Un percorso ad anello tra vigneti, la Chiesa di San Michele e Castel Caldivo
Domenica 17 settembre 2023
Durante la bella giornata che abbiamo trascorso ad Egna, oltre ad un itinerario culturale tra i monumenti e le chiese del borgo e ad una visita al Museo della Cultura Popolare, non ci siamo fatti mancare una passeggiata nella natura, arrivando alla piccola frazione di Mazzon e ammirando la sua chiesa e le rovine di Castel Caldivo…
Dal centro di Egna, un semplice percorso ad anello, adatto a tutti, ci conduce alla scoperta di Mazzon e dei suoi luoghi peuliari. Sentieri e strade sterrate si alternano con quelle in asfalto e sono ben percorribili anche con i nostri amici a quattro zampe…
MAZZON
Nella soleggiata terrazza naturale che sovrasta il borgo di Egna si estende la piccola frazione di Mazzon, le cui caratteristiche geografiche di altitudine ed esposizione al sole rendono il territorio particolarmente adatto alla coltivazione di Pinot Nero. Non a caso, è conosciuto dagli intenditori di vino come “il cielo del Pinot Nero” e a questo vino sono dedicate le giornate di primavera ad Egna e a Montagna, durante le quali si svolge il concorso nazionale.
Non sorprende, quindi, che i pendii siano occupati prevalentemente da vigneti che si estendono fino ai boschi del Parco Naturale del Monte Corno. La località di Mazzon si inserisce direttamente tra le viti e la sua produttività ruota intorno al vino, sebbene non manchino edifici storici e piccole perle come l’antica chiesetta di San Michele e i resti del Castel Caldivo.
L’ITINERARIO
La nostra passeggiata inizia dal centro di Egna, dove possiamo lasciare l’auto in uno dei numerosi parcheggi, e subito sale lungo le pendici, abbandonando progressivamente i vicoli asfaltati ed inoltrandosi in un ombroso bosco. Dopo un ultimo sguardo agli edifici di Egna, infatti, ci immergiamo nel verde lungo il sentiero n. 8 e proseguiamo la salita seguendo le indicazioni per Mazzon, fino ad arrivare ad una rete in cui si apre una porticina di ferro.
Il sentiero si allarga e prosegue fuori dal bosco; raggiunta la quota di 400 m. s.l.m., la strada spiana e diventa carrabile: ci troviamo adesso tra i vigneti e ci avviciniamo alla frazione di Mazzon, della quale subito vediamo l’antica chiesetta, situata in uno splendido punto panoramico.
Le vigne che stiamo attraversando appartengono alla tenuta di famiglia Brunnenhof, che si estende tra i 280 e i 450 m. s.l.m. e dal 2011 produce vino secondo standard ecologici e innovativi, ma con un’attenzione particolare alla natura e alla tradizione. Dato che il Pinot Nero è un vitigno delicato, viene prestata grande cura al lavoro, potando in inverno e raccogliendo in autunno, osservando il corso della natura e intervenendo solo se necessario. Infatti, non vengono utilizzati fertilizzanti minerali, erbicidi, insetticidi e agenti anti-botrite.
Nei vigneti del Brunnenhof viene coltivato soprattutto il Pinot Nero (su 4 ettari), mentre il Gewürztraminer cresce su un ettaro della famiglia Rottensteiner. Nella frazione di Mazzon, comunque, troviamo anche filari di Lagrein e Manzoni Bianco.
CHIESA DI SAN MICHELE
Proseguendo il nostro cammino tra i vigneti non possiamo non apprezzare le varie scenografiche vedute sulla piccola chiesa, che svetta tra le vigne e domina lo sfondo della valle dell’Adige. Quando finalmente la raggiungiamo, apprezziamo i suoi affreschi medievali, riscoperti durante i lavori di restauro negli anni Ottanta.
La chiesa è dedicata all’Arcangelo Michele e le prime documentazioni scritte della sua presenza risalgono alla fine del Trecento. A quest’epoca risalgono il campanile con bifore sormontate da trifore e gli splendidi affreschi della facciata raffiguranti le sante Anna, Caterina e Margherita, San Cristoforo con Gesù Bambino e, ovviamente, San Michele.
Nel 1672 la chiesetta fu restaurata, voltata a botte e arricchita di un nuovo coro, una cappella laterale e di una sagrestia. Particolarmente importanti sono le decorazioni della cantoria: le scene dipinte sul parapetto risalgono al XVII secolo e rappresentano la Visitazione di Maria a Elisabetta, l’Adorazione dei Magi, la Circoncisione di Gesù, la Fuga in Egitto e la Strage degli Innocenti. I busti dipinti sulla parte inferiore della cantoria raffigurano i dodici apostoli (XVIII secolo).
L’interno della chiesa è spoglio a causa del furto degli arredi e delle immagini sacre avvenuto nel 1969. La pala originale, purtroppo anch’essa trafugata, è stata sostituita con una rappresentazione di San Michele in lotta contro il male.
CASTEL CALDIVO
Dopo aver ammirato il panorama, proseguiamo fino alle abitazioni della frazione di Mazzon, al cui centro si pone uno svincolo tra diverse strade e sentieri; noi imbocchiamo il numero 15, che continua a correre tra le vigne. Giunti ad un casale agricolo, i vigneti lasciano il posto al bosco e in pochi metri arriviamo di fronte ai resti di Castel Caldivo, che si erge su uno sperone di roccia dolomitica sopra l’abisso della Valle dei Mulini.
Dell’imponente costruzione originaria rimane ben poco e le rovine sono adesso transennate, mentre un tempo erano accessibili liberamente. Una rigogliosa vegetazione è cresciuta tutta intorno e rende il percorso al tempo stesso più impervio e più suggestivo.
Il fortilizio di Castel Caldivo o Kaldiff era piuttosto semplice; il primo nucleo fu eretto nel XII secolo e varie volte rimaneggiato nel corso dei secoli. Le maggiori modifiche furono realizzate alla fine del XV secolo, ad opera della famiglia degli Enn, che lo possedevano e che, secondo la tradizione ma senza alcuna testimonianza, furono i fautori della sua costruzione. Nel 1524 il maniero fu ceduto alla famiglia nobile Payr von Altenburg, assumendo da quel momento il nome Payr von Kaldiff.
Nel 1798 il castello passò ai de Panzoldi e da questi, trent’anni dopo, ai von Gasteiger. Alla fine del XVIII secolo, un grande incendio devastò il castello, che andò progressivamente in rovina. Solo negli anni Settanta del secolo scorso alcuni lavori di risanamento consentirono di rallentare il decadimento delle mura.
A dare un’idea di quale fosse la bellezza del castello rimangono gli affreschi del XIII secolo, un dipinto murale nella cappella del castello, la porta del XVII secolo e i merli sul lato est, conservati fino ad oggi.
Secondo una leggenda, inoltre, qui sarebbero nascosti diversi tesori, protetti da enormi cani con occhi feroci che non consentirebbero a nessuno di avvicinarsi alle ricchezze. Sicuramente il castello si presenta in modo molto scenografico, stagliandosi contro il cielo ed emergendo dalla vegetazione con le sue possenti pietre chiare…
Dopo averlo ammirato, purtroppo senza poterci avvicinare, prendiamo il sentiero in discesa verso sinistra fino ad arrivare al numero 3, più ampio e che costeggia il torrente Villa (Viller Bach). Possiamo godere di un ultimo scorcio sul castello, visto dal basso, e poi proseguire tra boschi e coltivazioni di mele fino ad arrivare al borgo di Egna, con un parcheggio e gli impianti sportivi.
Imbocchiamo la strada a sinistra, via Castel Caldivo, e, tra villette a schiera moderne e edifici più antichi, torniamo nel centro del paese. Ad Egna possiamo dedicarci alla visita della città, con i caratteristici portici, le chiese e il Museo di Cultura Popolare… Le soste, anche gastronomiche, non mancano e, prima o dopo la passeggiata nella natura, possiamo godere di una splendida giornata!
INFORMAZIONI
- Traccia GPS Outdooratcive: https://out.ac/IVfGrg
- Percorso “Una gradevole passeggiata a Mazzon”: https://www.outdooractive.com/it/route/escursione/bolzano-e-dintorni/una-gradevole-passeggiata-a-mazzon/17277269/
- Tour Castelfeder: https://www.castelfeder.info/it/castelfeder/tour/rid-804696679-.html
- Comune di Egna: https://www.comune.egna.bz.it/it
- Visit Neumarkt Egna: https://www.neumarkt-egna.it/
- Guida PDF di Egna: https://www.neumarkt-egna.it/wp-content/uploads/Neumarkt_Fu%CC%88hrer_WEB-min.pdf
- Frazione di Mazzon: https://www.weinstrasse.com/it/strada-del-vino-dell-alto-adige/egna/mazzon/
- Tenuta vinicola Brunnenhof: https://www.brunnenhof-mazzon.it/it/
- Rovine di Castel Kaldiff:https://www.bolzanodintorni.info/it/castelfeder/suggerimenti-per-gli-appassionati-di-cultura/a-ora-montagna-egna-e-salorno/rovine-di-castel-kaldiff.html
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