Svizzera Viaggi

IL GIARDINO DEI GHIACCIAI

Le impressionanti Marmitte dei Giganti a Cavaglia

Sabato 22 luglio 2023

Durante il nostro viaggio sul Trenino Rosso del Bernina, una delle fermate che abbiamo scelto è stata quella di Cavaglia, alla quale siamo scesi intorno alle 10 per dedicare circa due ore di sosta alla visita del famoso Giardino dei Ghiacciai.

La stazione di Cavaglia (1.693 m. s.l.m.) è piuttosto grande, dominata dal rifugio, una costruzione intonacata di bianco e con rifiniture in legno scuro, in contrasto con il paesaggio verdeggiante. Sul retro dell’edificio sono presenti le indicazioni per il Giardino dei Ghiacciai, che si trova alla nostra sinistra.

Percorriamo, quindi, l’ampia strada fino al pannello di benvenuto, che introduce al giardino vero e proprio. Esso è visitabile da maggio a ottobre ed è gratuito, gestito dall’omonima Associazione, la quale raccoglie offerte da parte dei visitatori e organizza tour guidati a pagamento.

Stazione di Cavaglia - panorama.
Il Giardino dei Ghiacciai a Cavaglia - Marmitte dei Giganti.

Il Giardino dei Ghiacciai

Inizia qui il nostro percorso ad anello, della durata di circa un’ora e mezza e adatto a tutti. Solo una raccomandazione per i nostri amici a quattro zampe: sono presenti scale di ferro e grate, che potrebbero dare loro fastidio; meglio attrezzarsi per tenerli in braccio o in uno zainetto oppure dotarli di appositi “calzini”, se provano fastidio.

Il Giardino dei Ghiacciai a Cavaglia - mappa.



Una semplice mappa stilizzata ci mostra il sentiero che percorreremo e i principali luoghi di interesse, dove si trovano le cosiddette “marmitte dei giganti” in un ambiente plasmato dal ghiacciaio dell’era glaciale.

Già possiamo avere un assaggio della forza della natura lungo il primo tratto di sentiero, in salita, dove costeggiamo un’imponente parete di roccia per arrivare alla prima stranezza del percorso: un grosso masso solitario.

Com’è giunto su questo poggio che domina a strapiombo la valle sottostante? Il ghiacciaio, con il suo lento movimento verso la valle ha trasportato l’enorme macigno, proveniente dal Massiccio del Bernina e qui trascinato durante l’era glaciale. Questo masso erratico giace nella particolare posizione dove lo vediamo oggi da almeno diecimila anni, da quando il ghiaccio si è ritirato da Cavaglia.

Il Giardino dei Ghiacciai a Cavaglia - sentiero.
Il Giardino dei Ghiacciai a Cavaglia - masso erratico.

Storia di Cavaglia

Proseguiamo sul sentiero e arriviamo ad una deviazione: da una parte possiamo raggiungere le famose marmitte, mentre dall’altra troviamo alcune costruzioni in legno con souvenir e pannelli approfondiscono la storia di Cavaglia.

Se non avete fretta, merita dare un’occhiata alla semplice ricostruzione attraverso immagini e brevi didascalie: in origine Cavaglia era un alpeggio, che si trasformò in un paesino di impiegati della centrale idroelettrica. La prima fu costruita tra il 1904 e il 1907 a Campocologno, in Valposchiavo, a pochi metri dal confine italosvizzero. Si trattava di un’opera all’avanguardia a livello mondiale. Le Forze Motrici di Brusio (F.M.B.) erano 50 e negli anni successivi nacquero altre centrali: prima Robbia, poi Palü e Cavaglia, dove tra il 1926 e il 1928 lavorarono circa 400 operai, segnando un importante aumento demografico della popolazione residente.

Nei primi anni di attività il direttore delle F.M.B era l’ingegnere Diederich Nachenius di Basilea, al quale nel 1906 fu affidata anche la direzione dei lavori della nuova Ferrovia del Bernina, costruita in funzione del turismo estivo, ma il cui tracciato fu concepito anche in vista di un utilizzo annuale.

Il Giardino dei Ghiacciai a Cavaglia - pannelli.
Il Giardino dei Ghiacciai a Cavaglia - Marmitte dei Giganti.
Il Giardino dei Ghiacciai a Cavaglia - Marmitte dei Giganti.

Nel periodo fra 1911 al 1913 il servizio tra Cavaglia e Alp Grüm era garantito da un trasporto con cavalli, dei quali una trentina erano stazionati a Cavaglia. La piccola stazione e l’albergo furono costruiti nel 1912 in uno stile che ricorda molto quello di una casa contadina bernese, inconsueto per una regione sud alpina. La famiglia Pozzy di Poschiavo era la proprietaria e gestiva l’attività. Nel 1920 la vecchia stazione in legno fu soppressa e integrata al pianterreno dell’albergo. (Qui potete trovare maggiori informazioni sul Trenino del Bernina, la sua costruzione e le caratteristiche.)

Negli ultimi decenni, grazie alla creazione del Giardino dei Ghiacciai alla fine degli anni Novanta, Cavaglia è il luogo turistico più visitato ella Valposchiavo!

Molto interessante è l’approfondimento sul cambiamento del clima: negli ultimi 150 anni in Svizzera le temperature sono aumentate di circa 2°C, con minori nevicate, più numerose e intense ondate di calore e forti precipitazioni…

Il Giardino dei Ghiacciai a Cavaglia - edifici e pannelli dell'Associazione.
Il Giardino dei Ghiacciai a Cavaglia - Marmitte dei Giganti.

Le marmitte dei giganti

Riprendiamo il percorso e arriviamo alla prima marmitta, che ci sorprende subito per la sua profondità (circa 5 metri) e la sua stranissima configurazione… qualcosa che non avevamo mai visto prima! Una placca posta sul corrimano ci racconta le sue caratteristiche e ci indica l’anno in cui è stata liberata dai detriti: il 1994.

Ma come si sono formate le marmitte? E perché si trovano proprio qui?

Alla fine dell’era glaciale gli enormi ghiacciai iniziarono a sciogliersi: le acque di fusione confluirono e i ruscelli cascarono nei crepacci. Sotto il ghiacciaio l’acqua era sottoposta a forte pressione, scorreva a velocità elevate, fino a 200 km/h; ciottoli, ghiaia e sabbia erano trascinati dalla corrente e avevano una potente capacità di abrasione, potenziando la formazione delle marmitte glaciali. In conclusione, le “marmitte dei giganti” che vediamo a Cavaglia sono il risultato di un fenomeno fluvio-glaciale con una combinazione di azioni fisiche e meccaniche.

Il Giardino dei Ghiacciai a Cavaglia - Marmitte dei Giganti.
Il Giardino dei Ghiacciai a Cavaglia - Marmitte dei Giganti.
Il Giardino dei Ghiacciai a Cavaglia - Marmitte dei Giganti, Lorenzo e Frida.

Tali marmitte sono presenti anche altrove, come a Lucerna, passo del Maloja e Zermatt, che hanno una configurazione simile a quella di Cavaglia. La loro formazione, infatti, avviene sotto il ghiacciaio, preferibilmente dove esso ricopre la roccia e si formano crepacci, in cui l’acqua di fusione raggiunge la base rocciosa ed è sottoposta a forte pressione.

Allo stato originale, le “marmitte dei giganti” sono colme di sassi, ghiaia, sabbia, terra e melma e l’acqua che vi ristagna dà origine a pozze e paludi. Grazie all’intervento umano, con pala e picconi, alcune sono state liberate e portate alla loro effettiva profondità (una addirittura di 14 metri!).

Il Giardino dei Ghiacciai a Cavaglia - Marmitte dei Giganti.
Il Giardino dei Ghiacciai a Cavaglia - Marmitte dei Giganti.
Il Giardino dei Ghiacciai a Cavaglia - Marmitte dei Giganti.

La struttura in ferro ci permette di avvicinarci alla roccia e ai grandi buchi… uno spettacolo particolarissimo e unico nel suo genere! Le “marmitte dei giganti” sono ben 28, alcuni di piccole dimensioni, altre davvero impressionanti. Passeggiamo tra di esse e ci fermiamo ad osservarle, affascianti dalla forza straordinaria della natura.

Alle prime due file di marmitte liberate dai detriti ne segue un terzo gruppo, lasciato al naturale, non scavato. Da qui possiamo accedere alla parte panoramica del percorso, il promontorio di Puntalta, che offre un’eccezionale veduta sulla Val di Poschiavo. Ammiriamo le montagne laterali e, in fondo, le Alpi Bergamasche, oltre al grande lago lucente per i raggi del sole.

L’intera Val di Poschiavo fu plasmata dai ghiacciai del Pleistocente, un periodo caratterizzato da una successione di ere glaciali. Di tale origine rimangono alcune tracce, fenomeni geomorfologici che testimoniano la presenza dei grandi ghiacciai: valli a U, conche glaciali, terrazze, morene, piane e ventagli alluvionali…

Il Giardino dei Ghiacciai a Cavaglia - promontorio di Puntalta, Federica e Frida.
Il Giardino dei Ghiacciai a Cavaglia - panorama sulla Valposchiavo dal promontorio di Puntalta.
Il Giardino dei Ghiacciai a Cavaglia - Lorenzo e Federica al promontorio di Puntalta.

Davanti ai nostri occhi sono facilmente individuabili le principali cime e montagne che ci circondano, oltre il Passo del Bernina: vette che superano i 3.000 metri, come Piz Sassal Mason, Piz Caral e Piz Palü (quasi 4.000 metri).

Il promontorio è caratterizzato da una vegetazione che cresce tra le rocce e che ritroviamo in tutto il Giardino dei Ghiacciai. L’albero più diffuso è sicuramente il pino nero, capace di adattarsi al fondo roccioso, al freddo e alla siccità. Altre piante pioniere sono la prima irsuta, che si insedia nelle cavità delle pietre, la silene, il ragnateloso. Il Giardino dei Ghiacciai ospita pure la Trientalis, una pianta rarissima: Cavaglia è uno dei soli tre luoghi in Svizzera in cui è segnalata questa specie.

Infine, l’acqua ristagna sopra le marmitte favorendo l’insediamento di piante tipiche per le paludi, quali il pennacchio di Scheuchzer o la carice fosca.

Il Giardino dei Ghiacciai a Cavaglia - scale.
Il Giardino dei Ghiacciai a Cavaglia - Marmitte Cavagliasch..
Il Giardino dei Ghiacciai a Cavaglia - Marmitte Cavagliasch..

Abbandonando il panorama, scendiamo dalle scale che ci conducono verso il fondo della valle, con una suggestiva vista sul Trenino del Bernina, appena riemerso dalla galleria sottostante. Ammiriamo il gruppo di marmitte Cavagliasch, che ci sorprendono per le loro forme e la particolarissima posizione sul torrente sottostante (Cavagliasch, appunto). Attraverso i buchi, spesso contornati di vegetazione, possiamo intravedere l’acqua azzurra!

L’Orrido di Cavaglia

Arrivati al termine della discesa vi consigliamo di proseguire poche decine di metri per ammirare la forza dell’acqua che scava l’Orrido di Cavaglia… davvero impressionante!

Un ultimo pannello illustrativo ci suggerisce di scorgere il viso di una vecchia tra le rocce…

Il Giardino dei Ghiacciai a Cavaglia - Orrido di Cavaglia.
Il Giardino dei Ghiacciai a Cavaglia - Orrido di Cavaglia, Lorenzo e Frida.
Il Giardino dei Ghiacciai a Cavaglia - marmitta di Puntalta.

L’Orrido di Cavaglia ha un’origine simile a quella delle “marmitte dei giganti”: durante l’era glaciale un imponente ghiacciaio ricopriva quest’area e l’acqua di fusione ha inciso incessantemente la roccia sottostante. Scorrendo e vorticando, la corrente ha continuato poi a scavare, creando spigoli e forme stravaganti, come il viso di una vecchia.

La leggenda racconta che in tempi remoti una famiglia di zingari giunse in questo luogo; erano affamati e volevano affrettarsi verso il villaggio per trovare qualcosa da mangiare. La madre decrepita, però, era esausta e si rifiutava di proseguire, rallentando la discesa a valle; in un eccesso di rabbia i figli afferrarono l’anziana madre e la buttarono nel precipizio. Cadendo ella maledisse tutta la famiglia, così le rocce si staccarono e trascinarono tutti nell’abisso.

Attraversiamo i binari della ferrovia e arriviamo all’ultima marmitta, denominata di Puntalta, profonda e stretta… Non ci stanchiamo mai di ammirare queste opere incredibili della natura!

Il Giardino dei Ghiacciai a Cavaglia - Orrido di Cavaglia.
Il Giardino dei Ghiacciai a Cavaglia - Orrido di Cavaglia.

Per riprendere il sentiero verso la stazione ci attende un’ultima sorpresa: passiamo in uno stretto percorso a precipizio tra le rocce e le acque del torrente. Il rumore è assordante e l’esperienza adrenalinica: merita senza dubbio di essere fatta!

Il percorso è stato realizzato con minimi interventi nell’ambiente. Per le strutture è stata utilizzata la pietra del luogo affinché́ si integrassero armoniosamente nella natura. A questo scopo, la pietra è stata impiegata in modi diversi: dai tradizionali muri a secco per le strutture di sostegno alle lastre segate per il ponte sopra il torrente. Il tragitto rimanda anche alle molteplici risorse della moderna industria della pietra.

Stazione di Cavaglia - rifugio.
Stazione di Cavaglia - rifugio.

Usciamo dalla gola e torniamo a fiancheggiare i binari della ferrovia, fino ad arrivare in pochi minuti al rifugio, dove ci fermiamo per usare il bagno (aperto al pubblico) e una veloce merenda. Attenzione, però, ai prezzi!

Si conclude così, nel bucolico ambiente retrostante il Rifugio Cavaglia, la nostra avventura nel Giardino dei Ghiacciai, una visita davvero unica nel suo genere e che ci ha profondamente colpiti e impressionati.


INFORMAZIONI


LEGGI ANCHE …

Potrebbe piacerti...