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CASA SPADOLINI

Fondazione Spadolini Nuova Antologia: tra storia, politica e letteratura

Domenica 2 aprile 2023
Giornata delle Case della Memoria – durata della visita 1h

Sinceramente la Giornata nazionale delle Case della Memoria o Case dei Personaggi Illustri non è mai stata per me particolarmente attrattiva, al contrario delle aperture del FAI o delle Dimore Storiche… Non so esattamente per quale motivo, forse per una certa ritrosia nei confronti della storia o per mancanza di interesse verso i singoli personaggi per quanto grandi e importanti siano stati. In ogni caso, se non fosse stato per il provvidenziale intervento di mia mamma, probabilmente non avrei partecipato a nessuna visita guidata. Invece, Casa Spadolini è stata una piacevolissima sorpresa!

Domenica 2 aprile mi sono presentata alla visita non completamente digiuna di conoscenze su Casa Spadolini e sulla Fondazione. Una fortunata casualità mi ha permesso di istruirmi un poco: il numero di aprile della rivista Bell’Italia, alla quale sono abbonata, ha dedicato un articolo proprio su questo argomento! Così, la mattina stessa, prima di salire in auto, ho scorso le pagine dedicate a Casa Spadolini, con una serie di meravigliose foto e soprattutto un’interessante intervista a Cosimo Ceccuti, ex docente di Storia contemporanea alla facoltà di Scienze politiche “Cesare Alfieri” di Firenze e adesso presidente della Fondazione Spadolini Nuova Antologia, la cui sede è proprio nella villa. Altra gradevolissima coincidenza: la nostra visita guidata è stata tenuta proprio da Ceccuti!

Casa Spadolini - panorama su Pian dei Giullari.
Casa Spadolini - panorama su Firenze.
Casa Spadolini - panorama su Firenze.

Io e mia mamma abbiamo lasciato l’auto vicino alla Biblioteca della Fondazione Spadolini, proseguendo a piedi per una decina di minuti attraverso strette stradine che paiono già in campagna… Dai begli scorci panoramici possiamo ammirare Firenze da un lato e le colline del Galluzzo, con la Certosa, dall’altro. Siamo, infatti, poco distanti da Arcetri, passando per la Villa del Poggio Imperiale e per alcuni luoghi che avevamo conosciuto grazie al nostro trekking urbano al Galluzzo e dintorni.

L’ultimo tratto di strada, seppur asfaltato, è piuttosto disagevole, in pendenza e molto stretto: ci conduce al cancello della Villa, dove entriamo per affacciarci subito nel giardino panoramico. Qui, tra alcuni alberi di olivo, rimaniamo incantate dalla vista su Firenze: il Duomo, Palazzo Vecchio, la cupola delle Cappelle Medicee, ma anche Santa Croce e dietro, sulle colline, Fiesole.

Cosimo Ceccuti ci accoglie con una freschezza e una passione che saranno le caratteristiche dell’intera visita, insieme ad una grande professionalità priva di ostentazioni.

Casa Spadolini - esterno.
Casa Spadolini - panorama su Firenze.

La prima informazione che ci viene fornita è che, grazie all’azione della Sovrintendenza, tutto è stato lasciato com’era quando la villa era di proprietà di Giovanni Spadolini. Dal 1978, infatti, l’ex Presidente del Consiglio si era trasferito qui, a pochi passi da dove, quando era piccolo, andava a visitare il nonno, la cui abitazione è ancora visibile (entrando, notiamo una casa di colore giallo alla nostra sinistra).

In origine, l’unico edificio presente era un convento di suore, mentre l’area circostante era aperta campagna; nei primi anni del Novecento, infatti, era presente solo la Chiesa di Santa Margherita a Montici. Il terreno acquistato dalla famiglia Spadolini arriva fino al campo sportivo degli Assi, che si intravedono nel panorama da cartolina. Non c’è da stupirsi che sia stato scelto proprio questo punto per edificare la villa: dal giardino ammiriamo una meravigliosa veduta dal borgo di Pian dei Giullari fino a Firenze. Del primo riconosciamo le case cinquecentesche e la gigantesca Torre del Gallo voluta nell’Ottocento dal ricco antiquario Bardini, mentre la seconda offre una visuale perfetta dei principali monumenti del centro. Il progetto architettonico fu affidato al fratello di Spadolini, Pierluigi, con l’indicazione di costruire in cemento armato per reggere il peso della sua collezione di volumi.

La villa è stata scelta come sede legale della Fondazione Spadolini e come archivio di una parte della biblioteca del grande politico, che conterebbe 80 mila volumi; qui sono conservati alcuni libri, mentre la maggioranza è adesso alla Biblioteca, poche centinaia di metri più avanti.

Casa Spadolini - Guido Spadolini, "Vecchio olivo del contadino".
Casa Spadolini - libreria dedicata a Carducci.

Dal bucolico giardino ci spostiamo all’interno della casa, passando per il cortile dove notiamo la lapide che i Carabinieri hanno apposto nel 2003 in ricordo della comunanza di intenti (piuttosto rara) tra un politico e l’Arma.

Appena entrati siamo colpiti dalla principale caratteristica della dimora: l’interdisciplinarità. Accanto ai libri di storia sono conservati volumi di diversi generi e autori. La schedatura scelta non è quella più comune, secondo il criterio della datazione, ma in base al soggetto. Ad esempio, nella prima stanza troviamo una severa libreria interamente dedicata a Carducci. Appese alle pareti di tutta la casa possiamo ammirare quadri, dipinti, vignette e incisioni. Queste ultime sono opere del padre di Spadolini. Sopra il divano dell’ingresso ci colpisce un quadro ispirato ai Macchiaioli e chiamato “Vecchio olivo del contadino”, dove riconosciamo subito la Torre del Gallo. Oltre alle opere letterarie e artistiche, sono conservati nella casa oggetti risorgimentali; non esiste ancora a Firenze un Museo del Risorgimento e, quindi, questa villa costituisce una raccolta unica nel suo genere.

Casa Spadolini - fotografia della creazione del Ministero dei Beni culturali e libreria con collezione completa dei libri di Gobetti.
Guido Spadolini, incisioni.

Nella seconda stanza la foto affissa alla parete immortala uno dei momenti topici della vita politica di Spadolini: la nascita del Ministero dei Beni Culturali, alla presenza di Aldo Moro. Nel 1974 Spadolini era parlamentare da due anni, dopo aver fatto carriera come Direttore del Corriere della Sera, e, una volta nominato Ministro, aveva istituito tale Ministero attraverso un decreto-legge, poiché reputava fondamentale e urgentissimo salvaguardare il patrimonio italiano. La vetrina ospita la collezione completa dei libri di Gobetti (114 volumi), prodotto della paziente dedizione di anni; tra di essi spicca la prima edizione di Ossi di Seppia di Montale, pubblicata proprio da questo editore. Le pareti sono decorate da quadri di Rosai, Soffici e Morandi, ma troviamo persino un quadretto di Montale, tanto capace in qualità di scrittore quanto poco dotato nell’arte della pittura.

La stanza successiva è dedicata all’idea dell’Italia. Giovan Pietro Vieusseux aveva fondato l’Antologia, che è attiva dal 1821 fino al 1931: qui troviamo la collezione completa di tutti i volumi; su questa rivista Mazzini scrisse il primo articolo, incentrato su Dante e sulla posizione che l’idea dell’Italia fosse nata già nel Medioevo, un brano volto a risvegliare la coscienza nazionale. L’Italia, infatti, esisteva già come lingua, religione e tradizione: occorreva formare lo Stato. Nell’Antologia era sostenuta l’emancipazione della donna e del contadino e, per questo, la rivista subì attacchi dai giornali dei gesuiti, fermi oppositori del cambiamento. Nel 1966 Spadolini ha rifondato la Nuova Antologia, di cui è stato Direttore per quarant’anni; dopo la sua morte la conduzione è passata proprio alla nostra guida. Nella libreria sono conservati romanzi storici come quelli di Manzoni e di altri autori rilevanti al tempo e per la nascita della coscienza nazionale, ma non più letti.

Casa Spadolini - sala dedicata all'idea dell'Italia.
Casa Spadolini - sala dedicata all'idea dell'Italia.
Casa Spadolini - sala dedicata all'idea dell'Italia.

Riconosciamo anche i primi tascabili, ad esempio alcune edizioni di Leopardi; questi volumi erano stampati per chi poteva leggere, mentre il popolo analfabeta si recava a teatro e coltivava il proprio spirito patriottico assistendo agli spettacoli di Verdi. Anche i quadri sono a tema: raffigurano Garibaldi, un bozzetto con l’episodio storico in cui Nizza viene ceduta, la guerra del 1859, Mazzini sulla sua cavalla prediletta, la battaglia del Volturno del 1860.

La letteratura è il tema dominante della sala successiva, nella cui biblioteca spiccano Papini, Prezzolini, Soffici. Un quadro raffigurante il tondo dei cipressi è affiancato da alcuni quadretti con caricature ad opera del vignettista Maccarone: ad esempio, Spadolini è raffigurato come il Ministro senza una lira che va a spazzare. In un angolo è conservato il primo libro scritto da Spadolini, una serie di biografie redatte in quarta elementare.

Casa Spadolini - caricature.
Casa Spadolini - primo libro scritto da Spadolini.

Dopo la stanza contenente Benedetto Croce, Gentile, Montanelli e altri storici, si apre la cosiddetta Stanza Rosai, dove Spadolini accoglieva gli amici e dove, infatti, troneggia la sua poltrona un po’ sfondata. Il nome si deve alla massiccia presenza di quadri di Rosai, tra cui una casina rossa di Pian dei Giullari e dei menestrelli. È presente anche Guttuso, che donava a Spadolini quadretti caricaturali, come le lumache, rappresentanti i repubblicani che avanzavano lentamente. I due erano noti per attaccarsi reciprocamente sui giornali, parlando dei Beni Culturali, in realtà d’accordo per dare scalpore e far notizia parlando di un Ministero per entrambi fondamentale. L’elegante salotto è sicuramente uno dei luoghi più belli della casa, con le luminose vetrate che si aprono sull’incantevole giardino.

Casa Spadolini - Stanza Rosai.
Casa Spadolini - Stanza Rosai, la poltrona di Spadolini e quadri.
Casa Spadolini - Stanza Rosai, scambi con Gattuso.

L’ultima stanza del piano è incentrata su Soffici, autore di un quadro su Forte dei Marmi (’47), di un altro sulla pineta della Versilia e di uno raffigurante un incendio. Alcuni piatti napoleonici, celebranti le vittorie dell’Imperatore, ornano la parete di quella che era la sala dove avevano luogo i pranzi ufficiali (il tavolo è ancora quello originale).

Casa Spadolini - Soffici, quadro su Forte dei Marmi.
Casa Spadolini - piatti napoleonici.

Saliamo al secondo piano, dove ci accoglie un quadro di Dino Buzzati, allegorico e molto particolare, mentre nella lunga sala successiva troviamo per prima cosa i volumi dedicati all’Illuminismo, alla Rivoluzione francese e a Napoleone (a sinistra, nel settore francese) e a Firenze e alla Toscana (a destra), poi un esemplare dell’Encyclopédie di d’Alembert. Da non perdere, il gioco ottico che permette di scorgere le figure di Mazzini, Garibaldi e Cavour dipinte nel medesimo quadro, a seconda di come l’osservatore si sposta.

Casa Spadolini - secondo piano: volumi su Illuminismo, Rivoluzione francese e Napoleone (a sinistra) e su Firenze e Toscana (a destra).
Casa Spadolini - gioco ottico.

Le altre stanze del piano sono di minori dimensioni; una raccoglie la collezione di cimeli risorgimentali e le bandiere donate da un signore originario di Ponte Alto, a Rieti, che le aveva rinvenute scavando per costruire il bagno della propria abitazione, murate e nascoste.

Casa Spadolini - Dino Buzzati.
Casa Spadolini - Encyclopédie di d'Alembert
Casa Spadolini - bandiere.

La prima camera da letto ospita i quadri del padre, ispirati dai Macchiaioli, mentre la seconda contiene le caricature realizzate al momento della sua morte da Giorgio Forattini, autore anche delle due vignette pubblicate sul volume che festeggia i 150 anni della Nuova Antologia.

Il nostro itinerario si conclude nella cosiddetta Stanza Bolognese, nelle cui vetrine si trovano regali e altri cimeli, come il dono ricevuto da Mitterrand. Il nome deriva dalle acqueforti di Morandi, realizzate i primi del Novecento, oltre ad una natura morta. Quest’ultimo olio su tela si trova raramente alla Villa Spadolini perché è spesso dato in prestito per mostra in tutto il mondo (per ciascuna delle quali è richiesto un milione di euro!).

Casa Spadolini - stanza da letto.
Casa Spadolini - Giorgio Forattini, caricatura di Spadolini.
Casa Spadolini - Guido Spadolini, quadri ispirati ai Macchiaioli.
Casa Spadolini - Giorgio Forattini, caricatura di Spadolini.

La nostra visita si è conclusa: ci attendono in dono alcune pubblicazioni della Nuova Antologia, disposte nel grazioso loggiato antistante alla villa. Soddisfatte e arricchite di tante nuove conoscenze, ci incamminiamo per tornare verso Pian dei Giullari.

Casa Spadolini - libreria al secondo piano.
Casa Spadolini - esterno.

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