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IL PARCO DI VILLA SOLARIA A SESTO FIORENTINO

Una passeggiata tra il Parco degli Etruschi e quello di Villa Solaria

Domenica 5 maggio 2024

In occasione dell’iniziativa promosso dal Comitato per la Tutela degli Alberi di Sesto Fiorentino, insieme all’Associazione Italiana Architettura del Paesaggio, grazie al suggerimento di mia mamma, abbiamo avuto modo di scoprire un’area spesso trascurata e ignota: il Parco degli Etruschi e quello di Villa Solaria Torrigiani. È stata nostra cicerone la professoressa Emanuela Morelli, docente di tutela del paesaggio all’Università di Firenze.

Ci troviamo nella zona di Quinto Fiorentino, un insediamento di origine antica che prende il nome dalla posizione in corrispondenza del quarto miglio della strada romana. Oggi è una frazione di Sesto Fiorentino ed è suddiviso in due parti: Quinto Basso, l’area urbana più densamente abitata e pianeggiante, sotto via Gramsci, e Quinto Alto, un borgo di antiche origini situato in una piccola altura tra via Gramsci e le prime pendici di Monte Morello.

Mappa Outdooractive del percorso.
Lunghezza complessiva2,3 km
Tempi di percorrenza1h15min
Dislivello22 m.
Grado di difficoltàMolto facile
SCHEDA TECNICA

Parco degli Etruschi

Lasciata l’auto nell’ampio parcheggio gratuito all’incrocio tra via Gramsci e via Puccini, prima di entrare nel Parco di Villa Solaria, ci addentriamo in quello degli Etruschi, al cui ingresso si trova un grazioso chiosco, molto animato in estate con eventi culturali e musicali.

La bella area verde si estende sotto forma di gradevole giardino pubblico, con una forma allungata che punta verso Monte Acuto, mentre Monte Morello rimane leggermente spostato a destra. Troviamo aree gioco e un percorso attrezzato per lo sport. L’area è stata riqualificata nel 2012: i circa 40.000 mq racchiusi tra via Gramsci e via Fratelli Rosselli sono stati oggetto di intervento da parte dell’azienda Cavet/Tav in seno alle opere di mitigazione ambientale dell’alta velocità. Sotto i nostri piedi, infatti, si dipana la gigantesca struttura delle gallerie ferroviarie che collegano Firenze e Bologna.

Uno degli ultimi progetti che ha interessato il Parco degli Etruschi è la realizzazione del Giardino delle Api, uno spazio ludico-didattico dedicato alla biodiversità e alla conoscenza di questo fondamentale insetto. Nel 2023 due grandi famiglie di api hanno trovato qui una casa, grazie ad una donazione della Faggi Enrico Spa con il supporto tecnico dell’Associazione Regionale Produttori Apistici Toscani (Arpat), che si prenderà cura delle api e della raccolta del miele, prodotto, auspicabilmente, nelle prossime stagioni.

Parco degli Etruschi.
Strada murata tra il parco di Villa Solaria e il Parco degli Etruschi.

Passeggiando lungo il comodo sentiero tra l’erba e i cespugli, osserviamo il paesaggio che ci circonda, abitato fin dai tempi etruschi e dominato dalla massa calcarea di Monte Morello, oggetto di disboscamenti per attingere al materiale da costruzione e rimboschito nel secolo scorso. I primi a bonificare questa zono furono gli etruschi, che hanno lasciato traccia soprattutto nelle necropoli, come la Tomba della Montagnola, della Mula e nel parco di Villa Solaria. Proprio alla nostra destra, infatti, possiamo notare il nucleo di abitazioni che svetta tra gli olivi: sotto di essi si trova la Tomba della Mula, molto suggestiva.

La centuriazione romana, basata sulla forma quadrata, ha modificato la piana fiorentina, insieme a strade che conducevano fino alle colline e al reticolo idrografico. Il paesaggio ha subito nel corso dei secoli una stratificazione, anche se sono rimaste tracce antiche e uno spazio aperto e libero si è preservato nonostante il massiccio sviluppo urbanistico.

Quest’area si estende su depositi alluvionali di alta valle ed è caratterizzata dalla presenza di strutture antiche e storiche di grande importanza, ville e giardini di illustri famiglie, come i Medici; molto presenti sono i campi di olivi, le piccole coltivazioni e il tessuto minuto agricolo, che qui è ancora presente. Passerotti e pettirossi abitano le aree verdi e migrano verso le pendici di Monte Morello durante l’estate, cercando maggiore frescura.

Alla nostra sinistra corre il torrente Zambra, che scende dalla montagna ed è attraversato da ponti antichi di periodo romanico (qui trovate un’escursione proprio lungo questo corso d’acqua); l’origine del nome è etrusca: si tratta del fiume dei morti, che infatti passa accanto alle tombe etrusche. Oltre la strada asfaltata possiamo notare le strutture sportive, il cimitero ottocentesco e il retro di Villa Stanley, realizzata nel XIV secolo, ora Fantastic Garden Hotel.

Acquedotto Romano nel Parco degli Etruschi.
Parco di Villa Solaria.

Acquedotto romano

Sempre a sinistra possiamo individuare i resti archeologici dell’antico acquedotto romano, per una porzione di 16 metri, messi in luce tra il 2009 e il 2010 e già parzialmente individuati durante i lavori per l’Alta Velocità Firenze-Bologna. Solo una piccola parte di 4,5 metri è stata musealizzata ed è quella che possiamo vedere oggi.

L’acquedotto romano, risalente al II sec. a.C., riforniva la città di Florentia, attingendo dall’acqua proveniente da pochi km a nord di Calenzano, in una località che riporta ancora oggi il nome di La Chiusa, dove era incanalato il torrente Mirella. La struttura, ad un solo piano, correva sotterranea costeggiando le pendici di Monte Morello, scendendo poi verso il centro della città di Firenze.

Si conserva intatta la copertura, costituita da un piccolo arco in calcestruzzo. La prima operazione di restauro ha riguardato la pulitura a secco delle superfici, compresa l’asportazione del deposito calcareo e di quello superficiale terroso. Altri interventi hanno riguardato il calcestruzzo, che era in pessimo stato di conservazione. Il risultato finale è gradevole e rende la suggestione di quello che doveva essere il lungo acquedotto che portava l’acqua a Firenze.

Proseguendo all’interno del giardino, svoltiamo a destra sotto un portale di edera e sbuchiamo su una strada asfaltata che separa il parco di Villa Solaria da quello degli Etruschi. Ci troviamo in una tipica via murata, delimitata da un muretto su cui prolifera la vegetazione e si creano numerosi piccoli ecosistemi. Le vie murate erano un tempo frequenti anche in pianura, mentre adesso rimangono solo qui e verso la collina.

Parco di Villa Solaria.
Parco di Villa Solaria.

In alcuni punti notiamo dei graffi sull’intonaco dei muri, che è noto come “a punta di forchetta” dallo strumento utilizzato, una sorta di rastrellino per spargere il materiale. Passeggiando lungo questa via poco trafficata possiamo intanto apprezzare gli alberi che sbucano ai lati: cipressi, aceri campestri, olivi inselvatichiti, lecci e roverelle…

Parco di Villa Solaria

Svoltiamo a sinistra e oltrepassiamo il cancello di accesso al parco, dove si trovano subito una fontanella d’acqua e i bagni pubblici in una struttura realizzata negli anni Ottanta con decorazioni in ceramica prodotte localmente.

Il parco nacque come giardino privato della nobile famiglia fiorentina dei Torrigiani, anche se la villa era già stata costruita nel XV secolo dai Guidacci. La dimora, infatti, fu ceduta nel 1474 a Francesco Boninsegni e cambiò di proprietà numerose volte fino alla seconda metà del XVII secolo, quando giunse ai Torrigiani.

Parco di Villa Solaria.
Parco di Villa Solaria.
Villa Solaria.

Essi si estinsero nel 1777 e le proprietà passarono in linea di sangue ai Guadagni, i quali, però, ereditarono anche il cognome Torrigiani grazie ad una clausola imposta dalla famiglia. All’inizio dell’Ottocento furono i nuovi proprietari a trasformare l’edificio, un semplice casino di caccia, di piccole dimensioni, in una residenza estiva e a realizzare il parco di circa 60.000 mq di estensione.

Nel 1820 fu redatto un primo elenco delle piante presenti nel giardino, che si sviluppò seguendo il modello di altre dimore vicine, come la Villa Reale di Castello, il Parco del Neto, Villa Gerini. Le colline erano occupate dagli oliveti e sulle pendici furono costruiti giardini romantici, dove nell’Ottocento si era soliti passeggiare. Si tratta del tipico giardino all’inglese, che richiama il bosco ma che è costruito secondo ben precise regole al fine di costruire un equilibrio ed un’armonia, oltre a luoghi nascosti tutti da scoprire.

Non sappiamo esattamente chi fu il promotore della costruzione di questo parco, ma è stata rinvenuta una sua planimetria in un documento del 1876; è possibile che l’ideatore del progetto sia stato Pietro Guadagni Torrigiani e che la realizzazione si debba al figlio.

Parco di Villa Solaria.
Parco di Villa Solaria.
Parco di Villa Solaria.

Il giardino e la villa rimasero di proprietà dei Torrigiani fino al 1920, quando morì l’ultimo discendente e le proprietà passarono di mano in mano finché nel 1923 la dimora divenne una residenza di cura, soprattutto per anziani. La villa subì ulteriori rimaneggiamenti nel 1950, quando assunse il nome in Villa Solaria per suggerire un’idea di salute e allegria, entrando però di lì a poco in un periodo di lento declino. La clinica fu chiusa dalla Regione Toscana perché vi furono alcune accuse di maltrattamenti e di esperimenti sugli ospiti; ancora oggi numerosi sono i racconti che circolano…

Nel corso degli anni la villa è stata frazionata e in parte venduta a privati; nel 1982 il Comune di Sesto Fiorentino ha acquistato una parte della proprietà, destinata a day hospital per anziani e specializzata nel trattamento dei malati di Alzheimer, e il giardino, che è stato aperto al pubblico.

Appena entrati nel parco notiamo la presenza di alcuni alberi tipici delle dimore urbane, come le magnolie. Imboccando il sentiero a destra notiamo subito i grandi prati che seguono l’andamento del suolo e sono sperati da boschetti divisori che creano scenografie e scorci prospettici. Alla nostra destra numerosi e grandi platani sono disposti sull’erba, mentre a sinistra cedri e altri maestosi alberi inquadrano la villa che svetta sul fondo. Da notare il cipresso cinese con le foglie e i rami ciondolanti, oltre ad alcuni tassi.

Parco di Villa Solaria.
Parco di Villa Solaria.
Parco di Villa Solaria.

Proseguiamo in leggera salita e vediamo alcuni Alberi di Giuda, spettacolari nella loro fioritura in primavera. Poco dopo distinguiamo alcune pietre a destra, con davanti un grande ippocastano: è ciò che rimane di un’antica sepoltura etrusca, che doveva presentare almeno una camera costruita. Fu scoperta e scavata nella prima metà dell’Ottocento; smantellando una parte del tumulo, fu trasformata in un laghetto, utilizzando i blocchi e la depressione nel terreno. Adesso lo specchio d’acqua non è più presente e possiamo riconoscere le lastre da copertura e i residui del tumulo…

Pochi metri oltre costeggiamo Villa Solaria, che si presenta con un doppio ordine di finestre appoggiate su mensole sui lati esterni e uno scalone in pietra a doppia rampa al piano terra. La dimora non è accessibile e contornata da alti tassi e piante di alloro, siepi di diverse dimensioni e viburni. Tornando verso il cancello di entrata notiamo ippocastani e frassini minori… ma soprattutto tanti scorci scenografici alla nostra sinistra: prati, rotonde, punti di sosta, zone appartate.

Parco di Villa Solaria - resti di tomba etrusca.
Parco di Villa Solaria - Villa Solaria.

Il patrimonio arboreo è vasto, anche se notevolmente ridotto rispetto all’epoca di maggiore splendore: tra gli esemplari più notevoli per età e dimensioni ci sono cipressi, aceri, cedri, ippocastani, pini, querce, tassi, tigli, pioppi bianchi…

Purtroppo, la tempesta del 5 marzo 2015 ha provocato danni e conseguenti abbattimenti di alcuni alberi del parco; nel 2024 sono stati altri 98 i tagli effettuati (una trentina erano piante già morte, le restanti considerate pericolose).

Ammirando lo splendido paesaggio e camminando immersi nella storia, non possiamo che augurarci una valorizzazione consapevole, nata da un attento e accurato studio di queste zone…


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