Trekking Trentino - Alto Adige Val di Fiemme

ANELLO CASCATA DI CAVALESE – MALGA SALANZADA

Passando per l’Albero Monumentale El Pezo del Gazolin e da verdeggianti pascoli

Domenica 6 agosto 2023

Per il mio trentesimo compleanno avevo solo due richieste: mangiare per la prima volta dei canederli senza glutine ed evitare la massa di turisti che spesso affollano la Val di Fiemme nel mese di agosto. Così, ho individuato dove poter gustare uno dei più famosi piatti trentini (Malga Salanzada) e ho trovato un percorso indicato dall’ATP e che passa proprio dall’Agritur. Ovviamente ho modificato leggermente il trekking, rendendolo un poco più difficile, ma assolutamente godibile con qualsiasi cane e con bambini (ma non nel passeggino, a meno che non si faccia una variante passando sempre dal sentiero forestale)…

Lunghezza complessiva9 km
Tempi di percorrenza3h
Dislivello256 m.
Grado di difficoltàFacile
SCHEDA TECNICA

Il nostro percorso ad anello parte dal piccolo borgo di Masi di Cavalese, dove, intorno alle nove e mezza del mattino, lasciamo l’auto in un comodo parcheggio gratuito adiacente al campo sportivo, in via della Chiesa, poco prima di arrivare nel centro cittadino, da cui passeremo al ritorno. Già da questa posizione possiamo ammirare un gradevole panorama sul versante sinistro della Val di Fiemme: il nostro sguardo spazia dal Corno Nero a Cornacci, passando dal tozzo Monte Cucal; prati verdi, tratti di bosco, case e campanili di chiese rendono il paesaggio idilliaco.

MASI DI CAVALESE

Situata a 875 m. s.l.m., la frazione di Masi di Cavalese è caratterizzata da un agglomerato di case ornate da meridiane, decorazioni lignee, gnomi, rigogliosi orti e recinti per cavalli, in un’atmosfera senza tempo e una grande cura per le tradizioni artigiane (vi è, infatti, persino il laboratorio di un riparatore di fisarmoniche). Masi viene chiamato “il paese dell’arcobaleno” perché è qui che inizia dopo ogni pioggia… Oltre alle antiche case, agritur e fienili, da non perdere è la chiesa settecentesca dedicata alla Santissima Trinità, che noi vedremo al termine del nostro percorso ma il cui campanile, con il suo orologio, svetta già tra le case. 

Masi di Cavalese - panorama.
Pista ciclabile Valli di Fiemme e Fassa - veduta dell'Avisio e Chiesetta di San Valerio.

Ci allontaniamo da Masi di Cavalese fino ad arrivare all’incrocio con via Gianarde, alla quale imbocchiamo il tratto di pista ciclabile Valli di Fiemme e Fassa, completamente asfaltata ma molto piacevole. Nota anche come “Pista ciclabile delle Dolomiti”, congiunge Molina a Canazei con un percorso panoramico di circa 48 km, costeggiando il torrente Avisio e collegando alcuni dei principali centri delle due valli, da Predazzo a Moena, da Vigo a Pozza di Fassa, fino a Mazzin e Campitello.

La pista ciclabile ci conduce all’interno di un gradevole e ombroso bosco, tra i cui alberi possiamo scorgere le acque azzurre del torrente Avisio e riconoscere montagne e monumenti sull’altra sponda: vediamo prima la cima del campanile della Chiesa di Santa Maria Assunta, circondato dagli alberi del parco, poi suggestivi affacci sul Monte Cornon o Cornacci e sul Corno Nero e l’antica Chiesetta di San Valerio.

Pista ciclabile Valli di Fiemme e Fassa.
Cascata di Cavalese.

Dopo aver proseguito a dritto all’impianto di risalita dell’Alpe Cermis, arriviamo, in meno di un’ora dalla partenza, alla località Cascata. Avvicinandoci sulla pista ciclabile ammiriamo il borgo di Castello e giriamo a sinistra nel parcheggio. Questo è senza dubbio uno dei punti più frequentati del percorso… Già possiamo udire il fragore dell’acqua, alla quale ci avviciniamo fino ad arrivare proprio sotto la cascata: uno spettacolo!

CASCATA DI CAVALESE

Circondato da un bosco di abeti, ruscelli e sassi, prima di sfociare nel torrente Avisio, il piccolo Rio Val Moena crea l’eccezionale Cascata di Cavalese, con un salto di oltre 20 metri, formando un piccolo lago. Possiamo arrivare proprio sulle sue sponde e, rinfrescati dagli spruzzi, ammirare la cascata dal basso, scattando qualche foto…

Cascata di Cavalese dal primo punto panoramico - Lorenzo e Frida.
Cascata di Cavalese - Federica e Frida.
Cascata di Cavalese - Lorenzo, Federica e Frida.

Già entusiasti, ma non ancora soddisfatti, possiamo godere di altri due affacci panoramici seguendo il sentiero che si inerpica alla nostra sinistra (per chi, invece, ha il passeggino, è meglio attraversare il ponte e proseguire sulla forestale). Avevamo già compiuto questo tratto di percorso in una nostra precedente escursione (e ve lo avevamo raccontato nell’articolo dedicato ai Trekking intorno a Cavalese), ma tornare in posti così affascinanti vale sempre la pena!

Ponte sulla Cascata di Cavalese - Federica e Frida.
Area picnic sopra la Cascata di Cavalese.

Imbocchiamo lo stretto sentiero a sinistra che serpeggia tra gli alberi e, con una certa pendenza, ci conduce ad un primo punto panoramico accanto alla cascata, delimitato da una staccionata in legno. Continuando a salire e girando a destra, arriviamo al ponte sul Rio Val Moena: davanti a noi si estende una passerella in acciaio, inaugurata nel settembre 2019, con la quale possiamo avvicinarci alla cascata dall’alto e ammirare un altro tratto di panorama, dal Monte Cugola alle Ville di Fiemme. Prendiamo in braccio la nostra cagnolina Frida, come sempre terrorizzata dalle grate, e attraversiamo il ponte, tornando sul sentiero nel bosco che ci riconduce alla forestale denominata Val Moena.

Ponte sulla Cascata di Cavalese.
Ponte sulla Cascata di Cavalese - panorama.
Ponte sulla Cascata di Cavalese - Rio Val Moena.

PEZO DEL GAZOLIN

Ampio e carrabile, questo sentiero è a volte un po’ trafficato (anche da auto che non potrebbero accedere); lo abbandoniamo presto perché al primo bivio ci dirigiamo a sinistra, seguendo le indicazioni per l’albero monumentale. Dopo aver passato una bella radura attrezzata per picnic e grigliate, ci immergiamo nuovamente tra gli abeti e non possiamo non essere colpiti dalla grandezza maestosa del Pezo del Gazolin. Un cartello ci indica che l’anno approssimativo di nascita è il 1798; l’enorme abete rosso ha una circonferenza di quasi 5 metri e mostra una particolare struttura di rami, numerosi e robusti, somiglianti ad una scala a pioli che sale verso la cima alta oltre 30 metri. Impressionante!

Accanto all’albero vediamo un grande masso di porfido, portato dal ghiacciaio diecimila anni fa; il suo ruolo è stato fondamentale per la poderosa crescita dell’abete, al quale ha fornito umidità e calore. Adesso i due si stanno sempre più avvicinando e presto si abbracceranno…

Sono trascorse circa due ore dalla partenza quando il sentiero si apre sui prati di Salanzada, che noi riconosciamo molto bene perché facilmente individuabili quando guardiamo la catena del Lagorai dall’altro versante della valle. Il bosco qui si apre in una vasta radura, attraversata da una strada bianca; erbe e fiori crescono rigogliosi e udiamo lo scampanio delle mucche al pascolo.

Albero Monumentale Pezo del Gazolin.
Albero Monumentale Pezo del Gazolin.

MALGA SALANZADA

Il sentiero si biforca ma in entrambe le direzioni conduce all’Agritur Malga Salanzada, bucolico casale a circa 1.000 m. s.l.m., ad un’estremità della lussureggiante radura. Nata come baita per i pastori, nel 2000 la struttura è stata trasformata in agriturismo da Renata Monsorno e Massimo Chelodi. È preceduta da un recinto che ospita maiali, pecore con i loro agnellini, asini e galline, e da alcuni tavoli all’aperto. Un cartello illustrativo spiega le caratteristiche della conca di Salanzada, pascolo composto da diverse zone e tipologie di piante.

Prato di Salanzada.
Prato di Salanzada.
Malga Salanzada - animali.

Per il pranzo è presto, quindi ci riposiamo nel piccolo giardino, attrezzato con alcuni giochi per i bambini e comode sdraio. L’interno è arredato con mobilio in legno e decorazioni tipiche montane, come i grandi campanacci; ci accomodiamo in un tavolino e ci gustiamo un menu a km0, con prodotti della malga stessa e di altre aziende trentine. Vi è una grande attenzione alle scelte senza glutine e posso così ordinare un piatto di canederli al formaggio! (Per la merenda fanno anche lo strauben senza glutine… una delizia!)

Malga Salanzada - gnocchi.
Malga Salanzada - canederli al formaggio senza glutine.
Malga Salanzada - Tosella e patate arrosto.

CHIESA SANTISSIMA TRINITA’ A MASI DI CAVALESE

Sazi e soddisfatti, mentre il cielo comincia ad incupirsi e promette pioggia, torniamo lungo la strada asfaltata via Pizzoni, che ci riconduce, in una discesa continua e costante a Masi di Cavalese. Quest’ultimo tratto del percorso offre un panorama più ampio della Val di Fiemme e lo sguardo spazia da Tesero al Monte Cugola, dal Cucal al Corno Nero a Cornacci, fino a vedere, dietro, Pala Santa. In circa mezz’ora arriviamo a Masi di Cavalese: l’asfalto cede il passo ai sanpietrini e le graziose ville e baite in sasso ci scortano con le loro gradevoli decorazioni in legno e i vasi di fiori colorati fino alla Chiesa dedicata Santissima Trinità, costruita tra il 1709 e il 1712, su progetto del pittore fiemmese Giuseppe Alberti. A lui dobbiamo la struttura ovale all’interno e ottagonale irregolare all’esterno, di cui rimangono solo poche tracce nel presbiterio. Secondo la tradizione, le spese di edificazione furono completamente sostenute dalla popolazione del paese. Un secolo dopo, tra il 1822 e il 1826, la chiesa fu riscostruita e ampliata, assumendo l’aspetto odierno.

Malga Salanzada - panorama su Monte Cucal, Cornacci, Pala Santa e Latemar.
Malga Salanzada - pascolo.

La facciata è molto semplice, a capanna, con quattro paraste ottenute con un effetto decorativo prospettico, mentre la parte superiore presenta un frontone triangolare, sempre decorativo. Il portale maggiore è sormontato da una finestra di foggia particolare, somigliante ad un’anfora; lateralmente due piccole finestre sono sormontate da altrettante nicchie ornate da statue.

Durante il nostro trekking la chiesa era in ristrutturazione, così siamo tornati qualche settimana dopo per ammirarla in tutto il suo splendore.

Masi di Cavalese - Chiesa Santissima Trinità.
Masi di Cavalese.
Masi di Cavalese - Chiesa Santissima Trinità.

Passati dalla piazza principale di Masi, siamo tornati al parcheggio e al punto di partenza, felici di aver scoperto anche questa parte della Val di Fiemme, più tranquilla e rilassante, ma sempre con scorci panoramici e meraviglie naturali eccezionali, come la cascata e l’albero monumentale.

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