Trekking Trentino - Alto Adige Val di Fiemme Viaggi

TREKKING AD ANELLO DA OCLINI AL MONTE CUGOLA

Un’escursione varia e piacevole tra boschi, panorami e malghe

Sabato 13 luglio 2024

Passo Oclini è sicuramente uno dei luoghi maggiormente frequentati, al confine con la Val di Fiemme ma già nel comune di Aldino in provincia di Bolzano. In estate è letteralmente preso d’assalto perché consente una numerosa serie di escursioni per tutti i gusti, dalla vetta del Corno Bianco, raggiungibile in circa un’ora, alla passeggiata in direzione dell’Abbazia di Pietralba.

Numerose sono le malghe nei dintorni e i sentieri quasi pianeggianti che congiungono in un anello al Passo Lavazè. Per chi, come noi, preferisce evitare le folle, proponiamo un trekking alternativo, che conduce alla cima del Monte Cugola per poi rientrare su una comoda strada forestale.

Lunghezza complessiva11,8 km
Tempi di percorrenza4h (senza soste)
Dislivello371 m.
Grado di difficoltàMedia
SCHEDA TECNICA

Dal Passo Lavazè, ancora in Val di Fiemme, svoltiamo a sinistra e arriviamo in auto fino a Passo Oclini (1.989 m. s.l.m.), dove possiamo parcheggiare in un ampio e comodo spiazzo proprio sotto l’albergo Hotel Schwarzhorn, che si erge solido e massiccio ai piedi del monte da cui prende il nome, Corno Nero. Davanti a noi, invece, è facile riconoscere la pallida cima del Corno Bianco, in pietra dolomitica, mentre il suo gemello scuro è in roccia vulcanica e porfido quarzifero di Bolzano, rosso e grigio.

Il consiglio è di arrivare presto; questo passo attira numerosi turisti e il parcheggio si riempie già intorno alle 10.00. Lasciata l’auto possiamo ammirare il panorama: tra le due cime intravediamo il luogo dove si estende la valle fino all’Adige (da questo lato incontriamo in linea d’aria Redagno e Aldino), mentre alle nostre spalle possiamo ammirare un’ampia vista sul massiccio del Latemar. Ci troviamo al confine tra la Val di Fiemme e la Val d’Ega.

Sentiero n. 14 verso Passo Cugola - indicazioni da Passo Oclini.
Sentiero n. 14 verso Passo Cugola - Berghotel Jochgrimm e, sullo sfondo, Corno Bianco.

ALLE PENDICI DEL CORNO NERO

Dopo esserci concessi qualche minuto per godere del panorama, ci incamminiamo verso l’altro albergo presente a Passo Oclini, il Berghotel Jochgrimm, posto proprio in fondo al parcheggio e a lato del sentiero che conduce sul Corno Bianco. La nostra direzione, però, è opposta: troviamo facilmente l’indicazione verso Passo Cugola, il sentiero n. 14.

Questa è l’unica parte malmessa del percorso; procedendo a fianco dell’hotel, infatti, entriamo in un pascolo spesso invaso dall’acqua. Alcuni piccoli lavori di manutenzione hanno posto delle assi di legno tra l’erba, il fango e gli acquitrini, ma occorre prestare attenzione a non scivolare.

Sentiero n. 14 verso Passo Cugola - Frida.
Sentiero n. 14 verso Passo Cugola - Lorenzo, Federica e Frida.
Sentiero n. 14 verso Passo Cugola - imbocco passata la pista da sci.

Passato un piccolo casale in legno, ci voltiamo per apprezzare una ancora più bella vista sul Corno Bianco e intravediamo il sentiero del ritorno, proprio alle sue pendici e parallelo a dove ci troviamo adesso. Il terreno diventa qui più asciutto e assume il tipico colore grigio-rossastro del Corno Nero.

Sempre godendoci il panorama, attraversiamo quella che in inverno è la pista da sci e scendiamo fino all’imbocco della parte stretta del sentiero, che si inoltra tra gli alberi. Se passate tra questi pascoli e verdi prati all’inizio dell’estate rimarrete stupiti dall’incredibile quantità di fiori, tra cui spiccano i denti di leone, con il loro brillante colore giallo-aranciato.

Sentiero n. 14 verso Passo Cugola - cavolacci alpini.
Sentiero n. 14 verso Passo Cugola - dente di leone.
Sentiero n. 14 verso Passo Cugola - Bosco di Corno Nero con pini e abeti.
Sentiero n. 14 verso Passo Cugola - rododendri con fiori e frutti.

Il sentiero (sempre n. 14) serpeggia nel bosco in un leggero saliscendi; ci troviamo tra pini e abeti rossi, in una zona umida ricca di un rigoglioso sottobosco composto prevalentemente da rododendri in fiore e con frutti carnosi e dai cosiddetti “cavolacci alpini”, riconoscibili per le enormi foglie e i fiorellini dal rosa al violetto. Passiamo sotto alla seggiovia, non in funzione durante l’estate, e procediamo spediti lungo lo stretto percorso, frastagliato dalle radici degli alberi (attenzione quando è bagnato!).

Nell’ultimo tratto prima di arrivare al Passo Cugola (1.922 m. s.l.m. nel punto dove ci troveremo), dopo esserci ricongiunti con un ripido sentiero proveniente dalla cima del Corno Nero, la strada si allarga e passeggiamo tra l’erba fino a giungere ad un moderno crocifisso in metallo, l’indicazione che siamo sul passo, dove si intersecano tre sentieri. Alle nostre spalle si erge l’erta salita al Corno Nero, davanti quella verso la cima del Monte Cugola, mentre a sinistra intravediamo un accenno di panorama sulla Val di Fiemme (ben visibile dalla Baita Cugola Alta, su un sentiero che scende fino a Daiano) e a destra si estende la strada per tornare a Oclini o dirigersi a Redagno.

Salita verso la cima del Monte Cugola - panorama verso Lagorai e Monte Cucal.
Salita verso la cima del Monte Cugola - veduta su Corno Bianco e le pendici di Corno Nero.
Cima Monte Cugola (2.077 m. s.lm.) - sullo sfondo, Corno Bianco e Corno Nero.

MONTE CUGOLA

Da qui, dopo circa un’ora e mezza di cammino, inizia l’unica vera parte faticosa dell’escursione: una ripida salita di circa mezz’ora fino ad arrivare alla cima del Monte Cugola (2.077 m. s.lm.). Il sentiero zigzaga tra gli alberi, in prevalenza pini cembri, e ci regala dei begli scorci che anticipano la vista a 360° che avremo in vetta. L’area è stata parzialmente colpita da schianti e crolli e occorre prestare un po’ di attenzione tra i tronchi e le radici divelte.

La fatica, però, viene ampiamente ricompensata: il panorama è incredibile e spazia in tutte le direzioni: dal Corno Bianco al Nero, dalla Val di Fiemme con la catena del Lagorai fino ai monti oltre la valle dell’Adige. Un vero spettacolo!

Cima Monte Cugola (2.077 m. s.lm.).


L’ampio pascolo erboso è interrotto solo da qualche basso alberello, mentre sulla cima è posta una romantica casina in miniatura montata su un palo e, qualche metro più avanti, è posta una croce in legno un po’ sbilenca. Dopo aver fotografato il panorama, proseguiamo proprio in quella direzione, in discesa verso un altro rilievo, che vediamo spuntare, il Sasso del Gazzo.

Il sentiero rientra nel bosco e tende un po’ a perdersi, ma conduce in modo quasi infallibile alla località Piani de Cugola (1.950 m. s.l.m.). Durante la discesa vi consigliamo di prestare attenzione alla vostra sinistra per veder spuntare, giù nella vallata, la chiesa di Castello di Fiemme.

Cima Monte Cugola (2.077 m. s.lm.) - panorama verso le montagne oltre la Valle dell'Adige.
Cima Monte Cugola (2.077 m. s.lm.) - Lorenzo e Federica.
Cima Monte Cugola (2.077 m. s.lm.) - panorama verso le montagne oltre la Valle dell'Adige.

Giunti nella zona pianeggiante, sempre di pascolo, svoltiamo a destra per imboccare il sentiero n. 13 che ci riconduce verso il Passo Cugola, fiancheggiando le pendici del monte e all’ombra di un fitto bosco. All’incrocio riprendiamo il sentiero n. 14 che scende verso la Malga Cugola Bassa, ma non vi giunge perché, mantenendoci sulla destra, la vediamo dall’alto mentre proseguiamo verso la Malga Isi Hütte e Passo Oclini.

Dopo un tratto di sentiero più stretto e aver guadato un fresco ruscello, la strada si allarga in una comoda forestale, contornata da alti abeti rossi che incorniciano la vista sul Corno Bianco. A lato possiamo notare alcune orchidee selvatiche, in particolare l’Orchide di Fuchs, in grado di attirare gli insetti impollinatori, prevalentemente bombi, grazie all’aspetto vistoso dei fiori.

Piani de Cugola (1.950 m. s.l.m.) - imbocco del sentiero n. 13, a dex.
Veduta su Monte Cugola e Malga Cugola Bassa dal sentiero n. 14 in direzione Passo Oclini.

Siamo nuovamente immersi in quello che è denominato il Bosco del Corno Nero, dal quale giungiamo, in discesa, fino all’incrocio con il sentiero n. 7 che ci conduce, a destra, alla Malga Isi Hütte, ideale per una sosta. Dalla cima del Cugola fino a qui sono circa un’ora e mezza di cammino, quasi sempre in piacevole discesa.

MALGA RISTORO ISI HUTTE

Noi abbiamo deciso di fermarci a pranzo proprio alla malga, una delle nostre preferite perché combina un’atmosfera tipica e tranquilla con una cucina davvero eccezionale, saporita, verace e ricca di piatti vegetariani. Autenticità e tradizione sono i due elementi chiave del menu e della filosofia di questo ristoro, composto da una sala interna in legno, ricavata dall’antico fienile, e da una bella terrazza affacciata sul Corno Nero; la ricerca per creare uno spazio dove valorizzare il legame con la natura e potersi riposare in totale libertà ha dato vita ad una piccola oasi tra i prati del pascolo.

Passo Cugola (1.922 m. s.l.m.) - crocifisso.
Sentiero n. 14 verso Passo Oclini . sullo sfondo, Corno Bianco.
Orchide di Fuchs.

Circondata dalle vacche ruminanti e affacciata su boschi e cime, la malga è una piccola struttura in pietra, semplice e tradizionale. La sua storia affonda le radici in quella che un tempo era la malga Kalditscher Wirt, il primo ristoro aperto sul Passo degli Oclini e rimasto in attività fino al 1962, quando divenne una residenza estiva. Caduta in rovina, la malga fu rilevata nel 2006 dagli attuali proprietari, l’azienda Isolde Daldoss che, dopo tre anni di pratiche burocratiche e intensi lavori di restauro, ha inaugurato la cucina il 26 dicembre 2009.

Malga Isi Hütte - esterno.
Lorenzo, Federica e Frida sulla cima del Monte Cugola.

Il menu è composto da piatti tipici della cucina sudtirolese e la maggioranza degli ingredienti utilizzati è di produzione della stessa azienda che gestisce la malga. La scelta di piatti vegetariani è varia, con qualche opzione anche senza glutine; ogni anno troviamo i classici, come la polenta al formaggio fuso ed erbe di montagna e il tris di canederli al formaggio, alla barbabietola e agli spinaci, e qualche piccola aggiunta creativa, come una sorta di ragù di verdure e ceci.

Malga Isi Hütte - ragu vegetale, formaggio di Cavalese e insalata di cavolo cappuccio.
Malga Isi Hütte - tris di canerderli (barbabietola, spinaci, formaggio).
Sentiero n. 12A verso Passo Oclini.
Malga Gurndin e, sullo sfondo, Corno Bianco.

ANELLO OCLINI – MALGA GURNDIN

Dopo esserci ristorati, proseguiamo con l’ultima parte della nostra escursione. Possiamo qui decidere se tornare velocemente a Passo Oclini dal sentiero in salita attraverso il pascolo oppure camminare per un’altra ora circa compiendo un ulteriore piccolo anello. Noi abbiamo scelto la seconda opzione.

Ripercorrendo i nostri passi e proseguendo oltre alcune baite, imbocchiamo a destra il sentiero n. 12A verso Malga Gurndin, circondata da numerosi animali ma molto caotica. Durante l’alta stagione, infatti, è la meta preferita di gruppi e famiglie, che si fermano a giocare nei prati allestendo persino un campo da calcio…

Ci troviamo adesso sul sentiero n. 2, che collega Redagno e Passo Oclini; la vista continua a spaziare dal Cugola e dal Corno Nero fino a quello Bianco, sotto il quale stiamo adesso camminando. La strada è ampia e sterrata, percorribile anche con i passeggini, mentre ai lati, oltre al bosco, si aprono ampi prati verdi e fioriti. Numerose sono le vacche al pascolo, mastodontici animali che ruminano pacati e si sdraiano al sole.

Baite e, sullo sfondo, Corno Nero, lungo il sentiero verso Passo Oclini.
Sentiero n. 2 verso Passo Oclini - panorama sul Latemar.

Dopo alcuni casali in pietra e terminata l’ultima salita, si erge davanti a noi la catena del Latemar, stupenda nella sua roccia chiara sotto i raggi del sole. Ancora qualche metro e siamo tornati al Passo Oclini e alla nostra auto.

Si conclude così il nostro percorso ad anello, che ci ha permesso di evitare le folle e goderci panorami e luoghi caratteristici di questa splendida regione. Si tratta di un’escursione di media difficoltà, adatta anche ai cani e ai bambini allenati; se necessario, l’unico punto di maggiore difficoltà, la salita sul Cugola, può essere evitato tagliando direttamente in direzione della Malga Isi Hütte.

Fuori dai soliti percorsi e itinerari, è l’ideale per chi ama godere del silenzio della montagna ed eventualmente abbinarci una sosta gastronomica in una malga tipica e tranquilla.


INFORMAZIONI


LEGGI ANCHE …

Potrebbe piacerti...