Trekking Trentino - Alto Adige Val di Fiemme Viaggi

LO SPETTACOLARE PERCORSO SOTTOSASSA E PONTE SOSPESO

Trekking a Predazzo nella gola scavata dal torrente Travignolo

3 agosto 2021 – 16 settembre 2023

La Val di Fiemme è conosciuta per essere uno dei luoghi più soleggiati delle montagne trentine. Rispetto alla Val di Fassa, che pure è subito accanto, gode di condizioni meteorologiche solitamente più favorevoli ed è raro che piova un’intera giornata o per più giorni consecutivi… La possibilità, però, di un periodo più sfortunato c’è sempre e può diventare l’occasione giusta per esplorare qualche sentiero poco impegnativo ma di grande suggestione. È questo il caso di alcuni percorsi che si snodano vicino a Predazzo e che rimangono di solito sconosciuti alla maggioranza degli escursionisti, attratti dalle cime, dagli impianti e dalle malghe più famose.

Nell’estate del 2021 è stato Lorenzo l’artefice della nostra gita in una giornata piovigginosa (con qualche scroscio e rari momenti di timido sole): è stato lui a scoprire questa chicca nascosta e a dare l’input per ampliare il nostro percorso fino ad arrivare fin quasi a Paneveggio… A settembre 2024 ci siamo tornati con la nostra cagnolina Frida, in un bel pomeriggio di sole, godendoci nuovamente il percorso.

Lunghezza complessiva9 km
Tempi di percorrenza3h
Dislivello213 m.
Grado di difficoltàMolto facile
SCHEDA TECNICA

Uscendo da Predazzo in direzione Bellamonte/Passo Rolle, troviamo quasi subito l’indicazione del camping Valle Verde. Prendiamo la strada laterale e possiamo parcheggiare subito, in corrispondenza del pannello illustrativo che mostra le possibili escursioni nella zona; in alternativa, per evitare a piedi una decina di minuti di strada asfaltata, si può arrivare con l’auto fino al camping e parcheggiare lì. In ogni caso, dalle piazzole per camper e tende proseguiamo a diritto, costeggiando il torrente, che per il momento sentiamo solo scrosciare o di cui intravediamo le acque tra le piante rigogliose.

Arriviamo ad un ponte in cemento, molto basso e affollato di cartelli che avvertono i passanti del pericolo di onde anomale. Attraversiamo il corso d’acqua, che però ci accompagnerà per tutto il nostro percorso: si tratta del torrente Travignolo, autore della spettacolare vallata scavata nella roccia…

Un’altra alternativa di parcheggio si trova proprio qui ed è la più comoda perché proprio all’inizio del sentiero, ma ha pochissimi posti, quindi la consigliamo solo fuori stagione.

Predazzo - sentiero verso il percorso Sottosassa.
Predazzo - sentiero verso il percorso Sottosassa.

La strada sterrata è piuttosto ampia e si mantiene facilmente percorribile per gran parte del percorso (vi è solo una salita con forte pendenza e una strettoia con dei gradini ad un certo punto).

PONTE DELLA LIZZATA

Avviandoci verso la parte più bella del percorso è possibile ammirare le montagne circostanti, i boschi fitti che si aprono su prati verdeggianti attorno a masi e case tipiche. Purtroppo, in questo punto la tempesta del Vaia del 2019 ha colpito notevolmente e non si può non notare ampie radure in cui l’erba cresce tra le radici di enormi abeti divelti. Seguiamo sempre le indicazioni per “Sottosassa” e “Ponte sospeso”: il sentiero è il n. 660; arriviamo all’inizio vero e proprio del percorso, inaugurato in bellezza da un antico ponte di pietra proprio sul torrente.

Questo attraversamento fu costruito nel 1893 in porfido nel punto più stretto del rivo ed è detto della “Lizzata”, dal nome di uno storico maso delle vicinanze; offre una vista dall’alto dei grossi macigni che caratterizzano e delimitano il corso d’acqua. Numerose sono le cascate, mentre muschi e vegetazione ricoprono i massi e gli anfratti, gli alberi crescono sopra le enormi pietre: il tutto rende l’atmosfera pregna della magica grandezza e possanza della natura.

Ponte della Lizzata a Predazzo.
Ponte della Lizzata a Predazzo.

SOTTOSASSA

Iniziamo, quindi, il vero e proprio “Percorso Sottosassa”, che corre accanto al torrente Travignolo, le cui acque hanno scavato tra le rocce di porfido una valle a tratti anche molto stretta. La storica strada fu utilizzata fino all’alluvione del ’66 e si inoltra ancora oggi nella foresta di abeti rossi.

Il sentiero è pianeggiante e con viste spettacolari sul torrente, costeggiato dalle pareti di roccia con diverse striature di colore, dal grigio al rosso al verde dei muschi. In alcuni punti è possibile fermarsi per un pic-nic proprio ad un passo dalle rapide e dalle cascatelle oppure infilare i piedi nelle acque gelide.

Lungo il percorso sono installati anche alcuni pannelli illustrativi, che ci raccontano la storia del luogo e ciò che di esso hanno detto alcuni personaggi e scrittori, come W. White, viaggiatore e scrittore inglese, che tra il 1869 e il 1875 si trovò in Trentino e descrisse anche la gola di Predazzo, sorprendendosi della pazienza dei lavoratori nello scavare il porfido. Tutte le cave erano di proprietà della Magnifica Comunità di Fiemme e il materiale estratto contribuì, tra le altre opere, alla costruzione del Ponte Europa nel Tirolo del nord. Fino al 1949 l’estrazione del porfido veniva realizzata a mano e solo successivamente, grazie all’uso di mezzi meccanici, questa operazione divenne meno dura.

Percorso Sottosassa a Predazzo.
Percorso Sottosassa a Predazzo.
Percorso Sottosassa a Predazzo.

Negli anni le cave assicurarono molto lavoro anche ad operai provenienti da fuori provincia, soprattutto dal veronese. Successivamente all’alluvione del 1966, che distrusse tratti di strada e ponti, ebbe fine l’estrazione del porfido di Sottosassa. Tuttavia, i segni dei tagliapietre si rinvengono tuttora nelle pareti verticali, oggi utilizzate come palestra di roccia.

L’affascinante falesia di Sottosassa si sviluppa lungo la destra orografica del torrente e le pareti rocciose sono uno spettacolo alla vista, ma pure, in un punto, meta per chi pratica l’arrampicata verticale. Le vie sulla roccia sono ben 40, con diversi gradi di difficoltà e una lunghezza da 10 a 30 metri. Il porfido è contraddistinto da nette fessure e placche verticali, lisce come un biliardo, che esigono doti di tecnica in fessura e di forza e resistenza di dita.

Percorso Sottosassa a Predazzo.
Percorso Sottosassa a Predazzo.

Una leggenda

Una leggenda popolare narra che un tempo un gigante viveva in questi luoghi, che erano da lui custoditi. Forte come una roccia, aveva lunghi capelli cangianti con il colore delle stagioni, bianchi in inverno, verdi in primavere e in estate e rossi, arancioni e bruni in autunno. La sua voce si accordava con il canto degli uccelli e lo scroscio delle acque del torrente Travignolo.

Egli viveva in armonia con la natura, ma un giorno uno spirito malvagio decretò che tutto dovesse finire: gli uccelli tacquero, il rio si prosciugò, gli alberi si ammalarono e il vento smise di soffiare. Era necessario un grande sacrificio perché tutto tornasse fertile e vivo come prima: il generoso custode offrì così i propri capelli per le chiome degli alberi, la forza per le montagne, la voce agli animali e le lacrime per il torrente. Il gigante sparì, ma continuò a vivere in ciò che aveva protetto con tanto impegno e amore.

Percorso Sottosassa a Predazzo.
Percorso Sottosassa a Predazzo.

PONTE SOSPESO

Giunti alla fine del percorso ci troviamo davanti ad una salita ripidissima: qui c’è l’indicazione inequivocabile per il Ponte Sospeso. Ci facciamo coraggio e scaliamo la strada in forte pendenza, fortunatamente lastricata. In pochi minuti arriviamo ad una casa con un grande giardino davanti e una bella fontanella di legno scolpito; qui vi è una struttura in legno con tavoli e una pista per le bocce. Noi ci siamo fermati a mangiare approfittando del riparo sulla strada del ritorno ed è un’oasi di calma, fuori dal sentiero vero e proprio e immersa nel verde del prato.

Proseguiamo per l’ultimo tratto di salita a gradini e arriviamo ad un bivio: a sinistra si va a Bellamonte, mentre a destra si procede verso Paneveggio, e ovviamente la nostra meta, il Ponte Sospeso (sentiero n. 342A). Vi si giunge dopo circa quindici minuti di tranquilla passeggiata nel bosco e ne vale davvero la pena!

Ponte Sospeso sul torrente Travignolo - Federica e Frida.
Ponte Sospeso sul torrente Travignolo.
Ponte Sospeso sul torrente Travignolo - Lorenzo, Federica e Frida.

Lo spettacolare ponte di funi, realizzato nel 2014, è lungo 37 metri (40 secondo altri cartelli) e ad un’altezza di circa 20 (o 25) metri sul letto del torrente Travignolo. Composto da doppie assi in legno di larice è bello anche da vedere, così incastonato nella natura ed è un’attrazione per grandi e piccini. Ondeggia un po’, come tutti i ponti tibetani…

Da qui sarebbe possibile proseguire fino ad arrivare al Lago di Paneveggio, ma noi preferiamo rientrare perché il tempo promette un bel temporale. Facciamo, quindi, a ritroso la medesima strada, che è pure costeggiata di piante di lamponi; se si vuole variare un poco è possibile non attraversare il ponte Lizzata ma proseguire diritto: si arriverà ugualmente al parcheggio del camping.

Ponte Sospeso sul torrente Travignolo.

Consigliamo questo itinerario perché semplice e alla portata di tutti; può essere un’ottima gita nei giorni di tempo incerto (dopo le piogge il torrente è ancora più bello e impetuoso) e quando vi è grande calura perché è una meta particolarmente umida e fresca.

Se vi piace la zona e volete prolungare il percorso oppure esplorare meglio quest’area, vi consigliamo il Trekking Cava de le Bore, che parte proprio dal medesimo punto.

INFORMAZIONI


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