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UNA GIORNATA ALL’IMPRUNETA

Cosa fare tra arte, cibo e natura

Un’estate dedicata a brevi gite fuori porta, per sfuggire al caldo fiorentino, ai turisti che ricominciano ad invadere il centro, ai centri commerciali gremiti di persone… Il piccolo comune dell’Impruneta, in provincia di Firenze, si estende a cavallo tra le colline ed è celebre soprattutto per l’industria della terracotta (il cosiddetto cotto di Impruneta), per la tradizionale Fiera di S. Luca (a metà di ottobre) e per quella dell’Uva, che ha luogo ogni ultima domenica di settembre.

Di origine etrusca, i Romani scelsero di formarvi un agglomerato urbano a causa della felice posizione geografica, della fertilità dei terreni e della vicinanza con Firenze.

Questa piccola e graziosa cittadina offre la possibilità di dedicarsi ad attività differenti: dal buon cibo e dal relax in una piscina panoramica alle passeggiate nella natura e tra i vigneti, fino alla visita di musei e luoghi sacri. In effetti io e Lorenzo abbiamo colto in una giornata un po’ tutti questi interessi: attirati da un gustoso pranzo, abbiamo poi fatto una bella passeggiata ed infine abbiamo visitato il Santuario di Santa Maria ad Impruneta.

Impruneta - campo con vigne e colline con molto verde e cielo terso.
Impruneta - l'ingresso del ristorante Diadema: piante e strada.
Impruneta - Federica e Lorenzo nel bosco con un piccolo ruscello.

ARTE

Partiamo dalla fine della nostra gitarella, ovvero dall’approfondimento culturale…

Numerosi sono i luoghi di interesse, di culto e architetture civili, ma noi ci siamo concentrati solo sulla chiesa principale della città: essa sorge nella piazza Buondelmonti che con i suoi loggiati della fine del Cinquecento è solita ospitare le principali feste cittadine.

Intorno al santuario di Santa Maria ruota la storia di tutto il paese. Il luogo era già sede di culto in epoca etrusca (VI secolo a.C.), mentre l’attuale basilica nacque in età medievale, nel 1060 circa, in seguito al ritrovamento della sacra immagine della Madonna ancora oggi conservata all’interno della chiesa.

Secondo la leggenda, il dipinto fu ritrovato in un campo sito sul monte oggi noto come Monte delle Sante Marie. L’edificazione del santuario, quindi, doveva originariamente sorgere in quel luogo; tuttavia, sempre secondo i racconti, tutti i tentativi di costruzione della chiesa venivano vanificati da crolli improvvisi. Si decise perciò di far decidere alla Madonna stessa dove far costruire il proprio santuario: il dipinto fu posto su un carro trainato da due buoi senza conducente. Gli animali furono fatti partire dalla cima del monte e si fermarono dove adesso si trova la chiesa.

L’edificazione del santuario portò l’afflusso di un gran numero di pellegrini; fiorì così un mercato e pian piano si sviluppò l’intero abitato dell’Impruneta. Testimonianza di questi eventi sono i Loggiati del Pellegrino, situati a lato della basilica, e, come evento connotativo tradizionale, la Fiera di San Luca, rimasta per secoli una delle più importanti fiere di bestiame della Toscana.

La Madonna di Impruneta fu molto cara ai fiorentini e sono documentate traslazioni dell’immagine a Firenze a partire dal XIV secolo: la “Venerata Immagine della Madonna dell’Impruneta”, custodita nella Basilica, venne stata portata molte volte a Firenze in solenne processione, invocata come ausiliatrice nei momenti di maggiore difficoltà e angoscia, come nei casi di pestilenze, inondazioni, guerre e calamità. Addirittura, nel 1711, fu proclamata compatrona della città di Firenze e dell’arcidiocesi, nonché liberatrice della Toscana dai flagelli che l’avevano colpita. L’immagine è stata restaurata pesantemente, (in pratica ridipinta) da Ignazio Hugford nel 1758.

Impruneta - Chiesa: facciata esterna con portico, campanile, orologio e piazza.
Impruneta - Chiesa: dettaglio della piantina con spiegate le opere esposte.
Impruneta - Chiesa: interno ad una navata.

La facciata è preceduta da un portico di Gherardo Silvani del 1634, costruito dai fiorentini in ringraziamento ad un intervento della Madonna che avrebbe debellato la peste, e dalla torre campanaria (XIII secolo).

La basilica è stata bombardata durante la Seconda guerra mondiale e molte delle decorazioni che si potevano vedere all’inizio del secolo scorso (particolarmente il soffitto) sono andate perdute o sono ancora in corso di restauro. Per fortuna, però, visitando l’interno possiamo ancora vedere opere importanti: Natività del Passignano (1559 –1638) e una Vocazione di S.Pietro dell’Andrea di Jacopo da Empoli (1551 – 1640). Di fianco al presbiterio due edicole quattrocentesche di Michelozzo e decorate da Luca della Robbia conservano le reliquie della Vera Croce, quella di destra, e l’immagine della Madonna (spesso velata), quella di sinistra, che la tradizione assegna a San Luca Evangelista, patrono del paese. In controfacciata ha ripreso il suo posto, da pochi anni, la ricca Cantoria del XVIII secolo che ospitava l’organo del XVI secolo.

Notevoli sono anche i chiostri e l’annesso Museo del Tesoro di Santa Maria dell’Impruneta.

Impruneta - ristorante Diadema: la struttura esterna con vetri e tavoli.
Impruneta - veduta da Relais Villa Olmo: terrazze, scalinata e tante colline verdeggianti.
Impruneta - ristorante Diadema: Lorenzo seduto al tavolo con bicchieri di vino e piantina fiorita.

CIBO

Io e Lorenzo abbiamo scelto di pranzare al Diadema Wine Bar & Restaurant, che si trova all’interno del Relais Villa Olmo, uscendo dal centro dell’Impruneta in direzione Firenze. È un luogo davvero splendido: immerso nel verde, tra le colline, con un’incantevole piscina affacciata sul paesaggio; silenzioso e ricercato, il ristorante è circondato da vigneti e bilancia sapientemente tradizione e modernità. Adorabile è l’attenzione ai dettagli come le piantine fiorite in vaso ai tavoli e quelle aeree appese sopra di essi.

L’Executive Chef è Alessio Leporatti, recentemente insignito della prestigiosa forchetta Gambero Rosso, e il menu è ottimo, con piatti gustosi e ricercati. I prodotti sono scelti tra i migliori delle aziende locali e le verdure provengono direttamente dall’orto biologico del resort. Meritano un assaggio i vini, che sono prodotti proprio dalla cantina accanto al ristorante. Unica nota negativa è il prezzo un po’ alto, ma che ben si giustifica per la ricercatezza del menu e la bellezza e cura della location.

Durante l’estate è possibile fermarsi nella piscina, ma noi, essendo andati a maggio, abbiamo solo sostato qualche minuto tra i fiori e le piante del giardino per poi proseguire la nostra giornata con una passeggiata nei dintorni.

Qui la mia recensione completa sul ristorante Diadema!

Impruneta - ristorante Diadema: interno con tavoli apparecchiati, alcune persone sedute e piante.
Impruneta - ristorante Diadema: antipasto.
Antipasto
Sedano Rapa Croccante, Mela Verde, Acetosella, Gel di Limone e Zenzero
Impruneta - ristorante Diadema: veduta esterna con strada, giardino e colline.
Impruneta - ristorante Diadema: primo.
Primo
Risotto alle Erbe di Campo, Quinoa Soffiata, Spuma di Marzolino

Impruneta - ristorante Diadema: interno con piccolo salotto e camino.
Impruneta - ristorante Diadema: dolce.
Dolce
Cremoso alla Mela con Frolla di Grano Saraceno, Meringa di Ceci, Sidro alla Mela e Spuma di Strudel

NATURA

Innumerevoli sono gli itinerari per immergersi tra i vigneti, fare un trekking tra boschi e olivi, seguire corsi d’acqua e godere di rilassanti paesaggi…

Io e Lorenzo abbiamo optato per una passeggiata che sulla carta avrebbe dovuto essere semplice e con indicazioni chiare di sentieri e direzioni da prendere… Invece, come nostro solito, ci siamo persi di continuo e smarrito la strada fin troppe volte. Ciò che possiamo però senza alcun dubbio consigliare è di andare alla scoperta della parte subito fuori dall’Impruneta verso il Borro di Nalbi e nei dintorni dell’agriturismo Inalbi. Da qui si godono delle splendide vedute delle colline, si passa tra vigneti e uliveti, ci si immerge nel bosco e si è accompagnati dal gorgoglio dell’acqua… Insomma, un luogo davvero incantevole!

Riusciti a ritrovare la via di casa, o meglio della macchina, ci siamo dedicati alla parte culturale della nostra gita per poi fare ritorno a Firenze soddisfatti di aver trascorso una giornata semplice ma profondamente arricchente.

Impruneta - campo con ulivi e colline con molto verde e cielo terso.
Impruneta - campo con vigne e colline con molto verde e cielo terso.
Impruneta - campo con vigne e colline con molto verde e cielo terso.
Impruneta - Lorenzo a mezzo busto in un viale di grandi cipressi.
Impruneta - lago piccolo con tanta vegetazione; in lontananza qualche collina e cielo terso.
Impruneta - Federica a mezzo busto in un viale di grandi cipressi.

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