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LO STEMMA DI FIRENZE NEL DECRETO NAPOLEONICO 1811

Una conferenza per celebrarne il restauro

Cinque relatori ad un tavolo; uno (Charles Bonaparte) in piedi con il microfono. Accanto al tavolo, esposto, il Decreto napoleonico incorniciato.

Sabato 18 gennaio 2020 si è svolto il convegno Napoleone Bonaparte a Firenze. Il Giglio e le “Bonnes Villes”, organizzato dall’associazione Souvenir Napoléonien, con il patrocinio del Comune di Firenze e la collaborazione degli Amici del Museo Stibbert. L’organizzatore del convegno, Domenico Lentini del Souvenir Napoléonien, è anche stato colui che per primo si è messo alla ricerca del decreto, il cui rinvenimento è stato quasi fortuito. Il restauro è frutto degli sforzi congiunti delle due associazioni.

Con interventi di rilievo, primo tra tutti quello del Principe Charles Bonaparte, erede di Napoleone, si è trattata di un’occasione non solo per celebrare il restauro di un importante documento, ma soprattutto per valorizzare una parte della storia fiorentina quasi sconosciuta alla maggioranza.

Sala d'armi di Palazzo Vecchio: soffitto a volte a sesto acuto, allestimento per la conferenza e pubblico seduto.
Proiezione di slide con il decreto napoleonico con il pubblico visto di spalle.

Tra i saluti iniziali si segnala la presenza di Luca Milani, Presidente del Consiglio Comunale di Firenze, Alessandro Del Taglia, Presidente degli Amici del Museo Stibbert, mentre Eugenio Giani, Presidente del Consiglio Regionale della Toscana, ha concluso il convegno. Alain Borghini ha spiegato brevemente la storia e l’attività del Souvenir Napoléonien, che sta cominciando solo adesso a radicarsi a Firenze.

Nel suo commosso e sentito intervento il Principe Charles Bonaparte, Presidente della Federazione Europea delle città napoleoniche, ha sottolineato come “non possiamo costruire il futuro senza conoscere il passato”: i nostri sono tempi confusi e con gravi problemi, di fronte ai quali è sempre più necessaria una consapevolezza degli eventi accaduti. Il Direttore della Federazione ha spiegato come essa comprenda un itinerario di ben 60 città in 16 Paesi. Firenze non è ancora all’interno del percorso, ma potrebbe presto diventarlo, con lo sviluppo di progetti sul territorio che favoriscano un turismo maggiormente intellettuale.

Il Direttore del Museo Stibbert, Enrico Colle, il quale ha lasciato poi la parola alla restauratrice del decreto, ha sottolineato come il museo goda di una delle più ricche collezioni di abiti napoleonici, a cui è stata dedicata una sala apposita. Nel 1900 Stibbert costruì la “Loggia impero”, dove erano conservati cimeli napoleonici.
Una traccia del decreto del 1811 è stata ritrovata nell’archivio del Comune di Firenze: nel 1902 il Bibliotecario comunale richiese un suo restauro perché l’esposizione alla luce aveva eroso la scrittura. Egli suggeriva di ripassare l’inchiostro, ma la Giunta, prima di intervenire, decise di chiedere un consulto esperto al Prof. Isidoro Del Lungo, grazie al quale il restauro non fu fatto. Fu però trascritto fedelmente il testo. Nel 1968 il decreto arrivò al Museo Stibbert, dove fu collocato nel salone da ballo. In seguito al restauro, il documento sarà messo nuovamente in esposizione all’interno del percorso museale.

Il documento del Decreto napoleonico.
Particolare del sigillo.

E’ bene in primo luogo sottolineare come il decreto del 1811 non sia in realtà un vero decreto: lo è piuttosto quello del 1809, con il quale Napoleone permise alle varie città di richiedere nuovi stemmi. Il 13 giugno 1811 si limitò a dare la comunicazione a Firenze, riportando il disegno del nuovo stemma cittadino.

La parte più affascinante dell’intervento si è incentrata sul restauro vero e proprio: il documento, infatti, era devastato da tarli, sporco, segni di puntine etc. Sul retro sono emerse le registrazioni delle cancelleresche scritte a mano e il foglio è stato innanzitutto disteso poiché aveva nel tempo subito un accartocciamento. Il sigillo recante le insegne imperiali, su medaglione di ceralacca rossa, è stato ripulito completamento ed è stato costruito un apposito alloggiamento per ospitarlo in quanto il suo peso potrebbe trascinare e danneggiare la carta. Il documento è stato comunque ricollocato nella cornice originale. L’inchiostro è effettivamente sbiadito, ma sono ben visibili le firme di Napoleone e del suo cancelliere.

Concentrandoci un attimo sullo stemma, vediamo come esso sia d’argento “con un iris interrato al naturale” e tre api d’oro su fondo rosso. L’iris, dunque, simbolo di Firenze, doveva essere riprodotto in modo più naturalistico; in realtà esso non somiglia al fiore ed è, inoltre, poco stilizzato (caratteristica molto negativa per gli araldi).
Il nuovo stemma, che non corrispondeva a quanto richiesto dai fiorentini ma che fu scelto affinché non somigliasse al giglio francese, non fu affatto gradito a Firenze e venne immediatamente accantonato. Si continuò quindi ad utilizzare il vecchio stemma.

Slide proiettata riportante il disegno del nuovo stemma di Firenze, così come descritto nel Decreto.
Intervento di uno dei relatori con il pubblico visto di spalle.
Bersaglieri con la bandiera con il giglio di Firenze.

Il Prof. Zeffiro Ciuffoletti, storico, ha spiegato il rapporto di Napoleone con Firenze e l’entrata di quest’ultima all’interno delle bonnes villes: un intervento interessante e ricco di spunti di attenta riflessione.

In conclusione, il convegno che ha aperto l’anno nella splendida sala d’arme di Palazzo Vecchio è stata la ghiotta occasione per vedere in anteprima lo splendido documento restaurato, ma anche per scoprire l’operato di associazioni più di nicchia quale quella del Souvenir Napoléonien. Con un grande successo di pubblico e l’importante riconoscimento della presenza del Principe Charles Bonaparte, l’iniziativa ha dato il giusto risalto ad una parte della storia fiorentina troppo spesso sottovalutata. D’ora in poi, dunque, il Museo Stibbert esporrà con il giusto risalto un decreto che è una traccia e un segno di un importante passato.

INFORMAZIONI
Museo Stibbert: www.museostibbert.it
Souvenir Napoléonien: www.souvenirnapoleonien.org
Amici del Museo Stibbert: www.amicimuseostibbert.it
Federazione europea delle città napoleoniche:www.napoleoncities.eu



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