Puglia Viaggi

LA COSTA ADRIATICA DEL SALENTO

10 luoghi da non perdere

Durante il nostro on the road del Salento ci siamo dedicati alla scoperta di questa magnifica zona mischiando città d’arte, monumenti, curiosità naturali e meraviglie della costa e dell’entroterra. Arrivati a Lecce, siamo scesi da qui per ammirare spiagge, calette e punti panoramici spettacolari.

Ecco, quindi, alcuni luoghi imperdibili sul Mar Adriatico:

GROTTA DELLA POESIA

Tipologia: roccia.
Parcheggio: a pagamento davanti all’area archeologica / alcuni posti liberi nelle stradine laterali.
Accesso: a pagamento (dentro l’area archeologica di Roca Vecchia); biglietto: 3 euro a testa.
Turismo: luogo affollato; consigliamo di arrivare la mattina presto oppure all’ora di pranzo.

Partendo da Lecce ci dirigiamo verso la costa e prendiamo la strada panoramica che ci permette di gustare gli affacci sul litorale, a partire da una delle più note località balneari, San Foca.

La Grotta della Poesia si trova all’interno dell’area archeologica di Roca Vecchia, scoperta negli anni Venti del secolo scorso; lungo il sentiero che conduce alla spettacolare grotta, possiamo ammirare i ruderi della torre di guardia cinquecentesca.

L’enorme voragine nella roccia racchiude uno scrigno di acque limpide. In teoria, la balneazione è vietata, ma in pochi rispettano le regole… Questa grotta carsica fa parte di un sistema più ampio: adesso sono a cielo aperto, ma nell’antichità gli specchi d’acqua erano coperti. Sono state ritrovate la Grotta della Poesia e quella della Poesia Piccola (1983, non accessibile). Ma da dove trae origine il nome? Deriverebbe dal termine greco-medievale POSIA, cioè bevuta di acqua: probabilmente qui sgorgava una sorgente d’acqua dolce, non inusuale negli antichi luoghi di culto ipogei. La grotta, infatti, fu frequentata come santuario costiero dai naviganti e sulle pareti di roccia sono conservate centinaia di incisioni pre e protostoriche, testi votivi in lingua latina, greca e messapica.  

Maggiori informazioni: https://unpotpourri.it/2022/08/18/acaya-grotta-della-poesia-torre-dellorso-e-santandrea/#grotta-della-poesia

Grotta della Poesia.
Grotta della Poesia.

LE DUE SORELLE E TORRE DELL’ORSO

Tipologia: roccia / spiaggia di sabbia fine.
Parcheggio: a pagamento; consigliamo il parcheggio Le Due Sorelle (3 euro al giorno).
Accesso: libero / presenza di stabilimenti balneari a Torre dell’Orso.
Turismo: luogo molto affollato; consigliamo di arrivare la mattina presto oppure nel tardo pomeriggio.

Attraverso un sentiero nella folta pineta, arriviamo ad un panorama incredibile… Oltre l’alta scogliera, dove la vegetazione si riduce a pochi arbusti e qualche ciuffo d’erba, si stagliano i due scogli, somiglianti tra loro come due gemelle siamesi.

La leggenda popolare narra che un giorno due sorelle, contadine locali, desideravano rinfrescarsi; così, giunte alla baia di Torre dell’Orso, una delle due entrò in acqua, ma il mare divenne vorticoso ed ella chiese aiuto. La sorella accorse ma pure lei venne presa dalla corrente… Dopo molti e vani tentativi di giungere a riva, le due sorelle, esauste, riuscirono almeno ad avvicinarsi l’una all’altra per abbracciarsi un’ultima volta. Il Dio del mare ebbe compassione per la loro morte e le trasformò in due faraglioni, vicini per l’eternità e per sempre protesi in un abbraccio.

Proprio accanto ai faraglioni delle Due Sorelle si estende la spiaggia di Torre dell’Orso, prevalentemente attrezzata. L’acqua è azzurra e trasparente. È possibile noleggiare una canoa o un pedalò per ammirare dal basso l’imponente scogliera.

Maggiori informazioni: https://unpotpourri.it/2022/08/18/acaya-grotta-della-poesia-torre-dellorso-e-santandrea/#le-due-sorelle

Le Due Sorelle.
Torre dell'Orso.

FARAGLIONI DI SANT’ANDREA

Tipologia: roccia.
Parcheggio: a pagamento; consigliamo di arrivare a piedi con una passeggiata lungo la costa.
Accesso: libero.
Turismo: luogo non molto affollato.

Per ammirare il paesaggio, consigliamo vivamente una passeggiata di due chilometri (circa 30 minuti) da Le Due Sorelle alla Torre di Sant’Andrea. Alla nostra sinistra il mare diviene di un blu ancora più profondo, mentre passiamo alcune piscine naturali e calette, il cui accesso sopravvive a stento, segnalato da una scala tra la pietra e dalle ossature di porte abbandonate. A destra, invece, ci sono campi, molti dei quali abbandonati, alcuni usati come pascoli per le pecore da parte di contadini poco ospitali, altri dominati dalle tipiche costruzioni a tronco di cono, le pajare.

La spiaggia di Sant’Andrea, piuttosto ampia e con alle spalle un ricco bosco, è delimitata da un alto faro per i naviganti e, a nord di esso, si estendono la maggioranza dei faraglioni che hanno reso il luogo famoso. Con il percorso descritto si arriva proprio al faro e si ammira uno dei più impressionanti spettacoli che il mare abbia mai offerto.

Enormi banchi di roccia si sono staccati dalla roccia in epoche diverse e adesso si trovano isolati a poche decine di metri, come monolitici guerrieri protesi a scrutare immobili l’orizzonte del mare.

Maggiori informazioni: https://unpotpourri.it/2022/08/18/acaya-grotta-della-poesia-torre-dellorso-e-santandrea/#faraglioni-di-sant-andrea

Faraglioni di Sant'Andrea.

BAIA DEI TURCHI

Tipologia: spiaggia di sabbia fine.
Parcheggio: a pagamento; consigliamo il parcheggio De Marco (3 euro per l’intera giornata).
Accesso: libero / spiaggia libera.
Turismo: luogo affollato.

Dal parcheggio De Benedetto è possibile prendere una navetta per arrivare all’inizio dell’area protetta; in alternativa si può camminare per una quindicina di minuti giungendo alla pineta, da cui si snodano due sentieri: a sinistra si trova la Baia dei Turchi, mentre a diritto la Caletta di Toraiello (che vale comunque una visita). Proseguiamo per la prima e in pochi minuti sbuchiamo sul mare, da cui ci separa solo una bassa scogliera che diventa una stretta spiaggia sabbiosa, tutta libera. Consigliamo la parte sulla destra, caratterizzata da rocce di un colore rossastro, perché ci sono meno bagnanti e l’acqua sembra più limpida. In ogni caso, il mare è splendido ovunque; il fondale digrada molto dolcemente e fare il bagno è piacevole e rilassante.

Da dove deriva il nome di Baia dei Turchi? Come è facile intuire, dallo sbarco delle truppe turche con a capo il comandante Acmet Pascià, il quale nel 1480 attaccò Otranto partendo proprio da questa spiaggia. L’assedio alla città durò due settimane, al termine delle quali i cittadini di Otranto furono uccisi o ridotti in schiavitù; a tale episodio è ricondotta anche la decapitazione di 813 martiri cristiani che non vollero rinnegare la propria religione e i cui teschi sono conservati nella Cattedrale di Otranto.

Con una passeggiata arriviamo fino alla spiaggia Azzurra, poco lontano, oltre la quale si estende il lungo lido dei Laghi Alimini, oasi protetta e luogo tutelato dal FAI Italia. Il mare è sempre meraviglioso e i colori si armonizzano perfettamente: l’azzurro dell’acqua, la sabbia bianca, la pineta verde… Questa parte, comunque, è più attrezzata e caotica, quindi, secondo noi, l’opzione migliore rimane la prima, anche se forse un po’ più scomoda e selvaggia.

Maggiori informazioni: https://unpotpourri.it/2022/08/31/corigliano-baia-dei-turchi-otranto/#baia-dei-turchi

Baia dei Turchi.
Baia dei Turchi.

CALA GROTTA MONACA

Tipologia: roccia.
Parcheggio: libero.
Accesso: libero.
Turismo: luogo non affollato.

A circa dieci minuti in auto dalla Baia dei Turchi, Cala Grotta Monaca è un luogo quasi sconosciuto alla maggioranza dei turisti e ormai piuttosto in rovina… Lasciamo l’auto nel parcheggio gratuito proprio sopra l’insenatura e ci avventuriamo a piedi lungo la costa: l’acqua è azzurra e profonda, le rocce sono a picco sul mare, ma in alcuni punti digradano più dolcemente e permettono di arrivare fino al mare. Solo pochissimi avventori sono a fare il bagno o a prendere il sole.

Secondo la leggenda, la Grotta Monaca era un tempo abitata da una foca monaca; se ciò fosse vero sarebbe un’altra prova di quanto queste acque fossero limpide e trasparenti in passato, proprio come oggi.

Maggiori informazioni: https://unpotpourri.it/2022/08/31/corigliano-baia-dei-turchi-otranto/#cala-grotta-monaca

Cala Grotta Monaca.
Cala Grotta Monaca.

PORTO BADISCO

Tipologia: cala / spiaggia / roccia.
Parcheggio: libero nelle stradine laterali.
Accesso: libero.
Turismo: luogo affollato.

Porto Badisco è costituito da un’insenatura che ricorda un fiordo roccioso e gode di uno spettacolare panorama, con il mare azzurro, le rocce biancastre e il terreno arido e brullo che si alterna ai grandi pini.

Porto Badisco è senza dubbio una delle cale più affascinanti del Salento. Ci sono alcuni avventori, ma è facile trovare un angolo di quiete… L’acqua è abitata da numerosi pesci, anche se le correnti possono rendere la vista meno nitida. Siamo circondati dalla macchia mediterranea, composta da fichi d’India, palme, oleandri e olivi secolari, piante officinali. I colori sono incantevoli e possiamo scorgere anche numerosi uccelli, che hanno scelto questo tratto di costa per nidificare.

Arricchisce l’incanto dell’insenatura la leggenda secondo la quale su queste rive sbarcò Enea, in fuga da Troia, insieme al padre Anchise e al figlio Ascanio. I racconti di Virgilio nell’Eneide si intrecciano con l’antica storia locale: a pochi metri dal mare, infatti, si apre la magica Grotta dei Cervi.

Purtroppo, chiusa al pubblico e non visitabile, la grotta è un antico complesso ipogeo, considerato tra i più importanti d’Europa. All’interno sono stati ritrovati circa tremila dipinti murari risalenti al Paleolitico: raffigurano geometrie astratte e figure, come uomini che tendono l’arco, bambini, donne, animali, tra cui cervi. L’uomo utilizzava queste grotte di natura carsica già dal Neolitico! Si trattava probabilmente di un luogo di culto che rimase attivo fino all’inizio dell’età dei Metalli. Particolarmente suggestiva è una stanza sotterranea con decine di impronte di piccole mani…

Maggiori informazioni: https://unpotpourri.it/2022/11/24/cava-di-bauxite-punta-palascia-porto-badisco-e-santa-cesarea-terme/#porto-badisco

Porto Badisco.
Porto Badisco.

SANTA CESAREA TERME

Tipologia: città / terme / roccia.
Parcheggio: a pagamento nel centro / libero nelle stradine laterali.
Accesso: libero / stabilimenti balneari.
Turismo: luogo non affollato.

Città sonnacchiosa ed elegante, in decadenza dopo una passata grandezza, Santa Cesarea Terme era nel Novecento la meta prediletta della nobiltà salentina, attratta dalle acque cristalline e dallo stabilimento termale. Una testimonianza di un passato splendore è offerta dalle numerose ville del secolo scorso, in stili eclettici e fantasiosi, eleganti e intrisi del gusto orientale, come Villa Sticchi, Villa Raffaella e Palazzo Tamborino.

Le Terme di Santa Cesarea sono ospitate in un antico ospedale e l’acqua sulfurea, sprigionata da quattro grotte ad una temperatura costante di 34° ha proprietà curative per le malattie della pelle e dell’apparato respiratorio. Se, invece, si preferisce fare un tuffo nel mare, occorre prestare attenzione perché l’acqua è molto alta ed è meglio servirsi di uno dei due stabilimenti, che sono scavati nella roccia viva e ai quali è possibile accedere da scalinate intagliate nel carparo.

Un’altra storia è legata alla cittadina: qui nel secolo scorso risiedettero gli ebrei in attesa di raggiungere Israele. Evidente traccia del loro passaggio è offerta dalla facciata di un palazzo, a pochi passi dalla chiesa parrocchiale e dove si era stabilito un bar-pizzeria, adesso in vendita: nonostante l’intonaco cominci a sgretolarsi, possiamo ancora leggere grandi scritte in ebraico.

Maggiori informazioni: https://unpotpourri.it/2022/11/24/cava-di-bauxite-punta-palascia-porto-badisco-e-santa-cesarea-terme/#santa-cesarea-terme

Santa Cesarea Terme.
Santa Cesarea Terme.

CALA DELL’ACQUAVIVA

Tipologia: cala / roccia.
Parcheggio: a pagamento orario / libero lungo la strada (pochissimi posti).
Accesso: libero / stabilimenti balneari.
Turismo: luogo molto affollato.

Cala dell’Acquaviva è molto gradevole: i fitti pini e il ricco sottobosco ornano tutto il fiordo, stretto e lungo qualche centinaio di metri. L’acqua è trasparente e fresca grazie alle sorgenti di acqua dolce che sgorgano dal sottosuolo. È possibile stendersi sulle rocce o sul cemento, che purtroppo domina questa piccola oasi naturale per creare lo scivolo delle barche, oppure cercare riparo dal sole lungo i bordi, sotto le fronde degli alberi.

Una curiosità: di fronte all’insenatura, le profondità del mare celano un piroscafo, il Travancore, meglio noto come la Valigia delle Indie. L’imbarcazione affondò proprio all’imboccatura dell’Acquaviva nella notte dell’8 marzo 1880.

Maggiori informazioni: https://unpotpourri.it/2022/12/18/cala-dellacquaviva-il-ciolo-e-santa-maria-di-leuca/#cala-dell-acquaviva

Cala dell'Acquaviva.
Cala dell'Acquaviva.

IL CIOLO

Tipologia: cala / roccia.
Parcheggio: a pagamento / libero lungo la strada.
Accesso: libero.
Turismo: luogo molto affollato.

Secondo la nostra esperienza, il Ciolo è il fiordo più spettacolare della costa adriatica. Prima di scendere, possiamo ammirarlo dall’enorme ponte che lo sovrasta e all’inizio del quale lasciamo la nostra auto (parcheggio libero). Le pareti rocciose a strapiombo sul mare chiudono lo stretto canale: un’opera grandiosa della natura, che non cessa mai di stupirci…

L’acqua si tinge di vari colori: dal blu intenso delle profondità, al verde smeraldo fino all’azzurro. Lo spettacolo è coronato dalle alte scogliere e montagne, brulle e selvatiche. Nelle grotte naturali dei dintorni fanno il nido le gazze (ciòle in dialetto locale, da cui prende il nome l’insenatura).

Possiamo raggiungere l’accesso al mare da una comoda scala che percorre a zig-zag la parete rocciosa; in alternativa, vi sono alcuni trekking che conducono al Ciolo. Uno di essi parte dal centro storico di Gagliano e si chiama proprio “Sentiero del Ciolo”, da cui è possibile godere di splendidi affacci sul fiordo.

Maggiori informazioni: https://unpotpourri.it/2022/12/18/cala-dellacquaviva-il-ciolo-e-santa-maria-di-leuca/#il-ciolo

Il Ciolo.
Il Ciolo

OTRANTO E SANTA MARIA DI LEUCA

Tipologia: città.
Parcheggio: a pagamento / libero.
Accesso: libero / musei a pagamento.
Turismo: luogo affollato a seconda delle ore.

Le due città che meritano sicuramente una visita sono Otranto e Santa Maria di Leuca, che è proprio al confine tra Ionio e Adriatico.

Otranto è una delle città più famose del Salento, celebre soprattutto per la Cattedrale e il suo incredibile mosaico. Entrando dalla Porta di Terra, è possibile ammirare il perimetro delle possenti mura e inoltrarsi tra i vicoli del centro storico. Degne di nota sono la Chiesa di San Pietro, una piccolissima costruzione di oltre mille anni, custode di uno dei cicli di affreschi bizantini più stupefacenti del Salento, i bastioni, la Torre Matta e il Castello Aragonese.

Qui potete trovare maggiori informazioni e un itinerario dell’intera città.

Otranto.
Otranto.

Santa Maria di Leuca è sicuramente meno ricca di Otranto, ma offre alcune meraviglie architettoniche e artistiche che non devono passare inosservate: in primo luogo merita una visita la famosa Basilica Santuario di Santa Maria de Finibus Terrae; l’edificio attuale della chiesa, una via di mezzo tra una fortezza capace di resistere alle incursioni turche e una chiesa cristiana, risale al 1720, dopo che i saraceni avevano distrutto la struttura precedente. Accanto, il grande Acquedotto Pugliese trova la propria fine in una spettacolare cascata e nella bella terrazza-sagrato possiamo ammirare anche il faro, che dal 1866 avvisa i naviganti dell’inizio dell’Italia. Costruito sul punto più alto di Punta Meliso, è uno dei fari più alti d’Europa e uno dei più belli e suggestivi. Meritano una menzione anche la Torre dell’Omomorto, nota anche come Torre Vecchia (XVI sec.), il bel lungomare e Punta Ristola, il punto più a sud dell’Italia.

Qui potete trovare maggiori informazioni e un itinerario dell’intera città.

E le meraviglie della costa ionica? Ecco qui i 10 luoghi da non perdere

Santa Maria di Leuca.

INFORMAZIONI

  1. Grotta della Poesia: https://unpotpourri.it/2022/08/18/acaya-grotta-della-poesia-torre-dellorso-e-santandrea/#grotta-della-poesia
  2. Le Due Sorelle e Torre dell’Orso: https://unpotpourri.it/2022/08/18/acaya-grotta-della-poesia-torre-dellorso-e-santandrea/#le-due-sorelle
  3. Faraglioni di Sant’Andrea: https://unpotpourri.it/2022/08/18/acaya-grotta-della-poesia-torre-dellorso-e-santandrea/#faraglioni-di-sant-andrea
  4. Baia dei Turchi: https://unpotpourri.it/2022/08/31/corigliano-baia-dei-turchi-otranto/#baia-dei-turchi
  5. Cala Grotta Monaca: https://unpotpourri.it/2022/08/31/corigliano-baia-dei-turchi-otranto/#cala-grotta-monaca
  6. Porto Badisco: https://unpotpourri.it/2022/11/24/cava-di-bauxite-punta-palascia-porto-badisco-e-santa-cesarea-terme/#porto-badisco
  7. Santa Cesarea Terme: https://unpotpourri.it/2022/11/24/cava-di-bauxite-punta-palascia-porto-badisco-e-santa-cesarea-terme/#santa-cesarea-terme
  8. Cala dell’Acquaviva: https://unpotpourri.it/2022/12/18/cala-dellacquaviva-il-ciolo-e-santa-maria-di-leuca/#cala-dell-acquaviva
  9. Il Ciolo: https://unpotpourri.it/2022/12/18/cala-dellacquaviva-il-ciolo-e-santa-maria-di-leuca/#il-ciolo
  10. Otranto: https://unpotpourri.it/2022/11/29/otranto-in-un-giorno/
    Santa Maria di Leuca: https://unpotpourri.it/2022/12/18/cala-dellacquaviva-il-ciolo-e-santa-maria-di-leuca/#santa-maria-di-leuca


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