato la società di produzione Only Hands Small Productions per creare contenuti originali per il cinema e la televisione e nel 2019, ha pubblicato il primo libro, scritto ovviamente a quattro mani e al quale è seguito tour con uno spettacolo dedicato. Save the World descrive come il mondo può essere salvato con creatività e umorismo, una sorta di manifesto degli intenti che Igudesman & Joo perseguono con le loro performance.

Non a caso, come abbiamo anticipato, le esibizioni possono essere godute dal vivo, durante i concerti, ma anche sul canale YouTube, su Facebook e in streaming su Music Traveller TV, una piattaforma che consente ai musicisti di trasmettere i propri concerti e spettacoli a un pubblico più ampio. La loro trasmissione live, How to Fail & Succeed, si arricchisce continuamente di nuovi episodi.

Individualmente, Aleksey Igudesman ha lavorato con il compositore hollywoodiano vincitore del premio Oscar, Hans Zimmer, e Hyung-ki Joo è stato incaricato dal membro della Rock and Roll Hall of Fame, Billy Joel, di arrangiare e registrare le composizioni per pianoforte solo di Joel su un cd che ha raggiunto il primo gradino nelle classifiche di Billboard. Entrambe queste celebri figure non solo ammirano la coppia come musicisti, ma li sostengono come imprenditori attraverso MusicTraveller, una piattaforma e un’App mobile, ideata da Aleksey Igudesman, che consente ai musicisti di prenotare sale prova e luoghi di concerti in tutto il mondo.

"Rachmaninoff will survive" di Igudesman & Joo al Teatro Verdi di Firenze.
"Rachmaninoff will survive" di Igudesman & Joo al Teatro Verdi di Firenze.

Sfogliando il dépliant, seduti nelle poltroncine in attesa dell’inizio dello spettacolo, abbiamo letto con divertimento le biografie di entrambi i musicisti: con un tono scanzonato e ironico, leggero e frizzante, abbiamo così scoperto fatti interessanti della loro carriera e non solo…

Leggiamo, ad esempio, che Aleksey Igudesman è nato a Leningrado “quando era molto piccolo” (e già da questo incipit intuiamo il tono dell’intero trafiletto). Dopo aver studiato in Gran Bretagna e a Vienna, ha una brillante carriera come violinista, compositore e arrangiatore, anche se “si sente un po’ insicuro riguardo alla sua musica, anche se è pubblicata dalla Universal Edition. A dire il vero, il suo psicologo gli dice che è insicuro su un sacco di cose. Ma Aleksey non ne è poi così sicuro”.

Di origini coreane, Huyng-ki Joo racconta che negli anni della scuola è stato preso in giro a causa delle sue mani troppo piccole, da insegnanti e compagni di studi, incluso Aleksey Igudesman, e che per questo ha inventato un nuovo modo di suonare il piano, noto come il “Piano Karate”. Come spiega nella biografia e durante lo spettacolo, “Hyung-Ki ha piccole mani (ma solo le mani sono piccole) e trova quindi difficile eseguire alcune parti del repertorio pianistico”; tuttavia, esegue con grazia musica da camera, recital, concerti con orchestra, oltre alle sue composizioni.

Insieme, i due musicisti creano spettacoli teatrali unici ed esilaranti, combinando umorismo, musica classica e cultura pop. Dopo il blocco delle esibizioni legato alla pandemia Covid-19, Igudesman & Joo hanno continuato a realizzare nuovi contenuti e sono ora in produzione con due programmi: And Now Rachmaninoff, in duo, e Rachmaninoff Will Survive con orchestra, che è quello al quale abbiamo assistito al Teatro Verdi.

"Rachmaninoff will survive" di Igudesman & Joo al Teatro Verdi di Firenze.
"Rachmaninoff will survive" di Igudesman & Joo al Teatro Verdi di Firenze.

Rachmaninoff Will Survive

Dal 2023 Igudesman & Joo hanno voluto celebrare il genio di Sergej Rachmaninoff, in occasione dei 150 anni dalla nascita. Dopo aver già lavorato con l’Orchestra Regionale Toscana otto anni prima, il duo ha portato in scena lo spettacolo in omaggio al compositore russo insieme alla multi-percussionista e compositrice Lucy Landymore, giovane vincitrice di festival e competizioni internazionali.

Chi conosce Igudesman & Joo sa della loro predilezione per Rachmaninoff, soprattutto grazie alla hit virale Rachmaninoff Had Big Hands, introdotta dall’umoristico siparietto sul contrasto con le mani piccole di Joo, alle quali il pianista sembra sopperire con l’uso di un apposito strumento in legno, che amplia lo spettro dei tasti raggiungibili sulla tastiera in una sola volta, ma che rende più difficile il ritmo e i tempi dell’esecuzione. Non a caso, proprio al centro del concerto si pone Big Hands (Igudesman & Joo, Rachmaninoff)…

Già l’inizio dello spettacolo detta le regole che saranno seguite durante tutta la performance, all’insegna dell’umorismo e dell’irriverenza, dell’ironia e della fantasia, con continui ammiccamenti e rimandi ai grandi classici.

Insieme all’eclettica Lucy Landymore, infatti, il duo esordisce con il pezzo Rach-Pag Fantasy, basato sulla musica di Rachmaninoff, ma prodotto della rielaborazione dei tre artisti. Aleksey Igudesman suona con un arco creato dal liutaio Benoit Roland di Boston su un violino Santo Seraphin del 1717, per gentile concessione della Erste Bank. Questa particolarità è oggetto di scherzi e gag comiche, mentre pianista e violinista si scambiano battute in italiano, con qualche parola di inglese.

Sul medesimo tenore si svolge l’intero spettacolo, assistito splendidamente dell’Orchestra della Toscana, coinvolta in tutte le esibizioni, vestita in maschera per l’occasione del Carnevale e partecipe di ogni scena divertente o virtuosistica.  

Igudesman & Joo hanno improntato l’intero concerto sulla celebrazione del loro eroe, Rachmaninoff, a partire dal famoso Concerto n. 2 per pianoforte e orchestra e riunendo tutti i brani che tale opera ha successivamente generato, anche quelli cantati da Frank Sinatra e Céline Dion.

"Rachmaninoff will survive" di Igudesman & Joo al Teatro Verdi di Firenze.
"Rachmaninoff will survive" di Igudesman & Joo al Teatro Verdi di Firenze.

Il secondo brano, Rachmaninoff by Himself di Rachmaninoff, nel tributo di Eric Carmen e con l’arrangiamento di Joo, genera una tristezza e una solitudine così profonde e contagiose da coinlgere tutta l’orchestra che scoppia in un pianto disperato…

Dalle lacrime alla sorpresa: Surprising Haydn di Hyung-ki Joo si basa su un pezzo continuamente interrotto all’improvviso, in cui l’ilarità è suscitata dall’apparente impossibilità di concludere il brano, il cui inizio diventa perfettamente conosciuto dal pubblico.

In Flight of the Bumble Hornet, ovvero “il volo del calabrone”, Igudesman & Joo rielaborano l’arrangiamento di Rachmaninoff del classico di Rimsky-Korsakov, trasformando progressivamente tutta l’orchestra in calabroni e api, ma soprattuto è il violinista a comparire e corre per tutto il palco vestito con un poco lusinghiero costume panciuto, giallo e nero.

Non potevano mancare due omaggi all’Italia: il primo è un arrangiamento di Joo della celebre canzone Amore Baciami (di Rossi, Gestoni, Debussy), mentre il secondo è un pezzo creato e cantato da Aleksey Igudesman, Dove sei finita.

Avviandoci alla conclusione, il pubblico viene facilmente coinvolto da un pezzo come Staying Dead or Alive (di Bee Gees, arrangiamento di Igudesman & Jo), che in modo frizzante e irriverente mescola un grande e celebre classico e la pandemia Covid-19 (il ritornello canta anche “Staying at home”). Per il bis non poteva mancare la hit I will survive (Rachmaninoff will survive), ovviamente in una versione tutta particolare, arrangiata dal duo.

In conclusione, se i musicisti si chiedono se è possibile ridere della musica classica facendo musica classica? La risposta è assolutamente affermativa. La creatività, l’inventiva e la freschezza dello spettacolo scritto e ideato da Aleksey Igudesman & Hyung-ki Joo divertono un vasto pubblico e arrivano a chiunque, poiché ognuno può apprezzare e godere diversi livelli del concerto, che diventa così adatto a chi non conosce il mondo della musica e a chi riesce a cogliere tutti i riferimenti a tale complesso universo.

L’approccio di Igudesman & Joo avvicina il pubblico, non annoia, svecchia e porta una ventata di aria fresca, senza mai banalizzare.


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