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SATURNIA E LA NECROPOLI DEL PUNTONE

Storia del borgo e visita alla necropoli

Sabato 17 giugno 2023

Durante il nostro weekend nella zona di Saturnia, abbiamo colto l’occasione per visitare questa affascinante zona del sud della Toscana. Soggiornando alla Fattoria La Maliosa, dove abbiamo fatto un’incredibile esperienza di glamping in mezzo ad una vigna, abbiamo deciso di visitare il borgo di Saturnia e la Necropoli del Puntone durante la giornata di sabato e rilassarci alle terme il giorno seguente…

Saturnia è sicuramente celebre per le sue terme, in particolare per le Cascate del Mulino, che con il loro fascino spettacolare hanno conquistato il web e attraggono ogni giorno centinaia di bagnanti. Tuttavia, sarebbe un peccato non visitare il borgo e i dintorni, così ricchi di storia, luoghi particolari tutti da scoprire.

Saturnia - giardini.
Saturnia - Necropoli del Puntone.

STORIA DI SATURNIA

Il paese di Saturnia sorge su un pianoro di travertino a quasi 300 metri sul livello del mare, a sinistra del fiume Albegna, ed è circondato da campi coltivati, soprattutto viti e olivi, e da un bel bosco verdeggiante, che pullula di fauna selvatica (noi abbiamo visto due caprioli e un giovane cervo).

La storia del borgo ha radici secolari: Dionigi di Alicarnasso, storico del I sec. a.C., narra addirittura che Saturnia sarebbe la città più antica d’Italia! Oggi gli archeologi hanno dimostrato che effettivamente le origini dell’abitato risalgono all’Età del Bronzo; lo stanziamento proseguì poi nel periodo etrusco, come dimostrano le testimonianze del IV sec. a.C. e le vicine necropoli (VIII-IV sec. a.C.).

Nel periodo romano la città seguì la sorte di Vulci, il centro abitato dominante, conquistata da Roma nel 280 a.C. In quel periodo Saturnia divenne sede amministrativa, praefectura, e poi colonia nel 183 a.C., quando il territorio fu diviso col metodo delle centurie. Epigrafi e resti archeologici possono essere datati fino al III sec. d.C. e le fonti attestano che la città fu invasa dai Goti nel 411 e dai Longobardi nel 570.

Saturnia - Chiesa e Campanile.
Saturnia - Porta via Clodia.

Risalgono, invece, solo al XII secolo le testimonianze sulla presenza di un castello e di una pieve in questa località. Il paese era un possedimento degli Aldobrandeschi, proprietari anche delle sorgenti termali vicine, dove la contessa Margherita Aldobrandeschi era solita fare il bagno.

In seguito, il territorio fu conteso tra Siena e Orvieto e divenne dominio dei Baschi di Montemerano, poi degli Orsini e infine fu conquistato da Siena nel 1410. Di essa seguì le sorti finché nel 1593 i Medici assegnarono Saturnia, come feudo, al Marchese Ximenes.

Come in tutta la Toscana, l’egemonia passò ai Lorena fino all’Unità d’Italia.  

Oltre che per la sua storia e le testimonianze che di essa rimangono, Saturnia è un luogo affascinante anche per le numerose leggende, che riguardano in primo luogo la sua origine. Una di esse racconta come il nome derivi dal dio Saturno poiché lui stesso la fondò quale prima città italica.

Fu soprattutto nel Medioevo che fiorirono i racconti popolari, propiziati anche dalla presenza delle sorgenti solforose: si narrava che il diavolo uscisse da qui quando lasciava gli inferi e il territorio era descritto come luogo da cui sgorgavano acque stregate, raccolte in pozze fumanti e bollenti con un odore satanico (quello dello zolfo). Le cronache del tempo ricordano incontri di maghi e streghe, sortilegi e riti sabbatici.

Capitandoci adesso, in piena estate, sotto un sole lucente e tra una natura rigogliosa, il panorama è ben diverso da quello cupo e mostruoso descritto dai racconti popolari…

Saturnia - Necropoli del Puntone.
Saturnia - Necropoli del Puntone.

NECROPOLI DEL PUNTONE

Ingresso gratuito – durata della visita: 1h
Animali ammessi

Prima di visitare il borgo di Saturnia, il nostro consiglio è di fermarsi alla Necropoli del Puntone, in località Pian di Palma, facilmente raggiungibile se ci si mantiene sulle strade principali, mentre il navigatore può portarci in viuzze impossibili… L’ultimo pezzo è comunque sterrato, ma queste poche centinaia di metri sono ben percorribili da qualsiasi tipo di auto, che possiamo lasciare nell’apposito spiazzo proprio davanti all’area archeologica.

Il fascino è grande, aumentato anche dal fatto che siamo soli e dal silenzio rotto solo dal canto delle cicale e dei grilli… Un cartello ci indica il nome del sito e ci invita a scaricare l’applicazione Flico, che consiste in una guida scritta e da ascoltare con una mappa dei punti di interesse in tutta Italia. Ci sembra un’idea molto carina e, così, mentre oltrepassiamo la staccionata che delimita l’area, ascoltiamo la breve audio-guida.

Saturnia - Necropoli del Puntone.
Saturnia - Necropoli del Puntone, Lorenzo e Frida.
Saturnia - Necropoli del Puntone, picnic.

Nel frattempo, Frida è pazza di felicità: non fa che correre, saltare e rotolarsi. Sente gli odori dei tanti animali del bosco e, sicura e indisturbata, si lancia tra le tombe e gli alberi. È presente anche un tavolo per il picnic, che noi utilizzeremo per goderci in tranquillità il pranzo.

La Necropoli del Puntone è una delle più vicine al centro abitato di Saturnia, dalla quale è separata dal fiume Albegna. È stata esplorata e, purtroppo, depredata nell’Ottocento, ma sono ancora oggi visibili e visitabili oltre venti tombe etrusche, datate dal VII al V sec. a.C. Da sempre evidenti ed esposte, in epoca recente sono state utilizzate come deposito per gli attrezzi o il ricovero degli animali.

Saturnia - Necropoli del Puntone.
Saturnia - Necropoli del Puntone.
Saturnia - Necropoli del Puntone, Federica e Frida.

La struttura delle tombe è di tipi diversi per la maggioranza a tumulo, mentre qualcuna è a fossa; l’ordine in cui sono disposte sembra apparentemente casuale. Le dimensioni sono ridotte e notiamo come alcune siano caratterizzate da un dromos, un corridoio di accesso, terminante nella camera funeraria a pianta rettangolare e rivestita di travertino. A volte questa parte è divisa in due ambienti tramite un lastrone dello stesso materiale. Notiamo come in alcune tombe la copertura sia di tipo “a capanna”, con lastroni monolitici posati a spiovente e sorretti da un pilastro centrale.

Ciò che rende davvero magico questo luogo è il fatto che le tombe sono completamente amalgamate nella vegetazione: siamo infatti circondati da un bel bosco di querce secolari e sicomori (che fioriscono nel mese di aprile)… La necropoli è così ancor più suggestiva e vale la pena fermarsi per almeno un’ora per visitare in tranquillità l’area archeologica e godere del silenzio.

Noi abbiamo pranzato nell’area picnic e ci siamo ristorati prima di raggiungere il borgo di Saturnia e visitare il centro con un bell’itinerario.

Saturnia - Necropoli del Puntone.
Saturnia - Necropoli del Puntone.
Saturnia - Necropoli del Puntone - Lorenzo e Federica.

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