Fiabe Libri

“I RACCONTI DEI CAVALIERI CROCIATI” DI DEDA PINI

Cronache di valore, battaglie e strategie

DICEMBRE 2023

Ho trovato questo bel volume del 1962, alla sua quarta ristampa, in una scatola accanto al cassonetto della spazzatura. Insieme ad esso, ho raccolto il romanzo di Livio Garzanti, L’amore freddo, che ho già letto, e alcune lettere indirizzate alla precedente proprietaria. Non appena mi è capitata tra le mani questa raccolta di storie ho capito immediatamente che dovevo prenderla: l’edizione è ben curata, la scrittura grande, che riempie la pagina spessa, un po’ ingiallita, mentre alcune illustrazioni decorano episodi salienti con colori vividi e figure abbozzate.

  1. Sinossi;
  2. L’autore;
  3. Cosa ne penso?

Per la lettura di questo volume, ho atteso il mese di dicembre, l’avvicinarsi delle festività natalizie, l’atmosfera di magia che spesso le accompagna… In realtà, avrei potuto non farlo: il libro non è affatto come mi aspettavo. Nella mia mente si trattava di una raccolta di favole sui paladini delle Crociate, una serie di leggende e racconti popolari sulle loro grandi gesta. L’autrice, invece, sembra voler scrivere una vera e propria cronaca, seppure non priva di alcuni elementi fantastici, come le apparizioni di cavalieri o le visioni profetiche e miracolose.

Deda Pini, I racconti dei cavalieri crociati, illustrazioni di F. Faorzi.

Un punto sicuramente a sfavore del libro risiede nello stile della scrittura: semplice e lineare, che tende all’elenco dei fatti con una sovrabbondanza di nomi e poco spazio lasciato ai dettagli, quasi nessuna attenzione alla creazione di un’atmosfera cavalleresca, romantica, magica… Persino la maggioranza dei combattimenti è descritta in modo scarno e senza particolari impeti patetici.

Pare di leggere una vera cronaca storica, interrotta solo da alcuni commenti del narratore: sembra utile per scopi didattici, da aggiungere al materiale sulle Crociate utilizzato nelle scuole. A ciò contribuisce il fatto che vengono appuntate alcune date cruciali, specificando gli anni di svolgimento di episodi salienti e talvolta persino il giorno esatto di alcuni eventi.

In effetti, potrebbe essere un volume immaginato con un intento non solo ludico, ma anche didattico. Non a caso, i destinatari individuati fin dalla prefazione sono “i ragazzi”, ai quali si vogliono raccontare vicende storiche realmente accadute: “Ecco ora per voi le gesta maravigliose che quelle leggende ispirarono ai cavalieri della Croce, ed io vi dico che in questi loro racconti nulla è che non sia vera vita vissuta”. Così scrive l’autrice sotto la dedica ai ragazzi.

Da questa prospettiva, il manuale diventa più prezioso e interessante…

Due altri aspetti mi hanno colpita: in alcuni racconti, i cui protagonisti sono personaggi importanti, come Riccardo Cuor di Leone, la cronaca lascia maggiore spazio a tali figure e si dilunga in maggiori dettagli e aneddoti più piacevoli. Inoltre, sebbene il narratore sia chiaramente dalla parte dei paladini cristiani, giudica in modo imparziale il valore dei saraceni e le incapacità di alcuni cavalieri e re dell’Occidente.

“Guardatevi, sire, dal finire con vergogna ciò che con gloria cominciaste!”

p. 143

Ciò che davvero è importante è l’onore, da entrambe le parti; per questo è possibile rispettare il nemico, inviargli doni, omaggiarlo con sontuosi ricevimenti e persino accordarsi con lui. Infatti, sempre nella prefazione, il narratore chiarisce che parlerà della vita di poverissimi (soprattutto nella prima Crociata), “principi e baroni, eroi e santi; uomini, infine, con tutto il bene il male che avevano nel cuore”. Seppure combattenti sotto il segno della Croce, investiti da Dio stesso della loro missione, non sempre i cavalieri cristiani e i re si comportano degnamente: tessono insidie, covano gelosie, mancano di rispetto, si dimostrano inetti, sono spinti da eccessi di arroganza… Viceversa, importanti guerrieri, capitani e governanti saraceni possono mostrare pietà, clemenza, saggezza e giustizia.

Deda Pini, I racconti dei cavalieri crociati, illustrazioni di F. Faorzi.


All’interno del libro, viene ripetuto più volte che il Diavolo non amò mai la pace e la tranquillità e seminò zizzania tra gli alleati. Il narratore, con arguzia e distacco, giudica duramente i risultati di queste trame maligne, i tradimenti e i disonori che esse procurano.

Infine, mi sembra interessante notare come le prime crociate diano risultati ottenuti con la spada, le battaglie, mentre le ultime si basano maggiormente su accordi e strategie. I racconti coprono tutte e otto le Crociate, includendo anche quella di Pietro l’Eremita, cosiddetta dei “senza averi”, cioè dei poverissimi, che per primi arrivarono in Terra Santa. Mi è piaciuta molto l’idea di seguire le vicende, le battaglie e gli atti di valore di uno dei personaggi del primo racconto, il quale, di umili origini, viene insignito cavaliere e partecipa con entusiasmo a numerosi episodi della I Crociata.

Contribuisce notevolmente al mio gradimento del libro il fatto che esso sia arricchito da belle illustrazioni, molto adatte allo stile un po’ arcaico del racconto…

Deda Pini, I racconti dei cavalieri crociati, illustrazioni di F. Faorzi.

SINOSSI

Il libro riassume in 14 racconti le otto Crociate cristiane in Terra Santa, narrando le gesta di cavalieri e regnanti, le battaglie, le strategie e gli accordi con i saraceni.

DEDA PINI

Fiorentina di nascita, è vissuta a lungo a Bologna e si è dedicata alla letteratura giovanile e alla sua critica; ha pubblicato raccolte di fiabe e leggende per bambini e opere di divulgazione storica per ragazzi, vincendo alcuni premi letterari. Ha collaborato con vari giornali. Tra le sue opere pubblicate, sono degne di nota Lunga notte di Romì (1971), Le gesta dei Carolingi (1975) e Il romanzo dell’elettricità (1994).


IL LIBRO

Deda Pini, I racconti dei cavalieri crociati, illustrazioni di F. Faorzi, Bemporad-Marzocco, Firenze, 1962
(IV ristampa – prima pubblicazione 1951).


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