Puglia Viaggi

DA GALLIPOLI E PADULA BIANCA A PORTO SELVAGGIO

Salento On the Road: Giorno 7

Dalla celebre Gallipoli e una delle sue spiagge al parco di Porto Selvaggio,
passando da Santa Maria al Bagno e dall’incredibile Montagna Spaccata

Siamo arrivati al settimo giorno del nostro on the road per il Salento… Siamo in viaggio da una settimana e abbiamo visitato a tappe tutta la costa adriatica, partendo da Lecce e arrivando fino a Santa Maria di Leuca; poi ci siamo dedicati allo Ionio e, con qualche disavventura, abbiamo scoperto un luogo che ci ha fatto innamorare, Punta Pizzo. Dopo la famosa Punta della Suina abbiamo pernottato a Gallipoli, dove ci svegliamo di buon mattino per scoprire la città.

Venerdì 1° luglio 2022


Visitiamo una delle città più famose del Salento, Gallipoli, attraverso un itinerario tutto gratuito (o quasi) che ci regala sorprendenti meraviglie paesaggistiche, artistiche e culturali… Su consiglio del proprietario del San Gabriele Relais, dove abbiamo dormito, facciamo tappa alla spiaggia di Padula Bianca per proseguire fino a Porto Selvaggio. Lungo il viaggio in auto, parallelo al litorale, non possiamo perdere la Montagna Spaccata e le affascinanti rovine a Santa Maria al Bagno. Soggiorniamo a Galatina, dove ceniamo in un’economica ma elegante pizzeria, Incoho.

GALLIPOLI

Puntuali (più o meno) sulla nostra tabella di marcia, alle nove mangiamo la colazione al Fantasy Bar, convenzionato con il San Gabriele Relais, e facciamo una scorta di provviste per la giornata al supermercato lì accanto. Lasciato a malincuore il nostro bell’alloggio, prendiamo l’auto per avvicinarci al centro. Imbocchiamo Corso Roma ma non ci facciamo allettare dai tanti posti liberi a pagamento: giriamo nelle viuzze laterali e troviamo un fantastico parcheggio gratis in uno stretto vicolo con il marciapiede sgangherato.

Gallipoli.
Gallipoli - Frantoio Ipogeo.
Gallipoli - spiaggia.

Siamo a soli cinque minuti a piedi dal centro, che ci accoglie con l’elegante Fontana Greca. Da qui, passato il ponte dal quale possiamo godere di una delle vedute più famose di Gallipoli, proprio sul Castello Angioino, ci inoltriamo tra i vicoli e passiamo in rassegna tutti i monumenti più noti e alcuni meno: dalla Cattedrale al Museo Diocesano, dal Frantoio Ipogeo alla Chiesa della Purità, il cui interno è un vero spettacolo, dal lungomare alla luminosa Chiesa di San Francesco…

Frotte di turisti ci inseguono, incalzate dalle loro guide, ma noi sfuggiamo al caos tra le casupole e gli anfratti di Gallipoli, scoprendo scorci e vedute incantevoli.

Qui potete leggere il nostro itinerario quasi completamente gratuito.

PADULA BIANCA

Il caldo asfissiante ci impedisce di continuare a perderci tra le viuzze del centro di Gallipoli e ci invita verso il mare per un bagno e trovare riparo in un’ombrosa pineta. Una delle spiagge più famose a nord è Lido Conchiglie, ma a noi è stato consigliato di fermarci un poco prima, a Padula Bianca, solitamente meno affollata e con lo stesso splendido mare…

Padula Bianca.
Padula Bianca.

In una decina di minuti siamo già arrivati a pochi passi dalla spiaggia, ma rimane il problema del parcheggio (che qui arriva a costare addirittura 4 euro!). Lasciamo, quindi, l’auto in una strada laterale, poco prima della pineta, e proseguiamo a piedi raggiungendo l’ingresso al mare in corrispondenza dello stabilimento balneare Punto Fisso Beach. Qui non troviamo la ressa che dilaga altrove… Ci accomodiamo nella spiaggia libera per un bagno rinfrescante e poi ci spostiamo sotto i pini per il pranzo, che arricchiamo con due gelati confezionati comprati al bar vicino (e pagati un prezzo folle).

Padula Bianca è un vero paradiso per chi ama la spiaggia: sabbia fine di colore bianco e acque cristalline per chilometri, precedute da una rigogliosa pineta… Al contrario delle vicine Marina di Rivabella e Lido Conchiglie, è meno turistica, anche se negli ultimi anni è divenuta più famosa e frequentata. Tuttavia, possiamo ancora godere di un po’ di pace in quello che ci appare come un vero e proprio paradiso terrestre…

Padula Bianca.
Padula Bianca - gelato.

MONTAGNA SPACCATA E SANTA MARIA AL BAGNO

Intorno alle 15 riprendiamo il nostro itinerario lungo la costa… Ci attende una delle attrazioni sulla quale nutro maggiori aspettative: la Montagna Spaccata. Essa sorge alla fine della spiaggia di Lido Conchiglie e prende il nome dal taglio netto operato dall’uomo nella roccia, che cade alta nel mare. La strada litoranea passa proprio attraverso il promontorio ed è incredibile avvicinarsi a questo mastodontico sperone roccioso che improvvisamente si divide.

Sotto la Montagna Spaccata si apre una bellissima grotta dalle acque limpide e turchine e sono presenti alcune sorgenti di acqua dolce, di notevole portata e che sboccano sul fondale.

Montagna Spaccata.
Montagna Spaccata.
Montagna Spaccata.

Proseguendo ci imbattiamo in un altro luogo scenografico: Santa Maria al Bagno, subito riconoscibile per le sue “quattro colonne”, ovvero un’antica fortezza sul mare di cui sono rimaste, dopo la caduta delle cortine di unione, solo le torri dei quattro angoli. Fatto costruire da Carlo V con le fattezze di un mini-castello, il fortilizio prese il nome di Torre del Fiume di Galatena. Un tempo, infatti, a lato scorreva una sorgente ricca di acqua dolce: era quella della falda freatica proveniente dalla collina interna che raggiungeva qui lo sbocco. Il posto era conosciuto sin dall’antichità dagli uomini di mare e la sorgente, oggi ridotta ad un rigagnolo non potabile, era largamente usata per i rifornimenti delle navi. Probabilmente, quindi, l’imponente fortificazione fu edificata a guardia di un bene così essenziale.

Ci fermiamo per qualche foto e per un caffè: il posto è davvero delizioso e non c’è nessuno!

Santa Maria al Bagno - "quattro colonne".
Santa Maria al Bagno - Lorenzo e Federica.

PORTO SELVAGGIO

Altri dieci minuti di auto e arriviamo all’ultima tappa del nostro itinerario di oggi: Porto Selvaggio. Noi scegliamo di accedere al parco dal Parcheggio del Curvone, ma lasciamo l’auto in uno spiazzo lungo la strada per evitare di pagare la solita cifra esosa…

Il Parco Naturale Regionale di Porto Selvaggio è un’area di 300 ettari di pineta e circa 7 km di costa rocciosa e incontaminata all’interno della quale è possibile dedicarsi a varie escursioni e scoperta di calette deserte. Ci sono due accessi pedonali: Villa Tafuri a sud e Torre Uluzzo a nord, dove è anche attivo il servizio di navetta che scende fino alla Baia di Porto Selvaggio, l’unica spiaggia del parco e che vanta una bella e fresca pineta.

A piedi dall’entrata di Torre Uluzzo impieghiamo circa 40 minuti a raggiungere l’insenatura e lì ci riposiamo all’ombra, gustandoci una buona macedonia e ammirando il panorama su Torre dall’Alto, che svetta tra gli scogli, il mare di un blu profondo e le chiome degli alti pini.

Porto Selvaggio - pineta.
Porto Selvaggio - Torre dall'Alto.

Per chi ha tempo consigliamo di intraprendere qualche escursione seguendo i sentieri, che conducono alle numerose attrazioni del parco: la Grotta del Cavallo, una cavità inaccessibile in cui sono stati trovati reperti neolitici, Torre Uluzzo (in rovina) e Torre dall’Alto, eretta nel Cinquecento e che offre un magnifico panorama sul mare. Le grotte sono diverse: oltre a quella del Cavallo, troviamo Capolvenere, Carlo Cosma, Mario Bernardini, tutte frequentate fin dall’antichità e dove sono stati ritrovati resti di ceramiche, strumenti di caccia e armi, ma anche fossili di animali (cavallo, cervo, cinghiale, lince e lupo) che non sono più presenti sul territorio a causa dei vari cambiamenti climatici.

Ovunque il paesaggio è suggestivo, caratterizzato dalle rocce affioranti che sprofondano in un’acqua trasparente, con sorgenti di acqua dolce che scendono in mare, dalla macchia mediterranea e da una pineta di recente impianto. A quanto pare persino un assassinio si lega alla flora del parco: nel 1980 vi furono vivaci scontri contro coloro che volevano cementificare l’area e l’assessore di Nardò, Renata Fonte, perse addirittura la vita. Sicuramente la scelta della vegetazione è stata un successo: vi si trovano tantissime specie botaniche e animali, come il cardellino, i ramarri, la volpe e la donnola, il riccio, cisti, capperi, finocchio marino, lentisco, mirto, olivastri…

Al momento l’area vincolata è di circa 430 ettari, composti da 200 di pineta, 50 di macchia mediterranea e la restante parte messa a coltura, sempre nel rispetto della vocazione naturale del territorio. Con una recente decisione della Regione Puglia il parco ingloba oggi anche l’area acquitrinosa della Palude del Capitano, dove, tra le acque delle grotte carsiche prive di copertura (che si è piegata su se stessa e per questo vengono chiamate “spunnulate”, cioè sprofondate), svernano gli uccelli migratori. Grazie a questa annessione il parco ha raggiunto un’estensione di ben 1.000 ettari.

Porto Selvaggio.
Porto Selvaggio - Lorenzo e Federica.

Molti scelgono di trascorrere una giornata a Porto Selvaggio per la spiaggia, ma noi rimaniamo più affascinati dall’ambiente naturale e dalla ricchezza di possibilità di itinerari, anche se non tutti sono percorribili o ben segnati.

Il sole comincia a calare e noi decidiamo di avviarci verso il nostro albergo: percorriamo il sentiero in salita e ci dirigiamo a Galatina, dove ci attende una buona pizza e una notte di tentativi di riposo.

DOVE MANGIARE

Incoho

Galatina ci regala il ristorante-pizzeria più economico che abbiamo trovato nel Salento: Incoho, poco fuori dal centro cittadino, in una strada defilata lungo la linea ferroviaria. Ci arriviamo a piedi dal nostro albergo, La Dimora delle Rondini, e rimaniamo subito stupiti dalle dimensioni e dall’eleganza del locale.

Ci sediamo all’aperto tra tavoli bianchi, prati perfettamente curati e lanterne e siamo serviti velocemente e con professionalità. Nonostante la cucina creativa sia sempre allettante per noi, scegliamo di ordinare due pizze (hanno pure l’impasto senza glutine e senza alcun sovrapprezzo!), che costano 5 euro (la Margherita) e 7,50 (la Bufala).

Ristorante-pizzeria Incoho.
Ristorante-pizzeria Incoho - pizza senza glutine.

Dopo aver camminato a lungo, viaggiato in auto, aver sopportato una calura incredibile per i primi di luglio e aver cambiato albergo per il settimo giorno di fila la stanchezza comincia a farsi sentire… ma una buona pizza può rimetterti al mondo!

DOVE DORMIRE

La Dimora delle Rondini

Dopo la pizzeria più economica passiamo al B&B più costoso della vacanza: La Dimora della Rondini a Galatina, in un magnifico palazzo storico del XVIII secolo, a due passi dal centro. L’origine del nome è piuttosto semplice: ogni primavera uno sciame di rondini nidifica all’interno delle feritoie delle facciate dell’edificio, sotto i cornicioni del terrazzo.

L’ingresso principale, su Corso Re d’Italia, si apre con un maestoso portone che conduce in due hall; saliamo una scalinata principesca e ci troviamo nel corridoio che conduce alle quattro camere, oltre alla sala per la colazione e all’abitazione della proprietaria. Il mobilio è di antiquariato, anche se la scelta dei colori vivaci rompe con la tradizione.

La nostra camera, “Ecce”, è enorme, con un soffitto altissimo e a volta, tipico del Salento… Ci sentiamo un po’ sperduti, ma il bagno è meraviglioso, con tanto di doccia idromassaggio.

La Dimora delle Rondini a Galatina - camera "Ecce".
La Dimora delle Rondini a Galatina - colazione.

La proprietaria è una figura ardua da cogliere, a metà tra la nobile decaduta e smemorata e l’imprenditrice amante dalla bella figura e delle buone maniere. Insomma, una persona difficile da inquadrare, che ama profondamente il proprio palazzo e l’apparenza elegante e sfarzosa, curandone dettagli. Tuttavia, nell’abbondanza alcuni elementi stonano: la nostra aria condizionata fa un rumore terribile e funziona a singhiozzo, la camera ha troppe luci e di notte non si riesce a dormire nell’oscurità, la colazione (ricchissima!) presenta anche prodotti scaduti…

In ogni caso io vengo conquistata dai pancake senza glutine, fatti appositamente dalla proprietaria e dal gusto fantastico! Dopo una notte non proprio riposante, una colazione imperiale è da noi accolta con senso di grande beatitudine…

Siamo pronti per il nostro penultimo giorno in Salento!

La Dimora delle Rondini a Galatina - sala colazione.
La Dimora delle Rondini a Galatina.


BUDGET

  • Visita al Frantoio Ipogeo a Gallipoli: 3,00 euro
  • Spesa al supermercato Gaetani: 8,30 euro
  • Gelato a Punto Fisso Beach (Padula Bianca): 7,00 euro
  • Caffè a Santa Maria al Bagno: 1,50 euro
  • Frutta al banchino a Porto Selvaggio: 5,00 euro
  • Cena alla pizzeria Incoho: 23,00 euro
  • Hotel Galatina La Dimora delle Rondini: 80,00 euro

Totale: 127,80 euro
A testa: 63,90 euro

Complessivo 9 giorni per 2 persone

  • Biglietto treno: 258,80 euro
  • Auto: 360,00 euro di noleggio + 20,00 euro per check-in e out alla stazione
  • Benzina: 80,00 euro

Al giorno: 39,93 euro a testa

Totale a testa Giorno 7: 103,83 euro

INFORMAZIONI


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