Trekking Trentino - Alto Adige Val di Fiemme Viaggi

LATEMAR: LA MONTAGNA ANIMATA

Tre sentieri tematici ad anello per tutta la famiglia

Quando pensiamo alla catena del Latemar subito ci corrono alla mente immagini di rocce dolomitiche che si stagliano impervie e inaccessibili sull’azzurro cristallino del cielo, pensiamo ad escursioni come quella al Torre di Pisa e trekking lunghi e impegnativi… Conoscendo però la montagna, scopriamo percorsi più adatti a tutti e che possono coniugare arte e natura, come nel caso del LatemarArt oppure focalizzarsi sulla geologia del luogo o su altri temi…

Latemar.
Latemar innevato.

Senza dover cercare spasmodicamente su internet e districarsi nella miriade di reportage di passeggiate (più o meno attendibili), possiamo fare affidamento sulla proposta di tre percorsi adatti anche alle famiglie e creati appositamente per i bambini (e gli adulti curiosi): quelli della MontagnAnimata.

Per iniziare i tre trekking, tutti ad anello, occorre prendere l’impianto di risalita Latemar, subito fuori da Predazzo (Val di Fiemme). In estate, solitamente, viene data una brochure illustrativa proprio in biglietteria. Per il primo percorso, occorre prendere sia la telecabina sia la seggiovia, giungendo fino al Passo Feudo, mentre gli altri due sono raggiungibili in modo più veloce fermandosi dopo la prima risalita, alla Malga Gardonè.

GEOTRAIL DOS CAPÈL

Iniziamo dal più impegnativo e un poco più tecnico: arriviamo con la seggiovia fino alla Baita Passo Feudo (2.200 m.), da dove partono anche i sentieri che si dirigono sul Latemar e da cui possiamo scorgere, incastrato tra le rocce, il Rifugio Torre di Pisa.

Mappa del Geotrail.
Lunghezza complessiva4 km
Tempi di percorrenza2 ore
Dislivello268 m.
Grado di difficoltàFacile
SCHEDA TECNICA

Durante la salita ammiriamo già il panorama che si apre sopra i boschi e i prati oppure, se ci avventuriamo in inverno, sulle piste da sci e le rocce che emergono nella neve… Appena scesi prendiamo l’ampia strada a destra, che costeggia il ristorante e che ci conduce tra i pascoli. Durante l’inverno questo primo tratto è l’imbocco delle piste da sci, quindi occorre prestare un po’ di attenzione. Il sentiero da percorrere è subito ben visibile di fronte a noi: al suo inizio ufficiale troviamo la prima delle numerose installazioni che corredano il sentiero tematico e che si concentrano sulle rocce e la storia geologica di questi luoghi.

Vallata ai piedi del Latemar.
Pala Santa e Corno Nero.
Pala Santa e Corno Nero innevati.

I 13 pannelli illustrativi, con tanto di esempi concreti e focus sulle pareti rocciose, sono stati curati dal Muse – Museo delle Scienze di Trento e dal Museo Geologico delle Dolomiti di Predazzo (di cui consigliamo la visita e raccontiamo qui la nostra esperienza). Così è possibile abbinare la passeggiata e lo splendido panorama a 360° con giochi, indovinelli, raccolta di campioni di roccia e scoperte interessanti… Questi luoghi, infatti, erano parte di una spiaggia triassica che ha oltre 250 milioni di anni: non si può non rimanere affascinati da come le pareti rocciose che vediamo adesso erano in realtà una scogliera su abisso oceanico. Ci avviciniamo alle rocce e vediamo come esse cambiano nella loro disposizione e nel colore; ad esempio, la nostra attenzione è portata a concentrarsi su alcune strisce di roccia scura sulla parete più chiara: si tratta di lava che 238 milioni di anni fa cercava di raggiungere la superficie, formando così i filoni chiamati della Tresca…

Dettaglio di rocce.
Dettaglio di rocce.
Dettaglio di rocce.

Seguiamo i vari pannelli, ci avviciniamo alle rocce e smorziamo la fatica della salita con il piacere della scoperta… Arriviamo così fino ad un piccolo edificio (purtroppo accompagnato dai grandi tralicci della stazione meteorologica): il panorama è magnifico perché la nostra vista spazia da Passo Feudo a tutta la catena del Latemar da una parte, mentre dall’altra individuiamo bene Monte Agnello e la struttura del Monte Corno; ai lati vediamo imponenti Pala Santa e Corno Nero, mentre sotto, più piccola e tozza si nota la cima del Cucal; dall’altro lato si aprono le catene montuose e, in fondo alla valle, scorgiamo la città di Predazzo.

Questo incredibile panorama è ancora più vasto se compiamo l’ultimo sforzo e ci arrampichiamo sulla cima piatta del Dos Capèl (2.100 m.). La salita non è ripida e si snoda con uno stretto sentiero tra erbe ricche di fiori piccoli e colorati, tipici degli alpeggi. D’inverno, se c’è neve, questa parte è percorribile solo con le ciaspole e occorre prestare grande attenzione perché non è un sentiero molto battuto… Il fascino, in realtà, aumenta anche per la presenza delle impronte sulla neve: sono ben individuabili le tracce della lepre, della volpe e del camoscio… Dopo aver ammirato le montagne a 360°, scendiamo riprendendo il sentiero (noi abbiamo preferito andare a sinistra e poi scendere verso il Monte Agnello, così da avere una salita meno ripida) e chiudiamo il nostro percorso ad anello.

Percorso Geotrail: vista sul Latemar.
Prati e montagne dal percorso Geotrail.
Percorso Geotrail: vista sul Latemar innevato.
Vista su Predazzo dal percorso Geotrail.

IL PASTORE DISTRATTO

Mappa del percorso "Il Pastore Distratto".


Un altro percorso tematico, adatto questa volta a tutte le età e i gradi di allenamento, è quello chiamato del “Pastore Distratto”, dove arriviamo con la telecabina Predazzo-Gardonè.

Lunghezza complessiva2 km
Tempi di percorrenza1 ora
Grado di difficoltàMolto facile
SCHEDA TECNICA

Ci dirigiamo lungo il sentiero in discesa verso destra, che ci conduce subito ad un edificio largo e schiacciato ed un’area picnic. Da qui seguiamo le indicazioni e subito riconosciamo di essere sulla strada giusta da un grande pannello illustrativo e dalla presenza di numerose installazioni. Siamo immersi nell’atmosfera del passato, quando, fino alla metà del secolo scorso, l’allevamento di montagna era un’attività di sussistenza e ogni famiglia disponeva di qualche animale, portato al pascolo durante l’estate; presso le malghe i pastori accudivano le mucche e il latte prodotto era lavorato e trasformato in formaggi e burro.

Attraverso il percorso siamo guidati alla scoperta di saperi un tempo comuni, come la mungitura delle mucche, l’uso degli attrezzi del mestiere (forca, rastrello, secchio, scarponi, bidoni del latte), l’apicoltura… Giochi e divertenti installazioni accompagnano un sentiero piacevole e con un lievissimo dislivello. Molto gradevole è la discesa lungo un ruscello e il percorso sensoriale che vi si può fare, oltre alla presenza di un piccolo mulino in legno.

Percorso "Il Pastore Distratto" - mulino.
Veduta dal Passo Feudo.

LA FORESTA DEI DRAGHI

Mappa del percorso "La Foresta dei Draghi".
Lunghezza complessiva1.5 km
Tempi di percorrenza40 min.
Grado di difficoltàMolto facile
SCHEDA TECNICA

Il percorso senza dubbio più semplice è quello della “Foresta dei Draghi”, al quale si accede scendendo verso sinistra e costeggiando da sotto la Malga Gardonè: prevalentemente pianeggiate, la passeggiata è impreziosita da opere di land art, costruite nel rispetto dell’ambiente. In alcuni tratti il bosco si apre e possiamo ammirare un bel panorama sui pascoli e sulle montagne circostanti…

Come anche per gli altri percorsi, è possibile acquistare in biglietteria o nelle malghe dei giocolibri, adatti ai bambini di tutte le età e pensati per far loro scoprire la montagna in modo divertente, con indovinelli e premi per chi riesce a concludere il percorso.

Percorso "La Foresta dei Draghi" - veduta su boschi e montagne.
Percorso "La Foresta dei Draghi" - veduta su prati e montagne.
Percorso "La Foresta dei Draghi" - sentiero.
Percorso "La Foresta dei Draghi" - installazione in legno.
Percorso "La Foresta dei Draghi" - installazione di un uovo.
Lorenzo e Federica sull'Alpine Coaster Gardonè.


ALTRE ATTIVITA’

In estate sono organizzati spettacoli e attività itineranti, mentre in inverno si può godere della tranquillità di questi luoghi…

Da non perdere sono gli eventi connessi all’iniziativa Trentino Ski Sunrise, quando si può godere della magia dell’alba da Passo Feudo.

ALPINE COASTER GARDONE’

Oltre ai percorsi è possibile divertirsi con una scarica di adrenalina sull’Alpine Coaster Gardonè, un’attrazione adatta a tutti e che è una sorta di montagna russa con bob bisposto su una rotaia lunga circa 1 km.

Il percorso si snoda in corrispondenza della Malga Gardonè (1.650 m.), nel bosco e con alcuni tratti panoramici. La particolarità è che è possibile scegliere la velocità, frenando dove indicato oppure lasciandosi andare senza mai toccare le leve dei freni…

PUNTI RISTORO

Due sono i luoghi dove fermarsi per un pranzo, una colazione o una merenda… La prima è la Malga Gardonè che a me piace molto per l’attenzione squisita che riserva ai bambini: all’interno, infatti, sembra di entrare in un mondo fatato con disegni e statue di personaggi fiabeschi; c’è pure uno scivolo che conduce alla toilette!

Baita Passo Feudo, invece, può vantare di una straordinaria vista panoramica e di una struttura in legno tipica delle case di montagna… Accogliente e con ottimi piatti, offre diverse opzioni per vegetariani e celiaci. Imperdibile, poi, è l’esperienza della colazione all’alba, godendo del sorgere del sole dalla terrazza e organizzata da Trentino Ski Sunrise!

Panoramica dal percorso Geotrail.


INFORMAZIONI



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