Arte, cultura e tradizioni Trentino - Alto Adige

EGNA IN UN GIORNO

Cosa vedere nella città dei portici, delle vigne e della cultura popolare

Domenica 17 settembre 2023

Il giorno della ripartenza dalla Val di Fiemme, dove ci siamo fermati per un weekend lungo, abbiamo deciso di andare alla scoperta di un piccolo borgo, proprio all’uscita dell’autostrada del Brennero. Abbiamo scoperto così la sua storia secolare e visitato il centro storico, ci siamo fermati a mangiare in alcuni locali tipici e in uno dal design più moderno e abbiamo persino raggiunto la bucolica frazione di Mazzon con un bel trekking panoramico.

Situata nella Valle dell’Adige, Egna si trova ai piedi della collina di Castelfeder (217 m s.l.m.) e da sempre è un fiorente centro di scambi commerciali: fin dal Medioevo, infatti, la sua posizione strategica favorì la sua prosperità e adesso è il principale punto di riferimento culturale ed economico della Bassa Atesina e uno dei Borghi più belli d’Italia. I suoi 5.400 abitanti sono distribuiti tra il borgo stesso e le piccole frazioni di Mazzon, Villa e Laghetti.

Egna si trova in Alto Adige: il suo nome in tedesco è Neumarkt. Circondata da frutteti, soprattutto meleti, e vigne è una vera perla con un centro storico caratterizzato da eleganti portici, pavimentazione in porfido, fontane e chiese, oltre al recupero di una parte dell’antica canalizzazione (la Ritsch).

  • VISITA
    Portici
    Palazzo Zenobio
    Centro Parrocchiale di Egna
    Vecchia scuola
    Casa Peter Ganell
    Kunstforum Unterland
    Museo della Cultura Popolare
    Chiesa di San Niccolò
    Ballhaus
    Cappella di Lourdes
    Chiesa dei 14 Santi Ausiliatori
    Casa Seeber

STORIA

L’esistenza di un insediamento in questa zona è documentata fin dall’età romana (III sec. D.C.): qui sorgeva una stazione militare con il nome di Mansio Endidae, lungo la via Claudia Augusta. La denominazione fu modificata nel 1018 in Enna e nel 1170 mutò definitivamente in Egna; un terribile incendio distrusse il paese nel 1189 e il principe vescovo Corrado di Beseno si adoperò perché il borgo fosse subito ricostruito, approfittando della posizione geograficamente favorevole.

Di conseguenza, l’atto ufficiale di fondazione dell’attuale Egna è datato 13 ottobre 1189 e su di esso è indicata come “Burgum novum Egne”, dal quale è derivato nel XIV secolo il toponimo Newenmarcht, poi Neumarkt. La prima forma del borgo sorse e si sviluppò in prossimità del corso del fiume Adige, dove ora si estende via Andreas Hofer, ma a partire dal 1222, a causa delle continue inondazioni, il principe vescovo autorizzò il suo spostamento più a monte, verso via Portici.

Egna acquisì sempre maggiore importanza quale centro di passaggio per il commercio su terra e via fiume. Nel 1309 il sovrano reggente duca Ottone concesse il “diritto di fermo e di deposito merci”, un provvedimento con cui disponeva che le merci in transito dovessero essere scaricate e sdoganate a Egna e potessero proseguire verso Bolzano o Trento solo tramite trasportatori locali. Fino al XVI secolo la città rimase il porto fluviale più importante della regione: qui tutto il legname proveniente dalla Val di Fiemme era caricato sulle zattere e trasportato lungo l’Adige.

Egna.
Egna - colazione Albergo Posta.

VISITA

Lasciamo l’auto lungo via Trento, proprio fuori dal centro cittadino, davanti ad un distributore di carburante. Sono presenti numerosi parcheggi, ma noi preferiamo quelli con fascia oraria (anche se è domenica e quindi il posteggio è libero), mentre altri sono a pagamento.

Da qui ci avviamo a piedi nel centro storico, che ci accoglie con uno splendido edificio la cui elegante facciata è completamente decorata. Ci fermiamo poco più avanti per una colazione al bar dello storico Gasthaus zur Post o Albergo Posta, dove ci sediamo ai tavolini esterni, circondati da piante, e ordiniamo due cappuccini, un croissant e una pizzetta (nessuna opzione senza glutine e nemmeno il latte di soia per il cappuccino, ma quello vaccino qui ha un gusto e una qualità ottimi).

Dopo aver consultato la mappa della città e aver stabilito un itinerario, ci avviamo lungo la strada principale e più bella di Egna: via Portici.

Egna - via Portici.
Egna - Portici.

Portici

Il centro storico e soprattutto l’area dove sorgono i principali palazzi e le dimore storiche più belle sono caratterizzati dalla presenza di portici, che si estendono su entrambi i lati della carreggiata e rendono unica e pittoresca questa piccola cittadina. Settembre è di sicuro uno dei mesi ideali per visitarla perché non ci sono molti turisti ed è possibile apprezzare le architetture, gli archi e le colonne, le volte un po’ basse e i numerosi scorci. La pavimentazione è in porfido e sulle strade sono presenti fontane e opere di recupero di una parte dell’antica canalizzazione (la Ritsch), in marmo bianco.

Subito alla nostra destra troviamo il primo di numerosi palazzi d’epoca.

Palazzo Zenobio

Si presume che gli elementi costruttivi più antichi siano stati parte del borgo medievale, ma l’aspetto odierno dell’edificio è barocco; nel XVII secolo fu proprietà dei signori “da Cazzan in Griesfeld” e nel 1729 divenne la residenza dei conti Zenobio, originari di Venezia e titolari del Distretto giudiziario di Enn e Caldiff dal 1648 al 1830. Il palazzo fu poi acquistato e modificato dal conte Carlo Zenobio e passò alla famiglia Steiner nel 1875. La facciata, intonacata di bianco, è ornata con affreschi raffiguranti gli stemmi della famiglia, mentre le sale interne sono caratterizzate da splendidi soffitti con decorazioni in stucco.

Egna - Palazzo Zenobio.
Egna - Centro Parrocchiale.
Egna - Centro Parrocchiale, cortile.

Centro Parrocchiale di Egna

Ancora più elegante e raffinato è l’edificio di fronte, il Centro Parrocchiale di Egna, che presenta elementi tardogotici risalenti al XVI secolo. Intorno al 1520 il palazzo venne modificato a residenza civica di rappresentanza in stile rinascimentale, per volere dei commercianti di legname Oler-Terzago. Nel 1889 il Comune acquistò la proprietà e la cedette alla Parrocchia; il palazzo fu restaurato tra il 1990 e il 1993 sia all’interno sia all’esterno.

Gli affreschi della facciata risalgono al XVII secolo; meritano una menzione l’ampia sala da festa al primo piano con soffitto a travi in legno decorato (considerata una delle piu belle di tutta la regione), il cortile interno e il loggiato al secondo piano. L’edificio è arricchito da numerosi affreschi, stucchi e decorazioni a graffito.

Vecchia Scuola

Procedendo sempre lungo la via, a destra, troviamo un palazzo intonacato di giallo ocra, tra le cui finestre spiccano due stemmi inghirlandati: l’aquila bicipite asburgica e lo stemma del Comune, concesso nel 1395 dall’arciduca Albrecht von Osterreich.

Nel XV fu fondata qui la scuola pubblica per ragazzi: al primo piano si trovava un’aula, utilizzata fino all’inizio del Novecento, mentre al pianterreno era aperto il forno di proprietà del Comune. L’edificio fu usato contemporaneamente anche come sede del municipio e della canonica.

Egna - Vecchia Scuola.
Egna - via Hofer Andreas.
Egna - fontana e recupero dell'antica canalizzazione a cielo aperto, chiamata Ritsch.

Casa Peter Ganell

Siamo arrivati quasi alla fine di via Portici e cominciamo ad affacciarci sulla piazza Centrale. Prima, però, ci fermiamo ad osservare l’ex residenza del giudice Peter Ganell, detto giudice supremo su Egna e Kaldiff e amministratore della ditta di commercio Loderer in Fussen. Sposatosi con Anna Feigenputz Morat, Peter Ganell era anche proprietario del Portico Nr. 40, fin dall’anno 1560. Il sigillo del giudice, insieme alla data di edificazione, è impresso sulla pietra del portene di ingresso. Nel 1775 il palazzo divenne proprietà del Comune di Egna e, dopo un temporaneo utilizzo come canonica, casa in affitto e sede di svariati esercizi pubblici, appartiene alla Comunità comprensoriale Oltradige Bassa Atesina dal 1989, anno in cui venne realizzato un importante ampliamento e risanamento.

Accanto al palazzo sorge una bella fontana rettangolare, intorno alla quale sono stati recuperati la pavimentazione originale ed un tratto dell’antica canalizzazione a cielo aperto, chiamata “Ritsch”.

Kunstforum Unterland

Degna di nota, soprattutto per gli appassionati di arte contemporanea è la galleria che, con le sue sei mostre annuali all’interno della sede dalla comunità comprensoriale Oltradige Bassa Atesina, costituisce un importante punto di riferimento per il pubblico di interessati alla possibilità di ammirare e discutere di arte.

Egna - via Portici.
Egna - fontana e recupero dell'antica canalizzazione a cielo aperto, chiamata Ritsch.

Museo della Cultura Popolare

Passiamo dalla piazza Centrale, rallegrata da uno storico bar, dove poi ci fermeremo per una merenda, e proseguiamo in via Hofer Andreas, ancora più caratteristica di via Portici, rustica e tranquilla. Dopo poche decine di metri, sulla destra, ci imbattiamo nel Museo della Cultura Popolare, situato in uno storico edificio affacciato sui portici.

L’accesso è libero e gratuito (gradita una donazione all’Associazione che lo gestisce) ed è possibile osservare una vasta collezione di mobili e oggetti d’uso domestico del XIX e del XX secolo. Consigliatissimo!

Si tratta di uno straordinario e raro esempio di coerenza tra collezione museale e luogo di esposizione: il museo nasce dal desiderio della Signora Anna Grandi Müller, collezionista, di raccontare la vita locale tra il 1815 e il 1950 attraverso oggetti di uso quotidiano e la ricostruzione fedele degli ambienti domestici dell’epoca.

Qui potete trovare un approfondimento sulla visita e maggiori informazioni.

Egna - Museo della Cultura Popolare.
Egna - Museo della Cultura Popolare.

Chiesa di San Niccolò

Alla fine di via Hofer Andreas, uscendo dal centro storico, sorge la deliziosa chiesa dedicata a San Niccolò, protettore dei naviganti e dal pericolo di alluvioni. La base romanica risale al XII secolo; viene citata, infatti, già nel 1203, ma dedicata a San Gallo. Intorno al 1412 venne ampliata con la costruzione del coro in stile gotico, opera del maestro lapicida Konrad von Neumarkt e nel 1500 circa fu rialzata la volta della navata centrale.

Oltre al coro, merita di essere visto il dipinto ad olio del 1630 raffigurante la Natività, il portone con frontone triangolare, l’altare maggiore in stile barocco del 1750 e il ciclo di affreschi del 1938, opera del maestro Anton Sebastian Fasal. Degno di nota è il campanile con bifore sormontate da trifore.

Con la sua tipica architettura dell’Alto Adige, la chiesa si inserisce in un contesto bucolico, circondata da un prato verde e racchiusa da un muro, su cui si trovano alcune lapidi.

Egna - Chiesa di San Niccolò.
Egna - Ballhaus.

Ballhaus

Usciti dal centro, svoltiamo a destra verso lo slargo su cui, oltre ad un parcheggio, sorge la grande struttura della Bibliothek im Ballhaus, attentamente restaurata e ora sede della biblioteca comunale, presente nel borgo dal XVIII secolo. Originariamente, la Ballhaus era il magazzino per le merci che transitavano per Egna pagando un dazio al duca Ottone, ed è il simbolo dei privilegi di cui godeva il borgo fino al XVIII secolo.

Egna - Chiesa di San Niccolò, interno.
Egna - Chiesa di San Niccolò, Natività.
Egna - Cappella di Lourdes.

Cappella di Lourdes

Proseguiamo lungo la medesima via e sbuchiamo di nuovo in piazza Centrale; stavolta, però, giriamo a sinistra in via della Madonna dove si nasconde una piccola gemma: la Cappella di Lourdes. Apparentemente piuttosto anonima all’esterno, che presente mure in pietra piuttosto rustiche, la cappella cela all’interno una riproduzione della Madonna e della grotta di Lourdes, realizzata con il tufo del Rio Trodena. Essa fu fatta costruire dal parroco Giovanni Nepomuceno Giuliani nel 1887-1888, a completamento dell’Istituto per la protezione dell’infanzia da lui fondato.

La grotta è abitata dalle statue della Madonna e di Bernadette, mentre il resto della cappella è sobrio e luminoso; il soffitto è decorato da cinque medaglioni raffiguranti i quattro evangelisti con le loro insegne e al centro l’Annunciazione della Madonna. La cappella è ancora oggi parte della fondazione “Asilo infantile di Egna”. Nel 2014 è terminato il restauro ad opera della restauratrice locale Lucia Giacomozzi.

Egna - Cappella di Lourdes.
Egna - Chiesa dei 14 Santi Ausiliatori.

Chiesa dei 14 Santi Ausiliatori

Altra perla inaspettata di Egna è quella che chiude il nostro percorso nel centro storico, all’altra estremità (vicino a via Bolzano) rispetto al parcheggio dove abbiamo lasciato l’auto. Subito dietro alla moderna struttura degli Ambulatori dell’Assistenza Sanitaria, la facciata bianca della chiesa spicca sul rosso dell’intonaco dell’edificio pubblico.

Il convento dei Cappuccini e la sua piccola chiesa furono edificati tra il 1617 e il 1620; lo stile è essenziale, quasi ascetico, coerente con lo stile e le prescrizioni dell’Ordine dei frati a cui appartiene. Anche l’interno è bianco e minimalista; l’altare maggiore, dedicato al Sacro Cuore, il pulpito e gli altari laterali, in stile neoromanico, risalgono al XIX secolo; l’altare della cappella laterale ospita una statua della Madonna con Bambino della metà del ‘500, alla quale si attribuiscono doti miracolose. Tra il 1999 e il 2003 l’intero complesso è stato oggetto di un attento restauro.

Una delle parti più belle della chiesa è la parte antistante, con le deliziose aiuole verdi, e il campanile incredibilmente in legno.

Egna - Chiesa dei 14 Santi Ausiliatori.
Egna - Chiesa dei 14 Santi Ausiliatori.

Casa Seeber

Passiamo davanti al Municipio e torniamo all’Albergo della Posta; nella piccola strada laterale che sale verso Mazzon si trova la nostra ultima tappa: Casa Seeber. Nel Medioevo, qui si trovava fienile, granaio e cantina del conte. Fino al XIX è stata sede del prefetto del Distretto giudiziario di Enn e Caldiff; fu usato come magazzino delle decime e del raccolto. Ancora oggi alcuni elementi architettonici sono infatti, anche se fu modificato intorno al 1600.

Prima di intraprendere il nostro breve trekking che ci porterà alla scoperta dei vigneti sopra Egna e della frazione di Mazzin, della sua deliziosa chiesetta e del castello, decidiamo di concederci una sosta per un veloce spuntino.

Egna - Casa Seeber.
Egna - Albergo Posta.

DOVE MANGIARE

Albergo Posta

Avevamo già nominato all’inizio della nostra giornata il Gasthaus zur Post o Albergo Posta, dove ci siamo fermati per la colazione: due cappuccini (2,50 euro ciascuno) e una brioche (2 euro), mentre la piccola pizzetta è stata offerta. Non hanno opzioni senza glutine e non sono attrezzati per le scelte vegane (niente cappuccino di soia), ma la varietà dei salati per la colazione è eccezionale e la qualità del latte davvero ottima.

Il locale si trova in una posizione ideale, proprio all’inizio dei famosi portici, con un gradevole spazio esterno decorato e ombreggiato da piante e ombrelloni.

Das Alte Rathaus

Per il nostro aperitivo pre-pranzo, ci siamo fermati nella piazza Centrale, dove, procedendo verso destra, troviamo un locale molto bello ed elegante, moderno nell’arredamento e nell’architettura. Nato per dare nuova vita ad un edificio storico, questo albergo conta 13 camere, che hanno sostituito nel 2014 gli spazi dell’ex municipio di Egna. Il palazzo, che aveva ospitato anche una macelleria e altri uffici, era rimasto vuoto e fu così restaurato con cura per essere trasformato in hotel, sebbene siano rimasti elementi strutturali originari, come la scalinata esterna in pietra, le travi di sostegno, gli stipiti delle porte e alcuni archi.

Il risultato è un edificio che sa coniugare passato e presente, con un design moderno ma dall’aspetto classico; il nome stesso rappresenta questa continuità: la sua traduzione, infatti, è “Il Vecchio Municipio”.

Egna - Das Alte Rathaus.
Egna - Das Alte Rathaus, tagliere vegetariano e cocktail.

Nel 2016 è stato inaugurato l’albergo, insieme al ristorante Piazzetta, al cui esterno ci siamo seduti per ordinare due cocktail analcolici (Fruit Punch con soda, arancia, ananas, limone e sciroppo di melograno, a 13,60 euro) e un tagliere misto di verdure grigliate (zucchine, melanzane, pomodoro e peperoni) e formaggio fuso (12 euro). La qualità del cibo è ottima; il personale è gentile e al tavolo vengono portate diverse varietà di pane (hanno anche il pane senza glutine, di ben due tipi).

Bar Café Central

Proprio al centro della piazza Centrale, sorge l’omonimo caffè, che offre piatti freddi e panini per pranzo e soprattutto una vasta scelta di coppe gelato per la merenda. A parte il servizio un po’ confuso, unica pecca è che quasi tutti i gusti sono indicati come contenenti glutine; sono costretta a ripiegare su uno yogurt con frutta fresca (9 euro), che mi lascia strabiliata per le dimensioni gigantesche e l’incredibile varietà di frutta…

Noi ci siamo fermati qui al rientro dal nostro trekking e ci siamo seduti all’esterno, protetto dal sole e riparato dalle piante. L’interno è più tipico e tradizionale, con le lunghe sedute foderate caratteristiche degli ambienti austriaci e foto in bianco e nero alle pareti.

Egna - Bar Café Central, yogurt con frutta fresca.
Federica.

TREKKING A MAZZON

Dopo esserci ristorati e prima di concludere la nostra giornata con una merenda al Bar Café Central, ci incamminiamo per un bucolico e interessantissimo trekking ai confini del Parco Naturale di Monte Corno.

Partiamo dal centro di Egna, vicino all’Albergo Posta e saliamo fino al borgo di Mazzon tra i vitigni famosi per la produzione id ottimo Pinot Nero. Non a caso questa frazione viene chiamata anche “il cielo del Pinot Nero”. Arrivati nel piccolo borgo possiamo ammirare la scenografica Chiesa dell’Arcangelo Michele e poi scendere fino alle suggestive rovine di Castel Caldivo, dopo il quale svoltiamo a destra per tornare ad Egna.

Si tratta di un trekking molto bello e piacevole, adatto a tutti e in ogni stagione, un modo diverso per scoprire il territorio… Qui trovate l’itinerario completo e un approfondimento sui luoghi da vedere.

Egna - Mazzon, Chiesa dell'Arcangelo Michele.
Egna - Mazzon, Castel Caldivo.

Dopo la merenda al Café Central, è arrivato il momento di ripartire, ma siamo felici di aver fatto tappa ad Egna e aver conosciuto così un vero gioiellino di questa zona!


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