Toscana Toscana - Trekking Viaggi

TREKKING ALLA ROCCA DI CERBAIA

Un percorso ad anello dal Ponte di Cerbaia alla Chiesa di San Michele

Domenica 28 agosto 2022

Ecco un trekking piuttosto semplice, in cui ci siamo cimentati con una coppia di amici. Partendo dall’antico Ponte di Cerbaia sul fiume Bisenzio saliamo nel bosco per godere di una suggestiva vista sulla Rocca di Cerbaia, proseguiamo fino alla Chiesa di San Michele a Montecuccoli e chiudiamo il nostro giro ad anello visitando le rovine della fortificazione, resa celebre dalla Commedia dantesca… Per completare la gita, abbiamo pranzato con un menu fisso straordinariamente abbondante e di ottima qualità all’agriturismo The Sheep House.

Mappa.
Lunghezza complessiva7 km
Tempi di percorrenza3h30min
Dislivello400 m.
Grado di difficoltàFacile
SCHEDA TECNICA

Inseriamo sul navigatore Ponte di Cerbaia: da Firenze si raggiunge facilmente in meno di un’ora, con un tratto di autostrada e uno di viuzze tra le montagne. Parcheggiamo proprio in corrispondenza delle segnalazioni per il ponte, dove si trovano anche una serie di indicazioni per i numerosi sentieri che si dipanano nei boschi circostanti. Se i posti auto sono già esauriti (come è capitato a noi), è possibile tornare indietro lungo la strada e lasciare la macchina in uno degli ampi spiazzi laterali.

Il nostro trekking inizia davanti ad un inquietante palazzo, che doveva un tempo essere signorile e che adesso le voci locali danno per infestato dai fantasmi. Alice, la nostra amica, sostiene che una sua conoscente ha visto una donna affacciata alla finestra… Tralasciando le storie horror, è indubbio che l’edificio sia in stato di forte degrado e che i proprietari che si sono succeduti nel corso degli anni non se ne siano presi cura; a quanto pare, il palazzo è adesso nuovamente in vendita. La storia di questo luogo è strettamente collegata con la famosa Rocca di Cerbaia: sembra, infatti, che un passaggio segreto metta in collegamento le due strutture…

Palazzo.
Rocca di Cerbaia - sentiero.
Rocca di Cerbaia.

Ponte di Cerbaia

Senza indugiare troppo sulla lugubre facciata, fortunatamente ben illuminata dai raggi del sole estivo, ci incamminiamo verso la prima tappa del nostro cammino: il Ponte di Cerbaia, che permette di attraversare il fiume Bisenzio. Non sappiamo la datazione esatta della sua costruzione, ma sicuramente fu edificato nell’Alto Medioevo. Si suppone che nel X-XII secolo il ponte fosse una mera struttura precaria o addirittura solo un guado, ma di certo prima del XIV secolo aveva già la forma attuale. Infatti, vi è uno stretto collegamento tra la sua costruzione e l’accordo che nel 1314 la Repubblica di Firenze siglò con i conti Alberti, proprietari della Rocca: essi dovevano rendere il passaggio verso Bologna più agevole con un nuovo ponte sul Bisenzio. Una curiosità: sembra che Giuseppe Garibaldi abbia attraversato il ponte di Cerbaia il 26 agosto 1849 quando lui e il suo aiutante Giovanni Battista Culiolo detto il Maggior Leggero lo oltrepassarono diretti verso Prato per sfuggire agli austriaci.

Costituito da pietra arenaria, si compone di tre arcate, molto suggestive se viste dal basso, dalle rive del corso d’acqua. Complice nel restituire bellezza a questo luogo è stato il restauro operato nel 1993.

Ponte di Cerbaia.
Ponte di Cerbaia.

Passato il ponte, ci troviamo ad un bivio e giriamo a sinistra, dove passiamo attraverso una galleria scavata nel fianco della montagna e costeggiamo alcune case, presso le località Casa Giuncaie e Campo di Corbolino (dove è possibile fare una deviazione per vedere la Fonte di Dante). Il sentiero è in salita, ma non particolarmente ripido; prima piuttosto largo, si restringe man mano che entriamo nel bosco e si apre nuovamente quando giungiamo ad un altro bivio. Qui a destra scendiamo per visitare la Rocca di Cerbaia, mentre a sinistra ce ne allontaniamo andando verso Montecuccoli. Noi scegliamo questa seconda opzione perché vogliamo tenerci la meraviglia delle rovine della fortezza come gran finale del trekking… Intanto, però, possiamo ammirare il panorama più bello sulla Rocca: in corrispondenza di un’altra deviazione, ci voltiamo indietro e ci godiamo lo spettacolo della torre incastonata tra il verde degli alberi. Sembra una cartolina!

Rocca di Cerbaia.
Rocca di Cerbaia - Lorenzo, Federica, Michele e Alice.

Chiesa di San Michele a Montecuccoli

Proseguiamo lungo il sentiero, in minore salita e passiamo accanto alle abitazioni di Valle di Sopra. La vegetazione si apre permettendoci di osservare il panorama sulla montagna e sul fitto bosco circostante… La strada è larga e agevole, con la salita più ripida in corrispondenza dell’arrivo alla Chiesa di San Michele a Montecuccoli; ne vediamo prima il retro con lo stretto campanile che svetta sul muro in cemento e, poi, arriviamo di fronte, dove un semplice porticato su una facciata a capanna delimita un piccolo giardino. Quella che ci appare come una modesta pieve ha in realtà una storia antichissima, dato che le sue origini sembrano risalire al VII secolo… Il primo documento noto è però una pergamena del 990 e l’edificio ha sicuramente subito numerose modifiche nel corso dei secoli. Una delle prime fu operata nel XII secolo e, successivamente, vi intervennero i Della Tosa, facoltosi proprietari della zona, che nel XIV secolo erano qui i maggiori benefattori. L’arricchimento degli interni si deve innanzitutto agli interventi del XV secolo e nel Seicento i Fioretti di Vernio ebbero tre membri della propria casata come pievani di San Michele; uno di essi, Fioretto Fioretti fu fautore di un radicale restauro che cancellò la struttura originaria dell’edificio. Oltre ai Della Tosa, furono patroni della chiesa i Cattani e, infine, nel Settecento la pieve tornò alla Mensa Vescovile fiorentina, che la modificò nuovamente.

Purtroppo, non possiamo visitare gli interni, ma rimaniamo colpiti dal campanile del XV secolo, parzialmente ricostruito nel Novecento.

Rocca di Cerbaia.
Chiesa di San Michele a Montecuccoli.

Facciamo sosta al Circolo San Michele, adiacente alla pieve, dove veniamo accolti in modo spartano e verace. Prendendo un caffè scopro così che il locale è organizzato per produrre piatti senza glutine, persino pane e pasta, su richiesta… Buono a sapersi per una prossima escursione in zona!

Il nostro trekking è giunto al suo giro di boa: stiamo girando nel nostro anello per tornare verso la Rocca di Cerbaia. Imbocchiamo, dunque, un sentiero che serpeggia proprio sul crinale della montagna. Il percorso è prevalentemente pianeggiante nella prima parte, dove troviamo pure le casette delle api di un’azienda agricola locale, per evolversi poi in una ripida discesa… Il punto più sdrucciolevole è anche quello maggiormente panoramico. Il nostro sguardo abbraccia le montagne dell’Appennino con le innumerevoli sfumature di verde e le piccole case isolate. Scorgiamo anche entrambi i lati della Valle del Bisenzio e alcuni capannoni industriali sorti accanto al fiume.

Ad un crocevia identifichiamo facilmente il nostro sentiero, il n. 48, che continua a scendere nel fitto del bosco fino a giungere al bivio che ci conduce alla Rocca di Cerbaia. La vediamo proprio di fronte a noi mentre ci avviciniamo tra la vegetazione che viene più rada.

Chiesa di San Michele a Montecuccoli.
Apicoltura.
Panorama.
Rocca di Cerbaia - Lorenzo, Federica, Michele e Alice.

Rocca di Cerbaia

Eccoci finalmente giunti alla nostra tanto agognata meta! La Rocca di Cerbaia domina uno sperone rocciosa a strapiombo sulla valle del fiume Bisenzio. Dopo averla fotografata dal basso, seguiamo la strada delimitata da una staccionata fino ad arrivare ad una grande terrazza che si affaccia sulle montagne e la vallata. Da un lato vediamo le case di La Dogana e i monti, compreso anche Montecuccoli e persino la Calvana, mentre dall’altra parte distinguiamo Carmignanello e diverse montagne, tra cui Poggio La Citerna.

Oltre allo splendido panorama, quasi a 360°, rimaniamo colpiti dalle mastodontiche dimensioni delle rovine della Rocca di Cerbaia, celebre soprattutto per essere stata citata da Dante nella Commedia. La sua origine nell’aspetto giunto fino a noi risale agli inizi del 1100, quando i conti Alberti edificarono un forte per controllare l’antica strada di collegamento tra la Toscana e le regioni oltre l’Appennino. La funzione principale con cui la Rocca nacque, quindi, era quella militare, ma gli Alberti la utilizzarono anche come dimora, aggiungendo delle ottime rifiniture. Nel 1361 la rocca fu venduta ai Fiorentini che vi insediarono una guarnigione militare permanente e rafforzarono le difese costruendo un’altra cinta muraria e ulteriori edifici. Gli studi archeologici hanno mostrato un’assenza di materiali riferibili al XV secolo: ciò significa che a questa epoca risale il primo abbandono della Rocca, che venne ristrutturata nel XVI secolo quando il governo fiorentino usò la struttura come fortificazione contro l’esercito spagnolo che marciava verso Firenze. Questa è l’ultima fase di occupazione della Rocca, che da quel momento andò incontro ad un definitivo abbandono.

Rocca di Cerbaia.
Rocca di Cerbaia.
Rocca di Cerbaia.

Pur potendo visitare solo le rovine, non ci sfugge la complessità della struttura, tipica dei castelli-recinto medievali: il possente mastio si erge al centro di due cerchie murarie dalla forma quadrangolare, costruite completamente in pietra arenaria di cui la zona è ricca. È rimasta ampia traccia delle mura esterne con la porta d’ingresso, varcata la quale ci troviamo in un edificio chiamato Palazzo Nuovo, mentre a destra rimangono i resti di una cisterna. Si tratta di costruzioni risalenti alla prima metà del 1300. All’esterno della seconda cinta muraria sono rimasti i ruderi della Chiesa di San Martino.

Il cuore della Rocca è costituito dal Mastio o Palazzo, con una torre centrale; questa parte fu ricostruita alla metà del XIII secolo per volere dei Conti Alberti, prendendo come modello la forma pentagonale del Castello dell’Imperatore a Prato.

Già di per sé tutto questo è molto affascinante… ma cosa c’entra Dante? Il Sommo Poeta è collegato alla Rocca di Cerbaia in due modi. In primo luogo, per una leggenda, quasi sicuramente di fantasia: nel 1285, durante l’esilio da Firenze, a Dante fu rifiutato asilo da parte dei conti Alberti. Inoltre, nella Divina Commedia l’Alighieri ha parlato della grande famiglia pratese, nota pure per gli intrighi e i delitti, facendo comparire i suoi esponenti in tutte e tre le cantiche: nell’Inferno (XXXII) appaiono le figure più importanti, Alessandro e Napoleone che Dante pone nella Caina confitti nel ghiaccio, insieme ad altri traditori della famiglia e della patria (i due erano stati divisi in vita dall’odio per motivi familiari e politici); nel Purgatorio viene citato il Conte Orso, ucciso dal cugino Alberto nel 1286, mentre nel Paradiso (IX) viene celebrata Cunizza da Romano, figlia di Adelaide degli Alberti che in età matura visse a Cerbaia.

Rocca di Cerbaia.
Rocca di Cerbaia.
Rocca di Cerbaia - panorama sulla Valle del Bisenzio.

La visita alla Rocca ci lascia letteralmente stupefatti! Un luogo magico e affascinante…

Concludiamo il nostro trekking: proseguiamo in discesa lungo un sentiero un po’ dissestato che ci conduce al punto di partenza, il Ponte di Cerbaia.

Soddisfatti dalla bella passeggiata, siamo pronti per un buon pranzo!

THE SHEEP HOUSE

Riprendendo l’auto, a pochi chilometri raggiungiamo l’agriturismo The Sheep House, che è più arroccato sulle montagne e immerso nella natura. È possibile arrivarci anche in auto, ma è meglio lasciarla in via La Vergine presso la località Case di Sotto e proseguire a piedi per una decina di minuti.

Siamo accolti da una nutrita fattoria con oche, anatre, mucche, pecore e cavalli… L’edificio è il tipico casale di campagna, semplice e curato, con un grazioso giardinetto.

The Sheep House.
The Sheep House - antipasto.
The Sheep House - contorno.

Con un menu fisso a soli 30 euro ci viene servita una quantità di cibo indescrivibile e di una qualità eccelsa! Abbiamo avvertito che io e Lorenzo siamo vegetariani e io pure celiaca e ci hanno creato un menu apposito… Sembra incredibile! Abbondanza e gusto caratterizzano ogni pietanza che ci viene servita… dagli antipasti con i formaggi prodotti direttamente dall’azienda agricola (una ricotta incredibile) ai primi (addirittura mi hanno servito delle crespelle di ricotta e spinaci e delle tagliatelle al pomodoro) fino al secondo, che però non riusciamo a prendere perché già pieni (torte salate e contorno di verdure), e al dolce, sempre con la fantastica ricotta locale.

In conclusione, abbiamo mangiato bene (e anche troppo)! I proprietari sono gentili e accoglienti, calorosi e appassionati del proprio lavoro… The Sheep House è una vera rarità, imperdibile se si è impegnati in una gita nei dintorni!

The Sheep House - crespelle senza glutine.
The Sheep House - tagliatelle senza glutine.


INFORMAZIONI


LEGGI ANCHE …

Potrebbe piacerti...