Sardegna Viaggi

NURAGHE MANNU

Visita alla scenografica area archeologica sopra Cala Gonone
Sardegna: giorno 4 (parte 1)

Martedì 30 maggio 2023

Dopo aver visitato Dorgali e Cala Gonone ed esserci avventurati con un trekking fino alla Grotta del Bue Marino, abbiamo dedicato la mattina del quarto giorno della nostra vacanza low cost in Sardegna alla scoperta del sito archeologico di Nuraghe Mannu, piuttosto semplice ma affascinante, soprattutto per l’incredibile panorama.

Nuraghe Mannu - Lorenzo e Frida.


Siamo poi scesi a Cala Gonone per un gustoso brunch al bistrot Retrovino…

  • GITA NEL BAUNEI

Una delle principali attrazioni vicine alla nostra villetta, Casa Olivastra, è il Nuraghe Mannu, che raggiungiamo semplicemente uscendo dal cancello del nostro giardino e svoltando a destra, entrando così nell’area archeologica. Ancora un po’ stanchi per il trekking del giorno prima, che è partito proprio da qui per arrivare fino alla Grotta del Bue Marino, decidiamo di trascorrere una mattinata tranquilla. Dopo una buona colazione, facciamo il nostro ingresso nel sito appena aperto.

NURAGHE MANNU

Ingresso a pagamento: 4 euro / 15 euro biglietto cumulativo
Visita: 1h – Animali ammessi

Oltrepassiamo il cancello e proseguiamo per alcuni metri sulla strada sterrata che si snoda tra la bassa vegetazione mediterranea. Una struttura moderna ma dai colori terrosi ospita la biglietteria, dove siamo accolti con gentilezza e ci vengono date alcune indicazioni riguardanti la civiltà nuragica e quest’area in particolare.

Nuraghe Mannu - entrata.
Nuraghe Mannu.

Civiltà nuragica

La nostra esperienza sui nuraghi non è molta: abbiamo visitato solo Su Nuraxi vicino a Cagliari, che ha una struttura molto più importante e articolata di Nuraghe Mannu. Lì ci eravamo formati un’idea della civiltà nuragica insediata lontana dalle coste, mentre nel territorio di Cala Gonone assistiamo ad una fiorente e popolosa presenza di siti e monumenti, tra cui troviamo i petroglifi delle grotte del Bue Marino, dolmen, nuraghi e insediamenti nuragico-romani.

L’area intorno a Cala Gonone, infatti, fu abitata a partire dal Neolitico fino alla colonizzazione romana, per poi proseguire nella fase medievale: le tracce del succedersi delle numerose popolazioni e culture sono ancora ben visibili, mentre l’attuale borgo di Cala Gonone sorgerà solo nel Novecento.

Quella che chiamiamo civiltà nuragica ha inizio nella media Età del Bronzo (1.500 a.C. circa), periodo al quale risalgono nuraghi semplici, a corridoio e tombe megalitiche. Le costruzioni dal 1.300 a.C. fino all’850 a.C. divennero man mano più articolate passando da nuraghi semplici a complessi, prima con addizione frontale longitudinale, trasversale o laterale, poi con antemurale; sorgono nuraghi trilobati, tetralobati e addirittura pentalobati; prima sono scavati pozzi sacri e venerate fonti, costruiti tempietti, poi vengono eretti villaggi, recinti e capanne. All’ultimo periodo risalgono anche le Tombe di Giganti, mentre il declino inizierà a partire dall’Età del Ferro (850 a.C.).

Qui trovate maggiori informazioni sull’affasciante civiltà nuragica e ipotesi sulla funzione dei nuraghi.

Nuraghe Mannu - villaggio.
Nuraghe Mannu - panorama.

Visita

In questa ampia linea temporale, dove si colloca Nuraghe Mannu? Si tratta di un esteso complesso affacciato sul mare, dal quale possiamo vedere ben 40 km di coste, fino al Golfo di Orosei… Lo spettacolare panorama è dovuto alla felice posizione: un altipiano di origine vulcanica a 200 metri s.l.m. che domina da un lato Cala Gonone, le cui casette arroccate sono ben visibili dalla torre, e il Golfo di Orosei, dall’altro la costa rocciosa da Codula di Fuili fino alle aspre calette incastonate sotto il Baunei. Si tratta, insomma, di una posizione strategica per la sicurezza dell’insediamento, che era protetto da barriere naturali e, quindi, facilmente difendibile.

Il sito archeologico ha origine nell’Età del Bronzo, intorno al XVI secolo a.C., e subirà aggiunte fino al VI secolo d.C. È formato da un nuraghe semplice, circondato da un insediamento prima nuragico e poi romano, con decide di capanne che si estendono per oltre due ettari.

Nuraghe Mannu.
Nuraghe Mannu.

Dopo aver fatto il biglietto (noi scegliamo il cumulativo a 15 euro a testa e che comprende il Museo Archeologico di Dorgali, Serra Orrios, Ispinigoli, Nuraghe Mannu e il Museo S. Fancello), ci addentriamo nell’area archeologica e notiamo subito la torre che svetta contro il cielo azzurro e domina la costa da entrambi i lati, mentre tutt’intorno bassi muretti descrivono i perimetri regolari degli antichi edifici, oggi circondati da lecci e arbusti.

Il nuraghe è di tipo semplice a tholos, che in greco significa cupola, costruito con grossi massi in basalto; ha oggi un’altezza di 3,50 metri sul lato est e 4,70 metri su quello nord e un diametro di 12,80 metri, che vanno a restringersi verso l’alto (11,20 metri). Ci avviciniamo per goderci il panorama e osservare più da vicino la massiccia struttura, di cui individuiamo l’ingresso sul lato rivolto al mare; purtroppo è chiuso ma vediamo la grande architrave irregolare e scorgiamo il vano interno introdotto da un corridoio trapezoidale. Su di esso, a sinistra, si apre il vano scala, che conserva dodici gradini originali.

Nuraghe Mannu.
Nuraghe Mannu - panorama.

Purtroppo, non possiamo accedere alla camera, ma sappiamo che essa presenta una pianta ellittica irregolare con due nicchie sopraelevate, ricavate nelle mura; gli scavi hanno portato alla luce una notevole quantità di materiali ceramici databili in diversi periodi dal XV al IX sec. a.C., tra cui tegami, tazze, fusaiole fittili, tutti appartenenti alla civiltà nuragica. Al medesimo periodo risalgono anche le opere di terrazzamento, grazie alle quali la superficie irregolare è stata appianata permettendo lo sviluppo delle strutture nuragiche e poi di quelle romane.

Il massiccio nuraghe incastonato tra il panorama della costa, i lecci e le pietre degli altri antichi edifici è sicuramente la parte più affascinante e spettacolare del sito, che vale la pena di essere visitato anche solo per questo!

Da dove deriva il nome di Mannu, ovvero “grande”? Non pare probabile che si riferisse al nuraghe, quanto invece all’esteso insediamento abitativo. Sul ciglio del burrone, il villaggio è protetto da un muro che si integra con la roccia.

Proseguiamo il percorso tra i bassi muri che si sviluppano intorno al nuraghe e che sono un evidente segno della stratificazione romana su quella nuragica; entrambe le civiltà sfruttarono il luogo pure come presidio delle vie commerciali. Le strutture, infatti, disponevano di vani per uso civile e magazzini con silos, macine e frammenti di giare; vi erano inoltre case a striscia risalenti al III-VI sec. d.C.

Nuraghe Mannu - villaggio.
Nuraghe Mannu.

Le capanne vicine alla torre sono tonde, costruite con pietre non levigate, mentre allontanandoci diventano rettangolari. Osserviamo i muri degli edifici e notiamo come siano sati realizzati con conci isodomi, spesso reimpiegati, e con pietre semilavorate senza l’uso di malta. In un vano troviamo le tracce di una vasca di forma ellittica, destinata a contenere acqua o derrate alimentari. Non vi è più segno delle coperture, che erano probabilmente a singolo o a doppio spiovente, con tegole romane.

I due edifici romani più importanti erano composti da due ambienti comunicati tramite un passaggio in asse nord-sud e al loro interno sono stati rinvenuti frammenti ceramici, metallici, monete e resti faunistici, in parte esposti al Museo Archeologico di Dorgali. La datazione dell’insediamento civile va dall’età repubblicana fino alla tarda età imperiale, sempre legato ai traffici commerciali.

Successivamente il sito fu utilizzato nella fase tardo-antica e bizantina-altomedievale, alla cui epoca sono databili alcuni contenitori anforici e una tegola risalente al IV-VI sec. d.C.

Gli scavi

Prima di avviarci verso l’uscita, merita un breve approfondimento come e quando questo nuraghe fu rinvenuto. L’area fu indagata per la prima volta da Alberto Taramelli nel 1927, con due scavi nella parte insediativa, i quali misero in luce i due edifici di età romana; nel 1966 Ferruccio Barreca notò che essi recavano traccia di preesistenti strutture puniche.

Nuraghe Mannu - panorama su Cala Gonone.
Nuraghe Mannu.

Tra il 1994 e il 2000 l’insediamento è stato oggetto di sette interventi di scavo, denominati “Operazione Nuraghe Mannu”, ai quali hanno partecipato ben 700 volontari, coordinati dalla Soprintendenza Archeologica in collaborazione con l’E.S.I.T., la rivista Archeologia Viva e il Comune di Dorgali.

Dal 2002 al 2003 è stato realizzato lo scavo e il restauro del nuraghe, mentre due anni più tardi si è passati all’abitato romano. Si tratta di un’importante testimonianza della stratificazione delle civiltà, da quella nuragica a quella romana, passando per fenici e punici, e per questo oggetto di importanti studi.

È importante segnalare che a circa cento metri dal Nuraghe Mannu sorge un altro insediamento, molto più grande, uno dei maggiori della Sardegna nuragica: Su Nuragheddu, con oltre 200 capanne non ancora scavate!

RETROVINO

Caffè – bistrot

Terminata l’affascinante visita, decidiamo di concederci un brunch prima di ripartire in direzione di Baunei: a mezzogiorno e mezzo circa siamo al bistrot Retrovino a Cala Gonone, dove avevamo preso già un cappuccino ed eravamo rimasti intrigati dalla scelta dei dolci e dei salati…

Retrovino a Cala Gonone.
Retrovino a Cala Gonone - brunch.

Ci accomodiamo nel gradevole patio e ordiniamo un bicchiere di Vermentino per Lorenzo e un Cocumber Smoothie (cetriolo, ananas, tè verde e miele) per me; li accompagniamo con due toast con avocado e uova: hanno la schiacciata senza glutine, quindi non posso non provarla! Lorenzo si concede pure un dolce, una cheesecake ai frutti di bosco, e concludiamo con due caffè mocaccino… Il toast è abbastanza saporito e poterlo assaggiare con pane non confezionato per me costituisce un importante valore aggiunto; buono anche lo smoothie, che è dissetante e leggero.

Mangiamo con calma e terminiamo intorno alle 14, quando riprendiamo l’auto e ci fermiamo per un rifornimento di acqua alle fontanelle a pagamento (eccezionali!), proprio sopra la pineta di Cala Gonone (le utilizzeremo per tutta la vacanza). Ristorati e con la nostra fondamentale scorta idrica, partiamo in direzione di una delle strade più panoramiche dell’isola: la statale 125 Orientale Sarda, non a caso nota come la Route 66 della Sardegna…

Retrovino a Cala Gonone - Federica e Frida.
Cala Gonone - distributori di acqua.


BUDGET

Complessivo 9 giorni per 2 persone

  • Biglietto nave: 243,81 euro + 30 euro biglietto cane
  • Soggiorno Casa Olivastra: 756,24 euro
  • Benzina: 100,00 euro

Al giorno: 62,78 euro a testa


Martedì 30 maggio 2023

  • Nuraghe Mannu: 30 euro (biglietto cumulativo per altre attrazioni)
  • Retrovino per il brunch: 42,50 euro
  • Ristorante Sant’Elene: 64,00 euro


Totale a testa Giorno 4: 131,03 euro

INFORMAZIONI


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