Sardegna

TREKKING A CALA FUILI E ALLA GROTTA DEL BUE MARINO

Un suggestivo percorso panoramico
dal Nuraghe Mannu al ramo nord della grotta
Sardegna: giorno 3

Lunedì 29 maggio 2023

Dopo la visita a Cala Gonone e a Dorgali, il terzo giorno della nostra vacanza low cost in Sardegna è stato dedicato ad un trekking che, passando dalla deliziosa Cala Fuili, ci ha portati fino al ramo nord della Grotta del Bue Marino. Si tratta di un percorso panoramico e molto scenografico, impegnativo solo per il caldo e l’umidità, adatto anche ai cani, purché abituati a camminare.

Lunghezza complessiva4,7 km
Tempi di percorrenza3h
Dislivello392 m.
Grado di difficoltàFacile/Medio
SCHEDA TECNICA

Dato che abbiamo la fortuna di soggiornare proprio accanto all’area archeologica del Nuraghe Mannu, che visiteremo l’indomani ma che potete decidere di vedere il medesimo giorno, facciamo partire il nostro trekking alla scoperta della costa proprio da Casa Olivastra. In verità, apriamo il cancelletto e ci troviamo all’Agriturismo Codula Fuili: sotto la spettacolare terrazza panoramica inizia il sentiero che scende fino alla caletta.

Le indicazioni per Fuili sono segnate su ceppi di alberi e cartelli in legno, ma il numero del sentiero rimane sempre lo stesso: il 163A, che scende in picchiata verso il mare. Oltrepassato il cancello in metallo, infatti, il percorso si dipana nella macchia mediterranea, abbastanza esposto al sole e al vento, anche se nel nostro caso soffriamo solo per una fortissima umidità. Da qui si aprono indimenticabili panorami della costa rocciosa da un lato, mentre dall’altro possiamo a volte scorgere Cala Gonone e il lungo lido sabbioso del Golfo di Orosei.

Con le necessarie soste per le foto, arriviamo in una quarantina di minuti sopra Cala Fuili, al parcheggio a 62 m. s.l.m. Siamo, quindi, scesi di circa 300 metri, con un sentiero non particolarmente impegnativo, ma a cui prestare attenzione per la pendenza.

Panorama lungo il sentiero Codula Fuili.
Panorama su Cala Gonone.

CALA FUILI

Spiaggia libera
Accesso ai cani consentito solo in bassa stagione

Una scalinata in pietra e ginepro ci conduce all’incantevole Cala Fuili, le cui acque turchesi prima emergevano tra la vegetazione dal belvedere del parcheggio. La piccola baia, infatti, è raggiungibile in 5 minuti da Cala Gonone, proseguendo dopo la lunga Spiaggia Palmasera sul viale Bue Marino. Da qui si gode di un’idilliaca veduta dell’acqua cristallina, dai colori che variano dal verde al turchese; la ghiaia è bianca e mista a sassi, incastonata tra le falesie.

Scendiamo il centinaio di gradini, immersi in un fitto boschetto di macchia mediterranea, che ci conducono al letto di un fiume asciutto, con il quale termina la profonda vallata, Codula Fuili. Le pareti rocciose che circondano la cala sono ideali per l’arrampicata e sono infatti frequentate da numerosi professionisti e amatori del climbing.

Indicazioni per Cala Fuili.
Cala Fuili.

Cala Fuili è adatta a tutti: dagli appassionati di trekking a chi ama sdraiarsi a prendere il sole fino a chi preferisce lo snorkeling, potendo raggiungere a nuoto le numerosissime grotte presenti nella parte sud e nord della scogliera, a ridosso della spiaggia.

Cala Fuili può essere considerata la prima spiaggia morfologicamente riconducibile alle bellezze Ogliastrine e molto simile a tutte quelle che si incontreranno procedendo verso sud di essa, sia come trasparenza del fondale che per la lucentezza del calcare che si riflette sull’acqua.

La spiaggetta è talmente bella che è stata scelta come set cinematografico del film Travolti da un insolito destino nell’azzurro mare d’Agosto del 1974 con Mariangela Melato e Giancarlo Giannini. (Avevamo già visto come una parte del film era stato girato a Villa Ticca, a Cala Gonone…)

Cala Fuili.
Cala Fuili.

Ci fermiamo il tempo di un tuffo e poi ripartiamo subito, facendo attenzione all’indicazione sul lato sinistro del letto asciutto del fiume: ci attende una camminata dominata dal contrasto tra il verde della vegetazione e il blu del mare, su un sentiero piuttosto stretto (n. 162) e immerso nella boscaglia, da cui affiorano rocce e scorci di panorama.

Il percorso 162 conduce fino a Cala Luna, ma noi scegliamo di deviare prendendo il sentiero a sinistra al primo bivio. Questo tratto è sicuramente il più tecnicamente difficoltoso, soprattutto nella parte che scende verso il mare tra i massi e con una forte pendenza. La fatica di circa un’ora, però, viene ben ricompensata: giungiamo ad una spettacolare scala a picco sul mare con una terrazzina panoramica sulla costa circostante.

Panorama lungo il sentiero verso Cala Luna / Grotta del Bue Marino.
Panorama lungo il sentiero verso Cala Luna / Grotta del Bue Marino.

GROTTA DEL BUE MARINO

Ramo nord (raggiungibile a piedi) non visitabile
Ingresso ramo sud tramite mare a pagamento

Dopo aver sceso qualche decina di gradini ci troviamo su un ballatoio in ferro attaccato alla roccia, mentre sotto di noi vediamo solo l’acqua blu scuro del mare. Incredibile! In pochi minuti arriviamo all’ingresso del ramo nord della Grotta del Bue Marino, purtroppo chiuso, ma comunque spettacolare…

Durante la nostra vacanza in Sardegna non entreremo in questa grotta, ma in quella di Ispinigoli; ne ho, tuttavia, alcuni ricordi da quando ero bambina e l’ho visitata con mia mamma. L’accesso è consentito solo via mare, anche se un tempo si poteva arrivare anche a piedi, e ci si può addentrare, solo con visite guidate, per circa 1 km. Il complesso della grotta, però, è molto più grande: ben 70 km!

Innanzitutto, da dove deriva un nome così particolare? La grotta era usata come riparo dalle foche monache, che i pastori chiamavano “Su Oe ‘e Mare” (bue del mare); questo magnifico esemplare marino era presente nel Golfo di Orosei fino agli anni Settanta, anche se l’augurio è quello che possa reinsediarsi in futuro, grazie ad una maggiore consapevolezza e cura ambientale.

Grotta del Bue Marino - scale di accesso ramo nord.
Grotta del Bue Marino - ramo nord.

La grotta è divisa in tre rami distinti: il ramo sud, aperto al pubblico (con pagamento di un biglietto di ingresso) e raggiungibile via mare dai turisti, che possono visitare le grandiose gallerie di candida sabbia, intervallati da laghi di acqua dolce; lungo il percorso troviamo la Sala dei Candelabri, la Sala degli Specchi, la Sala delle Canne d’organo e la Spiaggia delle Foche. Il ramo centrale o di mezzo è destinato a chi fa speleologia subacquea, mentre il ramo nord è temporaneamente riservato alle visite speleologiche ed è costituito da ampie gallerie fossili sulle pareti sono visibili i segni di un livello marino più alto e dalle quali è possibile osservare i tre laghi: Lago Smeraldo, Lago Abissale e Lago Nero.

La grotta era sicuramente frequentata in epoca preistorica probabilmente quando il livello del mare era qualche metro più basso rispetto allo stato attuale, permettendo un accesso da terra. Le singolari incisioni rupestri e le tracce archeologiche ci confermano una sua frequentazione già dal Neolitico finale, quando l’acqua assunse un ruolo di vitale importanza per agricoltura e navigazione.

Nel 1955 Giovanni Lilliu asportò l’unico lembo del riempimento della grotta del Bue Marino; furono così riportati alla luce un lisciatoio in pietra verde, frammenti di ceramica rozza decorata, un residuo di focolare con ossa di animali, ceneri e carboni. Per quanto riguarda il ramo nord, non sono state trovate tracce della presenza dell’uomo. L’ipotesi più attendibile è che le grotte e i ripari in generale abbiano avuto una funzione non solo abitativa, ma anche magico–religiosa, forse legata a rituali funerari, come nelle manifestazioni coeve di arte ipogeica.

Grotta del Bue Marino - passerella di accesso ramo nord.
Grotta del Bue Marino - ramo nord.
Grotta del Bue Marino - Lorenzo e Federica.

Le prime visite alla grotta risalgono agli anni Cinquanta, quando pastori e pescatori accompagnavano studiosi e curiosi all’interno del ramo nord; la grotta divenne poi celebre per la colonia di foche che la popolava.

Sebbene il lato nord della grotta non sia accessibile, possiamo comunque goderci la suggestione dell’ampio atrio di entrata, terminante con un cancello. Possiamo così farci un’idea delle dimensioni e della spettacolarità dell’interno e soprattutto ammirare il percorso mozzafiato per arrivarci.

Recuperiamo un po’ le energie e ci incamminiamo in salita; il programma iniziale era quello di arrivare fino a Cala Luna, ma il caldo e l’umidità non ce lo consento. Ci fermiamo, quindi, per un picnic sotto un grande albero e poi riprendiamo in direzione di Cala Fuili. Da qui la scalinata ci introduce alla salita più ripida del percorso per arrivare fino all’Agriturismo Codula Fuili. In realtà noi impieghiamo lo stesso tempo della discesa, una quarantina di minuti, ma il dislivello di oltre 300 metri si fa sentire…

Grotta del Bue Marino - Lorenzo e Frida.
Grotta del Bue Marino - passerella di accesso ramo nord.

Il nostro terzo giorno in Sardegna si conclude con un meritato riposo e una cenetta in giardino, per ricaricare le energie in attesa di una delle escursioni più emozionanti dell’intera vacanza, quella nel Baunei!

Per chi desidera abbinare al trekking una visita a Cala Gonone, abbiamo pubblicato un articolo con il dettaglio delle cose da non perdere; mentre se preferite rimanere in zona, potete visitare l’area archeologica del Nuraghe Mannu.

Panorama lungo il sentiero Codula Fuili.


BUDGET GIORNO 3

0,00 euro spesi

Complessivo 9 giorni per 2 persone

  • Biglietto nave: 243,81 euro + 30 euro biglietto cane
  • Soggiorno Casa Olivastra: 756,24 euro
  • Benzina: 100,00 euro

Al giorno: 62,78 euro a testa

Totale a testa Giorno 3: 62,78 euro

INFORMAZIONI


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