Toscana Toscana - Trekking Viaggi

IL SENTIERO DI GIOTTO

A Vicchio una passeggiata tra arte e natura

Campi verdi, alcuni alberi e cielo nuvoloso.
Lunghezza complessiva11/12 km
Tempi di percorrenza3 ore
Grado di difficoltàFacile
SCHEDA TECNICA

Vicchio, piccolo e grazioso paese nella campagna del Mugello, offre diverse opportunità di visite ed escursioni. In particolare, mi ha sempre affascinata l’idea di percorrere uno dei tre anelli di passeggiate che avevo visto pubblicizzare dalla ProLoco. Si tratta di escursioni piuttosto brevi e semplici che collegano il centro di Vicchio con alcuni luoghi caratteristici, passando attraverso scorci naturali e paesaggi rilassanti, scoprendo arte e cultura del luogo.

I tre percorsi prendono il nome da grandi pittori e sono per questo denominati “Sentieri dei pittori”:

  • Itinerario A Cimabue: parte da Vicchio, passa per la casa di Giotto e ritorna in paese incontrando il fiume Sieve, in particolare il Ponte di Cimabue o ponte di Ragnaia dove il grande pittore incontrò Giotto fanciullo;
  • Itinerario B Giotto: un anello dalla piazza del comune di Vicchio alla casa di Giotto;
  • Itinerario C Beato Angelico: arriva a Moriano, luogo di nascita del pittore.
Mappa nella brochure della ProLoco di Vicchio

L’itinerario A è sicuramente il più lungo e impegnativo e coincide, fino alla casa di Giotto, con il sentiero B. Noi abbiamo scelto quest’ultimo: partendo in tarda mattina dalla piazza di Giotto, dove si trova il palazzo del Comune di Vicchio, abbiamo attraversato la città (attraverso via del Beato Angelico) fino a giungere vicino al Palazzetto dello Sport, dove abbiamo intrapreso la via dei campi.

Abbiamo seguito il sentiero indicato nella brochure della ProLoco, anche se occorre fare un po’ di attenzione: trattandosi di indicazioni piuttosto datate, alcuni luoghi non corrispondono esattamente (specie per le numerose costruzioni che stanno sorgendo). E’ quindi opportuno attrezzarsi confrontando brochure e Google Maps (o un’altra cartina aggiornata).

Con lo scopo di giungere alla casa di Giotto per un pic-nic all’ora di pranzo, abbiamo costeggiato numerosi campi coltivati, ammirando la cura dell’agricoltura e come le piantagioni si stagliano contro le colline circostanti e l’azzurro del cielo solcato da nuvole. Abbiamo attraversato il torrente Muccione e scavallato numerose colline. Ci ha colpiti come le case abbiano giardini ricchi di piante, fiori e alberi da frutto, prati perfettamente tagliati. Sono molte le aziende agricole che si incrociano durante il cammino e non è raro imbattersi in mucche al pascolo, capre e pecore, oltre che cavalli e qualche pony.  Si incrociano le località di San Romolo, Il Poggio, i Macchioni fino alla frazione di Pesciola: il sentiero corre tra i campi tranne in alcuni punti un cui si è costretti ad utilizzare per pochi metri strade asfaltate.

Federica in mezzo ad un campo verde.
Vigne con vista su colline e cielo nuvoloso.

Giunti alla frazione Spinoso, si prosegue in salita fino alla Casa di Giotto: l’ultimo tratto, un po’ erto, vale senza dubbio la fatica. Il paesaggio che si gode dalla cima del colle di Vespignano è infatti splendido.

Rimaniamo incantati di fronte al paesaggio, ma anche dal giardino che circonda la casa: sono tantissime le varietà di piante e fiori perfettamente curate. Questo luogo ospita spesso anche esposizioni esterne e le pitture, sebbene non sempre pregevoli, contribuiscono a decorare un luogo già di per sé affascinante. La casa era originariamente composta da due piani e da uno scantinato; nel 1840 fu restaurata e alla fine del secolo furono aggiunti riquadri di pietra arenaria alle finestre, in origine piccole e arcuate, ed un portale con architrave su mensole di gusto gotico. Acquistata dal Comune di Vicchio nel 1975, è stata poi ristrutturata con progetto della Soprintendenza Monumentale di Firenze negli anni successivi.

Dopo la sosta per il pranzo al sacco (il giardino ha anche un tavolo in legno), sono andata alla scoperta della chiesa che si estende al di sopra della casa di Giotto: la chiesa di San Martino a Vespignano, preceduta dal rudere di una torretta. L’edificio, ricordato già nel 1218, sorge sul punto più alto dell’antico castello di Vespignano e domina la vallata. E’ interessante ricordare che nel 1329 fu lì priore Francesco, figlio del pittore Giotto. Restaurata nell’800 e nel ‘900, la chiesa conserva al proprio interno un ciborio del XV secolo ed un organo della prima metà del XVIII. Con il prato di fronte coperto di margherite e lo scorcio sulle colline è davvero un luogo incantevole.

Ruderi di una torre circolare, in primo piano piante e fiori.
Chiesa intonacata, cipressi e scorcio di paesaggio collinare.

Chiesa di San Martino a Vespignano.
Accanto, la vista dei ruderi della torre
dal giardino della Casa di Giotto

Torniamo alla nostra passeggiata e completiamo l’anello: passiamo nella piccola frazione di Pilarciano ed in particolare di fronte all’edificio, segnalato con apposita targa, dove spesso ha soggiornato Giosuè Carducci durante il periodo estivo. Il poeta, spesso ospite della famiglia nobile dei Giarrè Billi, nel 1901 fu il presidente del comitato che portò all’erezione della statua di Giotto, nella piazza centrale del paese.

Attraverso altri campi e belle ville, rientriamo a Vicchio. Qui merita una visita il Museo di arte sacra, che purtroppo era chiuso durante la nostra gita (causa emergenza Covid-19).

Rientrando verso Firenze è possibile fare alcune deviazioni, visitando i dintorni, specialmente il Lago di Bilancino.

Noi ci siamo fermati per un aperitivo nel grazioso Garden Caffè di San Piero a Sieve, in una posizione strategica per il parcheggio: locale ben curato e con alcuni stuzzichini interessanti (come il piatto di abbondanti nachos con salsa piccante e guacamole). Un’ottima conclusione per una giornata all’aria aperta.


INFORMAZIONI
Brochure della ProLoco di Vicchio
Garden Caffè a San Piero a Sieve



LEGGI ANCHE …

Potrebbe piacerti...