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LA FESTA DI SANT’ANTONIO A CERCINA

La storica tradizione del Comitato del Trentesimo

Domenica 14 gennaio 2024

Lorenzo ha un legame particolare con la Festa di Sant’Antonio a Cercina, poiché suo nonno era un volontario molto attivo all’interno del Comitato del Trentesimo e sua mamma partecipa sempre con grande entusiasmo; così, anche lui, proseguendo una tradizione di famiglia, ogni anno offre il proprio contributo, spesso nella parte relativa alla degustazione della fettunta con l’olio nuovo. Da parte mia, ho conosciuto la festa grazie a lui e al lavoro in AIAU ODV, associazione tra gli sponsor dell’evento.

Domenica mattina, ore 10 circa, siamo già pronti al corteo che parte dal ristorante I Ricchi di Cercina, dove la banda inizia ad esibirsi. Quest’anno io e la nostra cagnolina Frida passeggiamo verso la Chiesa di Sant’Andrea insieme agli altri partecipanti, tra cani, cavalli e gatti nei trasportini, mentre Lorenzo è stato eletto festaiolo e indossa la fascia tricolore, sventolando la bandiera di Sant’Antonio.

Festa di Sant'Antonio - i due festaioli 2024.
Festa di Sant'Antonio - saluti iniziali.

Il corteo è un po’ caotico, ma molto festoso e ci conduce davanti al sagrato della pieve, dove avviene la tradizionale benedizione degli animali. Il parroco, don Stefano, benedice prima i cavalli e poi i nostri amici a quattro zampe; il Comitato del Trentesimo distribuisce le medaglie in bronzo con l’effige del santo. Segue la messa e tra le navate sono accolti cani, gatti, conigli, galline… Nel frattempo, è possibile degustare la fettunta con l’olio nuovo insieme a un bicchiere di vino.

Noi amiamo molto questa festa, della quale cerchiamo di essere sempre attivi partecipanti… Ma come è nata? Qual è la storia del Comitato del Trentesimo? Come si svolge esattamente?

La storia

“C’era la festa del Trentesimo. Si faceva il giorno di Sant’Antonio Abate e vi partecipavano tutti i contadini dei dintorni. A organizzarla provvedeva, fino a molti anni prima che io nascessi, il Comitato del Trentesimo”, così scrive il cavalier Evangelista Righini, che nel 2010, all’età di 96 anni, ha pubblicato i ricordi della propria vita nel volume Esperienze di vita a Cercina. Questo libro di memorie è fondamentale per ricostruire e trarre importanti informazioni sul Comitato del Trentesimo dalle antiche origini fin quasi ai giorni nostri; scomparso da poco all’età di 102 anni, il cavalier Righini fu socio in prima persona del Trentesimo.

Festa di Sant'Antonio - foto tratta dal libro "Esperienze di vita a Cercina" del cavalier Evangelista Righini.
Festa di Sant'Antonio - Comitato del Trentesimo (2022).

La fondazione del comitato risale al 1780, quando, come si evince dal nome, si riunirono trenta persone della zona di Cercina; fin da subito fu istituita anche la carica dei “festaioli”, estratti a sorte da una borsa con tutti i nomi; erano (e sono ancora) due e, durante il corteo della Festa di Sant’Antonio, si accomodavano sul carro diretto davanti alla chiesa. Oggi i festaioli vengono nominati tra coloro che si sono distinti per particolari motivi durante l’anno passato; talvolta salgono sul carro, ma negli ultimi anni sono stati condotti su un furgone oppure hanno aperto il corteo a piedi.

La storia del Comitato del Trentesimo è lunga e conta qualche interruzione: fu sospeso, insieme alla festa, durante le due guerre mondiali (1914-17 e 1944-47) e nel 1953 il comitato fu sciolto dal piovano, Don Pio. Nel 1970 fu ricostituito quando Oreste Consigli, Francesco Zanieri, Evangelista Righini e Giuseppe Chiarelli chiesero al nuovo sacerdote, Don Umberto, di poter riproporre la festa.

Lo scopo per cui trenta persone si riunirono e continuarono a farlo nel corso dei secoli è rimasto lo stesso: non si tratta solo dell’organizzazione di una tradizione popolare, ma di una vera e propria associazione per la solidarietà. Tra i compiti vi erano quelli di assistere ai malati, seppellire i defunti, dare conforto alle famiglie, supportare gli indigenti, ad esempio con collette per ricomprare gli animali. Il cavalier Righini, infatti, ha riportato una testimonianza importante, scrivendo che “A quei tempi non c’erano né dottori né medicine ma c’era tanta solidarietà fra le famiglie”.

Festa di Sant'Antonio - Lorenzo nel ruolo di festaiolo, Federica e Frida.
Festa di Sant'Antonio - benedizione degli animali (2024).
Festa di Sant'Antonio - Lorenzo e Frida.

La Festa di Sant’Antonio

Il Comitato del Trentesimo vive adesso all’interno della Pro Loco di Sesto Fiorentino, che l’ha inglobato conferendogli la struttura necessaria per proseguire in primo luogo l’organizzazione della Festa di Sant’Antonio. Essa si sviluppa in due giornate del weekend antecedente o successivo al 17 dicembre, quando viene celebrato il santo, considerato il patrono degli animali.

Dal 1971, durante il sabato, si svolge il pranzo del Trentesimo, che originariamente si teneva la domenica: proprio da quell’anno si alternano i pasti realizzati presso il ristorante dei Ricchi e quello del Trianon. La vera festa, però, è la domenica, che inizia con il corteo, l’esibizione della banda musicale e le majorette: insieme ai festaioli, alle istituzioni locali, alle innumerevoli associazioni e alle aziende che collaborano, i musicisti sfilano dal ristorante dei Ricchi fino alla Chiesa di Sant’Andrea. Un nutrito gruppo di persone con e senza animali si unisce sempre al corteo e percorre poco meno di un chilometro con cani, gatti, conigli, galline e pappagalli, cavalli…

Davanti alla Chiesa di Sant’Andrea, conclusa la musica della banda e la coreografia delle majorette, inizia la benedizione degli animali, così strettamente legati a Sant’Antonio Abate, il quale, secondo la tradizione cristiana fu il primo degli abati e fondatore del monachesimo cristiano. Il santo era sempre accompagnato dagli animali, viveva come eremita nel deserto e pregava giorno e notte. La sua celebrazione è connessa con il mondo contadino, perché è considerato il protettore degli animali domestici, patrono dei maiali e della stalla, dei salumai e dei macellai.

Festa di Sant'Antonio - corteo verso la Chiesa di Sant'Andrea.
Festa di Sant'Antonio - corteo verso la Chiesa di Sant'Andrea.
Chiesa di Sant'Andrea - benedizione degli animali durante la Festa di Sant'Antonio.

Questa caratterizzazione non è dovuta solo alla stretta relazione con tutti gli animali che lo circondavano, ma anche ad alcuni episodi particolari. Ad esempio, si narra che, mentre Antonio era in viaggio attraverso il mare, una scrofa lasciò ai suoi piedi un maialino molto malato, che fu da lui guarito con la preghiera e divenne suo compagno inseparabile. Medesimo animale è protagonista di un’altra leggenda: il santo scese all’inferno per affrontare Satana e mettere in salvo alcune anime; per distrarre il diavolo, inviò il proprio maiale con una campana legata al collo. Così riuscì a rubare il fuoco infernale e a donarlo agli uomini. Molte tradizioni sono legate al fuoco e alle capacità di guarigione del Santo; non a caso, spesso la sua festa è accompagnata anche dall’accensione di falò.

La tradizione popolare riporta anche che nella notte tra il 16 e il 17 gennaio, quando Sant’Antonio era in vita, gli animali attorno a lui acquisirono la capacità di parlare; nell’immaginario collettivo questo evento fu interpretato come un segno di male augurio; così le persone presero l’abitudine di rimanere alla larga dalle stalle durante quella notte. Solitamente, infatti, il 16 gennaio i contadini e i pastori pulivano attentamente giacigli, stalle e pollai, ma stavano ben attenti a non attardarsi, per non ascoltare gli animali che solo per poche ore potevano parlare.

Infine, per Sant’Antonio, non dovevano essere uccisi e mangiati animali.

Festa di Sant'Antonio - benedizione degli animali (2024).
Festa di Sant'Antonio - medaglia.
Festa di Sant'Antonio - fettunta con l'olio nuovo.

La loro benedizione, legata al 17 gennaio, è sopravvissuta in numerose località d’Italia e d’Europa; solitamente vengono benedetti gli animali da compagnia e da cortile, davanti alle chiese, ma anche nei cortili, nelle fattorie e negli allevamenti. Durante la Festa di Sant’Antonio a Cercina possiamo assistere alla benedizione di tantissimi cani, una decina di cavalli, alcuni gatti e altri piccoli animali, come conigli, criceti, topolini, pappagalli e galline… A volte qualche allevatore porta una o due pecore, delle capre o altri animali della fattoria, ma purtroppo negli ultimi anni, soprattutto dopo l’emergenza Covid, è piuttosto raro.

La festa, comunque, non ha perso di smalto ed emozione! Sono centinaia le persone che giungono alla Chiesa di Sant’Andrea e attendono in fila la benedizione e di ricevere la medaglia in bronzo, forgiata dal Trentesimo con la figura di Sant’Antonio, l’anno e il ricordo della festa.

Dopo questo rituale, un po’ caotico ma molto gioioso, inizia la messa: il portone della chiesa si apre a tutti e gli animali si accomodano tra le navate, sotto ai meravigliosi affreschi del Ghirlandaio, ai lati delle panche. Lo spettacolo che offrono è magico… Il parroco, in questi anni don Stefano, appassionato e sensibile nei confronti degli animali, solitamente organizza una messa apposita, incentrata su di loro.

Festa di Sant'Antonio - carro con i festaioli.
Festa di Sant'Antonio - messa.

Contemporaneamente alla benedizione e alla messa e per tutta la giornata, nel chiostro della chiesa è possibile degustare la fettunta con l’olio nuovo, accompagnata da un bicchiere di vino. I volontari del Comitato del Trentesimo, infatti, abbrustoliscono il pane sul fuoco e lo servono ai partecipanti all’evento, condito con un pizzico di sale oppure con un po’ di aglio. Le offerte raccolte servono per continuare la tradizione, coprire le spese vive dell’organizzazione e degli acquisti.

La degustazione prosegue per tutto il giorno, con una breve interruzione per il pranzo, che è dedicato ai soli volontari e alle istituzioni locali. I prodotti sono tutti di stagione e del territorio: dai fagioli alle lenticchie, dai salumi alla carne alla griglia, dalla schiacciata ai formaggi… Si tratta di un pranzo rustico che può essere gustato in una delle stanze che si aprono sul chiostro oppure, in occasioni particolari, nel bellissimo salone affrescato con dipinti quattrocenteschi di stile tardo-gotico.

Nella piazza davanti al sagrato della Chiesa di Sant’Andrea si collocano alcuni banchi di attività e associazioni. Immancabile è lo stand dei dolci, con cantuccini, brigidini, torroni e croccanti… A volte troviamo produttori locali, aziende agricole e mercatini solidali. Quest’anno, tra gli altri, era presente il Circolo Arci di Cercina, che offriva biscotti artigianali raccogliendo fondi per il restauro e la riapertura della propria sede…

Nel corso degli anni altre attività hanno impegnato la giornata di domenica: nel 1950 fu introdotto, per un breve periodo, il gioco dell’albero della cuccagna, mentre fino al 1949 si svolgeva il gioco della ruzzola (di formaggio) e il tiro della corda.

Festa di Sant'Antonio - foto di gruppo (2024).
Festa di Sant'Antonio - Lorenzo e una degli Assessori del Comune di Sesto Fiorentino (2022).

Grazie anche al contributo e alla collaborazione di associazioni come AIAU ODV e ASSMaF ODV, storia e tradizioni si evolvono, continuando e arricchendosi. Ad esempio, AIAU ODV ha proposto e aiutato a realizzare un evento estivo, Insieme si può, la cui prima manifestazione si è svolta nel 2018.

Per chi ama l’arte, la festa può essere un’interessante occasione per visitare la Chiesa di Sant’Andrea, dove sono conservati alcuni affreschi del Ghirlandaio… Qui trovate tutti i dettagli. Inoltre, se il tempo lo consente, è possibile fare una bella passeggiata nei dintorni: i sentieri non mancano, come quello ad anello che conduce al Ponte romano e al Castello di Castiglione

Chiesa di Sant'Andrea - pranzo del Comitato del Trentesimo.

Inutile dirlo: la nostra speranza è che questa importante e antica tradizione, che sa coniugare spiritualità, sentire popolare, gastronomia e convivialità, possa proseguire nel futuro e divenire un momento di ritrovo per la cittadinanza e un’occasione per scoprire e valorizzare il territorio.



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