Sardegna Viaggi

CALA GONONE

Visita a Villa Ticca, due spiagge e una passeggiata
Sardegna: giorno 1-2

Sabato 27 – domenica 28 maggio 2023

La nostra vacanza low cost di 9 giorni in Sardegna è iniziata con la visita a Cala Gonone, proprio sotto la villetta che abbiamo affittato, Casa Olivastra. Così, dopo il viaggio da Firenze, trascorriamo il secondo giorno di viaggio approfittando dell’iniziativa Monumenti Aperti e visitando Villa Ticca, per poi passeggiare nella cittadina e raggiungere la lunga Spiaggia Palmasera…

GIORNO 1

La sveglia suona intorno alle 5 di mattina: mi sveglio frastornata e, nel silenzio irreale già luminoso della fine di maggio, porto fuori Frida per la sua passeggiata. Partiamo alle 6.30 da Firenze nell’auto prestata da mia mamma e arriviamo a Livorno per l’imbarco sulla nave Moby, che in circa 9 ore ci porta ad Olbia.

Per fortuna conquistiamo un posto nella sala ristorante (sul limitare della moquette dove il cane non può posare le zampe) e facciamo colazione; abbiamo portato un po’ di viveri, come frutta, sfoglie e budini senza glutine presi da BAG. Ci concediamo tuttavia due cappuccini (orrendi) al bar della nave e Lorenzo prende pure un cornetto all’albicocca…

In nave - Lorenzo e Federica.
Casa Olivastra.

Attraccati intorno alle 18.30 ci aspetta l’ultima parte del viaggio: da Olbia a Dorgali, dove incontriamo il proprietario della villetta che abbiamo affittato, il quale ci scorta fino a Casa Olivastra, sopra Cala Gonone. Il luogo è idilliaco e, mentre ceniamo con una pasta al pesto (sì, l’ho trasportata nelle valige in auto) non possiamo credere di essere stati tanto fortunati! Ci aspetta più di una settimana in un posto incantevole!

Qui potete trovare maggiori informazioni e tutte le foto di Casa Olivastra.

GIORNO 2

Il risveglio nella meravigliosa Casa Olivastra non potrebbe essere più piacevole! Splende un meraviglioso sole e possiamo fare colazione sotto il grande leccio secolare del nostro giardino… Frida è estasiata e pazza di felicità: continua a correre e a rotolarsi. Lorenzo assaggia le prelibatezze sarde gentilmente offerte dal proprietario, Ignazio, mentre io approfitto dell’ultima sfoglia avanzata dal viaggio…

Ci mettiamo in moto verso le nove e mezza perché alle 10 iniziano le visite guidate a Villa Ticca nel centro di Cala Gonone. Abbiamo avuto la grande fortuna di essere in Sardegna in corrispondenza dell’iniziativa Monumenti Aperti: ogni weekend sono organizzate visite guidate a luoghi solitamente chiusi. I ciceroni sono studenti delle scuole elementari, medie e superiori e sono ben tre i monumenti aperti nella nostra zona: uno a Cala Gonone e due a Dorgali.

Colazione.
Cala Gonone - Spiaggia Centrale e Villa Ticca.

Inutile dirlo: lungo la strada troviamo l’immancabile gregge di caprette che ignorantemente sbeffeggiano la nostra auto che cerca di passare… Della Sardegna mi era mancato anche questo!

Parcheggiamo lungo la via principale: alcuni posti sono a pagamento, mentre nelle stradine laterali si se ne trovano di liberi. Ci precipitiamo verso Villa Ticca perché temiamo la folla (a ragion veduta: di lì a un’ora si scatenerà il caos) e attendiamo la partenza del gruppo delle 10.15.

VILLA TICCA

Visita Monumenti Aperti – 45 minuti
Ingresso gratuito – Animali ammessi

Mentre attendiamo nel grazioso giardino all’italiana ammiriamo la facciata particolare della villa, di un colore ocra acceso e contornata da cornici bianche. La struttura di quattro piani, sopraelevata, è snella e gradevole, spicca con eleganza tra la vegetazione circostante; lo stile è chiaramente Liberty con addobbi geometrici e floreali, giochi di spazi e balconi aggettanti che conferiscono movimento alla facciata. Il giardino pensile è distribuito su più piani per seguire la conformazione del terreno: accanto al viale di accesso possiamo notare fontane e statue di animali, oltre a numerosi fiori e piante, soprattutto mediterranee.

Cala Gonone - Villa Ticca.
Cala Gonone - Villa Ticca, retro.

Villa Ticca fu edificata nel 1930-31 dal suo primo proprietario, il conte Giovanni Maria Ticca, il quale la dedicò alla moglie Maria Luisa Cao. Adesso appartiene al Comune di Dorgali e necessiterebbe di alcune ristrutturazioni, anche se qualche lavoro è già stato apportato.

Fu il conte Ticca a pensare alla struttura della villa e del giardino, da lui fortemente voluto perché amava la vegetazione e la natura in generale. La statua raffigurante il daino veniva spostata accanto al portone quando lui si trovava in casa e la fontana veniva accesa per segnalare la presenza del padrone di casa, arrivato solitamente da Roma.

Mentre saliamo lo scalone d’ingresso notiamo una statua restaurata di recente, raffigurante Leda e il cigno. Si tratta della prima opera che vediamo dell’artista Costantino Nivola, adesso famoso, ma sconosciuto al tempo in cui il conte Ticca lo scoprì.

Entriamo all’interno della villa, di cui sono visitabili solo due piani, mentre la zona notte non è accessibile. Sullo stretto corridoio si aprono le varie stanze, in primo luogo la Sala del pianoforte, la più grande della casa. Le pareti sono decorate da affreschi molto belli, mentre i pavimenti sono in graniglia, con motivi geometrici. L’artista è sempre il medesimo: Costantino Nivola, che nel 1931 ha ritratto due scene marine, rappresentanti alcune donne in barca e delle bagnanti, e una campestre. Nel 1974 la registra Lina Wertmüller ha girato qui alcune scene del celebre film Travolti da un insolito destino nell’azzurro mare d’agosto.

Cala Gonone - Villa Ticca, giardino.
Cala Gonone - Villa Ticca, belvedere.
Cala Gonone - Villa Ticca, giardino.

Le altre stanze sono di minori dimensioni; una è dedicata alla Società Esercente Linee Automobilistiche Sarde, fondata da Francesco Ticca, noto come Zizzu, padre del conte Giovanni Ticca. Il viaggio tra Dorgali e Nuoro, infatti, durava ben 5 ore nelle carrozze trainate da cavalli, mentre con l’avvento degli autobus i tempi si ridussero drasticamente. Francesco Ticca fu un pioniere del servizio di trasporto con i bus nell’area di Nuoro: nel 1911 fu inaugurata una linea che connetteva Olbia con Nuoro in circa 8 ore, ma che tagliava fuori la cittadina di Dorgali. Francesco Ticca si adoperò affinché il servizio fosse esteso anche al piccolo paese e, con un finanziamento del comune, si occupò di creare la linea che connetteva a Nuoro.

In un’altra stanza sono conservate delle acqueforti di Nivola, donate a Giovanni Ticca nei primi anni Trenta.

Usciamo sul cortile dall’altro lato della villa, dominato da un rigoglioso pergolato, in stile tipicamente italiano. La costruzione accanto ad esso era la casa del custode, dove si allevavano anche tacchini e conigli ed è infatti nota come tacchinaia. Il giardino era pensato come luogo piacevole, ma doveva essere pure utile, ad esempio per coltivare le piante di agrumi. Qui si trovava anche la cucina, con un comodo passa-vivande: ciò evitava gli odori all’interno della casa.

Cala Gonone - Villa Ticca.
Cala Gonone - Villa Ticca.

Sulla facciata troneggia un drago di ferro. Durante le ricerche e gli studi sulla villa, in un’intervista ad un’anziana del posto, essa ha raccontato come da piccola avesse paura dei fulmini, ma sua madre la rassicurasse dicendo che a Villa Ticca era presente il parafulmine!

Scendendo la scala, costeggiamo la piccola ma fitta pineta e notiamo la sala caldaia, alimentata a carbone, cosa rara negli anni Trenta. Le stanze successive erano adibite a sala giochi, soprattutto il biliardo, decorata da un affresco di Nivola, di ispirazione cubista, con figure intente a prendere il sole e in altre attività che dovevano svolgersi nella villa, e a studio del conte.

Ma chi era Giovanni Ticca? Nacque a Dorgali nel 1865 da una famiglia benestante; andò all’università a Bologna e si laureò in ingegneria dopo la Prima guerra mondiale. Sposato con una nobile di Cagliari, si trasferì a Sassari con la sua azienda. Durante il periodo fascista si adoperò in opere di bonifica, stradali e, in seguito, di coltivazioni. Nel 1942 il re Vittorio Emanuele III lo nominò Cavaliere del Lavoro e continuò a lavorare durante il secondo conflitto mondiale; è lui l’autore, ad esempio, di una stazione elettrica nel Valdarno. Dopo il suo successo lavorativo divenne anche un piccolo mecenate, aiutando artisti come Costantino Nivola.

Alcuni gradini ci riportano nella parte del giardino dove siamo entrati e dove, in un angolo, si colloca anche il belvedere. Sotto di esso si trovava lo stabilimento balneare che il conte Ticca aveva fatto costruire, denominato Il Bagnetto: si trattava di una piattaforma ancorata alla scogliera, con una base in calcestruzzo e un rivestimento di legno. Vi si trovavano anche un ristorante un servizio per le barche; veniva suonata musica sarda di moda all’epoca ed era all’avanguardia per l’illuminazione. Di questo stabilimento possiamo vedere ancora oggi i resti…

Dal belvedere godiamo di un panorama incantevole su una parte della città, sull’elegante facciata della villa e sulla spiaggia sottostante, oltre la quale la costa si allunga tra montagne, scogliere e vegetazione.

RETROVINO

Caffè – bistrot

Dopo la visita a Villa Ticca, decidiamo di fermarci per uno spuntino: sono le 11.30, quindi un cappuccino è ancora concesso. Ne prendiamo due, normale per Lorenzo, di soia per me, al bar-bistrot Retrovino, che frequenteremo altre volte durante il nostro soggiorno sardo…

Si tratta di un locale molto gradevole, con un’offerta di alcuni piatti dolci e salati, un’ottima caffetteria (uno dei migliori cappuccini mai assaggiati) e la possibilità di acquistare prodotti locali, come vini e sottoli. Noi ci facciamo conquistare da uno dei barattoli più particolari: asparagi selvatici!

L’ambiente gradevole e rilassato ci ristora e siamo pronti per la nostra passeggiata…

Cala Gonone - Dog Beach.
Cala Gonone - Lungomare Palmasera.

UNA PASSEGGIATA

Totale percorso: 1,5 km circa

Dal centro di Cala Gonone, la cui piazza principale è dominata dalla Chiesa di Nostra Signora di Bonaria, molto modesta e con gli interni moderni, ci dirigiamo sul lungomare passando dal camminamento sopra la Spiaggia Centrale, proprio accanto al porto.

Nonostante la sua posizione vicina al molo, l’acqua è incredibilmente cristallina e pochi sono i bagnanti che la scelgono. Alle sue spalle si sviluppa la vegetazione e i contrasti tra i diversi colori rendono il panorama da cartolina.

Da qui ci avviamo sul Lungomare Palmasera, un susseguirsi di bar, ristoranti, negozietti di souvenir, alberghi e pini… La passeggiata, piacevole e non impegnativa, ci regala alcuni affacci sul mare e sul paesaggio circostante, oltre che sul borgo di Cala Gonone. Nel tepore sonnolento della domenica mattina (anche se è già mezzogiorno) camminare tra le ombre degli alberi e alcuni tratti assolati è molto gradevole.

[Se volete fare una deviazione, è possibile raggiungere in pochi minuti il grande Acquario di Cala Gonone, dove noi non siamo stati…]

Cala Gonone - Spiaggia Centrale.
Cala Gonone - Lungomare Palmasera.

SPIAGGIA PALMASERA

Cani ammessi nella Dog Beach (e nella spiaggia principale in bassa stagione)
Spiaggia libera e in parte attrezzata

Il tratto più a nord della Spiaggia Palmasera inizia nel tratto finale della passeggiata sul lungomare di Cala Gonone: questi primi 30 metri di spiaggia sono stati destinati dal comune a spazio Dog Friendly: è quindi possibile fermarsi e fare un bagno con i propri cani. Non è il punto più bello del litorale, poiché ci sono molte alghe, ma la presenza degli scogli aggiunge un certo fascino e divertimento alla serie di calette che si vengono a formare.

Alle spalle della Dog Beach prosegue il viale Palmasera, dove si affacciano numerosi bar, gelaterie, ristoranti e servizi. La parte più incontaminata e, secondo noi, più spettacolare della spiaggia inizia dopo l’omonimo parcheggio, dove si trovano anche dei giardinetti e alcuni pannelli esplicativi.

Da questa terrazza sul mare possiamo godere di uno splendido panorama sulla costa, ammirando la Spiaggia Palmasera in tutta la sua lunghezza, interrotta alla fine dalle scogliere rocciose e dalle montagne.

Cala Gonone - Lungomare Palmasera.
Cala Gonone - Spiaggia Palmasera.

Palmasera o, più correttamente, Prammaseda, è il principale litorale di Cala Gonone ed è composta da un arenile un tempo più ristretto sia per lunghezza sia per ampiezza. Adesso esso si estende per circa 1 km, grazie ad alcuni lavori di ripascimento avvenuti a metà degli anni Novanta. Il motivo? La crescita del turismo! Certo, da questa prospettiva il posto ci pare un po’ meno suggestivo…

Da dove deriva il nome? Palmasera è un’errata traduzione del toponimo originale; il nome autentico, infatti, è Prammaseda, ovvero Pramma e’seda, cioè la palma nana dai cui filamenti si intrecciavano sedie, reti, funi e alcuni vestiti.

Le acque cristalline incontrano una sabbia un po’ ambrata, in alcuni tratti (da nord a Sos Dorroles) più grossolana, in altri (tra Sos Dorroles e S’abba Meica) più fine, perché proveniente da Osalla e prodotto dei lavori di ripascimento. I fondali sono digradanti, quindi particolarmente adatti alla balneazione dei bambini. Infine, sono presenti alcuni stabilimenti, ma la maggioranza della spiaggia è libera e, quando siamo andati noi, poco affollata.

Soddisfatti del paesaggio, iniziamo a tornare verso il centro di Cala Gonone, di cui ammiriamo le case un po’ arroccate mentre passeggiamo sul lungomare. Ci attende la prima (e unica) spesa della vacanza ad uno dei pochi supermercati aperti di domenica mattina, il Despar, mentre nel pomeriggio ci muoveremo alla scoperta di Dorgali

BUDGET

Complessivo 9 giorni per 2 persone

  • Biglietto nave: 243,81 euro + 30 euro biglietto cane
  • Soggiorno Casa Olivastra: 756,24 euro
  • Benzina: 100,00 euro
  • Al giorno: 62,78 euro a testa

Giorno 1

Sabato 27 maggio 2023

  • Moby: cappuccino, cappuccino di soia e cornetto albicocca: 7,80 euro
  • Tassa di soggiorno Casa Olivastra: 19,20

Totale a testa Giorno 1: 76,28 euro

Giorno 2

Domenica 28 maggio 2023

  • 2 Cappuccini da Retrovino a Cala Gonone e barattolo di asparagi sott’olio: 19,50 euro
  • Spesa supermercato Despar Cala Gonone: 39,47 euro

Totale a testa Giorno 2: 92,27 euro

INFORMAZIONI


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