Gita low-cost a due passi da Firenze
Per un weekend primaverile o estivo, quando abbiamo voglia di esplorare ma non possiamo o vogliamo allontanarci troppo, ecco un’idea interessante: visitare Montelupo Fiorentino! Praticamente sconosciuta ai turisti stranieri, è spesso dimenticata pure dagli italiani… e ingiustamente! Per una gita a basso costo, vi raccontiamo la nostra esperienza diretta e vi indichiamo anche quanto abbiamo speso…
Il nostro consiglio è quello di lasciare l’auto al Parco dell’Ambrogiana, in uno dei numerosi posti auto, gratuiti, lungo viale Umberto I. Da qui, infatti, sarà molto agevole sia visitare il centro cittadino sia fermarsi per una bella passeggiata nel Parco. Vi proponiamo, quindi, un’idea di itinerario, ma abbiamo deciso di scollegare le varie parti, così che ciascuno possa adattarle al meglio alle proprie esigenze.
IL CENTRO STORICO
Durata della passeggiata: 2h 30min
Dal nostro parcheggio, ci dirigiamo subito verso il centro del piccolo paesino, attraversando il parco e potendo già ammirare dall’esterno la Villa Medicea dell’Ambrogiana.
In circa cinque minuti ci troviamo sul ponte che attraversa il torrente Pesa, il quale racchiude, insieme al fiume Arno, il centro cittadino. Montelupo Fiorentino ci accoglie da questa prospettiva con la sua piazza della Libertà in cui troneggiano alcune terracotte, in particolare una testa del David capovolta. Proprio qui troviamo anche una delle pasticcerie storiche di Montelupo, di proprietà della famiglia Vezzosi, aperta dal 1953; essa dispone di alcune tavolini sulla via principale ed è solitamente gremita di persone.
Invece di imboccare il corso Giuseppe Garibaldi, però, preferiamo costeggiare il torrente, passando per via XX settembre. Da non perdere sono gli affacci sull’acqua e le gallerie d’arte che si trovano lungo la strada. Arriviamo piuttosto velocemente al Molino d’Elmi: si tratta di un luogo storico e monumentale, purtroppo in stato di semiabbandono. È chiaro che esso ha beneficiato di un bel restauro: le stanze erano collegate al passaggio pedonale sulla Pesa, come balconi sulla pescaia del fiume, e hanno ospitato pure mostre d’arte. Purtroppo, gli atti vandalici hanno costretto il Comune a chiudere questa parte dell’ex molino, che risale addirittura al XV secolo.
Proseguiamo il nostro percorso lungo le vie, che sono un autentico spazio per mostre a cielo aperto: possiamo fermarci ad osservare le opere di diversi artisti, così come le botteghe degli artigiani (da non perdere il laboratorio di Eugenio Taccini). Proprio in corrispondenza della piazza dove esso espone le proprie opere creative e stravaganti, possiamo girare a sinistra per vedere il Palazzo Podestarile in via Baccio da Montelupo, dove a volte si tengono mostre di arte contemporanea. A pochi metri distinguiamo una chiesa: si tratta della Pieve di San Giovanni Evangelista, preceduta dall’Oratorio della Misericordia (o dello Spirito Santo), il cui interno settecentesco è foderato da una boiserie in legno del secolo successivo. Tra le opere contenute all’interno della chiesa, fondata nel 1326 ma restaurata nel Settecento, segnaliamo una grande tavola, attribuita alla bottega del Botticelli, raffigurante la Vergine in trono tra i Santi Lorenzo, Giovanni Evangelista, Sebastiano e Rocco, e un particolarissimo Crocifisso del XIV secolo, il cui corpo è coperto di pustole, chiaro segno di un collegamento all’epidemia di peste.
Proseguiamo il nostro itinerario salendo verso la parte più alta di Montelupo, dove dobbiamo prestare attenzione a non perdere il Pozzo dei Lavatoi, nel vicolo Raffaello Sinibaldi. Questo è un luogo fondamentale del borgo: nel 1973, demolendo alcuni lavatoi per realizzare la piazza, fu riportata alla luce l’imboccatura di un antico pozzo, che, estinta la vena d’acqua, fu riempito per decenni dagli scarti di lavorazione delle locali fornaci ceramiche. Queste opere hanno permesso di riscrivere la storia della ceramica rinascimentale italiana e consacrato Montelupo come uno dei più importanti centri di fabbrica del Mediterraneo! La bella opera di Lucio Perone del 2016 ricorda proprio tale passato.
Continuando a salire ci imbattiamo nella Casa Sinibaldi di Baccio da Montelupo, importante scultore vissuto a metà tra il Quattrocento e il Cinquecento e originario proprio di questo paese. La sua statua baffuta controlla da una nicchia anche la piazza della Libertà.
Proseguendo oltre, lungo la strada in salita e (ahimè!) priva di marciapiede, arriviamo alla Prioria di San Lorenzo, che sovrasta Montelupo Fiorentino con la torre campanaria, antico segno della passata funzione di castello difensivo. Essa è, infatti, uno degli edifici più antichi della città. La Repubblica Fiorentina fece costruire la rocca nel 1204 per controllare la valle dell’Arno e solo nel 1270 avvenne la sua trasformazione in chiesa. Di questo periodo si conservano ancora oggi solo la parte inferiore della facciata e del campanile. Dopo l’erta e pericolosa salita, si vorrebbe almeno poter accedere a questo luogo… purtroppo non è possibile! La terrazza antistante la chiesa offrirebbe una vista magnifica, me è chiusa. Per non scoraggiarci, continuiamo a salire e godiamo di un altro panorama, quello dal piazzale davanti al cimitero, dove lo sguardo può abbracciare anche il campanile rossiccio di San Lorenzo.
Scendiamo prendendo una strada sulla destra, dove ci colpisce una strana casa decorata, quella del maestro Staderini, pittore, poeta e ceramista. Proseguiamo per rientrare nel centro del paese e passiamo accanto alle imponenti torri e mura trecentesche, recentemente restaurate. Da qui sbuchiamo sull’altro lato di via Garibaldi, dove troneggia la grande opera Il navicello di Marco Dezzi Bardeschi e Sergio Pucci (1996-98). Possiamo, quindi, proseguire su questa strada, ammirando le botteghe e le gallerie di ceramica, oppure scegliere di visitare il Museo.
MUSEO DELLA CERAMICA
Durata della visita: (almeno) 2h
Situato in piazza Vittorio Veneto, questo splendido museo è piuttosto sconosciuto, mentre dovrebbe essere valorizzato e apprezzato non solo per la quantità e la bellezza delle opere conservate, ma anche per la ricchezza delle didascalie e la qualità dei percorsi tematici.
Aperto per la prima volta al pubblico nel 1983, raccoglie oggi circa mille opere, scelte tra le oltre 5.500 che popolano i magazzini, e copre circa otto secoli di creazioni artigianali, dal Duecento fino al Settecento. Molto interessante è la spiegazione sull’uso dei diversi colori e come essi si sono aggiunti nel corso del tempo: dal verde ramina e dal bruno manganese (XIII-XV sec.) al blu cobalto (XIV- XV sec.) di influenza fiorentina fino all’apporto spagnolo con il giallo dell’oro moresco (seconda metà XV sec.), per arrivare al misterioso rosso di Montelupo (XV-XVI sec.). Il percorso si conclude con maioliche di tutti i colori, create fino al XVIII secolo.
Numerose sono le opere di grande pregio, prima tra tutte il capolavoro della maiolica rinascimentale italiana: un bacile coloratissimo e finemente decorato, datato 1509. Proprio a questo straordinario oggetto è stato dato il nome di Rosso di Montelupo per il particolare pigmento rosso usato, la cui composizione rimane ancora oggi un mistero.
PARCO DELL’AMBROGIANA E LA VILLA MEDICEA
Durata della passeggiata: 30min
Usciamo dal Museo della Ceramica intontiti dalla meraviglia… È il momento di sedimentare tutto ciò che abbiamo visto. Per questo torniamo sui nostri passi, attraversando via Garibaldi e passeggiando nel Parco dell’Ambrogiana.
Sembra un vero paradiso! Questi stupendi e curatissimi giardini sono uno dei luoghi più scenografici della città: veniamo rapiti dalla natura in fiore, dal mastodontico pergolato di glicine, dai prati fitti di margherite, dal silenzio quieto e dalle belle vedute sulla Villa Medicea. Siamo saliti anche sulle piccole torrette…
Il nucleo più antico della villa fu acquistato da Ferdinando I de Medici, che dal 1587 avviò i lavori di ampliamento. Altri numerosi rifacimenti si sono susseguiti nei secoli, tra cui l’innalzamento di un piano e il corridoio in stile vasariano che unì il corpo principale della villa alla Chiesa. Notevole era il parco-giardino che giungeva fino al greto del fiume, con una grotta manieristica con giochi d’acqua, ornata da bassorilievi con soggetti fluviali, faunistici e floreali. Dal 1886 fino agli inizi del 2017 la Villa è stata sede del primo Manicomio Criminale italiano, successivamente trasformato in Ospedale psichiatrico giudiziario. Al momento, purtroppo, non è possibile accedere all’edificio.
In questo luogo ameno, nell’idillio della natura e nella pace più completa, decidiamo di fare una sosta per il nostro pic-nic…
CHIESA DEI SANTI QUIRICO, LUCIA E PIETRO D’ALCANTARA
Ci riposiamo per circa un’ora, seduti al sole a bearci della natura… Poi l’esigenza di un caffè si fa sentire! Ed eccoci che ripartiamo verso la Villa dell’Ambrogiana: poco distante da essa, infatti, è aperto il bar di un piccolo circolo. Cogliamo l’occasione per fermarci anche a vedere (dall’esterno, perché è chiusa) la Chiesa dei SS. Quirico, Lucia e Pietro D’Alcantara. Fondata da Cosimo III nel 1678, è nata dall’agglomerato di tre edifici, il più antico dei quali fu la chiesa di San Quirico, unita, fin dal 1482, a Santa Lucia. Nella facciata si trova la riproduzione della Cruz de Caravaça, considerata miracolosa, mentre all’interno si trovano alcune opere di pregio, come un Crocifisso della scuola di Baccio da Sinibaldi e, nella sagrestia, un capolavoro scultoreo del Seicento fiorentino, il Cristo alla Colonna, eseguito da Michelangelo Naccherino per Cosimo II. Vicino al convento sorge l’Orto dei frati in cui venivano coltivati fiori e prodotti per l’alimentazione.
MUSEO ARCHEOLOGICO
Durata della visita: 1h30min
Dopo il caffè siamo tornati al punto di partenza: il nostro parcheggio. Ci manca una sola tappa per completare il nostro itinerario a Montelupo: il Museo Archeologico. Ci raccomandiamo di fare attenzione agli orari di apertura perché variano molto: il biglietto è cumulativo con quello del Museo della Ceramica e gli addetti ai musei sono molto disponibili nell’indicare i giorni in cui è possibile visitare l’uno e l’altro.
Questo museo, inaugurato nel 2007, non è molto conosciuto, ma è uno dei più importanti nel suo genere a livello nazionale. Sono circa 3.000 i reperti, tra quelli esposti e i pezzi in deposito, e hanno diverse origini, da ben 160 stazioni preistoriche, dagli insediamenti protostorici del Valdarno, dalle tracce di popolamento e dai centri etruschi d’altura, dalla colonizzazione romana e dal periodo medievale fino al Rinascimento. Piccola nota curiosa: anche qui troviamo reperti del Pozzo dei Lavatoi, anche se si trovano nell’ultima stanza: è quindi una storia antecedente rispetto a quella descritta nel Museo della Ceramica e perfettamente complementare.
Le didascalie sono molto accurate e proiettano in un mondo affascinante… Contribuisce a rendere il luogo particolare la sua antica destinazione: siamo infatti nell’antico complesso di San Quirico e Santa Lucia. Appena entrati, notiamo subito che siamo all’interno di una chiesa, nonostante gli espositori pieni di reperti… Il luogo che abbiamo preferito è stato però il corpo parallelo rispetto a quello d’ingresso: è anch’esso un luogo sacro, l’antica chiesa di San Quirico. Vediamo bene la struttura dell’abside e quella di una sorta di altare, così come una vetrina che si apre sul pavimento. Questa è forse la sorpresa più bella che riserva il museo: qui si trova uno scheletro longobardo nella propria sepoltura! Il nostro consiglio è di fermarvi a leggere il dépliant consegnato in biglietteria, il quale spiega la ricerca operata sullo scheletro e descrive i risultati raggiunti, ovvero l’identificazione del suo ruolo e delle sue abitudini nella comunità.
Nel Museo Archeologico sono esposti anche numerose opere e frammenti provenienti dalla Villa Romana del Vergigno, poco distante da Montelupo e di pertinenza del medesimo complesso museale… Noi abbiamo approfittato di un’apertura straordinaria di questo luogo per fare una bella visita guidata!
VILLA ROMANA DEL VERGIGNO
Durata della visita guidata: 1h15 min
A circa 10 minuti dal centro di Montelupo, in direzione Firenze (uscita Ginestra Fiorentina), la Villa è situata tra il torrente Pesa e il Vergigno e risale al I sec. a.C. Si tratta di uno straordinario esempio di abitazione romana rustica dell’epoca repubblicana e si estende su un’area di circa 500 mq, composta da un’ampia parte residenziale e da una agricola.
Viene aperta al pubblico solo in occasione di visite guidate, organizzate periodicamente dal Museo di Montelupo. Noi abbiamo partecipato ad una di esse: le due archeologhe ci hanno mostrato la destinazione dei numerosi ambienti, in particolare quelli dedicati alle terme della casa. L’incontro si è concluso con un approfondimento dedicato alla cura del corpo e alla cosmesi in età romana, con tante interessanti informazioni!
Qui trovate un approfondimento sulla villa!
In conclusione, il territorio di Montelupo Fiorentino è molto ricco e troppo spesso sconosciuto… Una giornata dedicata alla scoperta di questi luoghi è non solo arricchente e stimolante, ma anche molto appagante!
BUDGET
Per 2 persone – partenza e ritorno a Firenze
- Benzina: 15,00 euro
- Pedaggio autostradale: 0,00 euro
- Caffè: 2,00 euro (pranzo al sacco)
- Visita al Museo della Ceramica e al Museo Archeologico: 10,00 euro senza riduzioni (noi abbiamo pagato 8,00 euro)
- Visita guidata alla Villa Romana del Vergigno: 10 euro
TOTALE: 18,00 euro a testa
INFORMAZIONI
- Eugenio Taccini: http://toscana.artour.it/aziende/le-ceramiche-del-borgo-eugenio-taccini/
- Chiesa di San Giovanni Evangelista: https://camontello.it/?page_id=94
- Prioria di San Lorenzo: https://fondoambiente.it/luoghi/chiesa-di-san-lorenzo-montelupo-fiorentino?ldc
- Benvenuto Staderini: http://www.archivioceramica.com/CERAMISTI/S/Staderini%20Benvenuto.htm
- Museo della Ceramica: https://www.museomontelupo.it/le-collezioni-del-museo-e-il-percorso/
- Parco dell’Ambrogiana: https://www.comune.montelupo-fiorentino.fi.it/vivere-montelupo/parchi/
- Museo Archeologico: https://www.museomontelupo.it/museo-archeologico-e-scavo-di-bibbiani/
- Villa Romana del Vergigno: https://www.museomontelupo.it/villa-romana-del-vergigno-parco-archeologico-naturalistico/
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