Trekking Trentino - Alto Adige Viaggi

TREKKING ALLE PIRAMIDI DI SEGONZANO

Meraviglie geologiche e la Cascata del Lupo in Val di Cembra

Mercoledì 27 luglio 2022

Ogni viaggio in Trentino, tornando dalla Val di Fiemme, dove abbiamo una “base” a Cavalese, vediamo l’indicazione per le Piramidi di Segonzano e Lorenzo mi dice: “La prossima volta ci andiamo: ti piacerebbero!”. Dopo quattro anni è divenuto sufficientemente chiaro che non avremmo mai costruito un viaggio di ritorno fermandoci a visitare questa celebre e affascinante attrazione, così, in un giorno che prometteva pioggia, abbiamo deciso di dedicare una mattinata alle Piramidi di Segonzano, che abbiamo ammirato con un breve trekking, piuttosto semplice, e di cui abbiamo scoperto molte informazioni… A questa avventura abbiamo abbinato la visita ad un altro spettacolo della natura, la vicina Cascata del Lupo.

Piramidi di Segonzano - mappa.
Lunghezza complessiva4 km
Tempi di percorrenza2h30min
Dislivello376 m.
Grado di difficoltàFacile
SCHEDA TECNICA
Piramidi di Segonzano - Gruppo 2.


IL PERCORSO

Partiamo con grande calma e arriviamo verso le dieci al parcheggio, che fortunatamente è ancora piuttosto sgombro di auto. Le indicazioni per le Piramidi di Segonzano sono abbastanza evidenti lungo tutta la strada che serpeggia tra le montagne, dalla quale si godono delle rilassanti vedute sulla Val di Cembra, sui boschi verdeggianti, i paesini arroccati e i famosi vigneti. Ulteriore aiuto per chi teme di perdersi è il fatto che le Piramidi si trovano proprio nel comune omonimo, dal cui abitato usciamo leggermente per parcheggiare la macchina proprio di fronte al punto ristoro e alla biglietteria.

Ecco, questa è forse l’unica pecca dell’intero percorso: l’accesso è a pagamento. Non siamo certi che non sia possibile accedere da altri ingressi, posti un poco sopra, e che sono gratuiti, ma in teoria tutti dovrebbero fare il biglietto di 3 euro (2 per il ridotto). Capiamo la necessità di manutenzione e il fatto che l’itinerario sia attrezzato, ma forse, proprio in virtù di questo pagamento, il sito potrebbe godere di una maggiore cura.

Polemiche a parte, la signora alla biglietteria è molto gentile e ci dà un suggerimento: meglio dirigerci verso i Gruppi 2 e 3 delle Piramidi, poiché il sentiero per il primo è accidentato. La maggioranza degli avventori ha seguito il consiglio, ma noi no. E, in effetti, se non vi disturba fare un po’ di salita e di fatica in più e non avete paura delle strade sconnesse, vale la pena arrivare al punto panoramico subito oltre il Gruppo 1 per godere di uno dei panorami migliori dell’interna visita!

Ma andiamo con ordine.

Piramidi di Segonzano - mappa.

Passato il punto informazioni (e il fondamentale WC), cominciamo a salire su un sentiero di ciottoli e ci troviamo presto ad una diramazione: a sinistra il sentiero procede verso il Gruppo 1, mentre a destra arriviamo al secondo e al terzo. Noi proseguiamo in senso crescente: la strada sale bruscamente ed è il tratto più faticoso dell’intero trekking; tra l’altro, siamo immersi nella vegetazione e le Piramidi del Gruppo 1 sono le più brutte… Sono più tozze e prive del tipico masso che fa loro da cappello e che le rende così caratteristiche. Tuttavia, non bisogna scoraggiarsi: poche decine di metri più avanti arriviamo ad un incredibile punto panoramico da cui è possibile ammirare tutta la catena del Gruppo 2, che ci appare di fronte e di cui possiamo cogliere l’incredibile altezza.

Vale la pena fermarsi per godere il possente spettacolo e, infatti, c’è un comodo tavolo da pic-nic per una sosta. Quando siamo appagati, torniamo sui nostri passi e scendiamo il ripido sentiero fino a trovarci nuovamente al bivio, dove prendiamo a destra e, dopo un bello spazio verde molto curato, ricomincia la salita su quella che sembra una mulattiera e che serpeggia tra gli alberi. Per alleviare la fatica, è possibile fermarsi a leggere i tanti pannelli esplicativi che raccontano la storia delle Piramidi di Segonzano, curiosità e caratteristiche.

L’altro meraviglioso punto panoramico è quello posto sopra il Gruppo 2 delle Piramidi: vi si accede con una serie di scale in legno, che terminano con una lunga terrazza, da cui ci si affaccia non solo sulle impressionanti strutture geologiche, ma anche sulla Val di Cembra, di cui intravediamo montagne e paesi. Da qui è possibile ammirare da vicino i massi e la pelle granulosa delle Piramidi, che ci appaiono in tutta la loro monumentale possanza. Rimaniamo incantanti e stupefatti di fronte al prodotto inusuale di secoli di creazioni e trasformazioni…

Piramidi di Segonzano - itinerario.
Piramidi di Segonzano - Gruppo 1.

Torniamo sul sentiero e arriviamo all’ultimo gruppo di Piramidi, facendo prima tappa ad un altro punto panoramico, da cui possiamo ammirare il terzo insieme di torri di terra e pietre. Continuando a salire, la strada alterna tratti con gradini, ponticelli, sassi e semplice bosco: alla fine, ci aspetta una grande area pic-nic con tavoli di legno circondati da una staccionata e cartelli intimidatori con il divieto di oltrepassarla. Il Gruppo 3 delle Piramidi di Segonzano è proprio sotto di noi, ma non è visibile da questo spazio… Se vogliamo godere della sua bellezza, dobbiamo necessariamente proseguire e avvistare le torri dall’alto, pinnacoli aranciati nel verde degli alberi.

Non ci sono molti turisti, così decidiamo di fermarci ad uno dei tavoli per uno spuntino, prima di tornare sui nostri passi e scendere nuovamente fino alla biglietteria. Da qui, prendiamo l’auto e in circa cinque minuti arriviamo ad uno spiazzo dove parcheggiamo per vedere la spettacolare Cascata del Lupo.

Piramidi di Segonzano - panorama.
Piramidi di Segonzano - Gruppo 2.

LE PIRAMIDI DI SEGONZANO

Le Piramidi di Segonzano o Piramidi di Terra sono un fenomeno unico in Trentino: arrivano a 20 metri di altezza e hanno una fisionomia particolare e caratteristica, a “canna d’organo”, nella maggioranza dei casi anche con un cappello formato da una grossa pietra di porfido.

Come si sono formate? La loro origine risale al periodo Quaternario, quando i ghiacciai del torrente Avisio abbandonarono nella valle enormi depositi morenici, composti da materiale finissimo, ciottoli e grandi sassi. Essi provenivano dalle montagne, che il ghiacciaio aveva progressivamente eroso. L’azione dell’acqua nel corso dei millenni, in particolare delle gocce di pioggia, ha scolpito le forme del territorio, agendo in modo diverso grazie alla composizione mista dei materiali di cui esso è fatto. In questo modo si sono formate le Piramidi, che non sono state erose poiché all’interno presentano massi resistenti.

Piramidi di Segonzano - Gruppo 2.
Piramidi di Segonzano - Gruppo 2.

Diventa, quindi, chiaro il perché della forma piramidale: i coni sormontati da pietre sono le strutture più alte; i coni privi di masso sono molto più bassi perché non sono protetti dall’erosione. Un’altra forma tipica è quella a cresta, ovvero una lama di terreno seghettato e affilato, formatasi in seguito all’assottigliamento dello spartiacque, compreso tra due canaloni. Le Piramidi più spettacolari sono, a mio parere, quelle raggruppate a “canne d’organo”, come è evidente soprattutto nel Gruppo 2.

Il “cappello” è la maggiore protezione dell’alta torre e la sua forma può essere più o meno utile per garantire la durata e l’esistenza della piramide stessa: è meglio, infatti, che il masso sia un lastrone un po’ squadrato e leggermente inclinato verso valle, così da costituire un tetto naturale. E se cade? La piramide assume da prima una forma appuntita, che viene facilmente erosa dall’acqua… Può ancora salvarsi, ma solo se al suo interno vi è un altro masso, che diventerà il nuovo “cappello”. Queste pietre sono davvero impressionanti: basti pensare che una piramide del secondo gruppo ha un “cappello” il cui peso è stato stimato in circa 100 quintali!

Infine, anche la copertura vegetale ha un ruolo importante nella conservazione di queste strutture, perché modera l’erosione dell’acqua grazie all’azione di radici, muschi e foglie che trattengono la terra.

Piramidi di Segonzano - Gruppo 2.
Piramidi di Segonzano - Gruppo 3.

A parte il trascorrere dei secoli e la pioggia, altri pericoli hanno attentato all’esistenza delle Piramidi di Segonzano, come il forte terremoto del 1976 in Friuli Venezia Giulia, che ha decapitato molte torri. Ulteriore nemico è l’uomo (chi poteva dubitarne?); ad esempio, durante la Grande Guerra vennero fatte qui delle esercitazioni con i cannoni, sparando proprio ai “cappelli”.

L’essere umano, però, è intervenuto anche a protezione delle Piramidi di Segonzano. Alla fine dell’Ottocento, in seguito ad una grande alluvione (1882), il governo austriaco costruì grossi muraglioni, visibili ancora oggi lungo il percorso.

Purtroppo, le Piramidi sembrano destinate a scomparire: alcuni documenti conservati al Museo di Storia Naturale di Trento ci mostrano l’aspetto del luogo nel 1959 e confrontando il numero di piramidi con quelle di adesso appare evidente che molte di esse sono scomparse.

Oltre all’interessantissimo aspetto scientifico, le Piramidi di Segonzano sono inoltre legate alle arti e alle suggestioni popolari. Per il primo caso, vale la pena citare il pittore Albrecht Dϋrer, che dipinse alcuni acquerelli sulla Val di Cembra, uno di essi raffigurante il bosco con una piramide al centro.

Piramidi di Segonzano - Gruppo 2.
Piramidi di Segonzano - Gruppo 3.
Piramidi di Segonzano.

Inoltre, luoghi del genere non possono non essere oggetto di storie e leggende: quando il sole colpisce le piramidi, infatti, esse assumono la forma di un castello delle fate. La tradizione popolare racconta che dei folletti frequentavano le foreste della valle, finché un giorno furono pietrificati in colonne di terra per punizione per la loro noncuranza… Una cosa è certa: non possiamo ammirare le Piramidi senza rimanerne profondamente impressionati e affascinati!

LA CASCATA DEL LUPO

Appagati dalla meraviglia delle Piramidi di Segonzano, ma ancora curiosi, abbiamo deciso di fare tappa anche ad un altro spettacolo della natura. In totale onestà (come al solito), ammetto che noi siamo arrivati in auto, ma è possibile anche immaginare un itinerario completamente a piedi che collega la biglietteria fino alla Cascata del Lupo e oltre…

Riprendendo la macchina dal parcheggio, in meno di cinque minuti giungiamo all’inizio della strada forestale delle Strente; uno spiazzo si apre proprio vicino alle indicazioni e, fortunatamente, è difficile sbagliare. Da qui, passeggiamo per una decina di minuti all’ombra della vegetazione e ci godiamo un bel clima fresco… Ben presto arriviamo al corso d’acqua e iniziamo a distinguere il forte scroscio della cascata.

Cascata del Lupo.
Cascata del Lupo - Lorenzo e Federica.
Cascata del Lupo.

La gola, molto stretta, è intagliata nel porfido e culmina con uno sbalorditivo salto dell’acqua di ben 36 metri, tra pietre, muschi e licheni dai colori sgargianti.

Il posto è tranquillo e refrigerante: non ci sono turisti e si gode di una notevole frescura persino nelle giornate più torride… Cosa desiderare di più?

In conclusione, la visita alle Piramidi di Segonzano e la rilassante sosta alla Cascata del Lupo sono una (o due, perché no?) mete ideali anche in piena estate, ma possono essere apprezzate più o meno in tutte le stagioni.

Cascata del Lupo - corso d'acqua.
Cascata del Lupo - Federica.


INFORMAZIONI


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