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SALENTO: MERAVIGLIE NATURALI E CURIOSITA’

6 luoghi ricchi di fascino e meraviglia

Le attrazioni principali del Salento sono senza dubbio quelle sulla costa, spiagge con acque cristalline e sabbia finissima, come la Baia dei Turchi o Marina di Pescoluse, oppure calette spettacolari, ad esempio Il Ciolo, o parchi incontaminati, come Porto Selvaggio. Sempre lungo il mare troviamo alcune delle città più rinomate e conosciute (Otranto, Santa Maria di Leuca, Gallipoli) e, un po’ nell’entroterra, anche Lecce; infine, chiunque sia stato in Salento ha potuto ammirare alcune delle innumerevoli torri di avvistamento disseminate lungo la costa (noi ne abbiamo visitata una, Torre Lapillo).

Grotta Zinzulusa.


Ma quali altre meraviglie naturali e curiosità storico-artistiche ospita il Salento?

Qui abbiamo raccolto sei luoghi che ci hanno colpiti duranti il nostro on the road!

  1. Ex Cava di Bauxite
  1. Grotta Zinzulusa
  1. Montagna Spaccata
  1. Punta Palascia e Punta Ristola
  1. Monastero di San Nicola di Casole
  1. Cripta di Sant’Apollonia

EX CAVA DI BAUXITE

Durata della visita: 45 minuti
Parcheggio: Parcheggio Orta a pagamento (3 euro); libero al Parcheggio presso la Croce del Papa.
Accesso: libero.
Turismo: luogo abbastanza affollato.

Pochi minuti in auto da Otranto, possiamo godere dell’incanto di una vera rarità in Italia, uno dei più suggestivi e particolari tesori naturalistici del Salento: l’Ex Cava di Bauxite, dove il colore rosso della terra diviene la sponda di un laghetto dalle acque verde smeraldo.

Come si è creato qui uno spettacolo simile? La bauxite è una roccia sedimentaria, un minerale usato come base per la produzione dell’alluminio e la sua presenza a pochi chilometri da Otranto fu scoperta intorno al 1940; l’estrazione perdurò fino al 1976, rappresentando un’importante fonte di ricchezza locale. La bauxite, infatti, veniva qui estratta e lavata per essere poi imbarcata nel porto vicino e spedita a Marghera; oltre che per l’alluminio, è utilizzata nella preparazione di abrasivi, refrattari e colori. Purtroppo, il giacimento si rivelò di minore importanza rispetto a quanto inizialmente supposto perché si riteneva che non si trattasse di una vera e propria bauxite ma di pisoliti bauxitiche (dialettalmente “uddhrie”), con un tenore di alluminio piuttosto scarso. Perciò, la cava fu dismessa e così si venne a creare un piccolo ecosistema lacustre: il laghetto, sempre ricco di acqua poiché alimentato dalle infiltrazioni provenienti dalle vicine falde. Il verde smeraldo crea un meraviglioso contrasto con il colore delle rocce circostanti, di un rosso brillante, mentre intorno il paesaggio è desertico e sassoso… I calanchi sono stati scavati dalle piogge e dell’ecosistema che si è venuto a creare ne beneficiano numerose specie locali. Insomma, la natura ha trovato il proprio modo di rimediare all’intervento umano.

Maggiori informazioni: https://unpotpourri.it/2022/11/24/cava-di-bauxite-punta-palascia-porto-badisco-e-santa-cesarea-terme/#ex-cava-bauxite-otranto

Ex Cava di Bauxite di Otranto.
Ex Cava di Bauxite di Otranto.

GROTTA ZINZULUSA

Durata della visita: 45 minuti
Parcheggio: a pagamento con ticket orario.
Accesso: biglietto di 6 euro; visita guidata.
Turismo: luogo abbastanza affollato (dipende dagli orari).

Ai piedi del borgo arroccato di Castro, la Grotta Zinzulusa è una delle più belle del Salento. Dopo aver lasciato l’auto, vi si accede da una stretta scala che scende ripida sulla scogliera e da un lungo corridoio in cemento che conduce ad un ingresso grandioso: la grotta spalanca le fauci dentellate di piccole stalagmiti gocciolanti, mentre alghe e muschi crescono rigogliosi in alcuni punti e diversi tipi di uccelli ne colonizzano altri.

Innanzitutto, da dove deriva un nome così particolare, Zinzulusa? Dal termine dialettale “zinzuli”, cioè stracci; le formazioni carsiche, in particolare le stalattiti che pendono dal soffitto, assumono infatti questa forma. L’origine della grotta è molto antica, addirittura durante il Pliocene e fu scoperta abbastanza presto: la prima testimonianza risale al 1793, all’interno degli scritti del vescovo di Castro, Antonio Francesco del Duca. Gli studi su di essa, invece, sono più recenti: a partire dal 1950, con l’apertura al pubblico nel 1957. All’interno sono stati ritrovati reperti del Neolitico, utensili per la raccolta dell’acqua piovana e oggetti rituali in onore di divinità dell’acqua.

Grotta Zinzulusa.
Grotta Zinzulusa.

La visita guidata conduce nei meandri della grotta, che si compone di tre settori distinti: la parte iniziale, composta da un piccolo lago, dal Corridoio delle Meraviglie, sul cui accesso vigilano tre grandi stalagmiti, e dalla Camera delle Meraviglie. Il secondo settore è il più incredibile, ovvero la Cripta o Duomo, un’enorme cavità, con pareti lisce alte fino a 25 metri. Per i visitatori non è possibile andare oltre e accedere alla terza parte, chiamata il Fondo, lungo 160 metri e che ospita il bacino del Cocito.

Se volete maggiori dettagli sulla grotta, le sue caratteristiche e le specie di gamberetti preistorici che la abitano, potete leggere qui l’articolo che abbiamo dedicato a questa stupefacente visita.

Maggiori informazioni: https://unpotpourri.it/2022/11/24/grotta-zinzulusa-e-il-borgo-di-castro/#grotta-zinzulusa

MONTAGNA SPACCATA

Durata della visita: 10 minuti
Parcheggio: libero.
Accesso: libero.
Turismo: luogo non affollato.

Risalendo la costa da Gallipoli, appena oltre il Lido Conchiglie, si apre di fronte ai nostri occhi la Montagna Spaccata, la quale prende il nome dal taglio netto operato dall’uomo nella roccia, che cade alta nel mare. La strada litoranea passa proprio attraverso il promontorio ed è incredibile avvicinarsi a questo mastodontico sperone roccioso che improvvisamente si divide.

Sotto la Montagna Spaccata si apre una bellissima grotta dalle acque limpide e turchine e sono presenti alcune sorgenti di acqua dolce, di notevole portata e che sboccano sul fondale.

Maggiori informazioni: https://unpotpourri.it/2023/01/10/da-gallipoli-e-padula-bianca-a-porto-selvaggio/#montagna-spaccata  

La Montagna Spaccata.
La Montagna Spaccata.

PUNTA PALASCIA E PUNTA RISTOLA

Durata della visita: 30 minuti.
Parcheggio: libero.
Accesso: libero.
Turismo: luogo non molto affollato.

Il Faro di Punta Palascia svetta sul mare a pochi chilometri a sud di Otranto e da qui è possibile distinguere le montagne dell’Albania che dista soli 73 km.

Questo luogo è particolare perché, secondo le carte nautiche, qui finisce ufficialmente il Mare Adriatico e inizia lo Ionio; inoltre, ci troviamo nel punto più orientale d’Italia.

Non sono numerosi i turisti che si avventurano fino a questo luogo remoto, ma rappresenta un’attrattiva per locali e non soprattutto la notte di Capodanno, quando, secondo una tradizione, in molti si radunano di fronte al mare per ammirare la prima alba del nuovo anno in Italia.

Punta Palascia o Capo d’Otranto è stata teatro di importanti battaglie: nel 1480 il mare fu solcato dalla flotta dei turchi e durante la Prima guerra mondiale le truppe alleate crearono uno sbarramento con reti e boe per impedire alle navi austro-ungariche di passare. Nel corso della Guerra Fredda Punta Palascia fu deputata al controllo del Canale d’Otranto e, dopo di essa, queste acque sono state testimoni dell’esodo delle popolazioni provenienti soprattutto dall’Albania. La vicinanza alla costa opposta, infatti, è davvero sorprendente; tanto che la rete telefonica in questa zona non è più italiana ma greca!

Maggiori informazioni: https://unpotpourri.it/2022/11/24/cava-di-bauxite-punta-palascia-porto-badisco-e-santa-cesarea-terme/#punta-palascia

Punta Palascia.
Punta Palascia.

PUNTA RISTOLA

Punta Ristola, a Santa Maria di Leuca, viene indicata geograficamente come il punto più a sud dell’Italia e, secondo una credenza, nello spazio di mare antistante alla baia si incontrerebbero il Mare Adriatico e lo Ionio. Questa leggenda popolare è dettata dal fenomeno ottico secondo il quale le correnti dei due mari avrebbero colori diversi: l’Adriatico è dolce e bruno, lo Ionio salato e color cobalto.

Al di là delle leggende, dei dati scientifici e delle curiosità, Punta Ristola è un luogo ricco di fascino, con le sue grotte e lo spettacolare panorama… Inoltre, è l’unico punto in cui è possibile vedere il sole che sorge in un mare e tramonta nell’altro.

Maggiori informazioni: https://unpotpourri.it/2022/12/18/cala-dellacquaviva-il-ciolo-e-santa-maria-di-leuca/#santa-maria-di-leuca

MONASTERO DI SAN NICOLA DI CASOLE

Durata della visita: 15 minuti
Parcheggio: libero.
Accesso: libero.
Turismo: luogo non affollato.

Tra l’Ex Cava di Bauxite e Punta Palascia, è possibile fare una deviazione per scoprire le monumentali rovine del Monastero di San Nicola di Casole.

Secondo la tradizione il luogo di culto e raccoglimento fu fondato da Boemondo I d’Antiochia nel 1098 e poi donato ai monaci basiliani. Nel 1480 la struttura fu distrutta dalla devastazione turca… Ne rimangono solo le imponenti rovine.

Maggiori informazioni: https://unpotpourri.it/2022/11/24/cava-di-bauxite-punta-palascia-porto-badisco-e-santa-cesarea-terme/#monastero-san-nicola-casole

Punta Ristola.
Monastero di San Nicola di Casole.

CRIPTA DI SANT’APOLLONIA

Durata della visita: 15 minuti
Parcheggio: libero.
Accesso: libero.
Turismo: luogo non affollato.

Nel comune di Gagliano del Capo è stata ritrovata una cripta, sconosciuta ai turisti e a molti locali… Annoverata tra i luoghi del cuore dal FAI, si trova a lato di una stradina che serpeggia tra poche case del paese di San Dana, nel silenzio desertico dell’entroterra salentino.

Si tratta di un’importante testimonianza della devozione cristiana dei primi secoli dopo Cristo nel Capo di Leuca. Appena arrivati, lasciata l’auto in uno spiazzo, notiamo le ridotte dimensioni: la cripta è grande 11 metri per 7 e alta intorno ai 2 metri; adesso è coperta da una tettoia ed è accessibile grazie ad una scala in ferro. Gli affreschi che possiamo facilmente individuare hanno consentito una datazione tra il III e il IV secolo d.C. Probabilmente la cripta è stata la dimora di un eremita: vi è, infatti, un sedile di pietra, che potrebbe essere stato il giaciglio di un monaco. Secondo altri studiosi, invece, il minuscolo tempio fu edificato nel VI secolo dai monaci basiliani; l’ipotesi è corroborata dalla sovrapposizione degli affreschi presenti sulle pareti laterali e sulla volta.

Quale che sia stata l’origine della cripta, le rappresentazioni più antiche risalgono all’XI secolo, mentre quelle più recenti sono datate 1758. Gli affreschi rappresentano Sant’Apollonia, la Vergine col Bambino, l’Arcangelo Michele, la Trinità con Cristo Crocifisso e un Ostensorio, ovvero un arredo per esporre all’adorazione dei fedeli l’ostia consacrata e per impartire la benedizione eucaristica.

Il luogo fu abbandonato a partire dal 1480, quando i turchi invasero il Salento e lo misero a ferro e fuoco, distruggendo anche molte testimonianze storiche, artistiche e religiose, come il vicino Monastero di San Nicola di Casole a Otranto. Dell’antica struttura di Sant’Apollonia è facile individuare ciò che resta: il pilastro centrale che sorregge la volta e una scala, forse usata come accesso principale.

Maggiori informazioni: https://unpotpourri.it/2022/12/18/cala-dellacquaviva-il-ciolo-e-santa-maria-di-leuca/#cripta-di-sant-apollonia

Cripta di Sant'Apollonia.
Cripta di Sant'Apollonia.

INFORMAZIONI

  1. Ex Cava di Bauxite: https://unpotpourri.it/2022/11/24/cava-di-bauxite-punta-palascia-porto-badisco-e-santa-cesarea-terme/#ex-cava-bauxite-otranto
  2. Grotta Zinzulusa: https://unpotpourri.it/2022/11/24/grotta-zinzulusa-e-il-borgo-di-castro/#grotta-zinzulusa
  3. Montagna Spaccata:https://unpotpourri.it/2023/01/10/da-gallipoli-e-padula-bianca-a-porto-selvaggio/#montagna-spaccata
  4. Punta Palascia: https://unpotpourri.it/2022/11/24/cava-di-bauxite-punta-palascia-porto-badisco-e-santa-cesarea-terme/#punta-palascia
    Punta Ristola: https://unpotpourri.it/2022/12/18/cala-dellacquaviva-il-ciolo-e-santa-maria-di-leuca/#santa-maria-di-leuca
  5. Monastero di San Nicola di Casole: https://unpotpourri.it/2022/11/24/cava-di-bauxite-punta-palascia-porto-badisco-e-santa-cesarea-terme/#monastero-san-nicola-casole  
  6. Cripta di Sant’Apollonia: https://unpotpourri.it/2022/12/18/cala-dellacquaviva-il-ciolo-e-santa-maria-di-leuca/#cripta-di-sant-apollonia


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