LA DISOBBEDIENZA CIVILE DI HENRY DAVID THOREAU

Due brevi saggi che fanno riflettere
L’edizione Garzanti racchiude due testi di Thoreau: “La disobbedienza civile”, che ha un carattere maggiormente teorico, e “In difesa del Capitano John Brown”, più calato nella contingenza del momento. Il medesimo tema unisce questi due testi: l’abolizione della schiavitù. Per il raggiungimento di tale scopo è non solo giustificato, ma addirittura necessario disobbedire alle leggi, che incarnano un’ingiustizia a cui è umanamente impossibile non opporsi.

Liberi?

Quello che la quarantena (non) mi ha insegnato
Vediamo ciò che davamo per scontato, ma abbiamo imparato ad esserne appagati? E nel mondo che ci aspetta, nell’economia e nelle difficoltà che si preannunciano, fiaccati nel fisico e nella mente dai giorni trascorsi in casa, a chi davvero darà gioia l’odore del pane e chi costruirà il tempo per impastare una pizza?

DISTOPIE

Città 117, Zona 7, Casa n° 46338: un romanzo terribilmente attuale
L’intervista all’autrice Martina Lusi offre importanti spunti di riflessione sull’importanza della diversità e dell’integrazione, dell’arte e della bellezza come modo di esprimere se stessi e la propria individualità. Qualche domanda anche sulla copertina del libro: da un disegno dell’architetto Pino De Grazia, il quale ha fatto del rapidograph il mezzo per realizzare le proprie splendide opere.

LA FOLLIA DI UN “TIRANNO”

Riflessione sulla tragedia “Saul” di Vittorio Alfieri
Non immaginavo che la figura di Saul fosse ben più complessa e interessante di quella di un normale tiranno; dirò di più, nel mio sentire è il personaggio più bello dell’intera tragedia, nei suoi deliri sembra dire più verità e racchiudere più umanità di un sano di mente.

LIBRI CHE CI LEGGONO

Riflessione sul saggio autobiografico “A libro aperto” di Massimo Recalcati
Un libro che parte dall’idea che ciascuno di noi assomiglia ai libri che legge per addentrarsi nell’impressione di essere letti dalle pagine che scorriamo. Si tratta di un libro ricco e a volte ostico (spesso un po’ presuntuoso), al termine del quale il lettore si interroga su quali sarebbero i libri che hanno definito la sua vita. Una domanda alla quale ho spesso cercato di evadere.