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TREKKING DA CAVALESE A CASTELLO DI FIEMME

Una passeggiata panoramica tra due borghi della valle

Giovedì 28 dicembre 2023

Ennesimo giorno sugli sci, ma voi non sciate? I vostri amici e parenti salgono verso le piste del Cermis, ma voi non avete voglia di seguirli pagando gli impianti di risalita? Oppure… Giornata estiva e caotica nel pieno dell’alta stagione? Il meteo incerto vi fa temere la pioggia? Beh, il trekking che ci conduce alla scoperta di Cavalese e di Castello di Fiemme è un’alternativa sempre adatta, perfetta in ogni stagione e godibile per tutti, adulti e bambini, in solitaria o con il vostro cane, se siete amanti delle passeggiate e curiosi di arte e storia!

La nostra partenza è proprio all’inizio di Cavalese, che accoglie i suoi avventori con una bella rotonda e un comodo parcheggio (gratuito) davanti al ristorante Vecchia Osteria. Se qui non trovate posto (non sono molto numerosi e vengono occupati velocemente, soprattutto in alta stagione), potete lasciare l’auto in uno dei numerosi posteggi a pagamento o parcheggiare nell’ampio sterrato lungo la Strada Statale delle Dolomiti, uscendo dal centro di Cavalese in direzione Tesero.

Lunghezza complessiva10,6 km
Tempi di percorrenza3h
Dislivello193 m.
Grado di difficoltàMolto facile
SCHEDA TECNICA

CAVALESE

Se date avvio alla passeggiata dall’inizio di Cavalese, potete percorrere la via principale, via IX novembre, ammirando alcuni degli edifici più importanti della città, così ricca di storia, arte e cultura. Quasi immediatamente incontrare, a sinistra, la semplice facciata a capanna della Chiesa di San Vigilio, eretta alla fine del Seicento e accompagnata da un convento di frati francescani. (Qui trovate un approfondimento su questa chiesa, sugli affreschi dipinti in facciata e sui suoi interni.)

Subito dopo, a destra, è impossibile non venir catturati dalla colorata facciata di Casa Bertelli, palazzo storico che vanta un suggestivo ciclo di affreschi quattrocenteschi a tema cavalleresco. Proseguendo, merita senza alcun dubbio una menzione uno dei più importanti edifici di Cavalese: il Palazzo della Magnifica Comunità di Fiemme, ben riconoscibile per la sua eleganza e che ospita un ricco e ben curato museo, oltre a mostre temporanee.

Cavalese.
Cavalese - Chiesa di San Valerio.
Cavalese - Pieve.

In pochi minuti abbiamo attraversato il centro cittadino, che può essere molto trafficato… Cominciamo a trovare maggiore tranquillità e ad allontanarci dal caos lungo via della Pieve, che conduce al giardino di maggiore rilievo, quello che ospita, appunto, la Pieve di Cavalese. Prima di arrivarvi, però, passato il Monumento ai Caduti, che rimane alla nostra sinistra, giriamo a destra in via Bresadola, la quale disegna, in discesa, un’ampia curva e ci allontana dalla città.

Apprezziamo la grande struttura dell’Hotel Grunwald, con i suoi tradizionali dettagli in legno, e ci affacciamo oltre il parcheggio per ammirare una bella veduta di Cavalese. Proseguiamo in discesa lungo la strada asfaltata che ben presto lascia il posto ad un ampio sterrato: stiamo costeggiando il cimitero e possiamo godere di un incantevole panorama sulla catena del Lagorai e sulla Chiesetta di San Valerio, che spicca con il suo campanile.

Mentre alla nostra destra si biforca il sentiero che condurrebbe proprio a questa piccola pieve (lo abbiamo percorso in un altro itinerario, che trovate qui), a sinistra possiamo scorgere il campanile della Pieve, con i suoi colori caldi e la copertura scura e appuntita.

Cavalese - Passeggiata Vecchia Ferrovia.
Cavalese - panorama sul Monte Cornon e Pale di San Martino.

La nostra passeggiata continua per il medesimo sentiero, seguendo le indicazioni per “Passeggiata Vecchia Ferrovia / Masi di Cavalese”. Stiamo camminando sul tracciato che contorna il parco, cingendolo dal basso: qui correva la vecchia linea ferroviaria che, fino al 1963, collegava Ora con Predazzo, passando per Cavalese.

Non ci stupiamo, quindi, quando, tra due punti panoramici sulla valle, si staglia di fronte a noi una galleria; il tunnel è molto suggestivo e particolare, conservando ancora oggi alcuni pezzi dell’antica illuminazione della linea ferroviaria.

Appena usciti, ci troviamo sotto le cabine dell’impianto che congiunge Cavalese al fondovalle per poi risalire verso il Monte Cermis. Qui il panorama è meraviglioso: lo sguardo spazia su tutta la valle e la catena del Lagorai, proprio di fronte a noi, fino ad arrivare alle Pale di San Martino.

Proseguendo lungo la strada sterrata, passiamo il parcheggio dell’impianto e serpeggiamo tra i campi, sempre ammirando il paesaggio, arricchito stavolta dalla massiccia presenza del Monte Cornon o Cornacci, ben riconoscibile per le sue costole un po’ brulle e rocciose.

Cavalese - Passeggiata Vecchia Ferrovia.
Cavalese - valle e cabinovia.

Parco della Pieve

Arrivati sulla strada asfaltata (e trafficata) via Cavazal, il nostro itinerario ci porta a sinistra, dove raggiungiamo il parco principale di Cavalese, al quale accediamo passando davanti allo Stadio del Ghiaccio. Due sono le cose da non perdere: in primo luogo un altro affaccio panoramico, percorrendo il sentiero a sinistra, che si affaccia nuovamente sulla valle. Secondo di poi, ci soffermiamo ad ammirare i luoghi di culto: la Chiesa di Santa Maria Assunta, nota come Pieve di Cavalese, e accanto, in stile neoclassico, il Santuario della Madonna Addolorata. La chiesa merita senza dubbio una visita e di essere apprezzata con maggiore attenzione; qui potete trovare tanti dettagli e informazioni.

La nostra passeggiata nel parco è molto piacevole, snodandosi tra alberi secolari, soprattutto tigli, che testimoniano l’importanza del luogo; essi, infatti, secondo gli antichi popoli germanici, identificano dove risiede il potere.

Cavalese - Pieve.
Cavalese - veduta sulla Chiesa di San Sebastiano.

VERSO CASTELLO DI FIEMME

Uscendo dal giardino e svoltando a sinistra in via Val Moena, inizia la seconda parte del nostro itinerario: quella diretta a Castello. Percorriamo una serie di vicoli in discesa, verso il Rio Gambis, con suggestivi affacci sul centro di Cavalese e in particolare sul campanile della Chiesa di San Sebastiano. Attraversiamo il torrente e proseguiamo su via Brunetta e poi (a sinistra) su via Marmolaia, cominciando ad allontanarci da Cavalese.

L’ampia strada carrabile diventa un viottolo asfaltato, che si snoda in mezzo ai campi e offre un bel panorama da entrambi i lati: dietro di noi vediamo ancora l’agglomerato di Cavalese, il tozzo Monte Cucal, Pala Santa, Cornacci e, in alcuni punti, il campanile della Pieve, circondato dagli alberi del parco; davanti ai nostri occhi, invece, svetta l’attrazione più iconica di Castello di Fiemme, il cocuzzolo dove si erge la Chiesa di San Giorgio.

Prestiamo attenzione a svoltare a sinistra al bivio, in leggera discesa, per inoltrarci un po’ di più nella natura che costeggia i campi coltivati. In poche decine di minuti siamo arrivati da Cavalese alla località Medoina, passata la quale, lungo via Dolomiti, notiamo una porticina in legno, aperta sul muro sotto al giardino di una villetta.

Passeggiata verso Castello.
Cavalese - Monte Cucal e Pala Santa.

Un pannello illustrativo ci racconta di cosa si tratta… La piccola porta conduce al sottosuolo di una casa privata; durante la sua costruzione, nel 1979, le ruspe portarono alla luce i resti di un’abitazione dell’antico villaggio del Doss Zelor, di origine retico-romana, nato duemila anni fa e che fu abbandonato tra il 100 e il 500 d.C., quando gli abitanti, concluso lo sfruttamento agricolo dei terreni circostanti, fondarono un nuovo agglomerato di case, a poca distanza e su un altro dosso, un castrum, un abitato in posizione elevata: il Castrum Femis, il Castello di Fiemme. È straordinario pensare come l’insediamento moderno e quello antico si tocchino in questo esatto punto!

Dentro la casa, è stata rinvenuta una scoperta unica nel suo genere: ciò che resta di un forno, con una struttura quadrangolare e superfici fessurate e spaccate dal fuoco. Probabilmente era una stufa, posta tra due stanze, secondo una modalità di riscaldamento della casa attiva a partire dal Medioevo e che dura tutt’oggi. Altro ritrovamento è stato un catillus, una piccola macina rotante in porfido: le farine erano prodotte in casa, il pane e la polenta erano cotti sul fuoco. Sono suggestioni di una quotidianità antica e di un passato di cui rimangono solo alcune tracce…

Il nostro percorso tocca solo tangenzialmente un altro itinerario, chiamato Finestre nel tempo a Doss Zelor, un sentiero tematico suddiviso in nove stazioni alla scoperta dell’antico villaggio tra archeologia, biodiversità e natura, presente, passato e futuro.

Passeggiata verso Castello.
Castello - porta "archeologica".

CASTELLO DI FIEMME

Continuiamo a camminare lungo la strada ed entriamo nel centro di Castello di Fiemme, sempre dominato dalla chiesa, in una posizione davvero particolare per un edificio di culto. In realtà, sul dosso che sovrasta l’abitato, si ergeva un tempo un castello, costruito per la prima volta dai conti Enn-Caldiff nel XI-XII secolo e che fu demolito nel 1310. La denominazione di Castello deriva probabilmente proprio dalla presenza di questo maniero…

Prima di addentrarci tra i vicoli delle case, possiamo fermarci ad ammirare un affresco raffigurante la Madonna dell’Aiuto e i Santi Lucia, Orsola, Giorgio e Maurizio, risalente al 1853 circa e restaurato in occasione del centenario dalla ex Cassa Rurale di Castello di Fiemme.

Medesimo positivo intervento da parte di questo Ente è avvenuto su un altro dipinto, che si trova lungo la via principale di Castello, via Trento: la Madonna di Loreto del XVIII secolo. Accanto ad essa, che si trova sopra la porta di un’abitazione privata, possiamo notare un pozzo di età medioevale e moderna, della profondità di quasi sei metri e riportato alla luce nel settembre del 1996.

Castello di Fiemme - affresco della Madonna dell'Aiuto e i Santi Lucia, Orsola, Giorgio e Maurizio (1853).
Castello di Fiemme - pozzo di età medievale e moderna.
Castello di Fiemme - Madonna di Loreto (XVIII sec.).

Siamo in piazza Segantini, che deve il nome al celebre pittore, in quanto sua madre era originaria di questo piccolo borgo. Giriamo a sinistra e iniziamo a salire sul colle, il Dosso Santa Lucia, dove si collocano le due chiese e il campanile, che così spesso, durante questo itinerario, abbiamo ammirato da lontano. Due sono le strade per arrivarci: quella carrabile e quella solo pedonale, che ripercorre le stazioni della Via Crucis. In entrambi i casi, la fatica della salita viene ripagata da un bellissimo panorama sulla valle, che si espande ai due lati del torrente Avisio.

Chiesa di San Giorgio

Davanti a noi si staglia la grande chiesa parrocchiale, l’attuale Chiesa di San Giorgio, mentre accanto, proprio davanti al campanile, sorge l’antica Chiesa di San Giorgio, ora dedicata all’Immacolata di Lourdes. Una planimetria del colle ci indica le principali attrazioni: oltre ai due luoghi di culto, troviamo il cimitero del 1735, i ruderi del castello, il dosso degli antichi capitelli e quelli della Via Crucis.

La storia di questo colle, a 963 metri s.l.m., è molto antica: prima dell’anno Mille, infatti, esisteva probabilmente una cappella con funzioni cimiteriali, in stretto collegamento con l’abitato sottostante (come pure nel caso di San Valerio a Cavalese). La prima attestazione del borgo come Castello risale al 1188: la costruzione del maniero, la fortezza dei conti Enn-Caldiff, quindi, deve essere stata antecedente a tale data; sicuramente fu demolito nel 1310 per ordine dei Conti del Tirolo, i quali non consentirono la costruzione di altri in Val di Fiemme. Nel frattempo, nel 1216, il Principe Vescovo Vanga consacrò o riconsacrò la Chiesa di San Giorgio, che nel 1450 fu ristrutturata in stile gotico, con affreschi interni ed esterni realizzati dal maestro Leonardo da Bressanone o dalla sua scuola.

Castello di Fiemme - Chiesa di San Giorgio.
Castello di Fiemme - panorama sull'Avisio e sulla valle fino alle Pale di San Martino.
Castello di Fiemme - Chiesa di San Giorgio, cimitero.

All’inizio del Seicento fu costruita la Cappella del Santo Rosario e nel 1735 venne ampliato il cimitero e ristrutturato il sagrato. L’attuale chiesa parrocchiale e l’odierno cimitero sono opera dell’ingegnere Claricini, sul cui progetto furono eretti tra il 1850 e il 1856. All’inizio del Novecento (1905-7) fu ristrutturata la vecchia chiesa, che perse il nome di San Giorgio e fu trasformata nella Cappella della Madonna di Lourdes. Nel 1925 la chiesa fu restaurata e le cupole vennero affrescate dal pittore Giustiniani.

E il campanile? L’antica costruzione fu demolita nel 1907-8, quando fu eretta l’attuale torre, alta 46 metri. Numerosi furono gli interventi successivi alla Seconda guerra mondiale, con restauri negli anni Settanta, il rifacimento del sagrato nel 1998 e altri lavori nel 2008-9.

Osserviamo l’attuale Chiesa di San Giorgio, davanti alla cui facciata si erge il monumento a ricordo dei caduti della Prima guerra mondiale, costruito negli anni Venti. In stile neoclassico e dai colori tenui, l’esterno spicca per caratteristiche particolari, mentre l’interno, suddiviso in tre navate e con due cappelle laterali simmetriche, ospita alcune pale attribuite ad artisti fiemmesi, una copia dell’Ultima Cena di Cristoforo Unterperger e la Cena di Emmaus di don Antonio Longo.

Castello di Fiemme - Chiesa di San Giorgio e campanile.
Castello di Fiemme - Chiesa di San Giorgio, interno.

Più suggestiva è l’unica navata della Chiesa della Madonna del Lourdes, con la sua semplice essenzialità e il resto di uno degli affreschi quattrocenteschi che un tempo la decoravano: si tratta di un San Cristoforo, lungo una fiancata, attribuito alla scuola di Leonardo da Bressanone.

Prima di ripartire, consigliamo di dare un’occhiata al cimitero e ad alcune delle sue tombe artisticamente decorate. Un cartello, posto all’ingresso, ci invita alla riflessione: “Quel che la legge ignora dell’inconcussa fratellanza umana s’inoltri e l’apprenda dalla operosa e mutua fraternità delle tombe”.

Per il ritorno possiamo percorrere la medesima strada, inoltrandoci tra i vicoli di Castello oppure passando per la strada principale. Se al bivio su via dei Fossi proseguiamo a dritto sbuchiamo esattamente all’ingresso di Cavalese, dietro alla Chiesa di San Vigilio: il nostro itinerario è terminato.

Castello di Fiemme - Cappella della Madonna del Lourdes.
Castello di Fiemme - Cappella della Madonna del Lourdes, interno.
Castello di Fiemme - Cappella della Madonna del Lourdes, affresco.

Questa proposta di passeggiata è un modo lento e consapevole di scoprire il territorio da numerosi punti di vista: i panorami sulla valle e sui monti, la natura, la storia e l’arte di due paesi importanti, Cavalese e Castello, simboli della meravigliosa Val di Fiemme.

Se volete continuare a passeggiare a Cavalese, qui potete trovare tre proposte di itinerari!


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