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PARAPENDIO IN VAL DI FIEMME

Un incredibile volo in termica

Replicare un’esperienza che ci ha colpiti e che si è impressa nella nostra memoria non è sempre semplice… Come non è scontato riuscire a rivivere le emozioni provate, l’adrenalina, la sensazione di rimanere sospesi, la meraviglia… Insomma, si capisce fin da queste prime considerazioni che la mia posizione su episodi indimenticabili della propria vita si può riassumere con: fai altro, non cercare di replicarli. Perché, quindi, rifare il volo in parapendio in Val di Fiemme, sempre dal Monte Cermis con FiemmeFlight?

Prima di tutto, stavolta abbiamo deciso di variare: invece della semplice discesa, abbiamo chiesto di provare il volo in termica… E non ce ne siamo pentiti! Ad essere totalmente sincera, è stato persino più emozionante dello scorso anno…

Non mi soffermerò qui a parlare di parapendio in generale e dell’esperienza della discesa: potete trovare tutte le informazioni nell’articolo precedente.

IL NOSTRO VOLO

Parapendio Val di Fiemme - Laghi.

Il ritrovo è sempre sulla cima del Cermis (2.226 m.), quindi prendiamo gli impianti e, dopo l’ultimo tratto in seggiovia, ci troviamo di fronte al Rifugio Paion. Proprio lì davanti, all’inizio della pista da sci, è il punto ideale dal quale prendere la rincorsa per lanciarsi nel vuoto. Al fine di sfruttare al meglio le correnti di aria calda e poter salire in termica, l’orario è più tardo: è mezzogiorno e ci sono già diversi altri piloti già in volo o pronti a spiccarlo. Li guardiamo volteggiare e mi domando se non ho fatto il passo più lungo della gamba; mi succede spesso: i minuti di attesa sono i più snervanti. Sono in ansia anche perché la volta scorsa è andato tutto così bene… Mi sembra di voler giocare troppo con la buona sorte. Dall’altro lato, però, sono anche attraversata da un trepidante entusiasmo: non vedo l’ora!

Manuel e Francesco, di FiemmeFlight, si erano raccomandati di stare attenti alla colazione, ma io e Lorenzo abbiamo preso un cappuccino nemmeno un’ora prima; lui, ancora più spavaldo, ha pure mangiato un krapfen. Il motivo per cui occorre rimanere leggeri è facilmente intuibile: la nausea è sempre in agguato; per questo è meglio aver provato almeno una volta a volare in discesa…

Parapendio Val di Fiemme - panorama.

Mi faccio spiegare tutto da capo perché non voglio combinare disastri alla partenza… Per fortuna tutto fila liscio! In una manciata di secondi siamo già in volo, alla ricerca delle correnti adatte per salire di quota. Sento lo stomaco in gola e più volte mi viene chiesto se sto bene: sì, nulla di particolarmente traumatico. In realtà, ci si abitua velocemente e dopo qualche minuto già non noto più sballottamenti delle mie interiora. Questa è la mia esperienza, mentre Lorenzo ha cominciato ad accusare una certa nausea e la colazione non ha aiutato… Infatti, il mio volo si è spinto un poco più avanti del suo.

Cosa è cambiato rispetto alla volta precedente? La Val di Fiemme si apre davanti ai nostri occhi, con i suoi paesi, i prati, le montagne, ma ora ci dirigiamo anche alle spalle del punto di partenza e sembra proprio di entrare tra le cime: non ci sono più case e rifugi; unici segni umani sono i sentieri, stretti e serpeggianti tra i pascoli. Vediamo la Val Moena, stretta e di un verde brillante tra la roccia: deserta e incontaminata, comunica la pace assolata ed eterna della natura; dall’altro lato, invece, la roccia è momentaneamente abitata da uomini e donne che si arrampicano per giungere ad una croce sulla vetta che domina i Laghetti di Bombasel. L’acqua cristallina tipica delle Dolomiti si tinge dei colori dal blu profondo all’azzurro ghiaccio al verde muschioso… Questi laghi sono uno splendore unico! Oltre di essi, in una valle tra le alte montagne, vi è uno specchio d’acqua più grande: è il Lago Lagorai, incredibile e quasi sconosciuto. Intorno a noi, solo vento, rocce, cime, montagne aguzze e qualche uccello, rapaci che volano in circolo con le ali spiegate sopra o accanto a noi.

Dopo circa mezz’ora di salita ed esplorazione tra la natura incontaminata, ci giriamo di nuovo verso la valle e cominciamo la discesa. Niente più vortici, spirali; mi sento planare leggera nell’aria e vedo avvicinarsi i paesi e le case, distinguo le macchine, le rapide del torrente Avisio. Atterriamo dopo circa 50 minuti in un campo vicino a Masi di Cavalese (875 m.); sono ancora un po’ frastornata, ma felicissima.

Parapendio Val di Fiemme.
Parapendio Val di Fiemme - discesa.

ALCUNE INDICAZIONI E CONSIDERAZIONI

In cosa consiste, invece, il volo “in termica”? Si tratta dello sfruttare le correnti ascensionali per guadagnare quota: quindi, saliamo e ci trasferiamo da una fonte termica ad un’altra per continuare a salire. È un volo ancora più panoramico, che permette di scoprire zone oltre il punto di lancio ed entrare in uno spazio in cui a perdita d’occhio vediamo solo cielo e montagne, cime e orizzonti, accompagnati da qualche uccello.

Si può parlare di termica facendo riferimento a “bolle” d’aria (di 30-50 metri di diametro), ma anche a veri e propri “camini ascendenti”, che sono larghi parecchie centinaia di metri. Questi ultimi sono quelli che abbiamo sfruttato noi per salire… Ciò che trovo particolarmente affascinante è il fatto che le termiche sono circondate da correnti discendenti di aria fredda: si sale parecchio avvicinandosi al centro, ma se la termica si “spezza”, non è continua, o se si esce da essa si comincia subito a scendere.

Parapendio Val di Fiemme.


Volare in termica non è scontato né per i piloti né per i passeggeri. Un ruolo è giocato dal peso: se è vero che chi è più leggero sale più facilmente, d’altra parte è anche più difficile da controllare. Sebbene esistano vele di diversa taglia, i mezzi biposto trasportano pesi complessivi tra i 140 e i 230 kg. Al netto del pilota e dell’attrezzatura di volo (di 25/30 kg), il passeggero può occupare un range tra i 55 e i 105 kg.

Parapendio Val di Fiemme.


Fondamentale è la bravura del pilota e, direi, anche la sua dedizione e intraprendenza. Sapere o capire dove è una termica, spostarsi per cercarne un’altra, fare più tentativi, saper gestire il volo e avere voglia di farlo sono tutti elementi di centrale importanza. Per questo, più ancora che per un volo di sola discesa, quando si va in termica ci si deve fidare di chi manovra la vela.



Personalmente, posso dire che i ragazzi di FiemmeFlight sono fantastici in questo; mi sono permessa di fare un po’ di ricerche in Val di Fiemme e, oltre a essere praticamente gli unici a volare in due (quindi ideale per chi è in coppia), sono anche i più entusiasti e appassionati! Per questo motivo, la loro proposta di volo in termica dura ben 50 minuti, mentre gli altri liquidano il tutto con “sì, vabbè, se ce la facciamo… dieci minuti in più”. Ma così ci si perde un mondo! “Eh, ma poi uno si annoia!” Questo mi è stato risposto. E, avendo provato, mi chiedo: ma chi si annoia? Perché il passeggero è impossibile che provi un sentimento simile… Sarà estasiato, rapito, sorpreso, divertito, stupefatto, emozionato, incredulo, serafico, rilassato, entusiasta… Annoiato? Impossibile!

Parapendio Val di Fiemme - Laghi.

Si vede una moltitudine di cose, si ammira un tanto ampio panorama, si scoprono miriadi di dettagli e l’occhio non si sazia mai di guardare, scrutare, scorrere… Tutto va veloce, lo stomaco salta in gola, si nuota nell’aria, si vola tra gli uccelli; si indovinano prospettive impensate e impensabili; si rimane lì, sospesi, e ci chiediamo come… come possiamo essere davvero tra le rocce? Sopra i prati e le valli, oltre le case, le minuzie umane, tra la natura, l’immenso infinito? Per questo chi ci accompagna deve condividere la nostra emozione. Che uno abbia un’attitudine più spiritosa e divertita come Lorenzo o che si preferisca un’atmosfera di commossa contemplazione come me… Certamente non volate con chi pensa che possa essere noioso, ma con coloro che vi fanno sentire a vostro agio e che sono mossi anche dal desiderio di condividere bellezza e meraviglia.



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