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CORTILI E GIARDINI DELLE DIMORE STORICHE DI FIRENZE (2)

Itinerario nel centro storico

Domenica 26 maggio 2024

La giornata di apertura dei cortili e dei giardini promossa dall’Associazione Dimore Storiche Italiane è sempre una ghiotta occasione per organizzare itinerari alla scoperta di luoghi inusuali e solitamente inaccessibili… Il centro storico di Firenze è l’ideale per trascorrere una giornata tra meraviglie storiche e artistiche, sorprendendoci delle perle incastonate dietro alle facciate dei palazzi.

Qui potete leggere la prima parte dell’itinerario…


h. 10.00 – Giardino di San Francesco di Paola

h. 11.00 – Palazzo Antinori Aldobrandini

h. 11.30 – Palazzo Frescobaldi

h. 12.30 – Palazzo Ginori

h. 13.30 – Pausa pranzo

h. 14.30 – Palazzo Niccolini

h. 15.00 – Palazzo Grifoni Budini Gattai

h. 15.30 – Palazzo Corsini sul Prato

PALAZZO NICCOLINI

Via dei Servi n.15, 50122 Firenze

Dopo una pausa per il pranzo (noi consigliamo un bel brunch al Rooster Cafè o allo Shake Cafè), ci fermiamo nel cortile di uno dei palazzi esternamente più belli e affascinanti, ma che all’interno non soddisfano pienamente…

La famiglia Ciani si arricchì notevolmente nel Trecento e Bastiano Ciani commissionò la costruzione del proprio palazzo a Baccio d’Agnolo; purtroppo, alla sua morte il patrimonio si frammentò tra le numerose figlie e nel 1575 i discendenti vendettero l’edificio a Giovanni Niccolini, che lo fece rimodernare da Giovanni Antonio Dosio. A lui dobbiamo l’arioso loggiato davanti a quello che un tempo era il giardino…

Palazzo Niccolini a Firenze - facciata.
Palazzo Niccolini a Firenze - cortile.
Palazzo Niccolini a Firenze - loggiato.

Dopo gli ampliamenti seicenteschi, nell’Ottocento il palazzo fu acquistato dal conte russo Demetrio Bouturlin, il quale nel 1851 fece decorare la facciata con graffiti dei pittori Sarti e Bandinelli. Ormai decaduto, l’edificio fu suddiviso in appartamenti e di nuovo venduto nel 1918; ospitò poi la sede del Partito Fascista e divenne bene demaniale dopo la Seconda guerra mondiale. Dopo una ristrutturazione degli anni Novanta, adesso vi sono alcuni uffici statali.

Come anticipato, la facciata è scenografica con il suo marcato bugnato, finestre centinate sottolineate da cornici marcapiano, la loggia ottocentesca con graffiti e pitture… Un bell’impatto per l’osservatore!

Una volta entrati, passiamo prima dal cortile porticato attribuito a Baccio d’Agnolo, elegante con le colonne doriche, gli archi e il fregio con ghirlande a graffito, poi in quello che era un tempo il giardino. Dell’opera ottocentesca è rimasto poco, ma possiamo goderci lo splendido loggiato della fine del Cinquecento, con colonne doriche al piano terra e ioniche al primo, mentre al centro un piccolo balcone in ferro battuto si proietta in avanti, sormontato dallo stemma del casato Niccolini.

In generale, purtroppo, la scelta di adibire il giardino a parcheggio, con una vasta colata di cemento e pochi alberi superstiti, penalizza molto questo palazzo, che nei secoli passati doveva essere davvero splendido…

Palazzo Niccolini a Firenze - loggiato.
Palazzo Niccolini a Firenze - giardino.

PALAZZO GRIFONI BUDINI GATTAI

Piazza SS. Annunziata n.1, 50122 Firenze

Pochi passi oltre, arriviamo in piazza Santissima Annunziata, dove si erge un altro palazzo che cattura subito la nostra attenzione e su cui spesso ci siamo interrogati… Ci colpisce con la sua facciata rossa, che svetta sul lastricato grigio della piazza.

L’edificio fu costruito nel 1574 per volere di Ugolino Grifoni, nobile fiorentino, che lo commissionò a Bartolomeo Ammannati. Due furono le novità che caratterizzarono questo progetto: le facciate su piazza Santissima Annunziata e su via de’ Servi con i mattoni a vista e pietra, di gusto romano, e la pianta del palazzo, che non presenta l’usuale struttura dotata di un cortile centrale, ma con uno spazio aperto sul retro, contornato da un portico.

Palazzo Grifoni Budini Gattai a Firenze - portico.
Palazzo Grifoni Budini Gattai a Firenze - giardino.

Il cortile a forma di U, su cui si affacciano le cinque arcate delle colonne del portico, non fu mai ultimato ed è chiuso da una parte da un’ala in muratura e dall’altra da vetrate apribili. Appena entrati ci troviamo subito in questo spazio, con nicchie e statue, e da cui accediamo al giardino, concepito (probabilmente sempre dall’Ammannati) in perfetto asse rispetto all’edificio.

Voltandoci verso la facciata possiamo apprezzare l’eleganza di una loggia superiore, composta da archi a tutto sesto sorretti da colonne ioniche ed evidenziati dalle cornici. Davanti a noi, invece, si apre il giardino, un tempo famoso per la ricchezza scultorea; una prima statua, raffigurante Giasone e due mostri marini, fu realizzata da Giovanni Bandini per una fontana; successivamente si aggiunsero numerose altre opere creando una vasta collezione.

Palazzo Grifoni Budini Gattai a Firenze - facciata.
Palazzo Grifoni Budini Gattai a Firenze - giardino.
Palazzo Grifoni Budini Gattai a Firenze - fontana.

Pietro Grifoni modificò il giardino nel Settecento, erigendo il muro di confine e decorandolo con stucchi, eliminando la statua di Giasone e lasciandone un’altra della Venere e i mostri marini. Nell’Ottocento la proprietà passò alla famiglia Budini Gattai, con un’ulteriore trasformazione del giardino, con la creazione di un’aiuola circolare e la scelta dell’alloro a decorazione del muro di fondo. Proprio addossata ad esso troviamo una grande serra, dove è posta una fontana rivestita di spugne e conchiglie, forse opera dell’Ammannati.

PALAZZO CORSINI SUL PRATO

Via Il Prato n.58, 50123 Firenze

L’ultima tappa del nostro itinerario è una vera chicca: oltre la facciata di uno dei palazzi che sorgono su quello che era noto come il Prato di Ognissanti, siamo catapultati in un meraviglioso giardino, che ci sorprende e ammalia innanzitutto per la sua geometria.

Palazzo Corsini sul Prato a Firenze - giardino.
Palazzo Corsini sul Prato a Firenze - giardino.

Nel 1591 Alessandro Acciauoli, acquistato un terreno, commissionò all’illustre architetto Bernardo Buontalenti la realizzazione di un “casino di delizie”, di piccole dimensioni e volto a organizzare feste e spettacoli, immerso in un vasto giardino. L’opera non fu portata a termine a causa del fallimento del banco de Ricci, in cui era coinvolto anche Alessandro Acciaiuoli; tuttavia il parco era fortunatamente già stato completato, con tanto di un complesso impianto idraulico che permetteva all’acqua di zampillare dalle fontane. Nel giardino non mancavano gli agrumi, ma anche piante molto rare e varie.

Anche le statue erano già posizionate tra le siepi, ma furono requisite a causa dei debiti contratti; ancora oggi possiamo ammirare le quattro stagioni (1595-1597), sebbene spostate ai capi del ponte Santa Trinita da Ferdinando de’ Medici nel 1606. Il Bacco del Giambologna, oggi al Bargello, primo bronzo monumentale dello scultore, era probabilmente utilizzato come ornamento di una fontana.

Palazzo Corsini sul Prato a Firenze - entrata da via della Scala.
Palazzo Corsini sul Prato a Firenze - giardino.
Palazzo Corsini sul Prato a Firenze - giardino.

Nel 1620 la proprietà fu comprata da Filippo Corsini, che mantenne la struttura elegante, caratterizzata dalla loggia e dalle grandi finestre progettate dal Buontalenti. L’edificio fu completato da Gherardo Silvani, che intervenne pure nel giardino all’italiana introducendo il gusto barocco e scenografico: dalle grandi limonaie alle aiuole geometriche con siepi di bosso fino al viale centrale con le statue. Per aumentare l’impressione di maggiore lunghezza e profondità di questo viale l’architetto usò l’artificio di porre le statue e i rispettivi piedistalli ad altezze via via degradanti. Il punto di vista era quello del loggiato posteriore: anche il putto e i due leoni sul cancello sono rivolti verso l’interno e non verso la strada, via della Scala.

Nella prima metà dell’Ottocento, il luogo divenne l’abitazione di don Neri e della moglie, che realizzarono modifiche architettoniche e decorative e rivisitando il giardino in chiave romantica con boschetti, una montagnola e un laghetto. I primi del Novecento Vincenzo Micheli progettò un nuovo edificio in stile rinascimentale, eretto accanto all’antico palazzo.

Palazzo Corsini sul Prato a Firenze - giardino.
Palazzo Corsini sul Prato a Firenze - vasca.
Palazzo Corsini sul Prato a Firenze - limonaia.

Entrando nel meraviglioso giardino rimaniamo subito incantati dai fiori: cisto rosa e rosso, lavanda, rose, peonie e ciliegi… La geometria è rigorosa, mentre sul fondo individuiamo le limonaie; da una parte un prato è ombreggiato da tigli secolari: un vero idillio!

Durante la nostra visita abbiamo potuto assistere ad un concerto a cura della Scuola di Musica di Fiesole, con la performance del duo Le Due Selene (Aran Spignoli Soria e Nora Spignoli Soria, entrambe suonatrici d’arpa). Quale modo di concludere il nostro itinerario?

INFORMAZIONI

Palazzo Corsini sul Prato a Firenze - concerto a cura della Scuola Musicale di Fiesole con il duo Le Due Selene.
Palazzo Corsini sul Prato a Firenze - giardino.


Per altre idee potete leggere i nostri articoli dedicati agli itinerari nel centro di Firenze:

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