Giorno 5 – Un’attività solo apparentemente da bambini
Ero solita vederli pascolare beati e batuffolosi nei recinti, i lunghi colli protesi a brucare l’erba, strappando testardamente ogni filo, ghiotti delle felci e degli arbusti. Guardavano il mondo con i loro occhi enormi, dolci e profondi, ed io guardavo loro con l’adorazione festosa di una bambina stupita dalle bellezze curiose della natura. Lama e alpaca: fino a pochi mesi fa intuivo solo alcune delle differenze, ma non me ne curavo perché poterli ammirare era per me la cosa più importante. Poi ho scoperto che esistevano le passeggiate con gli alpaca e un nuovo mondo mi si è spalancato davanti: fioccavano gli articoli e le pubblicità sul lama therapy, gli itinerari con gli alpaca, la merenda con gli alpaca, con gallerie di foto dei curiosi animali accompagnati da bambini e genitori esaltati. Potevo resistere?
A giugno io e Lorenzo, che per mia fortuna si dimostra sempre un complice prezioso quando si tratta di fare attività inconsuete, abbiamo fatto un primo tentativo: una passeggiata di un’oretta con un alpaca (per me) e un lama (per Lorenzo), preceduta da una lunga spiegazione su come comportarsi con questi animali, che sono abituati e addestrati, ma hanno anche (giustamente) il loro carattere. Il Maso delle Erbe, a Tesero, ha un allevamento piuttosto nutrito e organizza queste iniziative per le famiglie: si tratta di un ottimo banco di prova. A noi l’esperienza è piaciuta, quindi ci siamo ripromessi di fare qualcosa di più lungo e articolato.
Così, martedì 11 agosto, ci siamo svegliati ad un’ora improponibile per intraprendere un viaggio di due ore e arrivare allo Chalet Nel Doch, dove avevamo fissato una passeggiata con lama e alpaca di mezza giornata.
Lo Chalet si trova nella Valle del Vanoi, non lontano da San Martino di Castrozza; si tratta di un luogo molto particolare il cui unico difetto è la strada per arrivarci, stretta ed impervia, sconnessa e invasa da erba e cespugli. Ma, dopo tutto, si sa che i posti più quieti e più magici non sono quelli di facile accesso… Lo Chalet Nel Doch dà immediatamente l’impressione della calda atmosfera familiare tipica dei tradizionali masi alpini, ma, sebbene mantenga le caratteristiche delle baite, vi abbina uno stile moderno e raffinato. Si tratta di un gioco di equilibri perfettamente riuscito. Tutto intorno si estendono solo boschi e pace, natura florida ed esuberante. La proprietaria è una signora affabile, gentile e cortese, che rispecchia perfettamente il suo chalet: quando abbiamo telefonato, si è mostrata subito disponibile per fissare il giorno della gita e ha voluto precisare, con un certo orgoglio, che lei è stata la prima a proporre il “lama therapy”, quando ancora non era “di moda”. In effetti sono numerosi i lama che scorrazzano contenti nel grande recinto e si ha l’impressione che vengano allevati più per piacere che per fare delle attività con i turisti curiosi.
Arriviamo con un leggero ritardo (dovuto alla strada non facilmente praticabile) e ci attende Enrico, la nostra guida, con la famiglia con cui condivideremo l’esperienza. Attaccati alla staccionata sono già pronti tre lama e tre alpaca. Sono tutti perfettamente tosati: al tatto il loro pelo è una nuvoletta soffice…
Ma chi sono gli alpaca? Come i lama, gli alpaca sono mammiferi della famiglia dei camelidi, originari del Sudamerica, addomesticati e allevati soprattutto per utilizzarne il latte e la pregiata lana. Come i lama, vivono in greggi, ma sono più curiosi e più testardi, hanno un temperamento maggiormente vivace. Il loro pelo cresce in modo diritto (come quello di un peluche) e per questo assumono un aspetto maggiormente rotondo (e, direi io, tenero).
Dopo una breve spiegazione, ci vengono assegnati gli animali, uno a testa. Il mio alpaca è il piccoletto del gruppo: di soli due anni, Shushi è il più pauroso; Lorenzo, invece, si prende cura di Simba, anche lui piuttosto giovane, di 4 anni, con un bel carattere testardo e un mugolio di lamentela costante. L’altro alpaca, invece, è più adulto e mansueto; i lama, poi, sono perfettamente addestrati. Bisogna fare attenzione a chi dare i diversi animali, spiega Enrico, perché non tutti sono in grado di gestirli… Questo ci è subito chiaro perché Shushi ha la meravigliosa abitudine di tirare calci laterali e riceverli sulla gamba, o peggio il ginocchio, è tutt’altro che piacevole. Dopo qualche minuto, però, io e il mio alpaca ci prendiamo le misure, lui smette scalciare e io capisco che è più sereno se sono io a comunicargli maggiore sicurezza.
Passeggiare con gli alpaca, che siano ben addestrati o meno, giovani o con anni di esperienza, non è un’attività da prendere alla leggera o a cui dedicarsi solo distrattamente. Sebbene appaiano come pacioccosi e pacifici, infatti, gli alpaca in special modo, ma anche i lama, sono animali molto curiosi: si fermano, scrutano il bosco, rimangono incantati a guardare tra le piante, corrono per raggiungere gli altri (non amano, infatti, rimanere isolati), strattonano se sentono un pericolo, ti montano anche sui piedi per sfuggire alle pozzanghere (detestano l’acqua), si agitano con troppe persone o altri animali (Shushi temeva in particolare le vacche e gli esseri umani). In fila vorrebbero sempre vedere dove conduce il percorso e occorre una mano ferma per tenerli dietro di sé, altrimenti rischiano di strascinare i loro accompagnatori e ciò è pericoloso, soprattutto in sentieri più angusti. Insomma, passeggiare tenendo un lama o un alpaca al guinzaglio è piacevole, si può affondare le dita nel loro pelo morbido, fissarli nei loro occhi profondi, ma bisogna farlo con consapevolezza.
L’itinerario previsto è di media lunghezza: dallo Chalet Nel Doch siamo saliti attraverso un sentiero nel bosco, umido e verdeggiante di muschi e licheni, fino a raggiungere il Lago di Calaita, che offre una spettacolare vista sulle Pale di San Martino. Dopo una breve sosta, proseguiamo verso la Malga Lozen, dove arriviamo verso le 12.30: orario perfetto per un brunch. Nella nostra gita, infatti, è compresa una degustazione presso questo tipico Agritur, dove è possibile mangiare una cucina casalinga e insaccati e salumi di produzione propria. Non sorprende che la malga sia anche una fattoria didattica: è circondata dagli allevamenti e si possono vedere, oltre alle mucche, anche i maiali, le galline e le quaglie, oche, anatre e asini. Ci viene offerto un tagliere misto di salumi e formaggi, con alcune verdure; per me portano, appositamente separato, un piatto di formaggi misti, composte e miele. Da bere assaggiamo acqua e sambuco: fresca e dissetante. La Valle si apre di fronte alla malga, che è un luogo davvero piacevole per riposare.
Ripartiamo e torniamo allo Chalet dopo un’oretta di cammino: ci inoltriamo nel fitto della foresta ed è un vero piacere passeggiare tra gli alberi, le radici, l’odore un po’ aspro del sottobosco. Nell’ultimo tratto gli alpaca riconoscono la strada: sono impazienti di tornare finalmente a casa… Arrivati, vengono liberati nel loro prato: Simba smette finalmente di lamentarsi, mentre Shushi è un po’ spaesato. I lama vanno sicuri verso il laghetto e, finalmente, bevono. Gli altri animali si affollano lungo il recinto, curiosi, ci guardano con le orecchie dritte e i musi interrogativi. Li salutiamo presto perché abbiamo molta strada da fare e siamo un po’ stanchi: anche se sono meno di una decina di km, durante il percorso bisogna prestare attenzione. Si tratta di un’esperienza interessante e gradevole, divertente, ma da compiere con spirito di adattamento, consapevolezza e rispetto, per noi stessi e per i nostri accompagnatori.
INFORMAZIONI
– Chalet Nel Doch: www.chaletneldoch.com
Durata della passeggiata: 4h30min circa – Costo a persona: 30 euro.
– Agritur Malga Lozen: www.agriturismotrentino.com/it/agritur-malga-lozen/59-164
– Maso delle Erbe: www.masoerbe.it
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