Lombardia Viaggi

TIRANO IN UN GIORNO (A PIEDI)

Cosa non perdere nel borgo della stazione del Trenino Rosso del Bernina

Venerdì 21/domenica 23 luglio 2023

Durante il nostro weekend a Tirano, abbiamo visitato questa gradevole cittadina, conosciuta per lo più per essere punto di partenza e di arrivo del famoso Trenino Rosso del Bernina, ma che cela alcune perle nascoste nel suo centro di vicoli intricati sulla sponda del fiume Adda. A nostro parere, è possibile visitare le attrazioni principali in un solo giorno, sebbene, per ragioni di tempo, noi le abbiamo divise tra venerdì e domenica (siamo arrivati all’ora di pranzo e ripartiti intorno alle 12).


Posta nel cuore delle Alpi, a 450 metri di altitudine, Tirano è naturale crocevia di popoli e culture, mercanti e viaggiatori e affascina per la sua arte e la sua storia, per la sua gastronomia e il suo vino.


Ecco 5 cose da non perdere, tutte raggiungibili a piedi e in un solo giorno:

CHIESE E PALAZZI STORICI TRA LE VIE DEL CENTRO

Itinerario gratuito – durata: 2h30min/3h
Cani ammessi (tranne che in alcune chiese)

Iniziamo la nostra giornata a Tirano proprio dal centro cittadino, che possiamo raggiungere comodamente dalla stazione dei treni; noi abbiamo alloggiato nell’appartamento Holiday House Viola, che si trova in una posizione perfetta per visitare il borgo. La Stazione Trenord fu progettata nel 1908-9 dall’ingegner Piccioli e dall’architetto Ramponi, che hanno rispettato i canoni tipici di un edificio pubblico, ma hanno inserito alcuni tratti originali, come il tetto a padiglione sormontato da una cresta decorativa in ferro battuto, il frontone in legno, citazione dell’architettura svizzera degli chalet, il motivo decorativo presente nella parte superiore…

Tirano - Porta Poschiavina.
Tirano - Chiesa di San Martino.

I primi palazzi storici che meritano una visita sono Palazzo Foppoli, Palazzo Pievani e la Chiesa di San Giacomo, da dove passiamo il fiume Adda passando da Porta Poschiavina e Palazzo Pretorio. Il centro pullula di edifici eleganti, alcuni ristrutturati, altri in decadenza, ma tutti ricchi di grande fascino… Da non perdere è sicuramente la Chiesa di San Martino, che domina una gradevole piazza, sulla quale si affacciano anche Palazzo Quadrio Curzio e l’Oratorio di San Pietro.

Dirigendosi verso Porta Bormina, si affacciano su una viuzza numerose dimore nobiliari, i Palazzi Merizzi, Noli-Pradella, Buttafava, Visconti Venosta, e la Chiesetta dell’Angelo Custode. Torniamo verso l’Adda per osservare una delle fontane più particolari della città, quella di via San Carlo.

Nell’altra parte del centro, in direzione di Porta Milanese passiamo prima dal Municipio e ammiriamo Palazzo e Torre Torelli, per poi scendere nuovamente verso il fiume osservando da fuori Palazzo Parravicini e la Chiesa del Mariano Spasmo.

Data la complessità, la varietà e la bellezza degli edifici del centro di Tirano, abbiamo dedicato un articolo specifico al percorso che abbiamo qui riassunto: Itinerario tra le porte e i palazzi di Tirano.

Tirano - Porta Poschiavina.
Tirano - Torre Torelli.

PALAZZO SALIS

Biglietto: 9 euro – durata della visita: 1h/1h30min
Animali ammessi solo in zainetto/trasportino – ammessi nel cortile e nel giardino

Tranne che in occasioni particolari e con visite guidate su prenotazione, i palazzi signorili non sono aperti al pubblico… Questa è una delle ragioni per cui Palazzo Salis è ancora più imperdibile!

Giungiamo davanti alla sua imponente facciata durante il nostro itinerario nelle vie del centro ed entriamo acquistando il biglietto (9 euro a persona), che comprende un’audioguida scaricabile sul cellulare.  

Rimasto nei secoli sempre di proprietà dei Conti Sertoli Salis, i visitatori sono accolti dalla grande facciata di stile tardo-cinquecentesco, fiancheggiata da due torri, con un portale centrale barocco realizzato su disegno del Vignola. L’interno è una vera chicca: dal cortile saliamo uno scenografico scalone che conduce alle sale del piano superiore affrescate, decorate con stucchi e mobili d’epoca, giochi prospettici e vetrine con importanti cimeli. Spettacolare è l’affaccio sulla Chiesa di San Carlo tramite una tribuna privata! Il giardino è incantevole e perfettamente curato…

Qui trovate un articolo approfondito sulla visita al palazzo, sulla sua storia e sul percorso museale.

Completata la visita possiamo tornare al nostro itinerario tra le altre dimore e chiese, fino ad arrivare a Torre Torelli e a Porta Milanese, dove consigliamo una deviazione verso il Castello di Santa Maria o Castellaccio.

Tirano, Palazzo Salis - Chiesa di San Carlo.
Tirano, Palazzo Salis - giardino.

CASTELLO DI SANTA MARIA

Solo esterno (gratuito) – visita: 30 min
Animali ammessi

Da Torre Torrelli o da Porta Milanese possiamo imboccare la strada in salita che ci conduce in una decina di minuti a piedi al famoso Castello di Santa Maria, che si colloca in una posizione dominante sulla città, circondato dai meleti e dal bosco.

Noto anche con il nome di Castellaccio (Castelasc in dialetto), conserva dell’antica struttura castellana solo alcuni muri del recinto, dei locali interrati, oggi usati dall’acquedotto cittadino, e la torre quadrata con feritoie, finestre e una sbrecciatura in corrispondenza dell’entrata sopraelevata. Si tratta di una rovina del sistema difensivo quattrocentesco, quando i Grigioni premevano sui confini della signoria milanese dei Visconti, che dal 1335 includeva Valtellina e Valchiavenna. Per far fronte a tale minaccia, quindi, Ludovico il Moro fece rafforzare le difese lungo l’Adda e a lui si deve la costruzione del Castellaccio, della cinta muraria e delle tre porte di Tirano (Bormina, Poschiavina e Milanese). Proprio a quest’ultima era collegato il Castello di Santa Maria, che prese il nome dalla chiesa vicina, ora non più esistente.

Tra il 1492 e il 1499 Tirano fu fortificata secondo le indicazioni progettuali del conte di Caiazzo e dell’ingegner Ambrogio Ferrari; mura e castello furono smantellati poco dopo, nel 1512, quando i Gigioni riuscirono ad annettere ai propri possedimenti sia la Valtellina sia la Valchiavenna. Il Castello di Santa Maria, però, venne usato un’altra volta nella sua storia: quando gli spagnoli si difesero dalle truppe svizzere nel 1620. Tre anni più tardi la struttura divenne presidio pontificio e fu definitivamente smantellata nel 1627.

Oltre al fascino dei ruderi, questo luogo vale la pena di una visita per il bel panorama su Tirano, oltre che sul versante opposto e sulla montagna, dove spiccano le frazioni di Roncaiola e Baruffini…

SANTUARIO DELLA MADONNA DI TIRANO

Ingresso gratuito – visita: 30 min
Animali ammessi solo in zaino/trasportino

Santuario della Madonna di Tirano.

Dopo la deviazione verso il Castellaccio, rientriamo nel centro e, completato l’itinerario tra i principali palazzi, passiamo nuovamente l’Adda e passeggiamo lungo l’ombreggiata e caotica Statale dello Stelvio, che ci conduce in una quindicina di minuti ad uno dei luoghi simbolo di Tirano, il Santuario della Madonna.

La nostra attenzione viene subito catturata dall’imponente chiesa, ma meritano un’occhiata anche alcune attrazioni minori, presenti sulla piazza: ancor prima di entrare su di essa, notiamo la Casa del Rettore, un edificio del XVI secolo, ampliato nel XX sec., usato come abitazione dal rettore del Santuario. È circondato da un gradevole giardino, cinto da un alto muro; possiamo soffermarci su un notevole bronzo raffigurante l’Apparizione, opera dell’artista tiranese Renzo Antamati.

Appena arriviamo sulla piazza, a sinistra, notiamo un elegante edificio color ocra, Palazzo di San Michele, di struttura cinquecentesca, con un porticato, un loggiato e ampie sale. In origine era denominato Casa de la Madonna, edificato da maestranze ticinesi per ospitare i pellegrini in visita al Santuario della Beata Vergine di Tirano; divenne in seguito Hostaria Granda, un “albergo” gestito dai deputati del Santuario o da affittuari, frequentato da mercanti e da passanti.

Percorrendo la piazza, passiamo di fronte ad una graziosa fontana costruita come una nicchia e arriviamo all’edificio settecentesco che dal 1990 ospita il Museo etnografico, un tempo residenza del sacerdote del Santuario. Accanto, un bell’arco monumentale crea uno degli ingressi della piazza, dove un tempo scorreva il torrente Poschiavino. Nel museo, temporaneamente chiuso quando abbiamo visitato Tirano, sono esposti vari oggetti storici, popolari, religiosi, della casa, di archivi e documenti, oltre a foto e proprietà di personaggi illustri.

Completato il giro della piazza, possiamo dedicarci al Santuario della Madonna, che, secondo la tradizione, sorge nel punto indicato dalla Vergine quando apparve al tiranese Mario Omodei il 29 settembre 1504. Al tempo, si trattava di un luogo distante dal borgo fortificato, ma vicino al ponte sul torrente Poschiavino e ai piedi dell’antica chiesetta di Santa Perpetua. Oggi l’ambiente circostante è molto diverso, urbanizzato e addirittura attraversato dai binari del Trenino Rosso del Bernina!

Il progetto del Santuario è probabilmente opera dell’architetto e scultore Tommaso Rodari, impegnato in questi anni nel Duomo di Como. La struttura dell’edificio non aveva precedenti in Valtellina: enorme, monolitica e perfettamente visibile, rappresenta uno spartiacque nella storia artistica locale. A partire dal Santuario, infatti, nella valle andò affermandosi un nuovo stile rinascimentale, con volumi piramidali e geometrie regolari. Il portale maggiore in marmo è il capolavoro di Alessandro Della Scala da Carona (1530-34).

Santuario della Madonna di Tirano - fontana.
Santuario della Madonna di Tirano.

L’interno riflette ancora meglio la stretta compenetrazione tra apparati scultorei e architettura, con pilastri e sottarchi decorati da formelle tutte diverse l’una dall’altra. Per arredare la cappella fu dato incarico al più importante maestro del legno dell’area lombarda, Giovan Angelo Del Maiano, il quale, con il fratello Tiburzio, realizzò nel 1519 un altare discosto dalla parete e rivestito su tutti i lati da rilievi raffiguranti i miracoli accaduti in quel periodo. La grandiosa struttura lignea permetteva ai fedeli di ammirare la statua della Madonna sulla sommità e andare sul retro per raccogliersi in preghiera, davanti ad alcune statuine raffiguranti la scena dell’apparizione. Purtroppo, profanato al tempo di Napoleone, l’altare dell’apparizione è stato sostituito da uno in marmo (1801-02). A documentarne il pregio rimane la veneratissima statua della Madonna di Tirano, dal 1946 “Celeste Patrona della Valtellina”.

Chi lo desidera, può proseguire la scoperta di questa zona di Tirano imboccando via Rasica, sul retro del Santuario e ammirando dall’esterno il Palazzetto Homodei – Marinoni del XVI sec. in stile rinascimentale, dotato di un cortile sul cui portale è presente un affresco raffigurante la scela dell’Apparizione. Fu abitazione del pittore Giovan Pietro Homodei (fine XVI sec.) e sede ufficiale dei deputati del Santuario.

Proseguendo ancora arriviamo alla Chiesa di San Rocco, iniziata nel 1526 da un sedicente frate emissario di Gian Giacomo dei Medici, il quale voleva impossessarsi della Valtellina e Valchiavenna, dal 1512 sotto dominio dei Grigioni; doveva fungere da struttura fortificata e base militare. Fu completata nel 1589 dai tiranesi e dedicata al protettore dalla peste.

Santuario della Madonna di Tirano - Lorenzo e Federica.
Tirano - Chiesa di Santa Perpetua.

CHIESA DI SANTA PERPETUA

Solo esterno (gratuito) – visita: 1h/1h30 min
Animali ammessi

Partendo dall’arco che si affaccia su piazza del Santuario (oppure, con un itinerario più lungo, passando da San Rocco), è possibile arrivare in una ventina di minuti alla Chiesa di Santa Perpetua, che domina Tirano dall’alto e da cui è possibile godere di un bel panorama a 550 metri s.l.m.

Il piccolo monastero e lo xenodochio per l’ospitalità dei viandanti furono eretti nel XI secolo sulla via che conduce in Val Poschiavo e al Passo del Bernina; oggi rimane solamente la chiesa, isolata su uno sperone di roccia. La prima attestazione documentaria è del 1181 e a questo periodo risale il completamento pittorico: gli affreschi medievali dell’abside sono venuti alla luce nel 1987 e raffigurano al centro Santa Perpetua, circondata da un lato da San Pietro e da un altro apostolo non identificabile, dall’altro San paolo con Matteo e Giuda. Nella zona inferiore è presente un velarium dipinto, decorato con grandi stelle, mentre nell’arcone era dipinta un’Annunciazione poi sostituita con un’altra analoga.

Con la stupenda vista su Tirano dalla Chiesa di Santa Perpetua si è concluso il nostro itinerario di un giorno… Un ultimo suggerimento: se ci capitate al tramonto la vista sulla città e sulle montagne è ancora più magica…

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