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LE SCRITTE DEI PASTORI IN VAL DI FIEMME

Un trekking semplice e affascinante a due passi da Tesero

Domenica 26 settembre 2021

Mattina o pomeriggio piovoso? Tempo incerto che promette burrasca? Poche ore a disposizione? Bambini scalmanati che non hanno interesse a raggiungere le vette dei monti? Desiderio di una passeggiata tranquilla ma appagante? Questo è l’itinerario adatto! A pochi chilometri da Tesero, sulle pendici del Monte Cornon, è possibile vedere le scritte dei pastori che nei secoli scorsi hanno condotto i greggi in questi luoghi e hanno lasciato traccia del proprio passaggio… L’itinerario è adatto a tutti, ben segnato e gradevole sia per la scoperta delle scritte rossastre sia per gli scorci sulla valle e sui monti sia anche per il sassoso torrente con la sua ripida cascata.

Cascata.
Scritte dei Pastori - Federica.

IL TREKKING

Per molti secoli i ripidi pendii dei versanti sopra i paesi di montagna furono utilizzati per il pascolo di pecore e capre. Testimonianza di ciò sono le scritte rupestri presenti sulle pendici del Monte Cornon e delle Pizzancae, risalenti ad un periodo che va dalla seconda metà del Seicento alla metà del secolo scorso. Incuriositi dai resti di questo passaggio dell’uomo, abbiamo deciso di scoprire alcune tracce con un trekking semplice, ma emozionante.

Mappa trekking per le Scritte dei Pastori.
Lunghezza complessiva4/5 km
Tempi di percorrenza1h30min
Dislivello225 m
(nella nostra variante 302 m)
Grado di difficoltàMolto facile
SCHEDA TECNICA

In auto, ci dirigiamo verso Tesero e imbocchiamo la Via Cavada. La strada è un po’ stretta e molto ripida, anche se è ancora asfaltata; diventa poi sterrata e, superato l’incrocio con una strada forestale, parcheggiate in un comodo spiazzo a sinistra. In verità, noi abbiamo preferito lasciare l’auto in corrispondenza delle ultime case del borgo, così da evitare problemi, allungando un po’ il cammino e aumentando leggermente il dislivello. Sinceramente, io consiglierei comunque questa alternativa perché si gode di uno splendido panorama sulla Val di Fiemme

La camminata è molto semplice e piacevole: la salita è costante ma leggera e il sentiero largo e ben segnato. Incontriamo diversi bivi: prima presso Strade Bossedel (1.071 m.) e Le Stradele (1.240 m.), dove proseguiamo verso le Salime (sentiero n. 510), e poi proprio in questa località (1.266 m.), proseguendo a destra e inoltrandoci in un folto bosco di pini. Il percorso è gradevole, ombreggiato e riparato, poco frequentato… La vegetazione si apre in alcuni punti con suggestivi affacci sulla pietra del Monte Cornon, che incombe maestoso, e sul torrente che scorre tra le rocce scavate tra i due versanti.

Partenza.
Bosco di pini.
Scorcio sul torrente.

Erano questi i boschi frequentati dai pastori provenienti dai vicini paesi di Tesero e Panchià e che hanno lasciato traccia di sé con le scritte rupestri. La montagna, infatti, veniva utilizzata a tutte le sue altitudini: i prati di fondovalle erano adibiti alla fienagione, mentre i ripidi pendii sopra gli abitati, occupati dalle pinete e non adatti alle coltivazioni, erano sfruttati per il pascolo degli animali rustici come pecore e capre. I prati delle sommità, invece, erano occupati solo a fine estate. Dobbiamo ringraziare proprio il pascolo che ha permesso il mantenimento in purezza delle pinete! Adesso che il bestiame non frequenta più il bosco, allo strato erboso si sono sostituite altre varietà di piante, in particolare l’erica. Il bosco è comunque tuttora frequentato da ungulati, solo non più domestici, ma selvatici, come il capriolo.

Panorama sulla Val di Fiemme.
Scritte dei Pastori.

Arriviamo in circa 45 minuti e subito cattura la nostra attenzione un grande masso ricoperto di scritte rosse; poco oltre scroscia un torrente, con una meravigliosa cascata a destra, mentre a sinistra un occhio allenato può distinguere ulteriori tracce su un pezzo di roccia.

Riconosciamo molto bene le scritte, la maggioranza delle quali riporta le iniziali del pastore, l’anno e il numero dei capi di bestiame al pascolo. Vi sono anche alcuni messaggi più elaborati, come quelli di saluto, delle sigle e persino disegni di figure di animali…

Qualche bella foto è d’obbligo! Dato che il sentiero 510 è interrotto e che il tempo minaccia pioggia, prendiamo la via del ritorno, stavolta tutta in discesa. Ora che abbiamo visto queste scritte la nostra curiosità ci spinge ad approfondire l’argomento, così facciamo qualche piccola ricerca…

Torrente.
Scritte dei Pastori - masso più in alto.
Cascata - Federica.

LE SCRITTE DEI PASTORI

Come anticipato, dal punto di vista cronologico le scritte dei pastori in Val di Fiemme sono documentate dal Seicento fino al secolo scorso, mentre da quello morfologico è possibile distinguerle in due grandi gruppi, ben riconoscibili alla vista: prima e dopo la seconda metà dell’Ottocento.

La prima tipologia di scritte comprende solitamente sigle del nome e cognome, simboli sacri, conteggi del bestiame, date (accompagnate dall’abbreviazione FL, ovvero Fece l’Anno), ma l’autore non è facilmente identificabile. Inoltre, la superficie della scrittura è ben delimitata da cornicette, che creano delle specie di edicole, spesso sormontate da una croce. Quasi sempre il pastore marcava il segno di casa (localmente detto noda); questi segni familiari erano in passato molto importanti perché attestavano e distinguevano di chi fosse la proprietà delle pecore rispetto al grande gregge, a chi appartenesse la proprietà degli attrezzi da lavoro e così via… Lo scopo sembra essere quello di marcare il territorio e lasciare il segno del proprio passaggio.

Nel secondo gruppo, invece, le scritte riportano il nome e cognome scritti per esteso, a volte accompagnati dal comune di provenienza: è il segno di una sempre più diffusa alfabetizzazione. A questo periodo risalgono anche i messaggi più lunghi, che vogliono comunicare un evento, il freddo, la fame, lo scampato pericolo, lo stato d’animo. Vengono aggiunte anche date e indicazioni cronologiche, tanto da sembrare quasi le annotazioni di un diario. Nel Novecento compaiono anche messaggi di natura pubblica, che riflettono sugli avvenimenti politici del tempo.

Cascata.
Scritte dei Pastori.

Come venivano realizzate queste scritte? L’ematite (ocra rossa utilizzata per il conteggio del bestiame) era mescolata alla saliva, all’urina oppure al latte di pecora o di capra, mentre come pennello era utilizzato un rametto la cui punta veniva masticata o ammorbidita con un sasso. In ogni caso, la preparazione era molto efficace, dato che queste scritte rimangono ben evidenti da quasi quattro secoli.

In conclusione, la Val di Fiemme offre innumerevoli e varie occasioni di scoperta non solo della natura, ma anche delle antiche tradizioni e dei resti secolari lasciati dall’uomo. Vedere queste scritte, con il loro colore rossastro ancora brillante sulla roccia chiara, incorniciata dal verde profondo degli alberi, affascina e intriga e ci trasporta in un passato in cui il contatto con il bosco era continuo e profondo.


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