Trekking Trentino - Alto Adige Viaggi

TREKKING INVERNALE PAMPEAGO-OBEREGGEN

Un percorso proprio sotto al Latemar

Mercoledì 27 dicembre 2023

Avete amici, fidanzati, familiari sciatori, ma per voi l’emozione delle piste non è così attraente? Fidatevi, vi capisco molto bene. Lorenzo, il mio compagno, è un portento sugli sci, io… per niente. Così, quando lui trascorre adrenaliniche esperienze su piste di tutti i tipi, io mi ingegno a trovare percorsi da fare a piedi, possibilmente evitando gli impianti (e il loro costo esagerato). Frida, la nostra cagnolina, è la fedele alleata delle mie passeggiate…

Lunghezza complessiva9,4 km
Tempi di percorrenza3h30min
Dislivello436 m.
Grado di difficoltàFacile/media
SCHEDA TECNICA

Il comprensorio sciistico Ski Center Latemar è il più vasto della Val di Fiemme-Obereggen; vi si accede da tre punti: Obereggen, Pampeago e Predazzo. (Se vi interessa, la risalita da quest’ultimo l’abbiamo provata durante l’esperienza del Trentino Ski Sunrise a Passo Feudo.)

Gli amanti dello sci possono godersi circa 50 km di tracciati innevati, con ampia varietà di piste, da quelle facili per i bambini alle notevoli pendenze delle “nere”. Quindi, è il luogo adatto sia a sciatori principianti sia ai più esperti… Ma pure a chi non ama l’emozione degli sci!

Partiamo da Pampeago, la cui località, composta da una serie di alberghi, ristoranti e negozi, culmina con due seggiovie: a sinistra l’impianto denominato “Latemar” conduce proprio sotto di esso, mentre quello a destra conduce al Rifugio Monte Agnello. Entrambi sono parte del medesimo comprensorio sciistico. Qui possiamo abbandonare i nostri amici e parenti sciatori per incamminarci a piedi lungo il tracciato della seggiovia “Latemar”.

Trekking a Pampeago.
Trekking a Pampeago.

Il percorso è piuttosto semplice, con una salita iniziale un po’ impegnativa ma non lunghissima; sono consigliate calzature invernali, cioè scarponi da trekking invernali o scarpe con ramponi. Quando ci sono stata la neve in questo tratto non abbondava, anzi; tuttavia, il sentiero presenta delle parti congelate, che possono risultare ostiche, soprattutto in discesa.

Lasciata l’auto in uno dei numerosi posteggi gratuiti (arrivate presto, se volete parcheggiare a ridosso degli impianti e non prendere il bus navetta, che comunque è gratuito), ci avviamo verso la fine delle piste accanto alla biglietteria e all’impianto Latemar. Dal basso è facile individuare un cartellone illustrativo in legno: lì inizia il nostro percorso, che è segnato piuttosto bene e altrettanto manutenuto.

Dopo qualche metro sulla pista, passato il pannello, svoltiamo a sinistra sullo stretto sentiero che sale serpeggiando sotto l’impianto di risalita. I circa 250 metri di dislivello sono concentrati in un chilometro e mezzo, conducendoci in 45 minuti (un’oretta per i meno allenati) sulle piste e tra i rifugi.

La parte iniziale del sentiero si configura come parte dell’itinerario geologico del Dos Capèl (che abbiamo già percorso: ve lo abbiamo raccontato qui). In effetti, il bel cocuzzolo tondeggiante è individuabile a destra, visibile dopo poche decine di metri in salita. Il nostro trekking si discosta, però, dal sentiero tematico, che racconta la formazione delle Dolomiti e le loro straordinarie caratteristiche.

Il massiccio del Latemar.
Rifugio Latemar o Latemar Hütte.

All’interno del bosco, passando talvolta sotto l’impianto di risalita e con qualche affaccio panoramico sul Dos Capèl, il Monte Agnello e il Monte Cornon o Cornacci, proseguiamo la salita finché la vegetazione si dirada: gli ultimi pini neri e qualche abete lasciano il posto ad una distesa di neve e il massiccio del Latemar si erge imponente di fronte a noi. Qui il sentiero si allarga e costeggia la pista, arriva fino al Rifugio Latemar o Latemar Hütte, una bella struttura tondeggiante, in legno, e prosegue sotto i due rifugi Zischgalm e Ganischgeralm, passando accanto alla Baita della Scofa.

Giriamo a destra, prestando attenzione all’attraversamento delle piste da sci (questo è l’unico vero punto dolente dell’intero percorso!). Il sentiero è un’ampia strada di neve ben battuta, che si snoda in un falsopiano verso Passo Pampeago. Casette e baite in legno rendono più piacevole il paesaggio, incrementandone la magia…

Trekking da Pampeago a Obereggen.
Installazione di bidoni del latte in legno; dietro, Pala Santa.

Altro elemento da notare sono le numerose installazioni, inaugurate da una serie di bidoni del latte intagliati nel legno. Queste e le successive opere di land art portano l’attenzione alle tradizioni popolari, alla produzione locale (il pascolo, gli alpeggi, il latte e i formaggi) e alle caratteristiche naturali di questi luoghi. Alcune sono godibili pure con la neve, mentre altre si esprimono al meglio durante l’estate.

Arriviamo a Passo Pampeago (1.983 m s.l.m.), dove sono collocate un monumento funebre e una delle installazioni più belle della zona: l’Eye to the Dolomites, che celebra l’entrata del massiccio del Latemar nella lista dei paesaggi più belli al mondo: le Dolomiti sono divenute parte del patrimonio UNESCO (26 giugno 2009).

Il nome della montagna deriva dall’abbreviazione dell’antica denominazione ladina “cresta de Lac-te-mara”, ovvero “cresta del Lago di Carezza”. Con il tempo, da “Lactemara” si arrivò a “Latemar”, termine documentato già a partire dal XII secolo. Il paesaggio è unico nel suo genere: morbidi prati verdi in estate e bianchi di neve in inverno che fanno risaltare le erte pareti calcaree del massiccio.

Passo Pampeago - monumento funebre.
Passo Pampeago - installazione Eye to the Dolomites.

La montagna è formata in gran parte da roccia sedimentaria, caratterizzata da tipiche stratificazioni. Intercalati si trovano strati di scogliere coralline fossili, formatisi con l’abbassamento del livello marino circa 250 milioni di anni fa. Non mancano tracce di origine vulcanica: crepe profonde fino a 200 m, ma larghe solo pochi metri, nascondono sul loro fondo distese scure e tondeggianti di roccia lavica.

L’istallazione Eye to the Dolomites, in legno di larice e con un diametro di 4,2 metri, è un enorme bulbo oculare che punta dritto verso il Latemar: entrando all’interno, possiamo apprezzare questa vista straordinaria da una prospettiva diversa e inusuale.

Da Passo Pampeago l’ampia strada prosegue in discesa verso Obereggen, attraversando un’altra pista da sci e poi serpeggiando indisturbata fino a Malga Epircher Laner. Tipiche baite in legno costeggiano il sentiero, dove proseguono le installazioni, tra cui un cavallo in legno che traina i tronchi: anch’esso riferimento alle tradizioni locali. A sinistra il Latemar si mostra in tutta la propria imponenza, svettando con le sue rocce aguzze tra le fronde degli abeti; a destra apprezziamo il panorama da Pala Santa al Corno Nero fino al Corno Bianco. Tutto intorno, all’orizzonte, ammiriamo le catene montuose innevate.

Passo Pampeago - installazione Eye to the Dolomites; vista del Latemar dall'interno.
Trekking da Passo Pampeago a Obereggen.

Arriviamo a Obereggen in circa un’ora; possiamo fare qui una sosta oppure tornare indietro, stavolta in leggera salita. Il paesaggio è sempre bello e il sentiero ben battuto, con solo alcuni punti un po’ ghiacciati. Particolare è il tratto in cui passiamo sotto alla pista da sci, attraverso una breve galleria.

Tornati tra le malghe di Pampeago, decidiamo di incontrare Lorenzo al Rifugio Latemar (1.940 m s.l.m.) perché ci sembra leggermente meno affollato rispetto agli altri più sopra. I cani non possono accedere all’interno, ma possiamo sederci ad uno dei tavoli all’aperto, piacevolmente illuminati dal sole. Sono presenti anche alcune sdraio per rilassarsi e godere del panorama.

Trekking da Passo Pampeago a Obereggen.
Panorama su Pala Santa, Corno Nero, Corno Bianco.
Lorenzo, Federica e Frida al Rifugio Latemar.

Dopo la breve sosta per bere qualcosa di caldo, io e Frida proseguiamo la passeggiata per tornare al punto di partenza: imbocchiamo il sentiero, stavolta in discesa, che ci conduce in circa mezz’ora al termine delle piste da sci e all’impianto di risalita.

Questo trekking invernale ci ha permesso di godere della natura e dei panorami di uno dei comprensori sciistici più famosi della zona. Abbiamo creato l’intero percorso prendendo spunto da due itinerari separati (“Passeggiata a Pampeago” e “Da Pampeago a Obereggen”), così da allungare il trekking. Consigliamo, quindi, questa variante a coloro che desiderano camminare più a lungo e/o che vogliono “restare accanto” agli amici sciatori.

Trekking da Obereggen a Passo Pampeago.
Lorenzo, Federica e Frida.
Latemar visto dal sentiero che conduce a Pampeago.

INFORMAZIONI


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