Firenze Firenze - Musei, chiese e ville

LE CAPPELLE MEDICEE A FIRENZE

Semplice grandiosità e sontuosa bellezza

Sono riaperti i musei: dopo mesi di chiusura a causa dell’emergenza Covid, ecco che finalmente c’è un barlume di fiducia, sufficiente per permettere nelle zone gialle di visitare almeno i musei. Certo, solo infrasettimanalmente; ovvio, la maggior parte solo con prenotazione… ma è già qualcosa, un piccolo passo per riappropriarci di una cultura oltre il nostro lavoro, al di là dell’immaginazione che ci può guidare leggendo sul divano, immergendoci in un film, sognando ad occhi aperti. Non mi stupisco del fatto che sono tornata prima a visitare i musei piuttosto che a pranzare nei ristoranti; sebbene non disdegni il buon cibo e il servizio al tavolo, immagino che ognuno senta le proprie urgenze in modo differente. Come sempre, i ringraziamenti vanno a mia madre, compagna fedele e modello spronante, senza la quale non mi addentrerei in tante iniziative. Così, in un piovoso pomeriggio, eccoci entrambe ad aspettare pazienti di accedere alla biglietteria: le Cappelle Medicee, infatti, sono uno dei pochi musei per cui non occorre una prenotazione. Abbiamo anche avuto fortuna: nessuna massa di turisti, pochi italiani curiosi e soprattutto un gruppo con la guida che è entrato solo dopo di noi e con il quale, perciò, non ci siamo che incrociati di sfuggita.
Ci siamo potute godere il museo in una pacifica solitudine.

Cappelle Medicee: Cappella dei Principi; panoramica; pietre scure, marmi, porfido, colori prevalenti sono il verde il rosso; nicchie e arche sepolcrali.

La storia delle Cappelle Medicee è strettamente legata a quella della Basilica di San Lorenzo di cui di fatto sono parte; hanno, però, un ingresso separato, sul retro rispetto alla piazza principale, e sono divenute museo statale nel 1869.
Si compongono di tre aree: la cripta o vestibolo e la cripta lorenese, che accoglie i visitatori ed in realtà si trova allo stesso livello del terreno, non sotto di esso; qui sono conservate le spoglie della famiglia Lorena, il quadro monumento funebre a Cosimo il Vecchio e il prezioso Tesoro della Basilica di San Lorenzo, costituito da parati sacri e magnifici reliquiari. Al piano superiore incontriamo prima la Cappella dei Principi, un monumentale mausoleo di cui colpiscono subito, oltre alle dimensioni e alle geometrie, gli intarsi di pietre dure, ed infine la Sagrestia Nuova, celeberrima sala che ospita le sculture di Michelangelo.

LA CRIPTA

Partiamo quindi dalla cripta: costellata di lapidi, raccoglie le spoglie dei Granduchi Medici e dei loro familiari. Esse furono qui trasportate nel 1791 per volere del Granduca Ferdinando III di Lorena e poi disposte nell’attuale sistemazione a metà dell’Ottocento da Leopoldo II di Lorena. Da un lato, si nota subito il modello in legno della Cappella dei Principi, come era stata progettata dall’architetto Ferdinando Ruggieri (1743) ma mai realizzata; davanti ad esso, svetta la solida scultura in bronzo dell’Elettrice Palatina, Anna Maria Luisa de’ Medici, ultima rappresentante del ramo granducale mediceo. Inoltrandoci tra le teche si scoprono le reliquie e la collezione del Tesoro della Basilica di San Lorenzo; si rimane stupiti dalla rifinitura dei dettagli, dagli intrecci floreali intessuti intorno alle ossa dei santi, dalla spettacolarità nella raffigurazione delle loro gesta, dalle minuzie dei dettagli. Oro, metalli, pietre preziose sono lo scrigno di ossa, teschi e altre reliquie, il cui gusto lugubre è solo in parte stemperato dalla sfarzosità dei contenitori.

Cappelle Medicee - Reliquiario di San Alessio, argento, argento dorato, cristallo di rocca, ebano e smalti fanno una decorazione intorno ad un osso in una teca al centro.
Reliquiario di San Alessio
XVII sec. (inizi)
Cappelle Medicee: Cappella dei Principi: grande mausoleo con tanti marmi policromi, pietre, intarsi; al centro c'è un altare e ai lati sarcofagi, una statua.
Cappella dei Principi,
veduta dall’ingresso

LA CAPPELLA DEI PRINCIPI

Un imponente scalone ci conduce al piano superiore, dove subito si apre la Cappella dei Principi, la cui monumentalità lascia stupefatti. Fu Cosimo I ad ideare per primo la realizzazione di un grandioso sepolcro di famiglia; egli diede l’incarico del progetto a Giorgio Vasari (1561-68), ma l’opera fu cominciata solo sotto il granduca Ferdinando I (nel 1602, secondo i disegni di Don Giovanni). I lavori furono lunghi e occorsero secoli per portarli a compimento: nella prima metà del Settecento, infatti, Anna Maria Luisa de’ Medici fece realizzare i finestroni e la copertura della cupola; la decorazione interna della volta, con personaggi ed episodi della Genesi e del Nuovo Testamento, fu opera di Pietro Benvenuti (1828-1837); infine, il pavimento della Cappella, con un disegno in pietre dure, fu concluso solo nel 1962. Non solo: l’altare è frutto di una ricostruzione del 1937, la quale mise insieme pannelli in pietre dure di epoche differenti. Perfetto nella simmetria delle parti, monumentale nei materiali usati (granito e porfido per le arche sepolcrali, intarsi di diaspri, quarzi, lapislazzuli, alabastri, coralli e madreperle per gli stemmi) e nelle dimensioni, la Cappella trasmette al visitatore la grandiosità dei Granduchi, il loro eccezionale potere, pur lasciando gli ampi spazi vuoti, senza sovrabbondanza di ornamenti e decorazioni. Il Mausoleo, di forma ottagonale, ospita i cenotafi di Cosimo I, Francesco I, Ferdinando I, Cosimo II, Ferdinando II e Cosimo IIII, ognuno dei quali ha un’iscrizione dedicatoria, un’arca e, sopra di essa, il cuscino con la corona granducale. Tuttavia, rimangono solo due delle statue che si ergevano in ogni nicchia: quella di Ferdinando I, opera di Pietro Tacca, e quella di Cosimo II, realizzata da Pietro e Ferdinando Tacca.

Cappelle Medicee: Cappella dei principi; altare con intarsi di pietre dure di vari colori.
Cappelle Medicee: Cappella dei Principi; stemma fatto di intarsi di pietre dure.
Cappelle Medicee: Cappella dei Principi; primo piano di un sarcofago con stemma mediceo e sopra statua.

Il mio grande amore per gli intarsi di pietre dure non poteva trovare miglior appagamento che nell’ammirazione degli stemmi posti sulla zoccolatura e riportanti i nomi delle città del granducato.

Infine, l’enorme porta sul lato più spoglio della cappella, sebbene purtroppo quasi sempre chiusa, conduce direttamente alla Basilica di San Lorenzo; più precisamente si apre nell’abside, dietro al grande crocifisso. Sbirciando attraverso di essa possiamo avere una piccola suggestione di quale dovesse essere il colpo l’occhio, la prospettiva folgorante che permetteva di abbracciare chiesa e mausoleo insieme.

LA SAGRESTIA NUOVA

Proseguiamo lungo il corridoio e sbuchiamo nella Sagrestia Nuova: un ambiente completamente diverso dal precedente, lasciato incompiuto, ma con geometrie pulite, bicrome, la cui grandiosità emerge dalla semplice contrapposizione di luci e ombre, dai riferimenti al glorioso passato greco e romano attraverso un’architettura neoclassica. Questa sagrestia è detta nuova in quanto realizzata successivamente a quella originaria, la più antica, facente parte della Basilica di San Lorenzo.
Michelangelo aveva pensato di creare un unico monumento funebre, al centro della sala squadrata, mentre successivamente preferì la scelta di tombe a parete; tuttavia, nel 1534, quando partì definitivamente per Roma, lasciò il lavoro incompiuto: Lorenzo il Magnifico e il fratello Giuliano riposano infatti dentro un semplice sarcofago a forma di cassa; le statue del grande scultore risultano parzialmente incompiute. Fu il Vasari, nel 1554, a collocare sulla tomba dei due fratelli un gruppo scultoreo: al centro svetta la Madonna col Bambino, opera autografa di Michelangelo (1521), ai lati si trovano due santi protettori della famiglia Medici: San Cosma di Giovan Angelo da Montorsoli e San Damiano di Raffaello da Montelupo.

Cappelle Medicee: Sagrestia Nuova; panoramica su tomba del duca di Nemours.
Cappelle Medicee: Sagrestia Nuova; statue di Madonna con bambino e due santi ai lati.

Ci dedichiamo alle opere più belle e preziose per ultime: cominciamo da quelle della tomba di Giuliano duca di Nemours, fratello di Leone X; egli viene raffigurato da Michelangelo in veste di capitano. Sul sarcofago si trovano distese le statue del Giorno e della Notte, quali ricordo dello scorrere inesorabile del tempo; entrambe hanno una muscolatura possente, l’uomo ha il volto ancora racchiuso dalla pietra, incompiuto, mentre il corpo della donna è levigato e lucente, come colpito dalla luce della Luna.

Sul lato opposto ammiriamo la tomba di Lorenzo duca di Urbino, nipote di Leone X, realizzata da Michelangelo tra il 1531 e il 1532; il duca viene raffigurato pensieroso e riflessivo, due tratti tipici del suo carattere che si riflettono anche con le allegorie poste ai lati del sarcofago: l’Aurora, una fanciulla appena svegliatasi, e il Crepuscolo, sul punto di assopirsi, vittima dell’inerzia.

Cappelle Medicee: la Notte di Michelangelo; figura femminile, nuda, sdraiata, stesa reclinata e appoggiata alla mano.
La Notte
Cappelle Medicee: il Crepuscolo di Michelangelo: figura maschile, sdraiato, nudo, muscoloso, guarda verso il basso.
Il Crepuscolo
Cappelle Medicee: il Giorno di Michelangelo; figura maschile, volto non compiuto, nudo, molto muscoloso, torsione del busto.
Il Giorno
Cappelle Medicee: l'Aurora di Michelangelo. Figura femminile, giovane, nuda, sdraiata, sembra svegliarsi.
L’Aurora

La Sagrestia Nuova bilancia e si contrappone ai tratti a volte cupi della Cappella dei Principi: entrambi i luoghi incutono un austero rispetto, ma le statue michelangiolesche sono collocate in un ambiente dove il bianco del marmo è rotto solo dalle geometrie perfette disegnate dalla pietra serena. Non è certo un caso che il riferimento sia al Pantheon, al quale è evidente rimando la struttura a cassettoni della cupola. Infine, sopra l’altare, oltre il quale è possibile curiosare tra sinopie e bozze della decorazione incompiuta, impreziosisce il particolare dell’elegante Crocifisso bronzeo, opera del Giambologna.

Cappelle Medicee: Sagrestia Nuova; sarcofago con sopra statue di notte e giorno e duca di Nemours.
Cappelle Medicee: Sagrestia Nuova; dettaglio di Notte e Giorno.
Cappelle Medicee: Sagrestia Nuova; tomba con sopra statue di aurora e crepuscolo e quella del duca di Urbino.
Cappelle Medicee: Sagrestia Nuova; dettaglio di Aurora e Crepuscolo.
Cappelle Medicee: Sagrestia Nuova; panoramica con i vari gruppi di sculture; si capisce bene l'architettura neoclassica con prevalenti colori bianco e grigio di pietra serena.

Per un momento io e mia mamma siamo rimaste sole nella sagrestia: solo noi e le statue, il marmo freddo, la carne pulsante, i muscoli guizzanti delle statue e quelli abbandonati di altre… Scendendo i gradini verso l’uscita, mi sono sorpresa a riflettere sull’incredibile impatto che la bellezza ha su ognuno di noi e a quanto la nostra vita sarebbe più povera se non avessimo l’onore (e la volontà) di goderne.

Cappelle Medicee: Cappella dei Principi; altare e sarcofago con sopra una nicchia vuota.



TEMPO DELLA VISITA
1 ora circa

INFORMAZIONI
> Le Cappelle Medicee:
www.cappellemedicee.it;
www.bargellomusei.beniculturali.it/musei/2/medicee.






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