Una piccola perla tutta da scoprire
Le prime notizie di Cerreto Guidi risalgono al 780, quando aveva il nome di Cerreto (dal bosco di cerri circostanti) di greti (dal degradare delle colline). Nel 1079 i Conti Guidi da Castelfiorentino vi costruirono un castello nel centro del paese, proprio sopra la collina da cui è possibile dominare a 360° le valli circostanti ed il borgo medievale iniziò a chiamarsi con il nome odierno. A causa di un debito, i conti dovettero poi cedere il castello alla Repubblica fiorentina per 8.000 fiorini; da quel momento molte famiglie cominciarono ad acquistare appezzamenti e palazzi a Cerreto Guidi. Una di esse, la famiglia Gatti, ospitò per un periodo Cosimo I de Medici, il quale rimase colpito dalla zona, in cui la caccia non era solo stagionale, ma era possibile tutto l’anno. Si trattava inoltre in un’area particolarmente fertile per olio, vino e grano. Perciò nel 1564 comprò il terreno attiguo alla Pieve di San Leonardo, dove si trovava il castello dei Guidi, e vi eresse la villa medicea che vediamo ancora oggi. Per l’edificio e le maestose rampe di scale (progetto del Buontalenti), furono utilizzati anche mattoni e materiali della precedente struttura, della quale non vi è più alcuna traccia. La costruzione avvenne con il metodo delle comande: ogni giorno due abitanti locali dovevano prestare servizio gratis; in questo modo il casino da caccia dei Medici prese forma velocemente. Nel corso degli anni la famiglia si impegnò sul territorio con diverse opere, di cui la più importante è la bonifica della palude di Fucecchio, molto ambita per la sua ricchezza di pesce.
COSA VISITARE?
Ovviamente la Villa Medicea, che però merita uno spazio a parte. Potete leggere qui tutte le informazioni sulla sua storia, con l’affascinante leggenda della morte di Isabella de Medici e un approfondimento sul particolare giardino romantico che si estende sul retro, dominato da un pergolato di glicine secolare.
Cerreto Guidi, però, sebbene celebre per la villa, offre anche molti altri luoghi che meritano attenzione. Ecco, quindi, un breve itinerario di scoperta all’interno del borgo:
Partiamo dall’entrata su via Roma: l’anello più esterno che circonda il Paese ricalca il percorso delle vecchie mura medievali, costruite poco dopo il 1336, appena scampato il pericolo dell’assedio di Mastino della Scala, e su cui si aprivano quattro porte: rimane solo quella del Palagio, così chiamata perché fiancheggia il Palazzo del Podestà.
Il parcheggio più comodo si apre in piazza Belvedere ed è totalmente gratuito. A destra, prima di entrare nel cuore del borgo, vediamo una piccola chiesa, San Rocco, su cui sventolano le bandiere della contrada di Porta Fiorentina: risalente al XIV-XV sec., è dedicata al santo protettore contro la peste; viene ceduta nel 1786 al Signor Gaspero Pitti-Gaddi a patto che provveda a ristrutturarla poiché ormai fatiscente. E’ adesso sede sociale e museo storico di Porta Fiorentina.
Il giardino subito dopo, nella piazza XX settembre, è anche detto “della Fiera” poiché lì si svolgeva fino agli anni ’50 la grande fiera di bestiame che richiamava contadini e allevatori di tutta l’area.
Ci addentriamo in via Roma e giriamo a sinistra in via della libertà che chiude l’anello più interno del borgo: da qui ammiriamo il panorama sulle colline offerto dalla piazza Umberto I e saliamo le ripide rampe in mattoni rossi, dove si trovavano le stalle e probabilmente una piccola fattoria; giungiamo ad uno spiazzato verde: di fronte si erge il maestoso blocco della villa medicea, mentre a lato si trova la Pieve di San Leonardo. Essa era in origine la cappella dei Conti Guidi (e il campanile somiglia molto ad una torre di avvistamento…); la famiglia Medici ricavò un accesso sopraelevato per assistere alle funzioni da una posizione privilegiata. All’interno, troviamo alcune opere di pregio: un Crocifisso in legno policromo (XIV sec.), una tela cinquecentesca di San Leonardo (opera di Cristofano Allori) e la fonte battesimale in terracotta policroma invetriata di Giovanni della Robbia (1511), con altorilievi raffiguranti la vita del Battista, oltre a figure animali e vegetali.
Giriamo su via Guidi e passiamo di fronte al Museo della Memoria Locale, MuMeLoc: attraverso un percorso interattivo con immagini e video touch screen, vengono narrati la storia, la memoria e le tradizioni del territorio. Un’importanza particolare viene dedicata al tragico episodio del 23 agosto 1944, quando, durante la seconda guerra mondiale, gli invasori tedeschi uccisero 170 persone, soprattutto donne, bambini e anziani.
Proseguendo, passiamo la Chiesa di San Jacopo: piccola chiesa trecentesca che aveva annesso un ospedale per l’accoglienza dei poveri e dei viandanti. Pur rimanendo l’appellativo di “spedaletto” per indicare la struttura, è rimasta solo la chiesetta.
Poco fuori dal centro sorge il Santuario di Santa Liberata: secondo la leggenda in questo luogo fu eretta nel 1336 una cappella dedicata alla Vergine come ringraziamento per la liberazione dall’assedio delle truppe di Mastino della Scala. Nel corso del tempo i numerosi interventi hanno conferito l’aspetto attuale, che ha completamento perso la struttura originaria.
Tornando verso il centro di Cerreto, nella struttura urbanistica ad anello, troviamo un’altra chiesa: l’oratorio della Santissima Trinità, detto anche “dei Rossi”, verosimilmente per il colore delle cappe degli iscritti alla Confraternita. L’interno, molto semplice, presenta pitture murali raffiguranti storie del Vecchio e del Nuovo Testamento. Importante è la tavola di gusto controriformato, attribuita a Domenico Cresti detto il Passignano, che rappresenta la “Messa di San Gregorio” (XVI sec.).
Dopo il Palazzo del Podestà e la Porta a Palagio, chiudiamo l’anelo passando di fronte alla Palazzina dei Cacciatori, fatta costruire da Cosimo I dei Medici contemporaneamente all’edificazione della villa, quale abituale ritrovo dei frequentatori delle caccie a Cerreto Guidi. Si nota ancora lo stemma mediceo sulla facciata.
ITINERARI NELLA CAMPAGNA CIRCOSTANTE
Da Cerreto Guidi passano e si dipanano numerosi itinerari nelle campagne circostanti: alcuni di essi sono ad anello e particolarmente indicati per una breve passeggiata tra campi e vigneti, godendo dello splendido paesaggio.
Il più breve, il numero 5, denominato “Callaiola”, parte dal centro storico di Cerreto Guidi da cui si allontana passando da piazza XX settembre fino ad arrivare a costeggiare il torrente Streda. Dopo essersi immersi nella natura coltivata, si risale verso la località di Strognano da cui si gode di una stupenda vista non solo sulle colline, ma anche sul borgo di Cerreto Guidi a cui si ritorna giungendo alla Porta a Palagio.
INFORMAZIONI
– Villa Medicea di Cerreto Guidi
– ProLoco di Cerreto Guidi e Comune di Cerreto Guidi
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