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“ASSALTO ALLE ALPI” DI MARCO ALBINO FERRARI

Un saggio per riflettere come società e individui

GIUGNO 2024

Regalo di Pasqua da parte di mia mamma, ho divorato questo saggio in pochi giorni alla fine di giugno… Nonostante la fama di Marco Albino Ferrari sia come scrittore di montagna sia come giornalista, non avevo mai letto niente di suo e forse non ci avrei neanche pensato se non fosse stato per mia madre, che è solita donarmi libri a tema delle mie vacanze.

  1. Trama;
  2. L’autore;
  3. Cosa ne penso?

Assalto alle Alpi è un saggio che facilmente incontra il mio gusto e la mia visione del mondo: dal 2018 ho scoperto le Alpi e me ne sono subito innamorata; sono avversa alla crescita a tutti i costi, allo sfrenato modello di consumo in cui viviamo oggi; da quando ero una bambina ho a cuore le questioni ambientali e la salvaguardia della natura e degli animali… Possiamo tranquillamente dire, quindi, che leggere questo libro per me è coltivare terreno fertile.

Oltre a ciò, è sempre interessante leggere le parole di chi conosce la montagna molto meglio di noi, di coloro che sono esperti e mettono a disposizione saperi e competenze approfondite, uno sguardo più ampio sui fenomeni. Marco Albino Ferrari è sicuramente un grande maestro.

Il saggio si struttura in due macro sezioni, ciascuna suddivisa in tre capitoli: dal particolare della vicenda della Val Mogia e del gigantesco impianto sciistico realizzato (e abbandonato dopo pochi anni di fama e celebrità) la prospettiva si amplia sulle Alpi. L’autore ci conduce alla scoperta di questa catena montuosa con un volo dal Friuli alla Liguria, raccontando di cime e massicci, valli e paesi, aneddoti ed episodi significativi.

Marco Albino Ferrari, Assalto alle Alpi, Einaudi, Torino, 2023.


La figura di Heidi fa la propria comparsa e rimane come filo conduttore per me del tutto inaspettato. Lo stereotipo ben impresso nel nostro immaginario viene utilizzato in diversi modi. In primo luogo, è lo spunto per una trattazione storica e sociale: nel terzo capitolo il lettore si interroga su chi potesse essere realmente una contadina come Heidi e come potesse vivere.

La storia delle Alpi è narrata dalla loro colonizzazione da parte degli uomini, con la mucca come animale guida (altro che l’aquila o lo stambecco!), fino ai giorni nostri tra esempi virtuosi ed incoerenze aberranti.

Nel quarto capitolo si torna a parlare dei comprensori sciistici e della gara a crearne di sempre più lunghi, complice anche la mania di grandezza data dalle Olimpiadi e da altre competizioni internazionali. Ci interroghiamo così sul turismo sia invernale sia estivo e sull’importanza di una valorizzazione dei territori al di là delle etichette, come quella UNESCO, che sembrano stabilire dei luoghi di “serie A” a discapito degli altri.

“Riconoscendo a un soggetto il titolo di serie “A”, di “eccellenza” e di “originale”, automaticamente declassiamo gli altri a serie “B”, a “ordinario”, a “imitazione”. (…) È il concetto stesso di riconoscimento di un’eccellenza che entra in contrasto con una visione olistica della Terra, la più contemporanea e consapevole, in cui tutto si tiene. Tutto collabora allo stesso destino e niente è separato dal resto. Il concetto di Word Heritage è l’esatto opposto. Il mondo stesso dovrebbe essere patrimonio mondiale, non solo alcuni luoghi eletti e sempre più isolati.”
pp. 105-106

Marco Albino Ferrari, Assalto alle Alpi, Einaudi, Torino, 2023.

Il saggio termina “sul campo”, con la vista del ghiacciaio della Marmolada che sta progressivamente regredendo. Considerazione inevitabile per un libro come questo. Tuttavia, Ferrari non cede ad allarmismi e si mantiene sempre sulla verità dei fatti: si tratta di un saggio oggettivo, sia pure attraversato da vene di ironico pessimismo (che apprezzo).

Su un unico punto non condivido il pensiero dell’autore: non sono d’accordo che l’uomo prosegua a compiere certe azioni dannose, anche a livello economico, perché “si è sempre fatto così”. In questo sono più cinica. Secondo me, purtroppo, l’essere umano agisce con una miopia disinteressata verso il futuro, mirando al profitto di oggi e senza pensare a ciò che verrà.

Uno dei temi ricorrenti del saggio è quello della cultura dell’eccesso, della crescita sproporzionata e della tracotanza che porta alla distruzione:

“(…) volo sulle Alpi francesi (…) affacciandosi dal finestrino con cartina alla mano, metteva una X sui siti vergini dove sarebbe sorto il nuovo domaine skiable. Il modello era quello: scegliere dall’alto. Non c’è forse immagine più significativa della volontà di potenza umana, una hybris moderna che non vede limiti, come un bombardamento dal cielo al contrario, che distrugge edificando.”
pp. 7-8

“(…) uno dei massimi esempi di cultura dell’eccesso: avere a disposizione più di quanto si possa utilizzare.”
p. 33

“L’affermazione del gigantismo serializzato che esalta la quantità per la quantità (anche perché non la si potrà utilizzare perché troppa.”
p. 47

L’uomo è cresciuto oltre misura, oltre i limiti che un tempo erano imposti dalla natura, quando la stessa popolazione era mantenuta in equilibrio dalla montagna: il senso del limite era “connaturato in quella cultura. Ed è il primo insegnamento di cui oggi avremmo bisogno per contrastare l’imperante “cultura dell’eccesso” di cui noi stessi siamo vittime” (p. 62). Costruire passo per passo, con cura e nei dettagli, è difficile e faticoso, soprattutto se confrontato ad una comunicazione e ad uno sfoggio continuo di grandiosità, anche vacua: “Più visibilità e certo meno sforzo a se si fosse agito con iniziative capillari e distribuite” (p. 107).

Apprezzo Assalto alle Alpi perché non indora la pillola, denuncia ciò che non funziona, un modo di pensare ormai anacronistico, una distruzione di un patrimonio naturale. Tuttavia, il tono rimane pacato e Ferrari non si erge a paladino della difesa della natura, baluardo per garantirne la salvezza. La sua analisi attenta e puntuale ci conduce a riflettere senza spaventarci; le sue parole scuotono ma non terrorizzano, perché con pacatezza possiamo prendere decisioni migliori, più attente e consapevoli.

Marco Albino Ferrari, Assalto alle Alpi, Einaudi, Torino, 2023.



L’invito finale è quello ad una valorizzazione semplice, ma potente:

“Per valorizzare le Alpi, sì, basta poco. (…) Alla fine basta saper vendere ciò che connota più di tutto la montagna con i suoi paesaggi e i suoi ambienti naturali: il silenzio. Il silenzio non è un’esperienza facile: non piace a tutti. (…) Il silenzio ci mette di fronte a noi stessi: è il grande spartiacque per chi riesce ad apprezzare le Alpi per quello che sono. E il silenzio è la cosa più fragile che esista: per questo diventa sempre più prezioso” (p. 127).

TRAMA

In questo saggio arguto e incisivo, curato e ben documentato, Marco Albino Ferrari ci mostra come le Alpi siano minacciate da modelli di sviluppo del passato, in primo luogo dagli impianti sciistici, sempre più enormi pur in contrasto con la minore quantità di neve. Altro problema sono gli stereotipi idealizzati, secondo i quali la montagna è un luogo di pura bellezza. Qual è il futuro delle Alpi? Come possiamo approcciarci ad esse in modo più consapevole e rispettoso?

MARCO ALBINO FERRARI

Direttore editoriale e responsabile del settore Cultura del Club alpino italiano, è uno degli scrittori più importanti e affermati sulla montagna. Negli anni Novanta ha diretto la rivista Alp e nel 2002 ha ideato Meridiani Montagne, che ha diretto per anni. Giornalista e scrittore, ha esordito nel 1996 con Frêney 1961. Nel 2020 ha pubblicato Mia sconosciuta, vincitore del Premio Itas. Ha curato mostre, allestimenti museali e collane di libri. Gira l’Italia con alcuni monologhi teatrali.


IL LIBRO

Marco Albino Ferrari, Assalto alle Alpi, Einaudi, Torino, 2023.
> https://www.einaudi.it/catalogo-libri/problemi-contemporanei/assalto-alle-alpi-marco-albino-ferrari-9788806254728/


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