Altro La rivoluzione gentile

OTTOBRE 2021

Scoperte e riflessioni

Cavolo ornamentale.

Ecco il primo articolo mensile della rubrica “La rivoluzione gentile”

Non è stato un mese facile, questo. Ottobre 2021 è stato colmo di impegni, qualche fregatura, momenti difficili, impazienza, frustrazione…
È scorso lento, arrancando tra una settimana e la successiva, con pensieri ricorrenti e piccole vittorie. Ci sono stati momenti di scoramento; in generale potrei dire che è stato una lotta per rimanere presente, non farmi sopraffare, affrontare giorno per giorno.

1.Fiera d’autunno a Firenze

Su indicazione della mia amica Misia, il mese è iniziato con la visita alla Mostra di piante e fiori al Giardino dell’Orticoltura. Approfittando del clima mite e delle giornate di sole e di cielo terso, abbiamo fatto un giro tra i banchi di questa meravigliosa fiera autunnale, ammirando decine di varietà di piante provenienti da diversi vivai, ma anche pannelli illustrativi dedicati alla frutta di stagione, banchi di zucche ornamentali e decorazioni, stand di prodotti ecologici e cibi locali.

Una vera e propria esplosione di colori in cui mi sono immersa per abbracciare l’inizio della nuova stagione…

Zucche ornamentali.
Banco di zucche ornamentali.
Pianta di "Miseria".

2. Il mare senza turisti

Sempre all’inizio del mese, per un viaggio di lavoro di Lorenzo, siamo andati a Cagliari, dove siamo riusciti a ricavarci un momento per affacciarci sulla lunghissima spiaggia di Poetto, poco fuori dal centro della città. Ci hanno accolti un sole caldo, poco vento e un mare piatto e cristallino; rare persone frequentavano la spiaggia, molte solo per una passeggiata o una corsa sul lungomare. Regnava ovunque la quiete oziosa tipica della bassa stagione, un clima rilassato e rigenerante.

3. Cagliari: la scoperta di luoghi nuovi

In concomitanza con questo viaggio di lavoro, ho potuto passeggiare per le vie da una città completamente sconosciuta. A volte da sola, a volte in compagnia di Lorenzo, ho esplorato il centro del capoluogo sardo e ho goduto del tramonto rosato con un incredibile panorama su tutta la città. A piedi, ho percorso vie sconosciute, mi sono fermata a scoprire monumenti e opere, ho goduto del chiacchiericcio verace della gente del luogo.

Spiaggia di Poetto.
Cagliari - Bastione di Saint Remy.

4. I colori che cambiano: scoperte nella propria città

Non ho potuto vedere il foliage con un bel trekking sull’Appenino, ma sono comunque riuscita ad ammirare il nuovo manto degli alberi, il mutamento dei loro colori, passeggiando nel Parco delle Cascine, proprio sotto casa: la dimostrazione che non importa andare lontano, è sufficiente fermarsi ad osservare.

Dato che il parco è poco frequentato in questo periodo, abbiamo anche ammirato da vicino tanti graziosi scoiattoli intenti a saltare da un albero all’altro e soprattutto a mangiare le ghiande o a prepararne una scorta per il letargo e l’inverno ormai alle porte…

Parco delle Cascine.
Scoiattolo al Parco delle Cascine.

5. Castagne toscane

Parlando sempre di trascorrere del tempo all’aria aperta e della bellezza di una riscoperta del proprio territorio, non posso non nominare la raccolta delle castagne (a cui abbiamo dedicato un articolo sul blog). Mi ha colpita in particolare la possibilità di far esperienza diretta in un castagneto, raccogliere maggiori informazioni sulla differenza tra castagne e marroni e approfondire ricette tipiche tradizionali. Le castagne raccolte, poi, non solo sono state da noi cucinate subito in vari modi, ma le ho anche trattate (con ammollo e asciugatura) per conservarle nei prossimi mesi. Fa tutto parte della cultura di un tempo: occorre pazienza per dedicarsi a ricavare con le proprie mani, con cura e attenzione, ciò che potremmo comprare in un minuto già impacchettato al supermercato.

Maneggio Casetta a Marradi.
Castagne.

6. Mele del Trentino

Mele.


Il tema dell’importanza del cibo di stagione è sicuramente molto ampio. A ottobre, io e Lorenzo ne abbiamo approfittato per godere delle mele che avevamo comprato in Trentino alla fine del mese precedente: la raccolta autunnale, infatti, avviene a partire da settembre. Noi ne abbiamo acquistati alcuni chili direttamente davanti ai meleti, i cui alberi erano ancora carichi di frutti. Croccanti, dolci, piccole e asprine: ne abbiamo prese di diverse qualità e ne abbiamo mangiate per tutto il mese di ottobre…

7. Partecipazione a Social Innovation Jam III

In base ad una candidatura proposta mesi prima e ad un colloquio svolto a settembre, all’inizio di ottobre è arrivata un’email con la dicitura “Vincitore del bando” e il calendario degli incontri per questo corso, progetto della Fondazione CR Firenze in collaborazione con Impact Hub e Feel Crowd. Sono risultata tra i 15 giovani selezionati per un percorso finalizzato all’elaborazione di progetti innovativi per rispondere alle sfide poste da alcune associazioni fiorentine. È stato per me emozionante e ricco di stimoli imparare le basi del design thinking, acquisire competenze in ambito progettuale e di crowdfunding, lavorare in team. Il corso non è ancora finito ma ho trovato sorprendente come il mio approccio su alcune tematiche, le mie prospettive e le mie idee si siano modificati con il passare degli incontri. Oltre la fatica, è senza dubbio una bella opportunità, un arricchimento e una nuova fonte di ispirazione che mi rafforza nella scelta di continuare ad operare nel Terzo Settore.

8. Corso di Mindfulness

Tutt’altro tipo di impegno e di incontri è quello del corso di mindfulness, iniziato a fine settembre, proseguito con cadenza settimanale a ottobre e che si concluderà a novembre, a cura della Dr.ssa Massimiliana Molinari, psicologa psicoterapeuta. Lo scopo dichiarato è quello della riduzione dello stress; ammetto di essere stata piuttosto scettica in merito… In realtà, questo tipo di incontri, le riflessioni e gli stimoli offerti, nonché la pratica quotidiana di meditazione (in diverse forme) sembrano star cambiando un poco del mio approccio alla vita e del mio sentire claustrofobico.

Incontro al corso Si-Jam III.
"Paesi tuoi" di Pavese.

9. Un libro: Paesi tuoi di Cesare Pavese

Ottobre non è stato un mese di grandi letture… l’unica che ho portato a termine è stato il romanzo di Pavese, in un’edizione che adoro, comprata di una fornitissima libreria dell’usato (Mucho Mojo). Di primo impatto, Paesi tuoi non si è rivelato un libro facile da leggere, ma poi mi ha appassionata con i suoi toni secchi, talvolta rudi, ineluttabili.

Qui ho scritto alcune delle mie idee e impressioni su primo romanzo di Pavese.

10. Halloween

Sono anni che non festeggio Halloween e non sono il tipo a cui piacciono i travestimenti: guardo quelli altrui e ammiro il loro disinvolto coraggio, ma non mi avventuro in tentativi di imitarlo. Paradossalmente, invece, quest’anno ho sentito di più il richiamo della festa. Dico paradossalmente perché ho trascorso tutto il giorno di domenica al corso di Si-Jam III e la sera ho cenato a casa, stanchissima.

Tuttavia, tre sono stati i dettagli che mi hanno solleticato l’attenzione: in primo luogo ho trovato dolcetti, torte e muffin senza glutine al mio negozio preferito di Scandicci, La Sglutinata: le sue proposte fantasiose e divertenti hanno catturato il mio interesse (e il mio palato) e non sono riuscita a resistere dall’assaggiare il più possibile questi dolci… Inoltre, durante l’incontro del 31 ottobre i locali di Impact Hub erano completamente decorati (si potrebbe discutere sulla sostenibilità delle decorazioni, ma comunque…) e soprattutto ogni team doveva scegliere un tema per il proprio travestimento. Inutile dirlo: il nostro era il più ecologico: una volontaria dell’associazione Pallium, infatti, ci ha cucito a mano dei mantelli neri da Batman e li ha impacchettati con sacchetti riciclati… Una meraviglia! Infine, ma non meno importante, Lorenzo mi ha fatto trovare a casa due dolcetti e una bella piantina grassa, che, a giudicare dal suo aspetto e dal fatto che l’ha acquistata in un bar, era piuttosto vecchiotta. Adesso troneggia felice accanto alla finestra di cucina.

Halloween al corso Si-Jam.
Dolci de La Sglutinata.

In conclusione, ottobre è stato un mese stancante, che ha mi messa a dura prova; altre difficoltà mi aspettano per questo inverno. È giusto ammetterlo, è giusto vivere pure la sofferenza e il disagio. Tuttavia, vi è anche uno spazio per ciò che è bello, che dà speranza, che apre il cuore… Guardandoci indietro, è importante distinguere sempre ciò per cui vale la pena proseguire il cammino.


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