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UNA GIORNATA NEL CHIANTI

Il Castello di Meleto e la Panchina Gigante, Parco Sculture,
land art e una degustazione di vini

Domenica 2 luglio 2023

La gita nel Chianti è un grande classico dei weekend fiorentini, sia per noi locali sia per i turisti, ma immaginare un itinerario variegato non è da tutti. Per non farci mancare niente noi abbiamo deciso di coniugare l’architettura militare del Castello di Meleto con la novità divertente della Panchina Gigante di Gaiole in Chianti, le rovine storiche con le opere d’arte contemporanea del borgo Pievasciata B.A.C., la visita all’intrigante Parco Sculture del Chianti con il tour della cantina e la degustazione di vini della cantina Tolaini…


Ecco, passo per passo, come abbiamo organizzato la nostra giornata!


h. 9.30 Colazione Pasticceria Gualtieri a Firenze

h. 10.30 Castello di Meleto

h. 11.00 Panchina Gigante di Gaiole in Chianti

h. 11.30 Pievasciata B.A.C.

h. 14.30 Parco Sculture del Chianti

h. 16.00 Cantina Tolaini

Pasticceria Gualtieri a Firenze.
Castello di Meleto - farfalla.

La nostra giornata inizia con una bella colazione alla Pasticceria Gualtieri, che è sulla strada perché si apre in un piccolo locale in via Senese; nota per la produzione artigianale e di qualità, ha anche dolci e salati senza glutine, con una selezione non banale e davvero ottima. Così ordiniamo (un po’ nel caos) due cappuccini (di soia per me, come sempre) e due paste e ci sediamo in un grazioso tavolino esterno.

Riprendendo l’auto, imbocchiamo la superstrada Firenze-Siena e usciamo a San Donato, da cui ci muoviamo in tipiche vie di campagna, cominciando già ad ammirare il paesaggio toscano e la zona del Chianti. In circa un’ora siamo arrivati al Castello di Meleto, che sorge in una posizione sopraelevata e subito ci colpisce per la sua possente bellezza.

Castello di Meleto.
Castello di Meleto - Lorenzo e Frida.

CASTELLO DI MELETO

h. 10.30 – visita all’esterno gratuita

Parcheggiamo nell’ampio spazio a sinistra e osserviamo dal basso il grande maniero, oggi alloggio di lusso e cantina. La sua origine è molto antica: le prime testimonianze risalgono all’XI secolo, quando era in possesso della vicina Badia di Coltibuono. Successivamente, entrò nelle proprietà di una famiglia feudale della zona; Guardellotto fu privato dall’imperatore Federico I Barbarossa dei suoi beni e il castello passò così ai Firidolfi, per la precisione al ramo Firidolfi da Meleto, da cui ha preso il nome. In posizione di confine tra Firenze e Siena, fu conteso tra le due repubbliche, ma fortunatamente non subì mai gravi distruzioni. Nel 1478 il castello fu occupato dalle truppe aragonesi alleate di Siena, ma due anni più tardi fu ripreso dai fiorentini. Nel XVIII secolo la struttura divenne una villa; passato ai Ricasoli, è adesso un’azienda agricola specializzata nella produzione di vino Chianti Classico.

Arriviamo proprio davanti alle mastodontiche torri: l’impostazione, infatti, è ancora di tipo militare e la forma a quadrilatero irregolare ha al centro il cassero. Le due possenti torri cilindriche sono prodotto dei lavori effettuati dopo il 1480, per garantire una maggiore protezione in caso di assedio. Al medesimo periodo risalgono i ballatoi in mattoni provvisti ancora oggi di beccatelli agli angoli settentrionali.

Castello di Meleto.
Castello di Meleto - lavanda.

L’interno è visitabile solo a pagamento e presenta sale arredate e affrescate secondo il gusto settecentesco; soprattutto vi è un teatrino da cui si accede dall’angusto cortile interno e che conserva il palcoscenico e sette scenografiche originali del Settecento.

Molto bello e di libero accesso è il giardino di fronte, costruito come un piccolo hortus conclusus, con caratteristiche del giardino all’italiana; basse siepi e muretti dividono le aiuole geometriche, collegate da vialetti in ghiaia sormontati da un grande pergolato. Tante sono le piante e i fiori, ma ci colpiscono particolarmente quelle aromatiche e l’abbondante lavanda, che attira tantissime api e farfalle…

Castello di Meleto.
Castello di Meleto - Lorenzo, Federica e Frida.
Castello di Meleto.

Nei dintorni del castello due sono le attrazioni principali, strettamente collegate: la prima è il Parco delle Api, un’oasi didattica raggiungibile dal viale di accesso al maniero e da cui si gode un bellissimo panorama sulle colline del Chianti. L’azienda bio-viticola, che possiede anche tutte le vigne circostanti, ha voluto promuovere la ripopolazione dell’insetto simbolo della vita. 40 arnie sono abitate da circa 3 milioni di api e vengono collocate sotto le fronde degli alberi, così da ricreare un ambiente il più naturale possibile. Il parco si sviluppa in un ettaro e mezzo con circa 30 specie alberi da fiore, arbusti ed erbacee e si inserisce nel progetto di tutela e valorizzazione del territorio; ad esso è collegata la costruzione della Panchina Gigante.

Castello di Meleto - Parco delle Api.
Castello di Meleto - panorama.

PANCHINA GIGANTE

h. 11.00 – visita gratuita

Torniamo verso il Castello di Meleto e giriamo a sinistra, sopra il parcheggio, costeggiando per un breve tratto uno dei vigneti. Subito vediamo la grande panchina che domina il panorama e da cui si gode di un’incredibile vista sulle torri in pietra.

Costruita in occasione dell’inaugurazione del Parco delle Api, per la Giornata mondiale dell’Ape del 2021, la Panchina Gigante n. 136 di Gaiole in Chianti ha un colore particolare, il “verde Meleto”, lo stesso riportato nell’etichetta del Chianti Classico Riserva e nelle pareti della Sala della Mappa, simbolo del Castello, dove si può ammirare l’affresco dell’area storica del Chianti Classico, che raffigura i territori della struttura, attraversati dal fiume Clante, il quale, secondo una delle teorie più accreditate, diede origine alla famosa denominazione.

Castello di Meleto - vista dalla Panchina Gigante.
Panchina Gigante n. 136 di Gaiole in Chianti.
Panchina Gigante n. 136 di Gaiole in Chianti.

Come l’altra Panchina Gigante che abbiamo visto in Maremma, presso la Fattoria La Maliosa, anche questa fa parte del Big Bench Community Project, volto a tutelare e celebrare la comunità e i territori locali. Si tratta di un’iniziativa Non Profit promossa dal designer americano Chris Bangle insieme alla moglie Catherine; ha origine in Piemonte con l’obiettivo di coniugare creatività ed eccellenze artigiane locali, sostenendo le comunità locali, turismo e valorizzazione del paesaggio.

Panchina Gigante n. 136 di Gaiole in Chianti e Castello di Meleto - Lorenzo.
Panchina Gigante n. 136 di Gaiole in Chianti.
Panchina Gigante n. 136 di Gaiole in Chianti - Federica.

PIEVASCIATA B.A.C.

h. 11.30 – itinerario gratuito

Dopo qualche foto di rito alla panchina, con il suggestivo panorama delle vigne e del Castello di Meleto, ripartiamo alla volta di Pievasciata Borgo Arte Contemporanea, che dista solo un quarto d’ora in auto. Parcheggiamo direttamente al Parco Sculture del Chianti, che visiteremo dopo, e, intorno alle 11.30, iniziamo il nostro percorso a piedi alla scoperta del borgo e delle installazioni di land art che lo hanno reso famoso.

Sono tredici le opere che compongono il progetto e che valorizzano il piccolo paesino; sono divertenti, affascinanti e provocatorie, alcune di grande valore. Il nostro itinerario ci ha portati non solo a osservare le installazioni, ma anche a godere di splendidi paesaggi e scoprire le rovine della Pieve di Pievasciava e del Castello di Cerreto Ciampoli.

Qui potete trovare i dettagli di tutte le opere e della nostra passeggiata.

Pievasciata B.A.C.
Pievasciata B.A.C.

PARCO SCULTURE DEL CHIANTI

h. 14.30 – biglietto d’ingresso: 10 euro

Tornati al parcheggio, ci fermiamo per un picnic e poi entriamo nel Parco Sculture del Chianti (biglietto di ingresso a 10 euro a persona), aperto al pubblico nel 2004 e immerso in un bosco. Si tratta di un percorso di land art da non perdere, che si è arricchito nel corso degli anni con un sempre maggior numero di opere, adesso ben 32, realizzate da artisti provenienti da tutto il mondo e caratterizzate da materiali e mezzi espressivi differenti…

Qui potete leggere tutte le informazioni sulle opere presenti e sul percorso all’interno del Parco.

Parco Sculture del Chianti.
Parco Sculture del Chianti - Lorenzo e Federica.

CANTINA TOLAINI

h. 16.00 – visita guidata: 25 euro + tagliere: 10 euro

A soli cinque minuti in auto dal Parco Sculture del Chianti, accanto al borgo di Pievasciata e immersa nei propri vigneti, sorge la società agricola Tolaini Winery, dove alle 16 abbiamo fissato una visita guidata della cantina e una degustazione.

Lo scenografico cancello si apre su un lungo viale bianco affiancato da filari di cipressi, mentre da tutti i lati il paesaggio è verdeggiante per i folti vigneti. Il parcheggio è proprio di fronte all’elegante struttura, che si erge su un prato molto curato e custodito dalle statue in marmo di due leoni. Una scalinata conduce alla terrazza del piano superiore, ma noi accediamo dalla piccola porta del negozio e siamo accolti con gentilezza ed entusiasmo.

Società Agricola Tolaini Winery - esterno.
Società Agricola Tolaini Winery - barriccaia.

La visita guidata inizia all’esterno, ammirando le vigne, che ci vengono illustrate nelle loro caratteristiche, insieme alla storia della cantina. Tolaini è un’azienda vitivinicola che unisce tradizione e novità nella produzione del vino; le uve sono coltivate praticando un’agricoltura sostenibile, rispettosa dell’ambiente e della biodiversità. Il connubio tra antico e moderno è rappresentato dall’iniziale incisa nella versione etrusca su una pietra alta due metri venuta alla luce durante gli scassi nelle vigne, posta ora all’inizio del vigneto. L’azienda è nata grazie alla passione e alla perseveranza di Pier Luigi Tolaini, imprenditore che ha fatto fortuna in Canada ed è poi tornato in Italia, dove circa vent’anni fa ha acquistato questi terreni a Castelnuovo Berardenga (SI). Il mercato è ancora principalmente straniero, ma pian piano i vini Tolaini si stanno affacciando anche su quello italiano…

Le uve sono ancora vendemmiate a mano e vengono conferite in cantina, dove subiscono un accurato processo di cernita, grazie ad un selezionatore ottico. Dopo essere state raffreddate alla temperatura di 5°-10°, la fermentazione spontanea prosegue a temperatura controllata (28°-30°) per una decina di giorni. Nel frattempo, ci siamo spostati nella cantina e osserviamo i 26 serbatoi di acciaio inox dove vengono fermentate le uve: l’ambiente è molto bello e il ballatoio in metallo è piuttosto scenografico, permettendo di vedere anche la parte sottostante.

Società Agricola Tolaini Winery - cantina.
Società Agricola Tolaini Winery - sala per degustazioni e barriccaia.

Scendendo lungo una scala abbiamo un bellissimo colpo d’occhio sulla grande cantina: i vini maturano nella barriccaia, uno spazio dove si mantiene una temperatura costante di circa 17°, ampio 900 mq e dove si trovano fino a 1.200 barriques, molti tonneaux e diverse botti più grandi, usate per l’affinamento del Sangiovese. Ci troviamo sotto il giardino all’italiana antistante al palazzo e una parte è destinata alla degustazione, con un bancone e alcuni tavoli. Ci fermiamo un momento a lato, dove tre teche mostrano la diversità di terreno dei vigneti, le cui uve sono destinate a tipi di vino differenti.

Girovaghiamo tra le barriques e ci viene raccontata un altro lato dell’azienda Tolaini: l’innovazione. Negli ultimi anni, ad esempio, è stato ideato, prodotto e brevettato un piccolo trattore che consente agli operatori di lavorare manualmente nei vigneti stando seduti, evitando male alla schiena o alle ginocchia; questo macchinario, chiamato Rossetto, diminuisce tempi e fatica e ha permesso un aumento della produzione del 40%! Tolaini, inoltre, collabora con la Facoltà di Agronomia dell’Università di Firenze per la corretta gestione idrica dei vigneti.

La visita è conclusa e possiamo passare alla degustazione, che è organizzata in modo particolare e che abbiamo apprezzato molto: i sei vini, tutti rossi, sono assaggiati a coppie, permettendo di cogliere di più le diverse sfumature di gusto.

Società Agricola Tolaini Winery -  Lorenzo, Federica e Frida nella barriccaia.
Società Agricola Tolaini Winery - degustazione.
Società Agricola Tolaini Winery - degustazione.

Ci vengono serviti: DOCG Chianti Classico Vallenuova (2020) e DOCG Chianti Classico Gran Selezione Montebello 7 (2017); IGT Toscana Rosso Al Passo (2020) e IGT Toscana Rosso Valdisanti (2019); IGT Toscana Rosso Legit (con un’etichetta iconica molto americana) e IGT Toscana Rosso Picconero (2013). Il sommelier è un ragazzo giovane e alla mano, che ci spiega le caratteristiche dei vini e ci suggerisce su cosa focalizzare la nostra attenzione…

Accompagnano i numerosi bicchieri pane fresco (e gallette di mais senza glutine per me) e olio EVO di produzione della stessa azienda. Noi abbiamo deciso di aggiungere anche due taglieri (10 euro ciascuno) di formaggi locali, con due tipi di pecorino.

L’atmosfera è così rilassata e gradevole che ci dilunghiamo nella degustazione e terminiamo oltre le 17.30… Un’esperienza piacevolissima!

La nostra giornata nel Chianti sta per concludersi: riprendiamo l’auto e passiamo da alcune delle opere di land art del progetto Pievasciata B.A.C. prima di tornare verso casa, un po’ stanchi ma soddisfatti e appagati da tante esperienze diverse e affascinanti!

INFORMAZIONI


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