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PASSEGGIATA AL TRAMONTO IN VIA DI CASTIGLIONI

Castelli, ville, chiese e paesaggi a Montespertoli

Sabato 17 dicembre 2022

Alla fine del 2021 abbiamo acquistato con dei voucher di lavoro di Lorenzo uno dei cofanetti di Equotube, ormai in scadenza dopo poco meno di un anno… Ci siamo, quindi, affrettati ad organizzare una delle attività e la nostra scelta è caduta su una passeggiata proposta da Crocus Trip, una giovane cooperativa che si impegna per promuovere un turismo etico quale strumento per favorire la ricchezza culturale di turisti ma anche di fiorentini e toscani. Parlando con Benedetta, Presidente e nostra guida per la passeggiata scelta, abbiamo scoperto che la piccola ma operosa realtà della loro azienda (nata nel 2020) si fonda sui valori dell’onestà, della trasparenza e del rispetto dell’ambiente e delle diversità. In effetti, possiamo ritrovare tutti questi elementi nel tipo di tour proposti e nel modo in cui essi si svolgono, all’insegna della semplicità e di un turismo lento e consapevole.

Lungo il percorso facciamo alcune soste e ammiriamo:

Lunghezza complessiva8 km
Tempi di percorrenza3h (con pause)
Dislivello64 m.
Grado di difficoltàMolto facile
SCHEDA TECNICA
Montespertoli, via di Castiglioni - paesaggio.
Montespertoli, via di Castiglioni - paesaggio da Castello Montegufoni.

Il punto di ritrovo è in via Montegufoni, a pochi minuti in auto dal centro di Montespertoli: ci inerpichiamo un poco lungo una strada tra gli olivi e parcheggiamo in un largo spiazzo gratuito poco oltre il grande edificio della Tenuta Castiglioni Frescobaldi. Essendo inverno, l’orario è piuttosto presto, le tre del pomeriggio, ma abbiamo la fortuna di godere di una bella giornata di sole, non troppo fredda e con un’aria tersa che pizzica la pelle.

Benedetta, la nostra guida di Crocus Trip, ci sta aspettando e, insieme, ci incamminiamo lungo la passeggiata, che dura circa tre ore. È di un percorso adatto a tutti, adulti e bambini, prevalentemente su strada asfaltata o battuta, e dove è possibile portare anche animali; ci accompagna, infatti, la nostra cagnolina Frida, sempre entusiasta quando si stratta di scorrazzare tra vigne e oliveti. L’itinerario è particolarmente interessante non solo e non tanto per la parte naturalistica, ma anche per i luoghi storici che andiamo a scoprire e per i dolci panorami che si aprono davanti ai nostri occhi.

Castello di Montegufoni

Prima di inoltrarci sulla nostra strada principale, via di Castiglioni, facciamo subito una deviazione a sinistra per non perderci il Castello di Montegufoni, anticipato da due statue che dovevano un tempo sorvegliare il cancello di accesso al viale principale, il quale è adesso una via asfaltata circondata dagli olivi. D’estate questi luoghi sono molto frequentati, ma adesso troviamo la proprietà chiusa: il castello è diventato un albergo di lusso, con tanto di ristorante, piscina e dependance, ricavate dai casali usati un tempo dalla servitù addetta ai campi e al giardino.

Castello di Montegufoni.
Castello di Montegufoni.

Percorriamo la strada in discesa ammirando la torre, copia di quella ben più celebre di Palazzo Vecchio a Firenze, opera di Arnolfo di Cambio, e arriviamo all’ingresso del castello, da cui possiamo godere anche di un affaccio sulle colline circostanti.

La struttura fortificata fu eretta per la prima volta nel XI secolo, in una posizione cruciale sulla strada che conduceva da Volterra a Firenze. Gli antichi proprietari, la famiglia degli Ormanni, chiedevano un pedaggio a viandanti e pellegrini diretti nella grande città. Di questa prima struttura adesso rimangono solo i ruderi di una torre circolare, visibile sulla sinistra della rampa di salita verso il castello.

Dopo essere stato distrutto dai fiorentini e caduto in rovina, il Castello di Montegufoni fu acquistato da Guglierallo Acciaioli, che si era stabilito in Toscana nel 1160 comprando case e terreni a Firenze e Montespertoli. La famiglia Acciaioli divenne sempre più ricca e importante grazie all’attività di banchieri e i successori di Guglierallo costruirono dimore signorili nella campagna toscana; il Castello di Montegufoni divenne una di queste, assumendo la forma di un piccolo borgo recintato da mura.

Nel 1659 l’intera proprietà passò nelle mani di Donato di Ottaviano Acciaioli, il quale, divenuto senatore, volle trasformare l’agglomerato di case e poderi in una villa signorile. I lavori, condotti dallo stesso Donato e dal fratello, il Cardinale Nicola, durarono quarant’anni, ma la famiglia non poté godere a lungo dei risultati: gli Acciaioli entrarono in un lungo periodo di crisi economica e, alla fine, nel 1823 vendettero il castello. Fu così che esso fu acquistato da Sir George Sitwell, facoltoso inglese, che volle restaurare la tenuta con un progetto terminato alla fine degli anni Trenta.

Castello di Montegufoni.

A questo periodo risalgono i dipinti più importanti presenti nel castello: nel 1922 Sir George Sitwell incaricò il pittore cubista Gino Severini di affrescare, con i personaggi della Commedia dell’Arte, una piccola sala del piano superiore (Sala delle Maschere).

Il Castello di Montegufoni è oggi famoso per un’importante vicenda legata agli avvenimenti della Seconda Guerra Mondiale: il maniero, infatti, fu utilizzato come deposito di 272 opere d’arte provenienti dai musei fiorentini per sottrarle al pericolo dei bombardamenti sulla città. Tra di esse fu qui portata anche la Primavera del Botticelli (è l’unica volta nella storia che questo quadro è stato separato dalla Venere), oltre alle tre Maestà di Giotto, Cimabue e Duccio da Boninsegna. Il castello era stato requisito dallo Stato e di esso, con tutte le inestimabili opere all’interno, dovette occuparsi il vecchio custode, Guido Masti. Fortunatamente nessuno dei dipinti qui messi in salvo fu danneggiato, tranne una grande tela rotonda del Ghirlandaio, che le truppe tedesche di passaggio da Montegufoni utilizzarono come tavolo da pranzo. L’avvincente racconto di questo periodo è stato scritto da Andrea Pestelli nel suo saggio, La “Primavera” del Botticelli nel Castello di Montegufoni durante la guerra (1942-45). Nel 1972 il castello fu acquistato dagli attuali proprietari che lo hanno trasformato in un prestigioso albergo…

Affascinati da questo luogo e dalla storia in esso racchiusa, torniamo sui nostri passi e imbocchiamo via di Castiglioni, così chiamata per la presenza di numerosi castelli e torrette. Si tratta di una strada che percorre il crinale delle colline, aprendosi in ampie vedute sulla Val di Pesa (a destra) e la valle del Virginio (a sinistra). Lungo questa strada, prima asfaltata e poi sterrata, era stato pensato un percorso storico-naturalistico con pannelli illustrativi e piccole edicole per i bambini: ormai, purtroppo, l’itinerario è stato abbandonato, molti cartelli sono illeggibili e le stazioni di sosta vuote. Un vero peccato!

Villa Le Calvane

Passiamo quasi subito davanti a Villa Le Calvane, prima proprietà dei Frescobaldi e adesso hotel extra lusso. Questa bella dimora ha una storia interessante: le prime notizie risalgono addirittura al 1135, quando i fiorentini distrussero il Castello di Montegufoni e presero possesso delle proprietà circostanti, compresa questa. Nel 1305 Leo Acciaioli fece costruire la Chiesa di Santa Maria Nuova di Montegufoni e l’Oratorio della Madonna della Neve, adesso distrutti ma sicuramente presenti fino al XVIII secolo.

Montespertoli, via di Castiglioni - Villa Le Calvane.
Montespertoli, via di Castiglioni - paesaggio su Castello Montegufoni.

Il nome Le Calvane risale al 1427, quando Calvano di Luca Calvanesi ne divenne proprietario, dedicandosi alla produzione di vino e olio; nel 1683 Donato Acciaioli riprese possesso della tenuta, che passò poi a Matteo de Frescobaldi nel 1815. Infine, nel 1980 una famiglia svizzera ha comprato Le Calvane e, grazie al supporto di un rinomato enologo, Vittorio Fiore, ha valorizzato i pregi produttivi del territorio fino al 2005. Successivamente la maggior parte dei vigneti è stata affittata ai vicini Frescobaldi e nel 2011 la tenuta è stata venduta ad un piccolo gruppo di imprenditori internazionali e locali, che hanno richiamato Vittorio Fiore, il quale ha iniziato un processo strategico di reimpianto di molti ettari utilizzando principalmente Merlot e Cabernet. Anche la Villa ha subito un’importante ristrutturazione, divenendo un elegante e raffinato resort.

Passiamo oltre un ponticino dove si erge un monumento in ricordo di un giovane partigiano, qui ucciso nel 1944 a soli 28 anni. Facendo una piccola deviazione rispetto al percorso offerto da via di Castiglioni ci inoltriamo con un giro ad anello tra le vigne e, nel fango, individuiamo facilmente le impronte di numerosi cinghiali. Ammiriamo un bellissimo panorama che abbraccia il Castello di Montegufoni e il borgo di Montespertoli con il Castello di Sonnino (che noi conosciamo per averci fatto un suggestivo aperitivo). Siamo immersi tra le vigne di proprietà dei Frescobaldi, che qui hanno piantato prevalentemente San Giovese, con alcuni esperimenti di blend.

Montespertoli, via di Castiglioni - monumento.
Montespertoli, via di Castiglioni - paesaggio.

Poderi

Lungo il percorso ci colpisce innanzitutto la presenza di numerosi poderi: il primo è il Podere Paterno, tipico della mezzadria toscana della fine del Settecento, composta da casa colonica, rustici e aia. Successivamente ne incontriamo altri: il Pino (dell’inizio del ‘700), con un grande albero e dove è possibile individuare il forno della casa (a causa dello stato di abbandono che imperversa) e il Giuncheto (inizio ‘800); anche qui notiamo la tradizionale struttura dei poderi mezzadrili, chiamati “leopoldine”, con una tipica torretta per la colombaia, poiché venivano allevati i piccioni sia per consumo alimentare sia per utilizzare il guano come concime.

Il nostro sguardo può qui spaziare dal Castello di Montegufoni a quello di Poppiano dei Guicciardini; godiamo del paesaggio che scende lungo il versante del torrente Pesa con il paese di San Vincenzo a Torri, riconoscibile con la sua chiesa, e, dietro, Monte Morello. Dall’altro lato abbracciamo con gli occhi la zona di Vinci e di Pistoia, con Monte Albano e persino l’Abetone, mentre a sinistra si stagliano le frastagliate e aguzze Apuane.

Montespertoli, via di Castiglioni - Podere Il Pino.
Montespertoli, via di Castiglioni - paesaggio verso Vinci, Pistoia.

Il Palagio

Ci inerpichiamo su una strana collinetta, che scopriamo essere artificiale; negli anni Novanta sono stati fatti qui degli scavi ed è stato portato alla luce un muro di un antico forte, appartenente ad un palazzo signorile e dove sono stati ritrovati numerosi materiali, soprattutto ceramiche del XV-XVI secolo, ora esposti al Museo di Arte Sacra di Montespertoli. Sebbene la fortificazione dovesse essere presente fin dal Mille (forse antica proprietà dei Conti Alberti), ciò che vediamo oggi è probabilmente il resto di un edificio quattrocentesco appartenuto ai Frescobaldi. La località, chiamata “Il Palagio”, è tristemente in rovina e il muro è invaso da una pianta di biancospino che se ne è completamente appropriata. [Tra l’altro, la ceramica in questo luogo non ci stupisce affatto: siamo a due passi da Montelupo…]

La vegetazione lungo la passeggiata non è molto varia: abbiamo alcune piante di rosa canina, ben riconoscibile grazie alle sue bacche rosse, e querce, tipiche della zona, con ancora alcune foglie morte attaccate ai rami (le perderanno in primavera, quando saranno sostituite dalle nuove). Per il resto i campi sono composti da vigne e olivi; la grande varietà di un tempo si è adesso persa: la mezzadria, infatti, garantiva la presenza di numerose specie di piante poiché i contadini vivevano dei frutti del terreno e dovevano diversificare la produzione. Adesso, invece, sono prevalenti le monocolture e la zona di Montespertoli è famosa per il vino e l’olio.

Montespertoli, via di Castiglioni - Il Palagio.
Montespertoli, via di Castiglioni - rosa canina.

Villa di Castiglioni

Arriviamo alla conclusione del nostro percorso di andata: Villa di Castiglioni, affiancata sul lato opposto da un gruppo di case coloniche conosciute con il nome di Podere Palle. Il complesso è di proprietà della famiglia Frescobaldi ed è una fondamentale testimonianza della storia del paesaggio agrario tra il Settecento e l’Ottocento, quando si venne affermando il sistema di fattoria. La storia della villa è molto antica: viene citata per la prima volta nel 1092 e fu proprietà della famiglia Castiglione; tuttavia, la struttura che vediamo adesso risale al XVI-XVII secolo. Il Podere Palle, ora case abitate, è la parte più antica, probabilmente abitata già nel Cinquecento: in origine era la fattoria e comprendeva sia il palazzo del signore sia gli ambienti produttivi. A metà del Seicento fu costruita la Villa di Castiglioni, destinata al solo uso del proprietario. La struttura rimase invariata nel corso dei secoli e nell’Ottocento la produzione era principalmente di olio e vino, con anche un frantoio con macina e torchio. Fu nel Novecento che il Podere Palle perse la propria funzione e gli ambienti produttivi furono spostati direttamente nella Villa di Castiglioni, che passò nel 1980 ai Frescobaldi e che adesso si presenta come residenza di lusso, mentre la parte adibita a fattoria si trova presso la tenuta di Montagnana, poco distante.

Ci è possibile scorgere solo la facciata: semplice e preceduta da un giardino, con forme tipiche dell’architettura rurale toscana caratterizzata da intonaci chiari e cornici in pietra che ornano finestre e portali.

Montespertoli, via di Castiglioni - Villa di Castiglioni.
Montespertoli, via di Castiglioni - paesaggio.

Cappellina

Oltre la Villa possiamo arrivare ad un piccolo edificio religioso, la Cappellina, della seconda metà dell’Ottocento, con una semplice forma quadrangolare. Appartenuta alla famiglia Frescobaldi, era originariamente la cappella di famiglia con funzione funeraria, in stretta correlazione con la vicina fattoria. Fino a circa la metà del secolo scorso, in occasione delle festività religiose che coinvolgevano la popolazione del luogo, i Frescobaldi aprivano la Cappellina al pubblico e una processione partiva da qui per arrivare alla Chiesa di San Michele a Castiglioni.

Chiesa di San Michele a Castiglioni

Tornando sui nostri passi imbocchiamo una diramazione differente della strada passando davanti ad una graziosa casa rosata e arriviamo alla Chiesa di San Michele a Castiglioni, eretta intorno all’anno Mille su luoghi di culto preesistenti. Fondata per volontà dei Conti Alberti (sì, gli stessi della Rocca di Cerbaia), che controllava la zona nel XI secolo e possedeva il distrutto Castello di Castiglioni, la chiesa sorse come canonica e si caratterizza per uno stile romanico, nonostante le numerose ristrutturazioni a partire dal Duecento, quando fu modificato l’abside e vennero inseriti elementi decorativi in cotto. Nel XIV secolo avvenne un nuovo restauro del tetto e fu costruita la torre di fondo, mentre non è conosciuta l’epoca della realizzazione del campanile, che fu sicuramente ribassato all’inizio dell’Ottocento in seguito ai danni subiti per un terremoto nel 1803. La chiesa, parte fin dal Quattrocento del distretto della Pieve di San Vincenzo a Torri, fu restaurata dopo la Seconda Guerra Mondiale e soppressa nel 1986, quando fu annessa alla Chiesa di San Lorenzo a Montegufoni. Adesso si trova in una proprietà privata, ma, dopo gli Alberti, dall’inizio del ‘500 rimase per lungo tempo sotto il patronato dei Frescobaldi. Purtroppo, è in stato di grande abbandono e dispiace vedere quelle che sembrano destinate a diventare delle tristi rovine…

Sentendo questi nomi, ci viene in mente un collegamento con il Castello di Castiglioni e la vicina Chiesa di San Michele a Cercina… sarà un caso?

Montespertoli, via di Castiglioni.
Montespertoli, via di Castiglioni - Chiesa di San Michele a Castiglioni.
Montespertoli, via di Castiglioni - Chiesa di San Michele a Castiglioni.

La nostra passeggiata sta volgendo al termine: il sole tramonta irrorando il paesaggio con la sua luce aranciata e tutto è avvolto nella calma contemplativa che precede il sopraggiungere delle tenebre. Ci fermiamo sotto alcuni lecci per un piccolo aperitivo: Benedetta ha portato vino locale e dei tarallini! Tra foto e chiacchiere, riprendiamo il cammino: ormai è buio e ci facciamo luce con le torce dei cellulari… Il silenzio, che ci ha accompagnati per tutto il pomeriggio, è ora ancora più denso e profondo.

Un breve tratto in salita, salutiamo il Castello di Montegufoni avvolto nell’oscurità e siamo arrivati alla nostra auto. Sono state tre ore intense, di sorprese, meraviglie e interessanti dettagli alla scoperta di un territorio spesso sconosciuto, soprattutto per chi abita nelle vicinanze e non ha mai tempo (o voglia) per una passeggiata lenta tra storia, natura, curiosità… Vi consigliamo, invece, di regalarvi qualche ora per ammirare la bellezza che ci circonda, magari a due passi da casa oppure in occasione di una gita in Toscana, e farvi accompagnare da una guida attenta, rispettosa e gentile.

Montespertoli, via di Castiglioni - aperitivo.
Montespertoli, via di Castiglioni.

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