L’anello “Leggende della Val di Fiemme” per l’estate e l’inverno
La città di Cavalese è uno degli snodi principali della Val di Fiemme, luogo di shopping e di passaggio, spesso non riceve tutta l’attenzione che meriterebbe… Di solito, infatti, si prende qui un alloggio, ma poi si preferisce una passeggiata fuori dal paese. Al contrario, noi ci siamo dedicati a scoprire alcuni itinerari cittadini, adatti anche ai bambini e splendidi in tutte le stagioni.
Uno di essi è senza alcun dubbio quello che viene chiamato “Leggende della Val di Fiemme” e che prevede una salita per godere dello splendido panorama sul paese e sulle montagne circostanti. Si tratta di un itinerario particolarmente accattivante per i bambini in quanto vi sono statue e installazioni in cui vengono narrate le antiche fiabe della valle, ma anche per chi ama la magia delle leggende e per chi semplicemente vuole osservare Cavalese da una prospettiva inedita.
Inoltre, il percorso è perlopiù sconosciuto e permette di godere di una bella tranquillità e del relativo silenzio anche durante i periodi più caotici e turistici dell’anno…
Partiamo quasi dal centro di Cavalese e ci incamminiamo verso la pagoda che si intravede sullo sperone che domina il paese. Lungo via Montebello troviamo una scalinata che zigzaga tra la roccia; ai piedi di essa un pannello illustrativo mostra il percorso: scansionando il qrcode inciso o andando sul sito della Merlino DreamLab è possibile scaricare una bella brochure che illustra e guida il percorso. In questo manualetto sono presenti disegni e narrazioni, che possiamo ritrovare anche sulle tavole stampate durante la passeggiata.
La prima è subito lungo la salita: la fontana di Pergolazzo, prosciugata, secondo la leggenda, da una terribile bestia che fu gabbata da dei boscaioli. Il mostro, infatti, fu da essi avvelenato e cercò sollievo bevendo tutta l’acqua della sorgente.
Arrivati alla pagoda possiamo riposarci e godere dell’incredibile vista su Cavalese: lo sguardo spazia sulle montagne e sulla valle, fino ai comuni delle Ville di Fiemme.
Proseguiamo quindi lungo la strada asfaltata a destra: quasi immediatamente lasciamo il bosco e ci troviamo tra i campi. Alla nostra sinistra, una scultura lignea e dei secchi colorati appesi agli alberi ci ricordano la storia della “caora barbana”, una capra posseduta dal demonio e che arrecava enormi danni agli abitanti della valle con le sue scorribande.
Percorrendo la via lo sguardo si allarga sulla valle e in particolare sui monti del Cucal, verdeggiante, e di Cornacci, con la sua caratteristica forma rocciosa. In corrispondenza di un ampio pascolo di vacche (vediamo la fattoria poco più lontano), giriamo a destra, dove vi è anche l’indicazione di un parcheggio.
Qui notiamo subito un’altra statua di legno, stavolta policromo, che rappresenta la triste storia della regina delle Lodrie, ovvero delle lontre e di come il loro accordo con un giovane pescatore fu rotto dalla tracotanza della sua fidanzata, per la sciagura di tutti.
Scendiamo lungo il sentiero e ci ritroviamo in un parco con un bel prato e una torretta colorata. Tra l’erba troviamo un’altra installazione che racconta la leggenda dell’espiazione dello spirito di un uomo avido, costretto per punizione a trascinare in eterno un pesante tronco. Il consiglio è quello di affacciarsi per godere ancora una volta del panorama su Cavalese, ancora meglio visibile perché siamo più in basso, e di salire sulla stretta scala che conduce ad un terrazzo proprio sulla cima della costruzione.
Qui occorre fare un poco di attenzione: rispetto alla torretta, infatti, proseguiamo a destra, costeggiando la staccionata e il panorama sulla sinistra. Il sentiero non è immediatamente visibile, ma si giunge presto ad una discesa con alcuni gradini. Ci immergiamo nuovamente nel bosco.
Continuiamo lungo il sentiero e prestiamo cura di individuare l’installazione successiva, che ci aiuta a proseguire correttamente, lungo un’altra discesa, fino ad arrivare ad un sentiero pianeggiante. Ci dirigiamo a destra: i rami degli alberi formano un grazioso tetto sopra le nostre teste e, se procediamo in silenzio, è possibile vedere numerosi scoiattoli e tipologie di uccelli. Questo tratto è molto suggestivo e ricco di storia: osserviamo prima una targa commemorativa incastonata nella parete rocciosa e poi la piccola ma impressionante falesia di Montebello.
Lungo la strada, coperta da un ricco reticolo di rami degli alberi, ci fermiamo a scoprire le ultime leggende della Val di Fiemme e raggiungiamo la via asfalta, poco sopra l’inizio del nostro percorso. Qui ci attende l’ultimo personaggio della nostra passeggiata: El Salvanel, una creatura bizzarra, un folletto piccolo e agilissimo, amante degli scherzi e molto curioso. Il suo animo buono lo spingeva ad aiutare chi si trovasse in difficoltà, salvando spesso la vita ai boscaioli della valle; a volte, però, era dispettoso e si divertiva legando le code dei cavalli, rompendo le campane degli animali al pascolo o nascondendo oggetti e attrezzi da lavoro.
Da qui compiamo gli ultimi passi in discesa e ci ritroviamo in paese, chiudendo il nostro percorso ad anello. Accessibile a tutti, questa passeggiata è un ottimo modo per scoprire di più di Cavalese, trascorrere alcune ore tra leggende, tradizioni, incredibili panorami, storia e natura.
INFORMAZIONI
- Percorsi outdoor illustrati: https://www.merlino-dreamlab.com/
- Guida “Leggende di Fiemme” in PDF: https://www.merlino-dreamlab.com/leggende/PercorsoLeggendeValDiFiemme-v3-web.pdf
- Falesia di Montebello: http://www.climbook.com/falesie/1708-val-di-fiemme-cavalese-palestra-di-montebello-alta
- Informazioni turistiche Cavalese: https://www.visitfiemme.it/it/more-info/fiemme/mercati/Ufficio-Informazioni-di-Cavalese_isd_91291
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