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“CUORI IN TRASFERTA” DI ALISON LURIE

Un romanzo intelligente e arguto

AGOSTO 2023

Trovata casualmente tra i libri usati (la medesima volta in cui ho recuperato “La ragazza di Bube”), questa edizione fresca di stampa nel 1987, è capitata tra le mie mani e mi ha catturata per il titolo e per la presenza di una traccia del precedente proprietario, una ricevuta di trasporto di un altro volume, rimasta tuttavia intrappolata tra le pagine di questo romanzo.

Dopo un primo tentativo interrotto a luglio, ho ripreso a leggere Cuori in trasferta nel mese di agosto e ha accompagnato la mia vacanza di Trentino, dove ho solcato le pagine in modo sorprendentemente più spedito, sebbene il libro non mi abbia mai appassionata davvero.

  1. Trama;
  2. L’autrice;
  3. Cosa ne penso?

Iniziamo con il titolo, che mi ha subito attratta, ma che è forse un po’ ingannevole, una traduzione molto diversa rispetto all’originale inglese. “Cuori in trasferta” richiama una dimensione calda, romantica; vi è l’elemento del viaggio e del luogo estero rispetto alla propria casa, ma l’attenzione è puntata sui sentimenti, sulla sfera degli affetti. Il titolo originale, “Foreign affairs” richiama un’atmosfera un po’ differente e che meglio si confà al tono e agli argomenti del romanzo; una traduzione letterale potrebbe essere “affari all’estero” ed effettivamente i due protagonisti si trasferiscono per alcuni mesi dagli Stati Uniti all’Inghilterra per lavoro. Tuttavia, non dobbiamo dimenticare che “affairs” sono anche le “relazioni”: i personaggi intrecciano due storie amorose, mentre sono a Londra. Questo gioco di parole (o almeno io l’ho inteso come tale) è completamente assente nella traduzione italiana… ed è un peccato!

La storia si incentra su due protagonisti, colleghi di lavoro e la cui storia è solo in piccola parte intrecciata: Vinnie e Fred sono in trasferta a Londra per compiere approfondimenti letterari sulle materie che insegnano all’università. Le loro vicende, per la maggior parte del tempo parallele, si intersecano in alcuni punti fondamentali soprattutto per Fred. Ciò che accomuna entrambe le loro storie è la caratterizzazione del viaggio e della permanenza in Inghilterra come una parentesi di vita: apparentemente niente è immutato quando fanno ritorno in America, ma, scavando più nel profondo, qualcosa è diverso in loro. [ATTENZIONE SPOILER!] Dopo la burrascosa relazione con un’attrice inglese, Fred perdonerà la moglie, mentre Vinnie avrà scoperto cosa significa amare ed essere ricambiati.

Tuttavia, se qualcosa è cambiato, molto è rimasto uguale: Fred è costantemente animato da uno slancio ottimistico verso il futuro e Vinnie rimane vittima della propria malinconia. Le esperienze vissute, però, hanno aperto loro gli occhi: il giovane e promettente professore universitario ha scoperto l’Inghilterra e avuto una nuova prospettiva sul teatro e sugli attori, ambito di cui tratta nelle proprie ricerche; la matura insegnante e ricercatrice di filastrocche popolari riesce in parte a ribellarsi dal giudizio della gente e dal perbenismo snob degli inglesi, che per la prima volta le appare privo della maschera romantica e perfetta da lei stessa attribuitagli.

Come ho accennato, non è un romanzo che mi abbia davvero entusiasmata, ma non posso non apprezzarne la capacità letteraria, l’abilità costruttiva della trama, la sapienza di riferimenti culturali. Non mi stupisce, quindi, che abbia vinto il Premio Pulitzer nel 1985 e che la critica gli abbia conferito un posto tra i classici della letteratura americana.

Proprio alla tradizione letteraria strizzano l’occhio i due personaggi principali: due “innocents abroad” dei nostri giorni, tipici personaggi della grande tradizione iniziata da Henry James e Edith Wharton e qui traslati dalla buona società dell’inizio del secolo all’ambiente universitario americano.

Cuori in trasferta costituisce una lettura divertente e piacevolmente ammiccante, basata su una satira di costume bonaria e frizzante, rivolta sia all’ingenuità e alla provincialità degli immigrati sia al pretenzioso snobismo dei residenti inglesi.

L’unica pecca per una lettrice come me è che a volte nelle pagine troviamo un po’ troppa arguta intelligenza e ben poco cuore. Per questo il titolo è così ingannevole! Nel romanzo aleggia una freddezza leggermente cinica e disillusa, frutto di una razionalità dominante e implacabile: si ride di situazioni grottesche ma realistiche, si storce la bocca in un sorriso tirato di fronte all’amarezza di qualche personaggio o episodio ridicolo. I protagonisti, alla fine, riscoprono la propria identità, ma senza grandezza, rimanendo per me vagamente insulsi, vittime di un narratore che concede poco spazio alla compassione. Privo di sentimentalismi, il romanzo ci mostra uno spaccato ben costruito e ironico dei frammenti di due vite.

TRAMA


I due protagonisti, Vinnie Miner e Fred Turner, sono due insegnanti che si recano in Inghilterra a trascorrervi un anno sabbatico. Lei, ultracinquantenne, bruttina, anglofila ostinata, esperta di letteratura infantile pur non amando affatto i bambini, ha in progetto una ricerca sulle filastrocche; lui, giovane, ingenuo, bellissimo, approfondirà i suoi studi su John Gay, poeta inglese del diciottesimo secolo. All’entusiasmo con cui Vinnie affronta l’agognato soggiorno londinese si contrappongono lo spaesamento e la desolazione di Fred, il cui disagio è acuito dal recente abbandono da parte della moglie. Ma le brume londinesi hanno in serbo non poche sorprese per i due protagonisti, prima fra tutte quella di un incontro amoroso che lascerà in entrambi importanti tracce.

ALISON LURIE

Nata a Chicago nel 1926, Alison Lurie è stata una scrittrice di grande successo, le cui opere sono state accolte con entusiasmo sia dal pubblico sia dalla critica. Nel 1978 ha vinto il premio dell’American Academy and Institute of Arts and Letters, mentre nel 1985 Cuori in trasferta le ha fruttato l’ambitissimo premio Pulitzer; si tratta del primo suo libro pubblicato in Italia, dopo l’ambito riconoscimento della critica USA.

Alison Lurie è stata professore di inglese presso la Cornell University di Ithaca, New York, e ha scritto 11 romanzi e opere per l’infanzia, oltre ad alcuni saggi tra cui uno sulla psicologia della moda (Il linguaggio dei vestiti). Alcune sue opere sono state trasposte in film per la televisione. È morta a Ithaca nel 2020.

IL LIBRO

Alison Lurie, Cuori in trasferta, Feltrinelli Editore, Milano, 1987 (prima edizione 1986).
> https://www.ibs.it/cuori-in-trasferta-libri-vintage-alison-lurie/e/2560846363694


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